, agg. e sm. che adula, adulatore. buti, 2-562:
adulati, e pur amano chi gli adula, ed hanno in odio chi dice
popolo s'acorge, / che non adula al re, ma dice il vero.
ii-73: e sebben so che quella gente adula / pur non me ne curai,
fagiuoli, 1-5-439: lo specchio non adula e non inganna. baretti, 11-88:
lubrano, iii-417: così se stesso adula il fasto umano, / e per diletto
perlacea. = deriv. da adula, nome di un gruppo delle alpi
(femm. -trice). che adula; che lusinga, piaggiatore. - anche
adulati, e pur amano chi gli adula, ed hanno in odio chi dice lor
ommaseo [s. v.]: adula torelli, tra anguille e serpentelli.
generare. lubrano, iii-417: se stesso adula il fasto umano, / e per
151: castighi il ciel, labro che adula e applaude, / talor per
da un'arte la quale asseconda e adula le sue passioni. negri, 2-928
, iii- 417: se stesso adula il fasto umano, / e per diletto
avversa, che non è un nimico che adula. giusti, iii-281: siccome io
vengono detti saputi, sì perché altri gli adula, sì perché la lor massa
ha dato nello * specchio che non adula '. -allo stringere, al serrare
rosa, 74: di voci in cambio adula triti e tenere / s'armi lo
niuno a più. foscolo, v-415: adula gli alleati e fortifica le loro pretese
gabba, come so che non m'adula. d. bartoli, 26-109: tutta
2. figur. che loda, che adula, che lusinga. papini, 27-770
/ s'argomenta, s'ingegna, adula e finge. c. 7. frugoni
f. invar. spreg. chi adula bassamente i prìncipi, i potenti.
usa anche per chi loda, e adula senza limiti per entrare in grazia altrui.
che lusinga, che blandisce, che adula. -anche: che esprime stima, approvazione
il misero si lusinga sempre e si adula nella propria malvagità. -in partic
d'acqua o di ceylon: varietà di adula - ria dotata di riflessi opalescenti e
. f. casini, i-181: chi adula prìncipi e chi palpa potenti.
. frugoni, vii-117: impoverita perché non adula ed impolverita perché soffiante contra il vizio
che lusinga, che blandisce, che adula con parole, atti, scritti,
. (femm. -a). che adula, lusinga, blandisce.
. panciuto, tondeggiante. adula, 415: tra noi il lino è
, i quali, come uno te gli adula o di leggiadri o di avvenenti,
. 'scusi, prego '. p'adula, 205: non inter- rrompermi,
di tradurre l'intraducibile, in realtà adula rintraducibilità, e con un 'ron-ron'fintamente
cospargere. oliva, i-2-431: chi adula un cavaliere privato e un conte di
loro, come poco attento alle loro vilissime adula zioni. =
in luogo, / dove mai non s'adula e non si scherza. muratori,
17-69: tutto quello che da una sfacciata adula che non si deve far
tratterò con la severità di chi non adula i nuovi idoli delle genti. tommaseo,
fra i difensori dell'idolatria... adula tutte le stolidezze della moltitudine.
o. subord.). n'adula, vii-475: ella superbia di pome in
un vile schiavo / forse, che adula con venduti accenti / l'assoluto poter sotto
del popolo, vergine per lo più di adula zione e di bassa menzogna
leonardo, 12-6: ederatalemarefattoperlaringorgazionedellirami del monte adula, che s'astendevano a levante, e