intiero corso della mia malattia avevo l'abitudine di immergermi qualche ora del giorno nella
vivacità e mobilità. 5. abitudine; disposizione intrinseca (ingenita o acquisita
solito, consueto, conforme a un'abitudine; che è diventato intrinseco per abito
dir. recidivo; che ha contratto l'abitudine (a delinquere). segneri
abitualità, sf. dir. recidività; abitudine (a delinquere). codice
abituale. abitualménte, avv. per abitudine, di solito; per disposizione,
. { abituo). far prendere un'abitudine (fisica o morale); assuefare
2. rifl. prendere un'abitudine, assuefarsi, avvezzarsi. boccaccio
francesi. abituatézza, sf. disus. abitudine inveterata. segneri, iii-1-118: volea
, agg. che ha contratto un'abitudine; esperto per lunga consuetudine, assuefatto
abituazioni contratte. tommaseo-rigutini, 3445: abitudine, dunque, è l'affetto dell'
simo. = deriv. da abitudine. abitudinàrio, agg. (
. diventato abituale, che si ripete per abitudine. giocosa, 80: agivano colla
amorosi. = deriv. da abitudine. per il significato del n. 3
un accieca- mento di ragione, un'abitudine a'falli. baretti, ii-147:
buonora, perde la tenacità e l'abitudine d'imparare. idem, ii-214:
. idem, ii-214: la lunga abitudine lo fa vivere contento nel suo poco
. beccaria, i-81: l'impero dell'abitudine è universale sopra ogni essere che sente
. d'azeglio, 1-275: l'abitudine è mezzo padrona del mondo. tommaseo-
e allontanarsi dal semplice, dice sovente abitudine. questa sarà inevitabile quando corrasi risico
: l'affetto che si genera dall'abitudine è potente quant'altro mai. settembrini
1-402: te ne ho scritto per l'abitudine che ho di non nasconderti nulla
pensieri miei. arila, 7: abitudine per 'abito, consuetudine, uso,
mano nel cuore dei due giovani dalla abitudine di vedersi e parlarsi sempre, non c'
un po'anche incurvata quasi per lunga abitudine d'ubbidienza e d'orazione. verga,
: egli aveva preso di buon'ora l'abitudine di pensare, come tutti i solitari
. d'annunzio, iv-1-7: aveva l'abitudine, un po'crudele, di sfogliar
amore. idem, iv-1-105: l'abitudine della falsità gli ottundeva la conscienza.
atto di passione esasperata ma era un'abitudine di vizio e quindi un bisogno imperioso,
: con quella rassegnazione che viene dall'abitudine a tutte le tristezze quotidiane. ojetti
quotidiane. ojetti, ii-426: l'abitudine dei boschi è più d'oltralpe che
nostra. beltramelli, i-190: l'abitudine che aggioga l'uomo al suo carro
la pacatezza di chi à fatto l'abitudine a soffrire. tozzi, i-334: anch'
: anch'essi lo tollerano più per abitudine ché per altro. palazzeschi, 231:
ogni tanto. / il ballo è un'abitudine antica, / non si può sradicare
pratica iniziata solo per la forza dell'abitudine. cardarelli, 1-131: ora la mia
commuovono quanto i segni di una lunga abitudine. dessi, 7-44: ora noi cominciamo
cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo numero fue amico di lei
, per li quali si cognosce l'abitudine e la disposizione del corpo dentro.
più la natura produce sani e in buona abitudine, e noi poi col disordinatamente vivere
che inchinano in bene solo per una abitudine naturale, senza altro conoscimento, sì
. ariosto, i-io: la vostra abitudine / è tal che voi passerete il centesimo
, che voi già mai non cangerete abitudine né ai poli, né ai cerchi,
ogni corpo umano aver la sua particolare abitudine, e così ogni nazione ancora il
del canto; e però andiamo a l'abitudine delle parti. a noi pare che
. a noi pare che questa che chiamiamo abitudine, sia grandissima parte di quello che
divisione del canto; l'altra de l'abitudine de le parti; la terza del
in guisa che si corrispondano ne l'abitudine. = lat. habitùdó -inis
non movi. carducci, i-222: l'abitudine d'acconciarsi la toga come gli antichi
modo di parlare che non viene dall'abitudine della conversazione e che par naturale solamente
animo, andava intanto assettandosi, per un'abitudine, per un istinto di pulizia e
condizione. civinini, 1-263: qualche abitudine presa in città, ma che presto
e quel gusto dell'assoluto, quell'abitudine di spingere la verità sino alle ultime
adunca teneva un lembo del lenzuolo, per abitudine di prendere. panzini, ii-545:
dette cose, ricordanze della fanciullezza, abitudine presa, fama universale di quelle nazioni
in cui egli, affrancato da ogni abitudine funesta, da ogni tirannia estranea,
boccardo, i-65: sotto il peso dell'abitudine e delle tradizioni, i popoli agresti
55: se agucchiava calze era per abitudine, o perché nessuno aveva la mano
desideri. ungaretti, iv-49: per abitudine se alfine sosto / disilluso cercando almeno
, una prova, mediante la progressiva abitudine alla resistenza fisica, allo sforzo della
la familiarità, la frequenza, l'abitudine. bonvesin da la riva, v-449-161
amor proprio, la prevenzione, l'abitudine non avranno un'influenza insensibile nei nostri
panzini, iii-476: proprio quella benedetta abitudine di amplificare non fa piacere.
. panzini, iii-24: lei aveva l'abitudine di mettere in esposizione le gambe,
). andazzo, sm. abitudine, usanza, moda, tendenza:
pietre di paragone, come era anticamente abitudine, il ricavo de'bozzoli in ragione
1638: appaltóne... denota l'abitudine di sopraffare altrui con parole, con
dei suoni che solo la più callosa abitudine è capace di strappare al sonno.
; ma avvicinate poi con lunga abitudine riscaldano appoco appoco, e mettono un tal
una ragione a priori di qualunque loro abitudine indifferente, quindi se ne formano canoni.
: il fucile ad armacollo lo portava per abitudine, anche quando non andava a caccia
roba. baretti, 11-200: l'abitudine di così vivere s'è resa sì forte
per ozio, per inerzia, per abitudine, ecc.). giusti,
colpisce in genere i bambini (per l'abitudine di giocare nella terra e portare alla
ove dovrebbe trovarsi (o si trova d'abitudine). dante, cono.
. andava intanto assettandosi, per un'abitudine, per un istinto di pulizia e di
può assuefare, che può contrarre un'abitudine. leopardi, ii-747: l'
essere assuefabile, capacità di contrarre un'abitudine. leopardi, i-1061: la
avvezzare, abituare, far contrarre un'abitudine. alberti, 70: e lacedemoniesi
2. rifl. avvezzarsi, prendere un'abitudine. boccaccio, 5-45: poiché per
, agg. che ha contratto un'abitudine, abituato, avvezzo. boccaccio
, l'avvezzarsi, il contrarre un'abitudine. libro di similitudini [crusca]
assuetùdine, sf. ant. consuetudine, abitudine. pandolfini, 1-1: le buone
, da ogni autorità e da ogni abitudine, per trovare il vero. 6
adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo numero fue amico di
, parte di loro gli avvezza all'abitudine atletica. anguillara, 7-165: famoso
fatto torpido dall'uso continuo e dall'abitudine. palaz zeschi, 4-52
. panzini, ii-356: per quell'abitudine che ha di stare sull'attenti ad
-dito auricolare: il mignolo (per l'abitudine d'introdurlo nell'orecchio).
a ciò che si fa; per abitudine, per un impulso inconsapevole, inconsciamente
, inconsapevole; ripetuto macchinalmente, per abitudine. panzini, ii-226: con mossa
. figur. l'agire automaticamente, per abitudine (congenita, come avviene degli atti
nelle azioni umane (come pregiudizio, abitudine, tendenza), ma può assumere
è ardito e sanguinario (ha l'abitudine di infilzare la preda sulle spine o
esempio prevale alla lunga sopra la cieca abitudine. tommaseo, iii-557: scolpiti
e ceci. avvezzatura, sf. abitudine, assuefazione; vezzo. libro
deriv. da balia1: per la sua abitudine di frequentare i nidi degli altri uccelli
cfr. baniani), che avevano ì'abitudine di riunirsi e contrattare all'ombra di
averlo serrato forte, era, diremo abitudine del vecchio quella di scaracchiare ad alta voce
: gran bevitore, che ha l'abitudine inveterata di bere. giusti, iv-55
a mal partito dalle lunghe delusioni: l'abitudine all'insuccesso aveva generato in loro un'
.]: « beccheggio, quella viziosa abitudine che ha il cavallo di alzare ed
7-377: per loro non muta l'abitudine dell'esibizione, sempre bellimbusti in prima
, a tavola, io m'ho l'abitudine, tanto deplorata dagli igienisti e berteggiata
, 2-99: uno stalliere aveva l'abitudine di rubare la biada al suo cavallo
scioltezza della lingua, o da lunga abitudine di viziosa pronunzia. manzoni, 988:
con la facilità indifferente e meccanica dell'abitudine. nievo, 795: cosa rispondereste se
biasimóne, sm. che ha l'abitudine di star sempre a biasimare, a
viziar la coscienza peggio che ogn'altra abitudine di perversità. carducci, i-1258:
anguilla. ronzini, ii-49: questa abitudine di convivere con le bestie, gli
. beccaria, 1-257: l'impero dell'abitudine è universale sopra ogni essere che sente
: bestemmiatore; persona che ha l'abitudine d'imprecare, che fa uso di
abuso del vino, e dalla barbara abitudine di dare grappa annacquata ai lattanti per
, 1-59: l'istinto, l'abitudine piuttosto, del giovane ben educato non
, 2-514: pensò che era un'abitudine molto diffusa, quella di scarabocchiare parole
ho continuato a stare con loro per abitudine e perché non ci vedea ragione di mutar
femm. -a). che ha l'abitudine di brancicare. tommaseo-rigutini, 2641
sicurezza un po'trasandata deh'officiante che per abitudine smuove gli oggetti del rito sulla tovaglia
. nievo, 252: quest'abitudine non talentava gran fatto a'suoi compagni
diven tata per tutti un'abitudine. piovene, 5-51: l'effluvio degli
. panzini, iii-230: « che brutta abitudine * disse il re « avete voi
in buona etade sei tu, e l'abitudine tua promette che arriverai affi cento anni
, 2-19: tutte le sere avevamo l'abitudine di fare una partita: mio padre
intendono. panzini, ii-49: questa abitudine di convivere con le bestie, gli
una ragione a priori di qualunque loro abitudine indifferente, quindi se ne formano canoni,
sangue] la cachessìa, cioè la rea abitudine o disposizione del corpo. dizionario di
cattivo 'e £ ^ 15 * abitudine, disposizione '). cfr. isidoro
, la buona vecchia, che l'abitudine di quei dilicati sentimenti fanciulleschi prepara per
. svevo, 2-402: prese l'abitudine di portarle la mattina i dolci pel caffè
provare la penna, com'era sua abitudine da molti anni scrisse sopra un lembo
(secondo un principio morale, un'abitudine, un metodo). -camminare sulla
. -al figur.: abbandonare un'abitudine, scostarsi da una tradizione.
