una laida vicenda, / tu dèi essere acorto. ammaestra menti, 208
laida vicenda, / tu dèi essere acorto / a diritto ed a torto / in
laida vicenda, / tu dèi essere acorto / a diritto ed a torto / in
di più cose e parendogli il giovane acorto, desto e prudente, con piacevole
gherardi, xv-964: parendogli il giovane acorto, desto e prudente, con piacevole
cheria morte, / seràivi en tuto acorto. dante, conv., i-xii-i:
gherardi, iii-181: parendogli il giovane acorto, desto e prudente, con piacevole eloquenza
: un zane sortirà sì astuto e acorto, / che con ribaldarie, con acutezze
villano amor fellone, / com'ave acorto i venti! / ca ben può dir
/ io sento al cor un ragionar acorto / dal resonante ed infiamato legno,
de la femena eu me'n son ben acorto: / fontana è de malizia e
: mandò a dire a questo omo acorto / che con lui menase lo mazor amico
che 'l marito non se ne fusse acorto, frate ghirardo, come noto della casa
villano amor fellone, / com'ave acorto i venti! / ca ben può dir
si può dir colui / che si fa acorto per l'altrui periglio. alamanni,
, qual vole, del pichiare, acorto! n. agostini, 4-4-6: netto
159: esser ti bisogna acorto molto, / con l'ochio a l'
: il giovane villano, non essendosi acorto di questo scambiamento, per certo tenne che
muto, / da poi eh i'fui acorto / d'amor che non m'avanza
, 155: bisogna saver che 'l pesce acorto / ride del pescator, che è
vadi, xcii-ii-159: esser ti bisogna acorto molto, / con l'occhio a
22-5: montato in renga l'anbasatore acorto, / e dreto stando, e poi
/ d'un signor sì legiadro, acorto, umile / d'aspecto sì gentile,
: il giovine villano, non essendosi acorto di questo scambiamento, per certo tenne
: ben è morto chi nonn. è acorto / de servire: mai saglire /
-s'el nò te 'n fesse acorto. elucidano volgar., 109: èva
forte, 6-45: levaron su quel damigello acorto / quei ch'erano dentomo, presti
, 1-i-24: ganfo, che s'era acorto del tratto, andò alla pescaria e
. compagni, cxxxvi-631: e sia acorto / in pulir torto / e 'n dare
/ acti doneschi e segnorile, / l'acorto tuo dolce parlare, / el vago
, s'el no te 'n fesse acorto. dante, conv., iv-xvii-7: