e io, che ciascun'ora più m'accendo, / quanto più fiso gli occhi
accendere una partita, quasi fosse da accendo ». accendévole, agg. disus
vieppiù sempre di essa [donna] mi accendo quanto più vanno per legge di tempo
mezzo giuffo ogni ottava? ecco m'accendo, / canta, ch'io canto,
? tiro fuori le carte, mi accendo una sigaretta e poi col cerino gli
disse roma nel lutto) anzi l'accendo / con mille faci, e 'l mio
marino, 303: se col focile accendo / fiamma ingorda e vorace / per
sempre di essa [donna] mi accendo quanto più vanno per legge di tempo
vedeano fare a questa; onde f accendo lei partire da me, la quale era
svevo, 3-553: per provare, accendo un'ultima sigaretta e forse la getterò via
, i-210: mi alzo alle cinque, accendo la stufa, mi faccio la barba
marino, 302: se col focile accendo / fiamma ingorda e vorace / per
calmo. pavese, 1-57: allora accendo l'ultima, perché fumando si capisce
ne miei danni venite et io più m'accendo in desiderio di servirvi. leopardi,
, 16-i-21: nel canto sì mi accendo, / che pretendo e mi do vanto
: non io per vano imaginar m'accendo. sbarbaro, 6-124: 'tu ti stacchi
beltate invaghendomi, più ogn'or m'accendo, più ogn'or m'impiago, più
tanto avanziate di durezza quant'io m'accendo in amoroso desio. brusantini, 27-45
alcuni vogliono che sì come, f accendo le carte, ha disa vantaggio colui,
, iv-425: se parlo, più l'accendo; / se taccio, più l'
mi letto in ordine, io accendo la lucetta sul comodino, chiudo
/ vedendo ardere i lumi ond'io m'accendo. l. giustinian, 1-320:
tremanti. cassola, 1-238: -ora vi accendo il fuoco, -rispose la donna.
vedendo ardere i lumi ond'io m'accendo, / e folgorare i nodi, ond'
portico. moravia, 17-153: accendo la radio su una musichetta sommessa.
una partita quasi fosse da 'accendo rezasco, 535: intavolare una partita,
tanto avanziate di durezza quant'io m'accendo in amoroso desio. l. martelli
mie foco con che il mondo tutto accendo? ». g. visconti, 1-68
o pizzicottarle. sbarbaro, 5-55: accendo giustappunto la pipa tirolese su cui il soldato
riprendo. mazzini, 14- 149: accendo un sigaro e comincio a scrivere: quando
un sigaro e comincio a scrivere: quando accendo un sigaro sul principiare di qualche cosa
: tanto è il contenuto ond'io m'accendo / che anco i brevi momenti /
« andiamvypure, io d'ira già mi accendo », / soggiunge. g
unto. pavese, 1-14: accendo un'altra sigaretta e vado al
la città. regolo il volume; quindi accendo una sigaretta con l'accendino del cruscotto
più teco m'adiro? che m'accendo? ruspoli, 179: con un vison
se 'l palato addolcisco, il petto accendo, / se mi disfaccio in bocca
: ferraù disse: « io non accendo foco, / vino non bevo e non
donna mi disse. moravia, 17-153: accendo la radio su una musichetta sommessa,
incominciava a ronzarmi sbarbaro, 1-14: accendo il gas e dal nero calice di ghisa
: se il piacer amoroso ond'io m'accendo, / mentre che in te son
dei cuscinetti. cassieri, 11-145: accendo la lampada a snodo sullo scrittoio e
panorama », 22-v-1988], 66: accendo il condizionatore ma è troppo forte,
, non molto grande, e andrà / accendo per la piazza dinanzi da voi un
fiamma). sbarbaro, 1-14: accendo il gas e dal nero calice di ghisa
rendo perfettamente conto del momento in cui accendo ogni sigaretta e le stramaledico una per
strangolate, / per cui d'ira m'accendo ogn'or che t'odo.
strusciando un cerino / sul muro, accendo cauto una candela / bianca nella mia mente
: ferraù disse: « io non accendo foco / vino non bevo, e non
manuale pratico. cassieri, 11-145: accendo la lampada a snodo sullo scrittoio e
giù un altro sorso di grappa, mi accendo una sigaretta ammazzapolmoni e dico: raccontaci