buon sorriso: « non posso levarle l'abitudine un po'campagnuola d'augurare la buona
, poco usati a ricorrervi quando l'abitudine e il comodo li avvezzava a pagare
. figur. ant. cattiva usanza, abitudine non buona. varchi, 18-1-401
). chi canzona; chi ha l'abitudine, il costume di canzonare; schernitore
poi solo scrupolo, adesso quasi unicamente abitudine) il capo-sarto prosdocimo salì a dare
v-77: sospettoso per natura e per abitudine, teme che fra la madre e il
in carne, ma per la naturale abitudine della sua complessione, così sformatamente grasso
, 231: il ballo è un'abitudine antica, / non si può sradicare.
tal fine. rajberti, 1-117: per abitudine di squisita gastronomia, [il gatto
viziar la coscienza peggio che ogn'altra abitudine di perversità. panzini, iii-675:
passione, di un istinto, di un'abitudine. chiaro davanzati, ii-331: faccio
, a una tradizione, a un'abitudine). monte, ii-378: amor
d'un nome, indicanti professione e abitudine di far checchesia, come picchiapetto,
farebbe una lezione. in generale l'abitudine della cattedra nuoce agli scrittori e li
(un'amicizia, una lettura, un'abitudine). libro di similitudini, 4
briglia. ungaretti, iv-49: per abitudine se alfine sosto / disilluso cercando almeno quiete
indurre a smettere (un vizio, un'abitudine, ecc.); ridurre,
preoccupazione, prima d'averci fatta l'abitudine, era d'essere, una volta
celia, che ha l'abitudine di far celie; motteggia
in quell'ora egli aveva avuta la mala abitudine di discutere con gli artisti al caffè
, 231: il ballo è un'abitudine antica, / non si può sradicare.
lungo e sottile, e che hanno abitudine di rampicare. tramater [s.
, 1-iii-104: aveva preso la grata abitudine di farla da padrone. non che se
oca, ed alla volpe per l'abitudine singolare che ha come quest'ultimo animale
una specie di serpente, per l'abitudine che ha di dimorare sulla terra ne'
chiacchiera molto e volentieri, chi ha l'abitudine di chiacchierare. varchi, v-35
morale, è una costante, un'abitudine stilistica che implica tutto un modo di
iii-642: parlando de l'abitudine de le rime, dimostra ch'alcune
dimostra ch'alcune parti non abbiano l'abitudine, altre l'abbiano, e di
). famil. chi ha l'abitudine di chiedere con insistenza e spesso a
chi balbetta per natura o per abitudine; persona tarda, ottusa.
, per necessità di clima e per abitudine di educazione, prolungasse i suoi divertimenti
. bere un cicchetto; bere per abitudine cicchetti. 2. nel gergo
pirandello, 7-81: prese infine l'abitudine di recarsi sul tramonto fino all'orlo
capitava lì, ogni giorno, più per abitudine che per fame. il suo cinguettìo
pavese, 8-171: ricorda la tua cinquenne abitudine di piangere appena a tavola, così
endecasillabi. civetteria, sf. abitudine di civettare (e implica un'idea
. civettiamo, sm. raro. abitudine della civetteria. 2.
a rigore questa parola esprime la morale abitudine del cittadino. rigatini-cappuccini, 36
], per natura, e per abitudine e attitudine -un po'anche, se
: classico, per natura, e per abitudine e attitudine -un po'anche, se
popolo, per necessità di clima e per abitudine di educazione, prolungasse i suoi divertimenti
collezionismo, sm. la tendenza, fatta abitudine o bisogno, alla raccolta di oggetti
costruite dall'uomo sfruttando questa sua abitudine. è il colombo più apprezzato per il
prima; ma avvicinate poi con lunga abitudine riscaldano appoco appoco, e mettono un
di cultura, di sentimento, di abitudine ormai e non per capriccio, non so
comando, si con temperi momentaneamente coll'abitudine. oriani, x-21-5: il suo volto
importanza della festa o per una antica abitudine di invitare in tali occasioni più numerosi
quello dell'amore; ed è ricorreva per abitudine alla preparazione anche ne'più poesia che
in carne, ma per la naturale abitudine della sua complessione, cosi sformatamente grasso
), pigliare, contrarre (un'abitudine, una modificazione o alterazione dello stato
della nostr'arte, sia in altrui un'abitudine di condiscendenza che s'andava formando,
. confusionismo, sm. tendenza o abitudine a fare confusione o a crearne;
chi ha la tendenza o l'abitudine a fare confusione. = deverb
in mente da una ferma e perpetua abitudine. p. verri, i-176: tre
causa, ma dal caso o dall'abitudine. monti, x-2-171: alfin del fallo
2. rifl. prendere un'abitudine, assuefarsi. alberti, 229:
chi è avvezzo, chi ha contratto un'abitudine. boccaccio, 9-279: universale regola
e lo commette frequentemente proprio per l'abitudine contratta. buonafede, x-i-201: le
il suo costante e periodico ripetersi; abitudine, usanza, costume, tradizione.
l'esempio, la frequenza, l'abitudine, ecc.). -anche di persona
cimili, 11-189: senza contare la grande abitudine di galoppare sul tombolo: quei brocchetti
dal comando, si contemperi momentaneamente coll'abitudine. 7. rifl.
solo istante difficilmente riconoscibile la continuità dell'abitudine; poi, tutto era tornato come
luca verginesi, che aveva preso la grata abitudine di farla da padrone. non che
denari, perché, per una vecchia abitudine, i brentani avevano conto aperto in
. contràbito, sm. disus. abitudine contrapposta a un'altra. leopardi
contraddizione: tendenza invincibile e ostinata, abitudine a contraddire sempre (per lo più
in mente da una ferma e perpetua abitudine. -disarmonia (di colori)
che il medico contragga una sorte d'abitudine cogli ammalati, la quale...
del mio cervello, e più nell'abitudine di scrivere metafisicamente, parcamente, e
. piovene, 5-563: l'abitudine era di farsi giustizia da sé
di una precedente nota. tita: l'abitudine alla speculazione era così forte in lei che
ambienti e cieli diversissimi. dormo per abitudine, qualche volta a lungo, in
. -trice). chi ha l'abitudine di conversare, chi sa conversare piacevolmente
l'aver turbata e distrutta ogni antica abitudine, ogni comodità della vita. verga
amato, l'improwisa cessazione di un'abitudine, ecc. foscolo, xv-558:
tempra del mio cervello, e più nell'abitudine di scrivere metafisicamente, parcamente, e
estirpare (un vizio, una cattiva abitudine). iacopone, 43-87: cerca
, per cui la corriva facilità, l'abitudine degli espedienti e degli artifizi dell'amministrazione
, un'intenzione, un uso, un'abitudine). m. villani, 3-88
7. ant. costume riprovevole, abitudine immorale (nel linguaggio scolastico).
del primo proposito e dai confini dell'abitudine. abba, 1-108: tra quelle monache
-plur. costume; consuetudine, abitudine; quanto concerne l'organizzazione politica e
le mie cosucce era per me divenuta un'abitudine. borgese, 1-141: cinquecento lire
1-iii-744: la corriva facilità, l'abitudine degli espedienti e degli artifizi dell'amministrazione
pronta a sfuggirci; e se cotal abitudine di timore e di sforzo affatica gli animi
morale, è una costante, un'abitudine stilistica che implica tutto un modo di ragionare
2. ant. e letter. abitudine; comportamento, contegno abituale (di
secondo l'usanza, per forza d'abitudine. -per costume: per abitudine, per
d'abitudine. -per costume: per abitudine, per esperienza. -aver costume,
tempra del mio cervello, e più nell'abitudine di scrivere metafisicamente, parcamente, e
che censura (per proposito e per abitudine), per lo più con intenzioni malevole
privata occasionalmente o per lunga e familiare abitudine (per parlare fra di loro, per
ordine delle piche, i quali oltre l'abitudine che hanno di nutrirsi di piccoli serpenti
crudo '. crudivorismo, sm. abitudine a nutrirsi di cibi crudi; crudismo
posto cura di secondarla, quanto perché l'abitudine del vedere non gli ha lasciato fare
curiosàggine, sf. l'essere curiosi per abitudine; tendenza a curiosare. =
sf. l'essere curioso, sia per abitudine, sia in una circostanza determinata o
si è introdotta nella moderna scienza l'abitudine di rappresentarli col metodo grafico, cioè
curvossi una volta con flessibil impulso all'abitudine distorta del vizio. monti, x-3-143
; in altri finalmente, per l'abitudine giornaliera si rintuzza colla compassione anche il
gente che declama forte, ho l'abitudine di ritirarmi. deledda, i-511
nostro ingegno. cesarotti, i-347: l'abitudine rintuzza il senso, non meno del
la di cui forza è spuntata dall'abitudine. russo, i-403: studiatevi di copiare
tempo, mi proposi, secondo una viziosa abitudine, di deliberare all'ultimo momento.
qualcuno o qualcosa; chi, per abitudine, parla male degli altri; diffamatore
rossi intorno agli occhi che dinotavano l'abitudine del pianto 0 di lunghissime veglie.
ora, a tavola, io m'ho abitudine, tanto deplorata dagli igienisti e berteggiata
ripugnante, cattivo, tedioso (un'abitudine, un comportamento, anche uno stile
: che sieno conformi all'uso e all'abitudine, non vai più di quello che
, col cappello in testa com'era sua abitudine, passeggiare su e giù facendo ogni
principio, a una convinzione, a un'abitudine, a una decisione).
convenzione, a luogo comune, a avida abitudine, in un desolato deserto di noia
. 2. rinunciare a un'abitudine, a una pretesa, a un
, 472: venni qui a caso per abitudine per disperazione; venni desolato avvilito infermo
abitudini e anche l'onestà è un'abitudine: e una volta che si cambiano
. 2. che rivela abitudine a insegnare, ad ammaestrare (nel
il meno che posso di una vecchia abitudine morale. 3. dir.
