giacomo da lentini, 12-29: dogliomi e adiro sovente / de lo core, che
, / per cui piango e m'adiro. tasso, 679: facilmente s'adira
che m'è volato costà, e m'adiro con me stesso d'aver dovuto stare
piango e lamento, e non m'adiro, / ma li miei occhi bagno tutti
si uscirà... io spesso mi adiro di tanta balordaggine, spesso ne
, e disse: 10 non mi adiro, ma dubito se si conviene adirare.
pasta di cantaridi: per nulla mi adiro. cicognani, 3-180: egli aveva
di quel che altri ridono; mi adiro di quel che altri si placano, e
filicaia, 2-1-183: quindi meco m'adiro, e già cancello / quei, che
dì fu veramente; / e m'adiro, e mi doglio, e temo,
lentini, 33: sovente mi doglio e adiro; / fugire mi fa allegrezza.
, e mi cruccio, e mi adiro, e mi confondo, e farnetico.
moltiplicare. monti, vi-147: m'adiro che al formolàrio dell'amicizia abbiate sostituito
'l serpente, / e più m'adiro che no'fa 'l lione, / ingrato
; / sol del tardo venir quasi m'adiro, / chiedo la causa, e
lo guardo e rido, e non m'adiro e intronfio. 3. tr
pieno di ribalderia, / teco m'adiro e tu mi dài la baia, /
a merito grande se io non mi adiro seco. -non sciogliersi dai meriti
lentini, 33: sovente mi doglio e adiro, / fugire mi fa allegreze,
il molle ingegno mio, non me n'adiro. 46. che ha carattere
: la casta vergine / ond'io m'adiro, / a cui quell'alito /
, / meco, lasso, m'adiro, / te vo noiando e con sospiri
deriv. da ò8óooouat 'mi adiro '). odisseìsmo, sm
lentini, 33: sovente mi doglio e adiro, / fugire mi fa allegreze,
mi sento! oh quanto / meco mi adiro! io son la ria cagione /
daccio pieno di ribalderia, / teco m'adiro, e tu mi dài la baia
sesso, / che più teco m'adiro? che m'accendo? ruspoli, 179
; la voce di suo padre! m'adiro contro me stesso e sento risorgere nel
. gelli, iii-77: quando io m'adiro, e'non è cosa che io
: la voce di suo padre! m'adiro contro me stesso, e sento risorgere
al fine lo sento e me ne adiro un po'con la fortuna e un po'
parte. metastasio, 1-ii-238: or m'adiro, e in un momento / or
tanto ne piango e contro a me m'adiro. g. morelli, 154:
con chi mal serve, se m'adiro e smanio, / chi 'l negherà che
/ sol del tardo venir quasi m'adiro. siri, ii-636: soprarrivò impro-
giacomo da lentini, 33: dogliomi e adiro sovente / de lo core che dimura
col fato e col ciel fremo e m'adiro, / guardo, e gemo,
lentini, 33: sovente mi doglio e adiro, / fugire mi fa allegreze,
lentini, 33: sovente mi doglio e adiro, / fugire
fo rabbia da me medesimo, e m'adiro, e mi taccio, e in
fo rabbia da me medesimo, e m'adiro, e mi taccio, e in