sentimento. abiettazióne, sf. abiezione. carducci, i-308: conseguitata
trogo, se ne stanno in tanta abiezione di costumi. cavalca, 6-2-13: non
gran fatto che l'uomo sia umile in abiezione e in stato di viltà. magalotti
loro a far credere nell'estremo dell'abiezione quel dio, che essi avevano fino
lo terrebbe [il colpevole] sempre nell'abiezione del peccato. pellico, ii-30:
sorrisi può redimersi da un secolo di abiezione! verga, ii-128: questa donna
: della mia debolezza e della mia abiezione; e specialmente, dell'impossibilità assoluta,
mezzo della strada / sull'ultimo gradino dell'abiezione, / come una donna perduta.
, 2-181: in quale abisso di abiezione siamo caduti! salvaci, signore! montale
dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé. pavese,
8-42: ora che ho raggiunta la piena abiezione morale, a che cosa penso?
penso? penso come sarebbe bello se quest'abiezione fosse anche materiale, avessi per esempio
ed al re di spagna per viltà ed abiezione d'animo. guicciardini, iv-341:
, quello che procede da timidità e abiezione d'animo, che quello che nasce da
posto il sommo bene nella umiltà, abiezione, e nel dispregio delle cose umane
passi più avanti si riconduce in tanta abiezione, che... saltellando di sasso
aggezióne, sf. ant. abiezione. fiore di virtù, 31
. aggetto2) rispetto alla forma letteraria abiezione (v.). aggher migli
per le sofferenze, gli stenti, l'abiezione, il barbaro e selvaggio costume in
2. figur. condizione di inferiorità, abiezione. cassiano volgar., xx-3 (
miseria morale, viltà d'animo, abiezione; scadimento, decadenza spirituale (e
: ed esprime il grado più basso dell'abiezione che si compiace di sé e della
-assol. avvilirsi, abbrutirsi, finire nell'abiezione. dante, purg., 30-136
l'iniqua politica dei protettori e l'abiezione dei protetti non avesse portato altrimenti.
l'iniqua politica dei protettori e l'abiezione dei protetti non avesse portato altrimenti.
anime degli abitatori del castello dalla prima abiezione. lui era stato a consolarli con qualche
la borghesia: redimerla, cioè, dall'abiezione, e diffondere su lei ciò che
, umiliazione, abbrutimento; pervertimento, abiezione morale. romagnosi, 19-725:
. abbandono, decadenza, abbassamento; abiezione, umiliazione, disprezzo. cavalca,
padri il giorno d'ira e di abiezione, nel quale i popoli portano le catene
difese. 4. umiliazione, abiezione; disonore, vergogna; infamia.
, abietta, spregevole; umiliazione, abiezione. m. villani, 9-85:
. 4. rovina morale; abiezione. latini volgar., i-76:
dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé. pavese,
miei padri il giorno d'ira e di abiezione, nel quale i popoli portano le
carducci, iii-12-67: conseguitata allora all'abiezione del principio d'autorità feudale quella dell'
e vivono in estrema povertà e abiezione, con ferma credenza che in
. figur. che deriva daltavvilimento e dall'abiezione umana. papini, 20-622:
hanno raccolto, fino all'insulto, all'abiezione e distruzione, l'esempio della sua
faccia nel fango: essere caduto nell'abiezione morale. brancoli, 275: non
3. figur. bassezza morale, abiezione, miseria spirituale, meschinità intellettuale,
, della popolazione, ecc.); abiezione, bassezza morale, turpitudine.
sporcizia. -al figur.: peccato, abiezione, miseria morale. iacopone,
. dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé.
scala dell'obbrobrio, giù, fino all'abiezione. deledda, ii-983: qui si
ignominia, sf. stato di vergognosa abiezione e di disprezzo universale in cui
'ilota'talvolta significa uomo che giace nell'abiezione e nell'ignoranza, da cui pur
tr. ridurre in uno stato di estrema abiezione, abbrutire; rendere disumano, privare
2. figur. ridursi all'estrema abiezione spirituale, morale o materiale; abbrutirsi
bacci una lettera che è un modello di abiezione. dio! che immondezzaio! io
-anche: affondare nella viltà, nell'abiezione, nell'indifferenza. f. f
. 4. figur. affondato nell'abiezione, nell'indifferenza; ozioso, inerte
); corrompersi moralmente, ridursi nell'abiezione. siri, ix-12: i tartari
.. surroga il cardinale soglia noto per abiezione non meno che per inettezza. mazzini
contempla intrepida ed impassibile la penuria e l'abiezione altrui, e della più zingaresca e
da viltà, da codardia, da abiezione (un atto, un comportamento,
. magalotti, 9-2-209: la cui abiezione arma loro contro invincibilmente il disprezzo,
; disonestà, corruzione, vizio, abiezione. — anche: sconcezza, impudicizia,
cosa o situazione che, per l'abiezione materiale o morale, è oggetto di
dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé.
vizio, colpa, peccato, errore; abiezione morale, scostumatezza. v.