, imperfezione morale; cattiva inclinazione; abitudine sconveniente; scorrettezza, indelicatezza.
undecimo e il decimoquarto è una metrica abitudine, che, come difficoltà ingegnosa, piacque
a difficoltare da noi nella vita pubblica l'abitudine del rispetto reciproco fra le persone e
ragioni di cultura, di sentimento, di abitudine ormai e non per capriccio, non
: poi lo scrupolo di coscienza divenne abitudine, diletto quotidiano e forma vera e
, e il loro motivo speciale nell'abitudine, così è pure per l'inibizione
dal dolore e dal piacere e dall'abitudine. dinamo gènico, agg. (
: non vi pieghi a dipendenza servile l'abitudine della milizia. de sanctis, 7-285
. de sanctis, 7-464: quest'abitudine di non dire mai le cose direttamente
minaccio. de sanctis, 7-464: quest'abitudine di non dire mai le cose direttamente
(disabituo). far perdere un'abitudine, disawezzare. tommaseo [s.
. 2. rifl. perdere un'abitudine. svevo, 5-387: scopersi che
, agg. che ha perso un'abitudine, che non ha più un'abitudine
abitudine, che non ha più un'abitudine. rajberti, 2-230: in
tr. letter. far perdere un'abitudine, disabituare. beccaria, ii-23
, di un comportamento, di un'abitudine, di un gesto: che è
avea serbato della prima vita e della abitudine dei campi il colorito bruno e abbronzato
quando si cristallizza diventa fedeltà disamorata, abitudine scialba, tristezza sopportata, affettuoso sbadiglio
fare). fare perdere l'abitudine, disabituare, disawezzare. -rifl.
disawezzare. -rifl.: perdere l'abitudine, divenire incapace di pensare, di
, agg. che ha perso l'abitudine di fare qualcosa, disabituato, disawezzato
. far perdere il vezzo, l'abitudine, la familiarità. menzini, 6-124
e rifl. perdere il vezzo, l'abitudine; disabituarsi. francesco da barberino
; disabituato; che ha perduto l'abitudine di far qualche cosa (per mancanza
speranze; abbandonare un atteggiamento, un'abitudine. petrarca, i-3-170: so come
guidata da quell'equilibrio acquisito con l'abitudine, discese la valigia di sopra l'
più stretta disciplina. 6. abitudine a dominare con la volontà, a
: sei mesi non disfanno una triste abitudine di dieci e più anni. manzoni
tommaseo, i-406: a me l'abitudine rinforza, non alletta, l'affetto
deporre, non praticare più (un'abitudine). tasso, aminta, 906
morale cui porta l'idea - l'abitudine dell'idea - del suicidio.
provetta. - perdere (un'abitudine, una condizione, ecc.).
incallito in un vizio, in un'abitudine, profondamente radicato, incorreggibile (una
quelle cose... che da essa abitudine della sanità derivano. sarpi,
i nostri nipoti intendere il vero per abitudine, e si maraviglieranno di noi che
e volontà di vendetta); abilità, abitudine a dissimulare. cavalca,
letter. mancanza di assuefazione, di abitudine. leopardi, ii-746: l'
lo nomina che per rimembranza, per abitudine, per convenzione. 6.
arrogante angiò. 2. cattiva abitudine. a. verri [il caffè
punto vana. alvaro, 10-139: lunga abitudine al conformismo che non è facile da
idea); far cessare (un'abitudine); distogliere (da un pensiero,
. far sì che qualcuno perda un'abitudine (e in particolare un'abitudine cattiva)
un'abitudine (e in particolare un'abitudine cattiva); distoglierlo dal compiere determinate
-rifl. smettere, perdere un'abitudine; abbandonare, lasciare un modo di
sincopato divézzo). che ha perso un'abitudine, che ha smesso un modo,
(per impegni di lavoro, per abitudine, ecc.). de roberto
uomini e cose; che ha l'abitudine del comando. c. gozzi,
contegno ideale, è dovuto appunto all'abitudine del carico portato sulla testa, senza
; si fa presto a prendere l'abitudine di villa borghese, del pincio, delle
del bere; che ha contratto l'abitudine di ubriacarsi. bibbia volgar.,
. raro. ripetere supinamente, per abitudine, le frasi udite da altri.
catatonici). -anche per estens.: abitudine di ripetere supinamente ciò che si ode
i-324: alfonso, per effetto dell'abitudine, intese soltanto le prime tre o quattro
della patria, gli ultimi freni dell'abitudine borghese della condotta corretta.
parole che prima erano in me un'abitudine, e che sono qualità indispensabili per
contegno ideale, è dovuto appunto all'abitudine del carico portato sulla testa, senza
sessuale psichica che si manifesta con l'abitudine di vestirsi con gli abiti del sesso
2. figur. errore, vizio; abitudine, inclinazione, tramater [s. v
(un errore, un vizio, un'abitudine, una moda); che si
assuefatto (in un vizio, in un'abitudine, ecc.). b
bacchelli, 5-66: aveva preso così l'abitudine naturale, e ingiusta, di rimproverare
di un'opinione, ecc.); abitudine di esagerare. -anche in senso concreto
). scherz. che ha l'abitudine di esagerare ciò che dice.
carducci, iii-24-200: in generale l'abitudine della cattedra nuoce agli scrittori e li
di locomozione, ch'è diventata un'abitudine in me, oltre ad essere un'affezione
. -pratica, esperienza, conoscenza; abitudine, assuefazione. maestro alberto,
loro [i signorotti] non muta l'abitudine dell'esibizione, sempre bellimbusti in prima
la naturai facoltà, e tutta l'abitudine che forse per lo innanzi egli aveva
espedienti che mi sembravano, a forza di abitudine, troppo semplici. -eleggere,
15-i-559: la sanità è un'abitudine, mediante la quale l'uomo
intensità fittizia, concorrendovi pure con l'abitudine della persona. alvaro, 7-96:
congregazione religiosa); abbandonato (un'abitudine, una consuetudine criminosa, ecc.
loro che veniva in gran parte dall'abitudine di mostrarla soli. d'annunzio,
improvviso, fuori di ogni regola e abitudine e convenzione. anonimo, i-562
etichetta, dove, per non perdere l'abitudine, si mutano i vestiti due volte
latreille, così denominati dalla loro abitudine di vivere in società. =
preferiva la stuoia al letto conservando così l'abitudine di tenersi pronto per qualsiasi evento.
che fu assai perfezionato quando venne l'abitudine, nella buona stagione, d'uscir senza
parte, e ancor durano, l'abitudine e il gusto di passeggiare e pensare nelle
tutti i processi di associazione, di abitudine, di meccanizzazione, di oblio,
colpiva i nostri emigrati, che avevano l'abitudine di mettere i loro risparmi in banche
, 10-139: si aggiunga la lunga abitudine al conformismo che non è facile da
qualche bugia. quindi si diventa per abitudine finti. il carattere si falsa,
: conoscerla a fondo, averne l'abitudine, la consuetudine. luca pulci,
dànno la familiarità col latino, l'abitudine alla sottigliezza mentale. 3.
conoscenza approfondita, la pratica, l'abitudine, la consuetudine di cose);
e taluni viaggiatori dicono che ha l'abitudine di nuotare avanti il pesce cane,
, 8-48: non si tratta soltanto di abitudine ai viaggi, quanto d'un potere
per carat tere e per abitudine vive fantasticando. = acer,
; darsi una posa; acquisire un'abitudine. boccaccio, dee., 1-10
fastidioso; ma clemente vi aveva fatto abitudine, fino dagli anni precedenti.
di capricci; fantasticare, illudersi per abitudine; essere leggero, vano, inconcludente.
dei tisici. -è una tosse d'abitudine. viene dalla faringe. =
: da quel giorno don blasco prese l'abitudine di frequentare la nuova farmacia. vi
farsesca. soffici, iii-228: una sua abitudine... provocò alla fine una
sniza aveva perso il modo e l'abitudine di negargli qualunque cosa le chiedesse, non
fastidioso; ma clemente vi aveva fatto abitudine, fino dagli anni precedenti.
abitudini e anche l'onestà è un'abitudine. pavese, 6-25: invece adesso la
per nulla sull'educazione, ma l'abitudine, una viziosa educazione, i pregiudizi che
: 'favoritismo ', indicò l'abitudine da parte dei prìncipi di affidare la
una norma, un programma, un'abitudine (e oggi è per lo più
sono rientrato, tutti ubbidivano con fedele abitudine ai segnali, e non ridiscutevano il
non ebbe forse l'attitudine e l'abitudine storica; e le sue storie fiorentine sono
, ch'è poi divenuto per ine un'abitudine. -tranquillamente, comodamente,
cada- vero si pigli d'una buona abitudine intiera della carne e d'una età
. alvaro, 7-27: noi, l'abitudine, l'educazione, la necessità,
s'aiutò che raramente colle note, abitudine che culla spesso nella pigrizia la nostra
di parole che prima erano in me un'abitudine. jovine, 139: accennò un
de roberto, 2-123: l'abitudine feudale di considerar tutto, a cominciar dall'
di magro il venerdì. è un'abitudine importata in famiglia da mia moglie.
firenzuola, 567: se la buona abitudine del corpo si dimostra nella sodezza e
carne, forza è che la mala abitudine si dimostri con la fiacchezza e rarità.
, atteso la delicatezza della sua naturai abitudine e la fievole sanità.
, 6-188: io ò ormai l'abitudine -non sarà un'abitudine filosofica, ma
io ò ormai l'abitudine -non sarà un'abitudine filosofica, ma io me ne trovo
-cadere in disuso (un gusto, un'abitudine); passare di moda (una
fingere. fintàggine, sf. abitudine, tendenza a simu lare
da finta. finterìa, sf. abitudine a fingere, fintaggine.
qualche bugia. quindi si diventa per abitudine finti. pirandello, 5-285: il
o intenzioni non corrispondenti al vero; abitudine o consuetudine di mentire e di fìngere
pass, di fiorentiniz l'abitudine di firenze. zare)
quello del ciuffolotto, che hanno l'abitudine di tagliare alla base le piante prima
aveva più il coraggio di rompere quest'abitudine. 5. intuire, presentire
, in partic., che ha l'abitudine di fiutare
-a). tose. chi ha l'abitudine di andare curiosando dappertutto, chi
? o che non sia forse per l'abitudine che hanno gli spagnuoli di chiamare «
bosco (v.), per l'abitudine di ficcarsi nel folto delle macchie.
