, iii-406: e sprezzata ed amata, aborro natura ben inclinata, semplice, schiva
idem, 2489: delle due forme, aborro e aborrisco, la prima paraborrevolménte, avv
voci canore. parini, vii-2: aborro in su la scena / un canoro elefante
, le lunghe antenne ricurve dell'insetto che aborro. govoni, 2-29: quando
e sgraziata. parini, vii-2: aborro in su la scena / un canoro elefante
, 5-95: sono un contemplativo, ma aborro il fastidioso languore delle città morte.
e d'ombra. parini, vii-6: aborro in su la scena / un canoro
che mi prescrissero i fati, bensì perché aborro sopravviverti. nievo, 1-311: finché
séguita col nome di carolina: io l'aborro, perché è piccola e ha il
l'empia foce? parini, vii-5: aborro in su la scena / un canoro
gelante / e sprezzata ed amata, aborro ed amo. bontempelli, 20-158:
e che per genio aborro il tutto, / fuor che lo stare
sentenze stantie o buffone... aborro. d'annunzio, i-229: con quanto
. carducci, ii-12-36: ora no. aborro la politica, rifuggo dalla lotta,
guerricciola o * laida ', perché io aborro le consorterie soppiattone. jahier, 120
). carducci, ii-6-122: aborro dallo scrivere; aborro poi inestricabilménte
carducci, ii-6-122: aborro dallo scrivere; aborro poi inestricabilménte, avv. letter
, tazze di latte inghirlandate: io aborro il latte. inghistara, v.
ma quel cuor spergiuro / odio ed aborro. -per metonimia. chiabrera
, troppo in mia sentenza intero, / aborro te [speme]. guerrazzi,
'l core, e più che dite aborro / l'uom vii che lingua ha dal
dimentico torti, ed ingiurie; / e aborro i lucidi metri del lirico / sparger
violenze. fantoni, 1-6: tessere aborro su pietosa lira / un inno lordo
ella mai questa magnanimità? già io aborro cotali astratti e gli aggettivi da cui si
non mi piacciono certe birrarie... aborro certe critiche beghine e certe birre marcie
tommaseo, 1-427: dalle apparenze mercantesche aborro. carducci, iii-6-10: solo l'
dimentico torti ed ingiurie, / e aborro i lucidi metri del lirico / sparger
di minossi e in istile di radamanti, aborro. boine, iv-64: in venti
verso quei nuvoli ragionatori che io tanto aborro. 4. sm. stato
sono aristocratico: odio le cameriere, aborro le figure borghesi. pascoli, 467:
'l globo. idem, iii-27-119: aborro i critici che sopraffanno con la personcina
colà e sopra tutto le lunghe io aborro. pascoli, 7-56: ho tutte
pace si pogna. maggi, 84: aborro un pensier che mi rampogna, /
cattaneo, iv-3-388: sapete che 10 aborro le rappresentanze. e l'accettame una
da questa immagine. carducci, ii-12-30: aborro la politica, rifuggo dalla lotta,
o re di selma, io non aborro il nome / del padre tuo,.
conti, 442: il profano volgo aborro / e 'l rimovo. -accomiatare
: quell'aspetto, oimè, schiffo et aborro. settembrini [luciano], iii-3-191
: « amo il mio amico, aborro il mio inimico ed amo più la
sfatta, toscana il vii paese che aborro, era d'accordo a vituperare.
di sospendere il piede, perché troppo aborro di comparire incostante. -trattenere
triboli con una sottigliezza che io aborro, ma per farti convenientemente economo.
, e in istile, di radamanti, aborro. 6. sf. ciascuna
carducci, ii-4-327: io dalla filosofìa aborro, come da inutile mercato di ciancie
!). piovene, 10-xiii: aborro il virtuismo, anche (soprattutto) in