2. figur. degradazione morale, abiezione, turtore o vero suo messo presente
di vita, estrema miseria morale; abiezione, depravazione; turpitudine, immoralità;
di corruzione, di viltà, di abiezione. garibaldi, 2-2: non sono
. figur. bassezza morale, meschinità, abiezione. papini, 27-76: purtroppo la
del dolore, della demenza, dell'abiezione. le rimescolò e sventagliò in sinistri
-che si trova in una condizione di abiezione e di abbandono estremo (una comunità
4. corruzione morale; miseria; abiezione. grazzini, 247: se volete
figur. stato, condizione, situazione di abiezione sociale, di corruzione, di abbrutimento
dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé. pavese
mentre 11 cane, mimetico fino all'abiezione, non ci leva gli occhi d'
5-74: il cane, mimetico fino all'abiezione, non ci leva gli occhi d'
, anche, di umiliazione, di abiezione (una condizione, una situazione,
cardinal cibo. -sm. condizione di abiezione, di estremo avvilimento, di vergogna
viltà, a indegnità morale, ad abiezione, a sordido egoismo o, anche
e offensivo; esempio o manifestazione di abiezione, di turpitudine, di corruzione.
più o meno grave); stato di abiezione, di bassezza morale. -in senso
estrema indigenza o, anche, di abiezione, di estrema degradazione. latini
: che trascorre o è trascorso nell'abiezione, nell'avvilimento, nell'ignavia,
altrui. -che esprime abbrutimento, abiezione, degradazione (un gesto, un'
d'animo, da indegnità morale, da abiezione (una azione, un comportamento,
che rivela o nasce da viltà, abiezione, indegnità morale. guittone,
corruzione, depravazione, perversione morale; abiezione, degradazione; morbosità (e 11
abbrutimento morale, di corruzione, di abiezione, di squallore, di meschinità,
nefaria, sf. letter. estrema abiezione morale, turpitudine. g
d'una crudeltà civilizzata e meccanica l'abiezione d'uno spettacolo che d'essere ancora
, sm. condizione di vergognosa abiezione e di disprezzo generale in cui può
obbrobriosità, sf. ant. ignominia, abiezione. -anche in senso concreto
situazione, condizione ignominiosa, di vergognosa abiezione; avvilimento che è causa di amarezza
l'infelicità, la miseria e l'abiezione intellettuale e morale. - anche con
altannientamento totale e, anche, all'abiezione morale e intellettuale più profonda.
(e determina uno stato di umiliante abiezione, di universale disdegno e disprezzo,
spirituale di estrema ignominia, di mortificante abiezione, di avvilimento. trattato del
. -ridurre a uno stato di abiezione, di miseria. giov.
degenerazioni. 3. corruzione, abiezione spirituale di chi si trova nel peccato
guerrazzi, iii-95: fermo nella sua ghiacciata abiezione, quanto più lo trafiggevano [gli
bene assaie '. -grado estremo di abiezione. 5. girolamo volgar.,
della fredda pratica. 5. abiezione; degradazione morale; situazione moralmente equivoca
teneano. -in condizione di estrema abiezione. guittone, iii-16: solo chi
dopo / è letargo di talpe, abiezione / che funghisce su sé.
di tanto sangue? -stato di abiezione provocato dal peccato originale. laude
-disposizione intima a compiere il male; abiezione, cattiveria, malvagità. s.
e volgarità, grettezza d'animo, abiezione morale o intellettuale, mancanza di educazione
diletto quivi si morì. -spregevole per abiezione, miserabile. a. f.