: poi lo scrupolo di coscienza divenne abitudine, diletto quotidiano e forma vera e
levi, 1-91: non c'è abitudine, o regola o legge che resista a
questa figliuola, e per la sua abitudine e formalità, e costituzione del suo
(le forze); creare mediante l'abitudine 0 l'educazione, disciplinare.
del genere crematogaster, che hanno l'abitudine di tenere l'addome rialzato.
il cane], per la contratta abitudine, d'andar attorno alle scrofe,
il pericoloso pendìo che per attrazione di abitudine, per forza d'inerzia. piovene,
= deriv. da fosso1, per l'abitudine di nidificare in cavità o depressioni
= deriv. da fosso1, per l'abitudine di nidificare in cavità o depressioni
. = da fosso1, per l'abitudine di nidificare in cavità o depressioni del
cui larve sono carnivore e hanno l'abitudine di scavare il terreno. =
lavori? credo, per quella inveterata abitudine di frantumare l'istruzione e l'ingegno
senso di disagio che, non fosse l'abitudine, somiglierebbe al capogiro. calvino,
2. figur. che ha l'abitudine di chiedere denaro in prestito o altri
. disus. chi ha l'abitudine di dire freddure; chi ama raccontare
-i). chi ha l'abitudine di dire freddure. -anche: attore
dalla fallace via che il volgo per abitudine frequenta, in quella magistrale e permanente
: si lasciò rubare la mano dall'abitudine della frondosa parlantina. de sanctis, letter
e arditi in una forma petrificata dall'abitudine. b. croce, ii-2-219: le
e sui campi di battaglia hanno l'abitudine di sfoggiare un tale frontispizio e di
che ricerca assiduamente; che ha l'abitudine di frugare, di rovistare.
5-2-117: altri animali essere per costante abitudine... distinti in frugivori e carnivori
; / ma all'orecchio / per abitudine / e per trastullo, / certi
. -sostant. l'atto o l'abitudine di fumare. pavese, 8-297:
-l'azione di fumare tabacco; l'abitudine di fumare tabacco. -tabacco da fumo
nel gallume di cui ho molta abitudine. = deriv. da gallo2
i nostri emigrati, che avevano l'abitudine di mettere i loro risparmi in banche
a mal partito dalle lunghe delusioni: l'abitudine all'insuccesso aveva generato in loro un'
fisici) / generativa e di buona abitudine. m. adriani, v-315: troppo
genio entrava... quella sua vecchia abitudine, e un resticciolo di spiriti guerreschi
locomozione... è diventata un'abitudine in me, oltre ad essere un'affezione
,... così denominati dalla loro abitudine di scavarsi colle zampe una tana sotterra
geremia, sm. che ha l'abitudine di lamen tarsi, di
femm. -trice). che ha l'abitudine di gesticolare e, in partic.
nel suo vuoto nella buca ghiacciata della abitudine, e sonnecchia come una marmotta.
senso concreto: azione, comportamento, abitudine che è dettata da golosità o che rivela
. di breme, 8: benedetta abitudine dei ghiribizzi cerimoniosi, che, venendo
. moravia, xi-288: aveva la brutta abitudine di dire spesso: « lo faccio
). famil. chi sta d'abitudine a gingillarsi, perdendo tempo senza combinare
l'avevano odiato perché aveva avuto l'abitudine di far loro la spia presso al
liberarsi da un pregiudizio o da un'abitudine molesta. giamboni, 4-60: i
. palazzeschi, ii-856: hanno per abitudine di girellare di negozio in negozio tutto
. -prendere il giro: fare l'abitudine a qualcosa. -prendere in giro:
(una malattia, un vizio, un'abitudine, ecc.). -anche:
, ma non voglio che diventi un'abitudine. 17. trascorrere lietamente,
che si ripete per satireggiare l'abitudine di dare la colpa d'ogni
assiduo alle pratiche di devozione (per abitudine o ipocrisia più che per sincero spirito
si purgano e lavano le sozzure e la abitudine e la grassezza e la deformità dell'
ma per proprio piacere personale o per abitudine. varchi, v-46: si suol
. a quelli selvaggi che hanno l'abitudine di strofinarsi contro tronchi e sassi)
.. era tutta spelata per l'abitudine di grattarsi furiosamente sotto gli scaffali,
un certo portamento, per una certa abitudine, per una certa aria, per
di ripugnante sporcizia (e indica l'abitudine a uil comportamento volgare o bestiale)
abbandonare, far desistere (da un'abitudine, da un vizio, ecc.)
); perdere, abbandonare (un'abitudine, un atteggiamento sconveniente, ecc.
teatro. 4. usanza, abitudine; modo di agire, atteggiamento comportamento
il gurami baciucchione cosi detto per l'abitudine che hanno i maschi di stringersi le
piacere, provarne soddisfazione, farci l'abitudine (talvolta con riferimento a chi ripete
. comportamento, contegno, atteggiamento; abitudine. -habitus mentis o mentale: modo
abito mentale acquisito all'educazione o per abitudine. = lat. habitus -ùs '
. vedi. allora avevo preso l'abitudine di farmeli miniare con l'henné.
per lungo esercizio viene acquistando una certa abitudine o attitudine di immaginare e idoleggiare alla
2-77: una vipera aveva presa l'abitudine di andare a bere a una certa
di 0? 4 maiale 'per l'abitudine di nutrirsi di cibi immondi);
cose cimili; così avevamo preso l'abitudine di strappare le foglie ad un fico.
fra le varie correnti, adottano l'abitudine igienica di non avere opinione. calandra,
ma senza ferimenti. marinetti, ni: abitudine dell'imboscata adottare il fez inalberare bandiera
avevano [gli asini] l'abitudine di buttarsi sull'imbraca o di riposare su
avea serbato della prima vita e della abitudine dei campi... una cert'
moretti, ii-276: quest'è l'abitudine dei cani randagi al mio paese.
, un dato atteggiamento; contrarre un'abitudine sia buona sia cattiva. -anche:
ostinatamente in un atteggiamento, in un'abitudine, in un vizio (e ha
un empio. -contrarre (un'abitudine); adottare (una usanza,
. banti, 10-541: questa nuova abitudine di chiuder gli occhi, riparandoseli anche
vergini da ogni impressione e da ogni abitudine. g. capponi,. 1-i-330
, propagandosi col prurito ed impustolendo coll'abitudine. = denom. da pustola (
del marito, aveva preso l'abitudine di una vita ideale, immaginosa
. figur. avvezzarsi, assuefarsi per lunga abitudine (a un vizio, a una
, assuefatto, diventato insensibile per lunga abitudine (a un vizio, alla fatica
in un'altra... era un'abitudine di vizio e quindi un bisogno imperioso
murare, parte dalla natura e forma ed abitudine delle pietre, parte dallo incollamento della
. -complicato, difficile (un'abitudine, un uso). pellico,
pellico, cono., ii-658: l'abitudine fa ancora ritenere presso i chinesi l'
il ragionamento inconscio è il prodotto dell'abitudine. imbriani, 3-182: l'occhio del
. -in partic.: tendenza o abitudine ad abbandonarsi disordinatamente ai piaceri (specialmente
un costume, una tradizione, un'abitudine, ecc.). dannotti,
segnalato = deriv. da indicatore1 per l'abitudine di questo uccon opportune indicazioni. cello
, le cui parti tra loro hanno abitudine e disposizione... dichiarante la
mazzini, 2-148: gli italiani indurano nell'abitudine degli errori. amari, 1-1-181:
le indurazioni de'peccati. 2. abitudine, allenamento. parata, 2-2-173:
, 322: con la ginnastica e l'abitudine indurisci il corpo. 4
ideale, per la sola forza dell'abitudine. v. riccati, 15:
l'inverno nel fango (ed è abitudine propria delle tinche). 4.
, radicarsi (un uso, un'abitudine). v. borghini, 6-iii-229
una subitanea passione, bensì per vile abitudine d'animo tristo, e impudente,
. disposizione, tendenza, propensione, abitudine. campofregoso, i-41: una 'nformazione
inforzano pel potere dell'immaginazione e dell'abitudine. alfieri, 1-1237: tu crescerai;
paese a farsi la barba, come d'abitudine; ma gli premeva troppo assicurarsene l'
. bontempelli, i-757: con quest'abitudine rapidamente e precocemente ingiovanisce.
, 10-25: come se ciaschedun per abitudine / studiasse, affin di giungere a
stata inoculata, un poco per l'abitudine ormai contratta con mia madre, parlai
e dappertutto (un vizio, un'abitudine riprovevole, una virtù); divulgarsi
era straordinariamente inospitale. buzzati, 1-96: abitudine erano per drogo... la
esempio, una disposizione d'animo, un'abitudine, un comportamento (sia buono sia
una scoperta o un'esperienza, contragga un'abitudine (e si riferisce sia a cose
, una disposizione d'animo, un'abitudine, un comportamento; educatore, ispiratore,
(un atto, un gesto, un'abitudine). - anche: assurdo,
insidiosa e spossante, a prenderne l'abitudine. 6. dimin. insidiosétto
critica, a un'ingiustizia, a un'abitudine, ecc. delfico, ii-144
, irrimediabile (un vizio, un'abitudine). papini, ii-1403: la
, sf. l'essere insubordinato; abitudine o tendenza a essere insubordinato.
pensiero che la cosa potesse diventare una abitudine quotidiana, che mi costringesse a passare
, immutato (una tradizione, un'abitudine, un'istituzione, la libertà).
