abbondare (disus. e letter. abondare), intr. { abbóndo)
, che forse sapranno: ma è meglio abondare che mancare. arici, 43:
= lat. abominosus. abondare e deriv., v. abbondare.
; io mi so umiliare e so abondare in ogni luogo..., e
perché e'non sia bello, se abondare lo truova di buoni costumi. alberti
. tasso, 9-1-73: se per abondare d'argumenti debbiamo rimirare nell'esemplare [
splendidissimi costumi, cercate nell'uso civile abondare di maravigliose gentileze. gelli, iii-89:
patria e vedrai in molte e moltissime grazie abondare. lalli, 3-172: salinute.
appunto in questo tempo specialmente si vedono abondare e inondare sopra di te. lancellotti
avesse eletto / che di castagne volesse abondare / o di marron, ch'è frutto
secondo sua qualitade non si vedesse larghissimamente abondare. gesualdo, lxx- 390: i
, v-2-243: le lingue primitive devono abondare di voci concrete e penuriare di voci astratte
costrettive. questa, bevuta, fa abondare il latte. c. felici,
secondo sua qualitade non si vedesse larghissimamente abondare. bisticci, 3-431: vestiva onoratamente
e vedrai in molte e moltissime grazie abondare. io teco con somma consolazione mi ragiono
più felicità riposatamente esser poveri che sollecitamente abondare. gualdo priorato, io-v-7: assicurarono
sé l'odiato vase, / vide abondare un gran rivo di pianto / dagli
spagna, 8-34: tanto fu l'abondare di que'cani, / con lance e
vecchi massai, veggono questi tuoi prodigi abondare d'ogni sollazzo. ariosto, i-iv-
/ che presso al zaffo vi debba abondare. varchi, 18-2-190: 1 panciatichi