posto il sommo bene nella umiltà, abiezione e nel dispregio
di dipendenza si tenesse per periodo d'abiezione e l'abiezione per corruzione; giusto
tenesse per periodo d'abiezione e l'abiezione per corruzione; giusto e sano, che
l'immoralità, l'ozio, l'abiezione. cavalca, 19-401: del tempio
precipizio. -stato di degradazione, di abiezione; corruzione dei costumi; errore,
decadenza precoce e di leggerezza galoppante all'abiezione: leviamo via il pettegolezzo bugiardo villano
avesse tratta l'italia nella divisione e nell'abiezione. balbo, ii-178: venne carlo
invidia, stare su lo spiluzzico genera abiezione. -di animali. sciascia
44. stato di degradazione, abiezione e corruzione. -in partic.:
virtù, altri a vergognarsi della propria abiezione morale. dante, purg.
della regolamentarità patentata, il sentimento dell'abiezione come di un dovere insito che tutti
alla sua disastrosa figura patema, sfiorata dall'abiezione. calvino, 1-455: doveva percorrere
ammirazione per questa gente che esce dall'abiezione, che arriva ai fastigi, che
arriva ai fastigi, che ricade nell'abiezione, che non si perde mai di coraggio
rischia niente a passare per un periodo di abiezione: non il suo avvenire e nemmeno
mezzo a tanta miseria e a tanta abiezione italiana serba la fede del nume velato della
ritrovava le corone, è ridotta in tant'abiezione che o non si conosce, o
tristezza, di pena, anche di abiezione o di estrema disperazione; arrivare a
alla dignità, al decoro; sollevare dall'abiezione. -anche: innalzare di nuovo a
14. figur. liberarsi dall'abiezione morale, dal peccato, dal vizio
anche con riferimento a una condizione di abiezione spirituale e morale). iacofione
là dai confini -in un tempo di abiezione e di sconforto -che ancora la letteratura
a una condizione di sofferenza o di abiezione morale. caviceo, 1-3: vedi
6. disonestà scandalosa, abiezione, corruzione anche politica. foscolo
infelice. -oblio di sé, abiezione. l. bellini, 6-201:
le -ant. condizione di decadenza, di abiezione. scorie vulcaniche possono derivare sia da
contrasto, cioè dal contrasto fra l'abiezione passata e la presente risurrezione, e
. grave degenerazione morale, abbrutimento, abiezione, corruzione, vizio. iacopone,
senza ambizione lo stato; tollerò senza abiezione il carcere e l'esiglio. leopardi,
filosofanti. 8. vizio, abiezione morale. guidone, 184-14: piò
l. bellini, 5-3-85: o con abiezione di grado sol fra chi men si
letter. ant. bruttura morale, abiezione spirituale. l. bellini,
la mia sgraziataggine! 4. abiezione morale, scelleratezza, nefandezza. salvini
e sorda a questi drammi sacri di abiezione e di redenzione. socializzare, tr
. figur. gettare in uno stato di abiezione morale. s. bernardo volgar.
bruttura. 2. figur. abiezione morale. edo, 14-74: se
sordescènza, sf. ant. abiezione morale. f. f.
vivere nella povertà più squallida, nell'abiezione e nella malattia, cosciente
2. figur. corruzione, depravazione abiezione morale; empietà, nefandezza; macchia
causa dello sparpagliamento della razza e dell'abiezione cui fu ridotta. rapini, x-2-168
ribellò. 5. sordidezza, abiezione morale. città; spionaggio insoffribile e
squalloroità, sf. letter. abiezione, bassezza morale. fenoglio,
stabbio. -figur. sordidezza morale, abiezione. dossi, ii-161: dai cieli
un comportamento, di una condizione; abiezione morale, bassezza, infamia.
da una condizione di miseria, di abiezione. bibbia volgar., ili-17:
- figur. corruzione, abiezione morale. ch'io abbia mai visto
o il proprio valore; caduto in abiezione. o di prediche [redi]
condizione negativa, in partic. all'abiezione, alla degradazione morale. goldoni,
turpidità, sf. ant. abiezione morale e spirituale; turpitudine.
vilezza dello stato presente. 4. abiezione, indegnità di una persona o di una
, quanta viltà! 2. abiezione, scellerataggine, spregevolezza, meschinità d'
figur. condizione, di corruzione, di abiezione morale, di peccato. -anche:
7. grave degenerazione morale, profonda abiezione, perdizione provocata da un vizio o
ed elettricità. carognàggine, sf. abiezione, viltà, perfidia. marinetti,
. che denota perfidia, viltà, abiezione. = deriv. da carogna
carognerìa, sf. carognaggine, abiezione, perfidia. – in senso concreto