, esclamazione che alcune persone hanno l'abitudine di introdurre spesso nel discorso, per
ha la dignità del lavoro, l'abitudine al sacrificio e alla fatica. un
s'interponeva per danaro e per l'abitudine dell'intrigo negli affetti delle sue allieve.
del canto, l'altra de l'abitudine de le parti, la terza del
(un modo di comportarsi, un'abitudine, una disposizione). meditazioni sulla
che s'interponeva per danaro e per l'abitudine dell'intrigo negli affetti delle sue allieve
fogazzaro, 5-321: ha la cattiva abitudine di buttar dalla cucina l'acqua sporca
ostinato e stonato. -imporre (un'abitudine, un'usanza). -anche assol
in una determinata condizione, facendovi l'abitudine. giamboni, 7-143: l'oste
consuetudini od occupazioni determinate, contraendone l'abitudine o acquistandovi esperienza. bandello,
lungo, radicarsi o consolidarsi (un'abitudine, una situazione, un'opinione).
stampa. dossi, 1-ii-734: ogni abitudine gli s'inveterava sifattamente che messosi un
radicato e consolidato (un costume, un'abitudine, un'opinione); profondo,
. il subdolo invigliacchiménto che nasce dall'abitudine. = deriv. da invigliacchire
la rete sottile, quasi insensibile, dell'abitudine e delle piccole vigliaccherie lo aveva inviluppato
un dovere, una condizione, un'abitudine); connaturato, congeniale. segneri
guasta. -contrarre un vizio, un'abitudine dannosa. d. bartoli, 16-5-76
. che ha contratto un vizio, un'abitudine dannosa. r. m.
mani e il viso, come faceva per abitudine, e ormai quasi involontariamente, a
. l'essere ipercritico; tendenza o abitudine a esercitare una critica o ad assumere
di quella delicatezza che sovente è mera abitudine e talvolta anche ipocrisia, ma che
,... così denominati dalla loro abitudine di attaccarsi alle parti meno difese de'
senso concreto: atto, comportamento, abitudine riprovevole, moralmente o giuridicamente illecita (
la esibizione specifica può divenir prassi e abitudine. irremovibilménte, avv. tenacemente
sempre presente necessità della sussistenza e l'abitudine cara e quasi indistruttibile degli uomini al
questa minoranza perturbatrice d'una illusione fatta abitudine, il governo s'irrita e tende a
ai discapiti dell'età, irrustichito dall'abitudine e pressoché inselvatichito dalla riflessione, ho
, 146: ella non aveva mutato abitudine, ballava e giocava al * tennis '
tutti i processi di associazione, di abitudine, di meccanizzazione, di oblio, d'
.. andava intanto assettandosi, per un'abitudine, per un istinto di pulizia e
dialettizzata. -figur. persona o abitudine, comportamento, attività, di per
un atto di passione esasperata ma era un'abitudine di vizio e quindi un bisogno imperioso
lo spargimento della bile su tutta l'abitudine del corpo che cangia il suo colorito in
. v.]: 'ittiofagia', abitudine di alimentarsi di pesci. =
leach, e così denominati dall'abitudine di amare per loro abitazione le
nulla nel suo vuoto nella buca ghiacciata della abitudine. 2. implorato con le lacrime
lat. lanidre 'dilaniare '(dall'abitudine delle prefiche di strapparsi i capelli e
come il proprietario che, tanto per abitudine, ha chiesto di vedere il bilancio
iv secolo a. c., l'abitudine di portare sempre con sé una lanterna
della guerra e del latrocinio hanno l'abitudine e il gusto, che la pirateria riguardano
2. agg. che rivela l'abitudine a lavori umili e pesanti.
classe dei lavoratori, che per secolare abitudine produce, stenta e suda, senza arricchire
di agire o di comportarsi, un'abitudine, un costume); cortese,
, 7-66: aveva già preso l'abitudine di levarsi ogni giorno all'alba e di
detti cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme. ariosto, 3-60: chi
. tobino, 5-112: era una abitudine -questa delle porte aperte -nata con la
corrotto anche i licenziati dalla natura e dall'abitudine a tutto osare. pavese, 8-174
sai bene che pippo non ha né l'abitudine né la pazienza di'far troppo uso
bulimes di bruguière; così denominandole dalla lor abitudine di vivere negli stagni e nelle paludi
cavalli ed i buoi che hanno la cattiva abitudine di trarla ad ogni istante fuori della
una spanna di cervello: avere l'abitudine di parlare troppo e sconsideratamente.
: egli aveva preso fin da piccino l'abitudine di localizzare in un sasso, in
dossi, 3-81: [l'abitudine] ribadiva ghioldi alla sua sedia rovente
nel gomito del cavallo in seguito ad abitudine di giacitura analoga a quella dei bovini
lauzengar. lusingherìa, sf. abitudine o inclinazione a lusingare. — anche
9. figur. che è dovuto ad abitudine o a uso; che è solo
dopopranzo e quasi per ozio e per abitudine macchinale che abbiamo di tener volentieri gli
se n'avvedesse, quella sua vecchia abitudine, e un resticciolo di spiriti guerreschi
ha desunto un tal nome dalla loro abitudine di combattere tra loro. =
disposizione causata da troppa siccità e da abitudine troppo macilenta e troppo arida di corpo,
bonghi, 1-121: aggiungi che quest'abitudine di periodare richiede una lingua piena di
borgese, 1-191: è una tosse d'abitudine. viene della faringe. ma i
all'importanza delle divisioni italiane magnificate per abitudine da chi non sa dell'italia se non
maligno e profittatore. 2. abitudine al pettegolezzo, alla maldicenza. macinghi
: son malanni tolti appoco appoco dall'abitudine, massime quando il farsi soldato vuol
, infame (un atto, un'abitudine, il peccato, il vizio).
maledicità, sf. letter. propensione, abitudine alla maldicenza. bocchelli
un incentivo all'ozio e ad ogni mala abitudine. 3. lavorato o eseguito
s. v.]: 'maliziosità': abitudine alla malizia. = voce dotta
: un suo compagno aveva la mala abitudine di russare... fortemente. baldini
un ambiente, un sentimento, un'abitudine, ecc.); impuro, peccaminoso
. 7. morboso (un'abitudine, una sensazione). carducci,
sf. ant. cattiva usanza, abitudine perversa o disdicevole. cavalca, 6-1-129
, improprio. -anche: cattiva abitudine. g. bargagli, 49:
sm. cattiva, brutta o viziosa abitudine; imperfezione, difetto inveterato (spesso
mandracchio (v.), per l'abitudine di frequentare i porti.
, imparare; contrarre, assimilare (abitudine, virtù, vizi). dante
bianco. -vezzo incorreggibile; cattiva abitudine. gioberti, 41: uno ha
usanza; modo abituale, consuetudine, abitudine; moda, guisa. chiaro davanzati
l'altrui colpa. sacchetti, abitudine, senza cattive intenzioni. era il motto
n. 1. -mani lunghe: abitudine di importunare una donna con atti scorretti
o a fare qualcosa: farci l'abitudine, assuefarvisi; impratichirsi in una determinata
de'mantidi, così denominati dalla loro abitudine di alzar sovente le lunghissime loro zampe
-sbollito l'entusiasmo, tu hai l'abitudine di metterci nello spiedo! pirandello,
; infondere una caratteristica, determinare un'abitudine. d'annunzio, iv-2-39: dopo
o di esercitare una determinata attività; abitudine, sistema di vita o di governo
, succhiare (per gusto, per abitudine, o come manifestazione di nervosismo,
presto al mattino, occasionalmente o per abitudine (con partic. riferimento a chi
rosmini, xxv-266: può esservi un'abitudine di corpo vivo perfetta nelle varie età
si fa o si dice; per abitudine; per impulso inconsapevole; inconsciamente,
è di pigliarne per tempo una ben precisa abitudine, onde ripeterle meccanicamente, ciascuna all'
/ pure in un solo gesto o un'abitudine. -industria meccanica: v.
agisce per forza di istinto o di abitudine, in modo innaturale, automatico,
e profonde discussioni e frangere la melensa abitudine che abbiamo di andare in cerca di un'
e non... dalla melensa / abitudine, ahimè, del comun letto.
punctata 'di linneo, caratterizzati dall'abitudine di raccogliere il miele.
. mendàcia, sf. ant. abitudine o tendenza alla menzogna, alla falsità
; tendenza ad alterare la verità; abitudine di mentire. b.
dotta, lat. tardo mendacitas -àtis * abitudine di mentire '. mendài,
di mendico. mèndo1, sm. abitudine biasimevole, difetto, abuso; vizio
, 62-311: benché sia invalsa l'abitudine di pensare e di dire che il
mericismo, sm. medie. abitudine morbosa, consistente nel rigurgitare, rimasticare
merlo ': di chi ha l'abitudine di star a bocca aperta. -cercare
ignoranza, non offenderanno dopo per l'abitudine... se poi vi si mescola
un atteggiamento, un comportamento, un'abitudine, una maniera di vivere ben radicata
-svolto senza slanci ideali, per abitudine, per convenienza, per lucro.
o di fare qualcosa: averne l'abitudine. nievo, 8-111: perché corre
dei mio cervello, e più nell'abitudine di scrivere metafisica- mente, parcamente e
). che ha la tendenza o l'abitudine di agire e di svolgere la propria
ordine, coerenza. -anche: abitudine, disposizione costante. b. croce
ver. -attitudine, propensione, abitudine di procedere in modo ordinato, regolare
; condotta, contegno, comportamento; abitudine, consuetudine, costume, usanza;
d'annunzio, iv-1-7: aveva l'abitudine, un po'crudele, di sfogliar
uso) o, anche, un'abitudine, un vizio. corona de'monaci
è tale quale lo ha fatto l'abitudine; tra padrone e contadino non si fa
spagnuoli, avevano egualmente presa la buona abitudine di darsi del voi. b.
fabricio; così chiamati dalla loro abitudine di trovarsi in primavera dentro i funghi
midolli: essere profondamente radicato (un'abitudine, un vizio). berchet,
milanese: secondo il costume, l'abitudine, la moda di milano e dei suoi
serpi. 2. per estens. abitudine, dipendente da propensione naturale o da
. vedi. allora avevo preso l'abitudine di farmeli miniare con l'henné;
la guarda e ne lo snello del'abitudine mostra sì gran valuta che pareggia il
25. che ha la tendenza e l'abitudine a svolgere la propria attività o a
libero procedimento dello intelletto ed acquistava l'abitudine di vedere a minuto le maraviglie del
prosperità e riputazione. -uso, abitudine. b. del bene, 2-49
, indicando con essa la loro abitudine di pascersi di formiche. sono animali villosi
resistenza o un'attività per effetto dell'abitudine o di gelosie, invidie, piccole
cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo numero fue amico di
cambiamento, come per i mediocri l'abitudine. bacchetti, 2-8: al di fuori
laggiù, al di là di ogni nostra abitudine, fra un popolo nel quale la
, per incuria o per cattiva abitudine. 5. antonino, 4-169:
. -per estens. uso, abitudine, andazzo. -in partic.:
abituale per il costante ripetersi); abitudine, usanza, costume, consuetudine,
sono rientrato, tutti ubbidivano con fedele abitudine ai segnali e non ridiscutevano il proprio
nomi ripetuti e serbati a memoria per abitudine. jovine, 5-215: con la
, frequente (un uso, un'abitudine). latini, rettor.,
. sbarbaro, 5-46: era infine abitudine di cicco, prima di coricarsi,
monofagìa2, sf. letter. abitudine di consumare i pasti in solitudine,
. svetto, 1-175: avendo l'abitudine quando era agitato di monologare, doveva
cosa sia quello che è secondo l'abitudine o disposizione e quello che è secondo
, uscì nel cortile, salì per abitudine sulla mora che circondava il tronco di una
portato, per naturale inclinazione o per abitudine acquisita, a parlaremale del prossimo, mettendone
che ha la possibilità o l'abitudine di mordere per aggredire o difen
svogliatamente o per gioco, per abitudine, per ingannare la noia, per
uso ripetuto e invariato; seguendo un'abitudine inveterata; come avviene solitamente, al
da una vigliaccheria stomachevole ed avvilito dall'abitudine dei suoi piccoli commerci loschi. morfino
se stesso; secondo, rispetto all'abitudine che debbono avere fra loro. fiamma
g. paleotti, l-11-420: quanto all'abitudine poi, può anco la mostruosità occorrere
dopo mangiato l'avvocato aveva preso l'abitudine di recarsi a piedi allo studio,
). che è solito, ha l'abitudine o la tendenza a motteggiare, a
far cessare in modo tassativo (un'abitudine, un costume, una tendenza,
crogiolate nell'adipe, / vili nell'abitudine, il desiderio di libertà.
