chiese il tè al servo; e s'adagiò d'innanzi al caminetto, per meglio
attinia. manzini, 9-104: si adagiò, dondolando i suoi lievi tentacoli,
, / appo la mensa gli adagiò. idem, 10-17: caduta su l'
le baratta colle sue. poi l'adagiò per bene bello lungo e cominciò a ricoprirlo
piombo. tommaseo, ii-247: adagiò nel proprio letticciuolo un novizio; ed egli
annunzio, i-266: il corpo ella adagiò deterso / a fior de l'acqua e
neppure quando la stessa augusta vi si adagiò piena di fiducia. per lunghi anni
/ ove un giorno la fata vigorina / adagiò ne 'l fiorito / letto de l'
d'annunzio, i-266: il corpo ella adagiò deterso / a fior de l'acqua
i-391: un giorno la fata vigorina / adagiò ne 'l fiorito / letto de l'
1295: egli ululò, gli si adagiò vicino, / lambiva gli orli della
gressoney, a una scesa, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé,
scesa, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé, nel polverone a
leggiera sopraveste ch'evea intorno, l'adagiò, quasi un'ombrella, sovra di lei
melensa, / la turba intorno s'adagiò alla mensa. -stordito, frastornato
caduta non finisse di ucciderlo, l'adagiò sulla terra. b. del bene,
. r. sacchetti, 1-602: adagiò [anna] mestamente la navicella del
. d'annunzio, iv-1-333: si adagiò sopra un largo divano coperto d'un
da gressoney, a una scesa, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé
scesa, mi adagiò placidamente, anzi adagiò me e sé, nel polverone a pena
lei rispose, / ma sulla sponda l'adagiò del letto / e in quell'attitudine
prencipessa a così pregiato ricovero, si adagiò sulla falda di una boscareccia pendice per
pur le sembrava affatto miracolosa, s'adagiò nel suo cantuccio ai soliti pensieri come
noia. soldati, v-26: eugenio si adagiò nuovamente sotto le lenzuola con i leggeri
fuori dello spazio sul prato e lo adagiò sull'erba a smaltire la sbornia. monelli
peso fuori dello spazio sul prato e lo adagiò sull'erba a smaltire la sbornia.
avvivava. d'annunzio, iv-1-333: si adagiò sopra un largo divano coperto d'un
, cercò un attimo di riposo, s'adagiò sullo scudo e spirò. leoni,