in sembianti: / poi surse, adombrò d'un vel nero / la faccia con
; e fosco velo / gli occhi adombrò, che stanchi al fin serràrsi. idem
ventura v'ebbe un mulo, il quale adombrò, siccome sovente gli veggiam fare.
commossa; la vostra tenerezza se ne adombrò. mazzini, ii-42: colpevole d'aver
bocchelli, 2-26: a queste parole si adombrò e si mise sulle sue. moravia
colla pienezza della virtù dell'altissimo l'adombrò [maria]. = voce dotta
la mal sicura pudicizia delle età false adombrò. d'annunzio, ii-714: io
ma chi più chiaramente dello spirito santo adombrò la nostra divina origine, e conseguentemente
non riconobbe più il suo signore, si adombrò pauroso, e si dette imperversato a
, e fosco velo / gli occhi adombrò, che stanchi al fin serràrsi. baldi
: celò il viso roso e guasto e adombrò il tristo sguardo cupido e nauseato sotto
dire, del polo di sotto, non adombrò solo co'suoi versi, ma quel
lavorando di sua immaginazione, quanto egli adombrò sotto quelle immagini di paurosa deformità un
: v'ebbe un mulo in quale adombrò,..., né volea per
nebbia di troppa luce [aristotele!, adombrò in due oggetti che appaion per
carducci, iii-15-197: il frugoni adombrò, tanto plauso avea levato il giovine
: v'ebbe un mulo il quale adombrò, sì come sovente gli veggiam fare
celò il viso roso e guasto e adombrò il tristo sguardo cupido e nauseato sotto
ch'a l'uso antico / ella sel'adombrò col pappafico. note al malmantile,
ventura v'ebbe un mulo il quale adombrò. vasari, 1-2-512: era in
, e fosco velo / gli occhi adombrò, che stanchi al fin serrarsi.
e regio di clemenza intrecciata di giustizia adombrò nell'aureo vello de'suoi eroi la
puro e profondo, / che mai non adombrò timor né sdegno. -per
puro e profondo, / che mai non adombrò timor né sdegno. -limite di
in sembianti: / poi surse, adombrò d'un vel nero / la faccia con
/ e fosco velo / gli occhi adombrò, che stanchi al fin serrarsi. parini