). scherz. che ha l'abitudine di lamentarsi continuamente o di lagnarsi per
, agg. letter. che ha l'abitudine di parlare molto, per lo più
. multiloquacità, sf. ant. abitudine di parlare molto, ininterrottamente e,
(un costume di vita, un'abitudine, un'usanza). boccaccio,
da chi non v'abbia colla lunga abitudine fatto il naso. crusca [s.
d'ottima spemediato dalla ragione; per abitudine; istintivaranza [tolomeo fiscone],
si sente dire spesso che una certa abitudine è diventata una 'seconda natura';
naturalezza. bonghi, 1-37: l'abitudine della naturalezza della frase e della semplicità
i naturalisti, per quella loro innocente abitudine d'osservare e d'intendere le proprietà
grande conformità colle cimici, e dalla loro abitudine e celerità del nuotare per mezzo delle
di nave1 (con probabile riferimento all'abitudine di sospendere il nido alla biforcazione di
male a cui s'è fatta l'abitudine e che non può curarsi. buzzati,
in termini molto nebbiosi come era sua abitudine. emanuelli, 1-108: nel vetro
uesto genere, così denominandoli dalla loro abitudine i vivere ne'legni morti.
da fabricio stabilito; cosi denominati dall'abitudine di portarsi sopra i cadaveri per deporvi
, 1-28: io campagnuolo per lunghissima abitudine e di lui più avveduto nei negozi,
neologìa, sf. l'uso, l'abitudine, il vezzo di utilizzare parole
ordine de'passeri, perché hanno l'abitudine di cercar la materia zuccherina, che
ant. secondo il costume, l'abitudine, la moda dei nicolotti. bergantini
costruisce il nido, che ha l'abitudine di costruirlo (un uccello).
da parte. monelli, i-187: abitudine anche alla guerra e allo scamparla e
con un atteggiamento determinato, con l'abitudine alle critiche malevole, alle lamentele,
bonsanti, 4-60: aveva preso l'abitudine di bazzicar su quote tutte un po'
una lingua straniera, ed hanno già un'abitudine all'apprendimento normativo. 4
uffizio di comune. registrazione di un'abitudine o di un fatto mo13. per
d'acqua di latreille, che hanno l'abitudine di nuotare supini o sul dorso.
nottambulo. nottambulismo, sm. abitudine di trascorrere la notte o gran parte
? soffici, v-6-223: l'unica abitudine poco ateniese, credo, certo poco classica
'nottambulismo': è il vezzo o l'abitudine viziosa dormendo di levarsi in sogno,
girare di notte; che ha l'abitudine di trascorrere la notte in faccende,
e pura. alvaro, 14-40: abitudine alla nudità. si veste e si spoglia
è anche antico costume, uso ed abitudine del solerte editore quello di andare pietolando
la rapidità delle comunicazioni internazionali, l'abitudine dell'igiene e delle comodità domestiche,
età più antiche. 11. abitudine di vita; pratica consueta. chiaro
) proveniente dal proprio legittimo superiore; abitudine, anche interiore, a un tale
, xii-659: uomini espertissimi per lunga abitudine e naturale sagacità ad osservare gli avvenimenti
corso di crisi epilettiche, sia per abitudine o come tic nervoso. tramater
cadutaci in bocca, e poi l'abitudine dura. -rimedio, consolazione,
, da inclinazione alla prepotenza, da abitudine alla violenza, o dalla necessità di
come necessaria. ojetti, ii-426: l'abitudine dei boschi è più d'oltralpe che
], penetrati così dentro, un'abitudine, un'ombra oramai naturale e stabilita
è spiegato da ammiano marcellino con l'abitudine dell'animale a lanciare sassi con le
abitudine di eccitare od accelerare la eiaculazione voluttuosa
vi onicofagia, sf. medie. abitudine di rosicchiarsi la parte sporgente delle unghie
cui è disegnata la brutta e sconcia abitudine di rosicchiarsi le unghie. secondo alcuni
sera, 28-11-1980], 29: un'abitudine assai frequente nei bambini e nei giovani
della guerra e del latrocinio hanno l'abitudine e il gusto, che la pirateria riguardano
così denominando questi schifosi insetti dalla loro abitudine di mangiare sterco. =
si dovrebbero sposare mai, perché l'abitudine fa diventare opache le nostre anime.
quel moto, tra i quali si muta abitudine. salvini, 40-68: volentieri le
incerto), con probabile riferimento all'abitudine di vagare lentamente nei prati.
alla dipendenza, all'imitazione e all'abitudine, e l'opinione ragionata che serve
, ii-9: l'educazione fondasi tutta sull'abitudine e riducesi ad una specie di organizzazione
costante e periodico ripetersi; consuetudine, abitudine. -anche: ciò che è di
assoluta (tale denominazione trae origine dall'abitudine di napoleone di diramare comandi durante la
naturale o acquisita con l'esercizio, abitudine a cogliere, riconoscere, apprezzare,
accordare. lucini, 4-47: l'abitudine [per d'annunzio] dell'orec-
naturale o acquisita con l'esercizio, abitudine a cogliere, apprendere, riconoscere,
da macleay, e così denominati dalla loro abitudine di amare le tenebre. ha per
una solida organatura, un'ispirazione diventata abitudine. = nome d'azione da organare
: sappiamo le forze che ha l'abitudine anche sull'organico e sul fisico.
rovani, i-956: codesta qualità era un'abitudine di eleganza che aveva recata nella sua
una vita tranquilla, vi fu conservata dall'abitudine de'sentimenti. 3.
altri autori, così denominandoli dalla loro abitudine di vivere del sangue degli uccelli.
, 6-272: aveva preso dalla madre l'abitudine di canzonare, ma in forma più
ral lus. ha l'abitudine di starsene solitaria, ed è chiamata
corrotto anche i licenziati dalla natura e dall'abitudine a tutto osare. 3
pravità originale, l'imitazione, l'abitudine, le passioni che nascono e si
naturale e reale, e ci attestano l'abitudine di osservare e cogliere il motivo poetico
, un modo di vita, un'abitudine; serbare immutato uno stato d'animo
e alla fine, per l'ossificazione dell'abitudine, contento di sé.
degli avanzi, dopo aver fatto l'abitudine a un trattamento raffinato. coletta
un sentimento, un'idea, un'abitudine); intenso, invincibile. loredano
vittoria. -perseveranza nel mantenere un'abitudine, un modo di vivere.
. d'annunzio, iv-1-105: l'abitudine della falsità gli ottundeva la coscienza.
), sf. tendenza o abitudine di vivere nell'ozio o nell'inattività
della pac- cionesca, libidinosa e rilasciata abitudine. = deriv. da paccione,
domande del padre- famiglia c'era l'abitudine in casa di non dare una soverchia
moravia, xi-13: se continua questa bella abitudine che ha la gente di guidarsi la
etico di esso (un uso, un'abitudine); conforme alla cultura autoctona,
tose. cicala cannaiuola, caratterizzata dall'abitudine di forare canne o pali per deporvi
-soprannome dato a giovanni giolitti per l'abitudine di indossare tale abito. panzini,
squamoso di tutto il corpo e per l'abitudine di arrotolarsi con le squame irte per
frequent. pappagalleria, sf. abitudine o inclinazione a far propri e a
al meccanicismo). 2. abitudine d'importunare donne o ragazze sconosciute con
del fr. papelard, con allusione all'abitudine di non rispettare il precetto di astinenza
già diceva nella sua apparente sonnolenza l'abitudine conviviale delle lunghe sedute e delle violente
dei comizi,... con l'abitudine ai convegni che terminano in una formidabile
giuseppe parini (1729-1799) e ispirate all'abitudine settecentesca di adornare tali oggetti con
del mio cervello, e più nell'abitudine di scrivere metafisica- mente, parcamente e
, xi-118: presi... l'abitudine, tanto per non dare nell'occhio
più, professori, tratti cioè dall'abitudine a guardare impassibili come uno se la
avvezzo a parlare dall'alto, l'abitudine d'acconciarsi la toga come gli antichi
-non avere parola', non avere l'abitudine di mantenere le promesse, i patti
da fabricio, e così denominati dalla loro abitudine di traforare i legni. è diviso
'piolo, cavicchio ', per l'abitudine a perforare il legno. passamanàio,
un ristorante, vi guardo dentro per abitudine, e che vedo? un enorme cesto
pasticcionerìa, sf. tendenza o abitudine di fare confusione, caos, disordine
forte del mangiare. 8. abitudine di vita; prerogativa di una persona
pasolini, 13-309: l'abitudine razionalistica, che ha dominato la lingua
tempo e il velo ormai tetro dell'abitudine. montale, 7-284: il portogallo
ricercato come uccello ornamentale; per l'abitudine di 'fare la ruota 'è
da tornare a teatro per moda, per abitudine, per rispetto umano o che so
de'palmipedi, i quali hanno l'abitudine di correre volando, o nuotando,
tempo e il velo ormai tetro dell'abitudine, barilli ch'entra in scena lo
e i moicani, a causa della loro abitudine di dipingersi il volto con sostanze coloranti
il dott. g. aveva preso l'abitudine di nascondersi e, dal nascondiglio,
; si dice di chi ha per abitudine di cessare il gioco quando ha fatto
, goffo (con riferimento alla vecchia abitudine domestica di porre sulla testa dei figli
di peota2. peotillomanìa, sf. abitudine morbosa consistente nel titillamento del pene senza
semplici e ovvie (con riferimento all'abitudine di scaldare con il fiato le dita
che sarà di bel corpo ed ottima abitudine. ruscelli, 3-14: mentre è
una raffinatezza di crudeltà mostruosa, è l'abitudine che si ha di giustiziare i delinquenti
riferimento a un atteggiamento, a un'abitudine moralmente riprovevole e negativa o controproducente.
in un modo d'agire, in un'abitudine, in un'attività. bartolomeo
le campagne del friuli io ho l'abitudine d'accompagnarmi a chi incontro e di
produce uno spirito d'imitazione e d'abitudine che le perpetua reciprocamente. faldella,
a cercare i giornali vecchi che ho l'abitudine di conservare, ho perlustrato la cronaca
all'arte di osservare e non contraggono l'abitudine perniciosa di vedere gli oggetti sotto un
questa minoranza perturbatrice d'una illusione fatta abitudine, il governo s'irrita e tende
, 6-153: la vedova aveva per abitudine di pesar bene i propri ospiti,
hanno la mano pesa: tradiscono l'abitudine del 'rugby'e del 'ring'. =
insistenza che vi si pone o l'abitudine che ne deriva). alfieri,
petégolo), agg. che ha l'abitudine di fare chiacchiere frivole, vane,
rovani, ii-763: monsignor opizzone aveva l'abitudine di visitare... quelli tra
'il pezzo di costume'noi abbiamo l'abitudine di alternare le cifre alle notazioni buffe
. piagnonismo, sm. letter. abitudine, tendenza a lagnarsi in ogni occasione
per chi abbia buone gambe e l'abitudine di usarle, ma ciascuna distinta e separata
galleggiare fra le varie correnti, adottano l'abitudine igienica di non avere opinione. serao
, come sempre lei aveva avuto l'abitudine di portare per casa, ricordavo, onde
deriv. da piatto1, con riferimento all'abitudine di stare appiattato sul terreno; è
= da pica1, con allusione all'abitudine delle gazze di appropriarsi di oggetti disparati
-a). tose. chi per abitudine perde tempo senza combinare nulla di concreto
: la piega del prevedere persiste come abitudine nell'aspettazione di molti lettori di storia
e maggiore volontà la piega della facilissima abitudine... che lo ha confitto ad
-supinamente ricevuto dalla tradizione; ripetuto per abitudine. manzoni, v-2-395: questo pigro
connesso con pila1, con allusione all'abitudine dei risparmiatori di un tempo di conservare
se prima non dimagrano uniformemente alla naturai abitudine de'loro corpi. roberti, xi-119:
... che egli ricorreva per abitudine alla preparazione anche ne'più gravi commovimenti
), agg. che ha l'abitudine dì dare pizzicotti. c.
, 16-12: in forza della maledetta abitudine, contratta fino dalla più tenera età
? palazzeschi, 1-247: solamente l'abitudine poteva placare e mitigare il mio spasimo
e sono così denominati o dalla loro abitudine di andare errando nelle acque dolci e
. della memoria, dell'apprendimento e dell'abitudine. = deriv. da
dalla sincerità, che egli ricorreva per abitudine alla preparazione anche ne'più gravi commovimenti
tutta armonia, in mezzo alla generale abitudine ad uno stile pieno di pleonasmi,
d'annunzio, iv-1-7: aveva l'abitudine, un po'crudele, di sfogliar
. per vanità da prima, per abitudine di poi. de sanctis, i-159:
dossi, 3-81: noi persuade (l'abitudine), valzando o polcando in una
numero d'anelli, ed hanno l'abitudine di zotolarsi a spirale, i cui
mentalità o, anche, a un'abitudine. - anche: maniera di vivere.
mai satolli: con riferimento alla caratteristica abitudine dei polli di frugare incessantemente col becco
, agg. ant. che ha l'abitudine di razzolare e di acquattarsi nella polvere
pompa. bonghi, 1-214: l'abitudine della pompa delle frasi induce negli autori e
(v. pompilo2), per l'abitudine di spostarsi rapidamente. pompino
ponderatézza, sf. capacità o abitudine di meditare prima di dire o
le cose delle vecchie apparenze che ormai per abitudine, per pigrizia di spirito, ponderosamente
così rattrappite le membra e perduta l'abitudine del tenersi diritti ch'e'non possono
(v. porcella1) per l'abitudine di frequentare luoghi fangosi; è registr
; rinunciare, lasciare, abbandonare un'abitudine, una disposizione d'animo, ecc
28-211: a me, per lunga abitudine, l'unica cosa necessaria è quella
appiattimento dei fatti nella contemporaneità attraverso l'abitudine a essi acquisita a opera dei modi
dalle potenze filologiche e tollerate dai popoli per abitudine, che tuttavia si reggono solo per
d'ira contro i poteri pubblici per l'abitudine di svuotare le tombe quando si deve
e. cecchi, 13-202: aveva l'abitudine di scrivucchiare sur un librettino, e
anche: comportamento usuale, ricorrente; abitudine; modo di fare. m
? chi, se non taluni per abitudine, si prostra alle immagini, ai simboli
di ignorare. 8. abitudine diffusa e predominante, pubblica o privata
quale scetticismo dell'intelletto e da una abitudine di raziocinio, fondato su fatti presenti
ti supera nessuno, ma non hai l'abitudine dell'acqua mossa, e lì ci
vista della morale cristiana, inclinazione o abitudine a peccare). -anche: condizione
la pravità originale, l'imitazione, l'abitudine, le passioni che nascono e si
(un costume, un uso, un'abitudine). beicari, lxxxviii-i-227: io
creazione con libero entusiasmo. -regola o abitudine che informa la condotta di qualcuno.
[s. v.]: l'abitudine lo predispone sempre più all'infingardaggine.
serie continuata di estorsioni e ruberie; abitudine alla razzia e al saccheggio. bacchetti
. -contrarre un uso, un'abitudine (anche nell'espressione prendere in consuetudine
stampa periodica milanese, i-335: l'abitudine che prendono di mangiar vivande condite sempre
dalla sincerità, che egli ricorreva per abitudine alla preparazione anche ne * più gravi
? chi, se non taluni per abitudine, si prostra alle immagini, ai simboli
quasi delle nuove potenze, cioè l'abitudine, la ritentiva, l'affezione,
assoggettava da sé, come per abitudine, alla pressura della punta dell'indice.
4-20: la gente aveva già ripreso l'abitudine di andare a letto presto.
influenza o determina l'agire (un'abitudine, un'idea, un interesse,
vergini da ogni impressione e da ogni abitudine. ferd. martini, i-iv-14: il
vero naturale e reale e ci attestano l'abitudine di osservare e cogliere il motivo poetico
di princìpi, ma non aveva l'abitudine di pensare. parise, 5-
aveva la privativa e in grazia dell'abitudine niuno più ne faceva caso. bacchelli,
favore accordato o anche soltanto riconosciuto per abitudine a una persona o a un gruppo,
appartenenti alla famiglia taumatopeidi, dovuta all'abitudine di procedere in una o più file
-biasimo di un costume, di un'abitudine. segneri, iii-3-259: voglio io
lotor), così chiamato per l'abitudine di lavare il cibo nell'acqua corrente
vedere l'aborto bene spesso riprodursi dall'abitudine e quindi essere il primo causa lontana
, i-98: questa commediante ha l'abitudine della scena e conosce tutte le
corrispondeva, quest'atteggiamento, a una abitudine tattica del suo partito, prontamente assimilata
ogni forza, ogni ingegno, ogni abitudine / por si dovria con vera promptitùdine
5-32: al che se si aggiunge l'abitudine del lungo vivere dei francesi sotto la
pronto quelle parole proprie che per felice abitudine loro soccorrono costante- mente. onde al
propagander. propagandiamo, sm. abitudine, tendenza a far propaganda, a
, propagandosi col prurito ed impustolendo coll'abitudine. a. cocchi, 4-2-115:
propagato, diffuso (un uso, un'abitudine). f. f. frugoni
, capacità; talento. -anche: abitudine ad assumere determinati atteggiamenti; comportamento che
lodevole; vezzo, andazzo; cattiva abitudine. malvezzi, 164: il loro
qual si voglia altra tiene una certa abitudine o ver rispetto e ragione, o
propizio. borsi, 2-133: l'abitudine salutare della preghiera prima di coricarmi dà
veniva meglio il vincastro e con rusticana abitudine che 'l proporzionava, più che alla reggia
proporzione altro non è che una terminata abitudine, rispetto o comparazione di due quantità
pronto quelle parole proprie che per felice abitudine loro soccorrono costantemente. carducci, iii-16-189
.. vediamo senz'altro affiorare l'abitudine fonetica della prostesi di 'i '
3-141: chi, se non taluni per abitudine, si prostra alle immagini, ai
: in africa non c'è l'abitudine di nascondersi dietro un paio di occhiali
-che si compie secondo l'abitudine o la consuetudine; ordinario, regolare
rima, ma che più propriamente si scorge abitudine di suono in orecchi avvezzi alle canzoni
e il viso, come faceva per abitudine, e ormai quasi involontariamente, a
2. per estens. che ha l'abitudine di grattarsi. ojetti, ii-828:
stabilita da latreille e così denominati dalla loro abitudine di frequentar le arene, ma ai
parte morbida delle feci (e tale abitudine avrebbe un'importante funzione nutritiva).
di linneo, desumendo tal nome dalla loro abitudine che hanno di frequentare i luoghi umidi
marchi, 1-iii-296: 4 psittacismo ': abitudine di pronunciare o ciarlare cose udite,
molti caratteri e singolarmente per la loro abitudine di ridurre in polvere diversi corpi legnosi
periodo degli amori i maschi hanno l'abitudine di costruire caratteristici nidi a pergola,
: se uno non può resistere alla puerile abitudine di sporcarsi le dita d ^ inchiostro
cose simili; così avevamo preso l'abitudine di strappare le foglie ad un fico che
.. andava intanto assettandosi, per un'abitudine, per un istinto di pulizia e
libero da pregiudizi, non offuscato dall'abitudine (lo sguardo). leopardi,
acquistare credito (un comportamento, un'abitudine, la fama, ecc.).
ha la dignità del lavoro, l'abitudine al sacrificio e alla fatica. un
aveva preso la lodevole, nonché purgativa abitudine del confessarsi. -che ha funzione
cieli adoperino qua giuso secondo la loro abitudine insieme, questo numero tue amico di
sono rientrato, tutti ubbidivano con fedele abitudine ai segnali e non ridiscutevano 11 proprio
punti del presidente wilson? è un'abitudine? = lat. quat [t
querulità, sf. letter. tendenza o abitudine alle frequenti lamentele e lagnanze.
o importuno, con frequenza o con abitudine; che manifesta insoddisfazione o malcontento
varchi, 8-2-291: ora perché l'abitudine e 'l collegamento d'una qualche cosa
. agghindarsi (con riferimento a chi d'abitudine veste poveramente). ritmo nenciale
di retore. brancati, ii-30: quest'abitudine era così radicata in lui che,
! possibile che in me perduri l'abitudine di un radioascolto indifferenziato? 2.
6. in senso concreto: abitudine o usanza che denota raffinatezza estrema;
una raffinatezza di crudeltà mostruosa, è l'abitudine che si ha di giustiziare i delinquenti
7. in senso concreto: pratica, abitudine o modo di vita che denota buon
e hume, facoltà o anche semplice abitudine secondo la quale l'uomo collega e
qual si voglia altra tiene una certa abitudine o ver rispetto e ragione, o
braccio; non aveva mai veduto l'abitudine di dimenticarlo dappertutto, come a tanti
1-260: « quando ci va d'abitudine? » « quasi sempre di sera,
, i pattini ne avevano invecchiata l'abitudine, mutando l'invemo in una festa.
firenzuola, 567: se la buona abitudine del corpo si dimostra nella sodezza e
carne, forza è che la mala abitudine si dimostri con la fiacchezza e rarità.
. carducci, ii-9-198: la brutta abitudine che avevi preso
, 1-134: non è nuova l'abitudine di adoperare spregiativamente i nomi di capi
rosmirn, 2-228: è l'abitudine quasi una continuazione e un rawigoriménto dell'
quando... s'è fatta l'abitudine... a quei suoi [
sono quei de'quali si possono con l'abitudine... dimostrar le grandezze razionali
razionale, e la geometrica discorre la abitudine razionale ed irrazionale delle grandezze. manfredi
vano da se stessi, anche nell'abitudine più crudele del tran-tran soddisfatto o
partic., da se stessi) un'abitudine, un'inclinazione, un vizio,
po'di refrigerio, avevano preso l'abitudine di passare le sere a porta mare
quelle fatiche che si ricercano alla buona abitudine del corpo. tommaseo, [s
dall'invidia. -ant. abitudine costante. storie de troia e de
invariabilmente a un uso, a un'abitudine, a un modo di agire.
semplici, descrivendo esattamente le forme e l'abitudine delle sirene e dell'unica fenice;
composizione rendevole e non aspro, la quale abitudine e usanza è amica e familiare a'
lui respirava una meticolosa pulizia e l'abitudine inveterata dello scicchettone. g. raimondi,
egli se n avedesse, quella sua vecchia abitudine, e un resticciolo di spiriti guerreschi
-sopravvivenza di un fatto, di un'abitudine culturale. ardigò, ii-393:
o anche un'usanza riprovevole, un'abitudine inveterata; impedirle di prendere forza nell'
la rete sottile, quasi insensibile, dell'abitudine e delle piccole vigliaccherie lo aveva inviluppato
, lo pungolava ad agire; l'abitudine di vent'anni di passività, la paura
tutti i giuochi che fa per conservarsi l'abitudine di saltare. -sezione di un
far abituare nuovamente; far riprendere un'abitudine. 2. intr. con
. abituarsi di nuovo; riprendere un'abitudine tralasciata per qualche tempo. bigiaretti
riabitudinazióne, sf. ripresa di un'abitudine già abbandonata. fenoglio, 4-187
, con valore iter., e da abitudine (v.). riaccadére
folclore, a non persistere nella loro abitudine di dipingere e vendere quelle 'cartine
tornasi di lampedusa, 173: una abitudine nella quale si era riannidato don fabrizio
mano, quei cafoni, è loro abitudine! e riattaccherà indispettita. -attaccare
fermo. dossi, 3-81: l'abitudine... ribadiva ghioldi alla sua sedia
(un vizio, un difetto, un'abitudine). g. gozzi, 4-21
carducci, iii-24-287: non potendo dimettere l'abitudine di verseggiare (chi ha bevuto una
. ritorno a un costume, a un'abitudine, a un atteggiamento del passato;
posso attribuirlo che ad inconscia ricaduta nell'abitudine contratta all'epoca del 'divieto della stretta
. 4. ritornato a un'abitudine, a un atteggiamento, a una
subito nell'uniformità degli aspetti consueti, nell'abitudine delle consuete relazioni. arbasino, 11-49
/ ogni forza, ogni ingegno, ogni abitudine / por si dovria con vera promptitudine
olio imbevuto abonda, / e quinci di abitudine più pingue, / ricusato di andar
contro i vetri. -uso e abitudine sciocca, ridicola. amari, 1-ii-536
sono rientrato, tutti ubbidivano con fedele abitudine ai segnali e non ridiscutevano il proprio
cospicuo ridondantemente persuade quanto abbia forza l'abitudine del costume. = comp. di
menava vita grama e, sia l'abitudine sia il dispetto oggi rientrato, non pensava
.., 1 ristoranti che avevano l'abitudine di frequentare assieme, le serate alla
riflessività, sf. attitudine alla riflessione; abitudine di ponderare lungamente prima di agire.
-nuova o più intensa manifestazione di un'abitudine negativa, di un vizio.
9. che corregge un costume, un'abitudine, un comportamento tramite l'applicazione di
10. abbandonare un uso, un'abitudine, un atteggiamento radicati; cessare di
padronanza di sé, la forza dell'abitudine, avessero mutata anche fra loro due
nievo, 4-35: è una triste abitudine che s'impossessa di me, quando rumino
farfalle ancora. 6. dismettere un'abitudine (nell'espressione proverbiale a san luca
correggere un difetto morale, una cattiva abitudine, un costume corrotto, ecc.
immaginario. -ripetizione meccanica di un'abitudine radicata. marchesa colombi, 1-151:
famiglia curculionidi detti comunemente sigarai per l'abitudine di arrotolare le foglie delle piante allo
pezzi. 3. riprendere un'abitudine dopo averla interrotta. s. bernardino
di rendere se stesso sempre più forte coll'abitudine al bene. berchet, 1-11:
sto bene, soffro terribilmente, mangio per abitudine, per vivere, faccio una cura
ora penso che codesto ticchio ti venga dall'abitudine di trattener molto fiato in bocca per
sociale, un legame affettivo, un'abitudine, un sentimento. capuana, 19-84
, quando serviva messa, aveva l'abitudine di urlare: le sue risposte, con
individuo. -compiuto meccanicamente, come per abitudine. e. castelnuovo [« la
del suo balzo. -riprendere un'abitudine (anche peccaminosa). s.
ripigliava il papa la medesima sembianza ed abitudine sua naturale. filicaia, 2-1-117:
bianchetti, 1-107: dimenticar affatto una tal abitudine allorché la parola gli esca dalla bocca
giusto ragionare, i quali per frettolosa abitudine dei tempi usano confondere essi pure fatti
: anche da ragazza ò avuto sempre l'abitudine, tornando sudata, di mettermi con
e profondamente: l'artifizio, l'abitudine avevano dovuto attutire o smorzare le vive
reale sostanza come un greve ristagnarsi dell'abitudine. -inaridirsi, isterilirsi per mancanza
una spalla. soldati, 2-375: per abitudine, golzio era puntualissimo, ma elena
. 2. riprendere una vecchia abitudine ormai abbandonata o un vizio.
oggi stesso addormentarmi ritentando la mia antica abitudine dell'oppio. jahier, 2-74: ogni
perche il detto harrupp aveva la graziosa abitudine di fare una ritenuta di salano per
. -azione che si compie per abitudine e per dovere, senza partecipazione emotiva
. locuz. -ritornarci: ricadere in un'abitudine, in un comportamento (per lo
in essa. buzzati, 1-95: abitudine erano diventati... la mensa
impegno costante inteso a far cessare un'abitudine, un vizio, ecc. mazzini
è mia. -assuefarsi a un'abitudine. bonghi, 1-80: a un
non quello che si conforma precisamente colla sua abitudine attuale; quanto più uno scritto si
intendere in che maniera co- testa sua abitudine attuale s'è fatta, come se n'
rivista. rivistismo, sm. abitudine di alcuni intellettuali a scrivere assai frequentemente
nel costume, divenuto usuale (un'abitudine, un vizio). salvini,
anche le unghie, per nervosismo o abitudine). manzoni, pr
ingegneresca e lombarda ho contratto la mala abitudine di una certa sbrigativa rozzezza, che
non quello che si conforma precisamente colla sua abitudine attuale; quanto più uno scritto si
. -noia, stanchezza derivante dall'abitudine. magalotti, 28-219: un'eccellenza
poco da fuori una certa ruggine d'abitudine che ce la ricopre o ce ne disgusta
. ojetti, 1-38: è un'abitudine che ho presa quando avevo la condotta
]. -biasimare un comportamento, un'abitudine, una scelta. l
, xii-659: uomini espertissimi per lunga abitudine e naturale sagacità ad osservare gli avvenimenti
; descrivendo esattamente le forme e l'abitudine delle sirene e dell'unica fenice; spiegando
]: 'salopigio': uccello che ha l'abitudine di scuotere continuamente la parte posteriore del
, con gesti che testimoniavano una vecchia abitudine, togliere dal secchio la bottiglia,
-venire meno, cadere in disuso (un'abitudine, un'usanza); rivelarsi errato
. pavese, 2-155: ogni mia abitudine era saltata in aria e certe volte
studi, un incontro, un'abitudine). fu. ugolini,
rinvigorisce, restituendo benessere fisico (un'abitudine di vita). - anche con uso
salvo. -che ha abbandonato un'abitudine o un'innocente mania. giuliani
orrore al sangue si diminuiva con l'abitudine, anche negli uomini che non erano sanguinari
in contesti figur. per indicare un'abitudine omicida, un'indole sanguinaria e crudele
. santi, 10-541: questa nuova abitudine di chiuder gli occhi, riparandoseli anche col
tale modo (un costume, un'abitudine o la vita). - anche sostant
. -tricé). che ha l'abitudine di baciare spesso e con insistenza.
-a). persona che ha l'abitudine di sbaciucchiare. baldini, 5-127:
, con metodi coercitivi e violenti un'abitudine di vita, un costume, una
cessare in modo totale e definitivo un'abitudine di vita, un costume, un'
sto proprio trapanando gli sbarri di ogni abitudine. = deverb. da sbarrare'
lo schiavismo denominato dulòsi, consiste nell'abitudine di una specie a farsi servire dalle
guanti? 4. figur. abitudine radicata e difficile da eliminare; dipendenza
6-140: se non fossimo gli schiavi dell'abitudine stanotte si dormirebbe qui sulla terrazza.