ch'io non ci levo e non ci abborro. = deriv. da borra
ma ci è troppa gente, ed io abborro da sì fatte pubblicità. pellico,
qui per applaudire ai delitti, e abborro le massime dei sacerdoti striscianti. d'
brillanti. foscolo, xv-472: io abborro dalle intarsiature, ed amo più i
esser può in te: quant'io ti abborro, l'amo. monti, x-3-91
anche mi piacerà quest'eremo che ora abborro. c. boito, iv-109: da
non pavento la guerra. il sangue abborro, / ma non soffro superbi.
e proprietà. foscolo, xiv-67: abborro, quant'altri, gli aristocratici,
, quant'altri, gli aristocratici, abborro l'antico lor nome, e abborro le
, abborro l'antico lor nome, e abborro le loro fogge inventate onde atterrare la
foscolo, xiv-26: fuor di scherzo. abborro tutta questa chiamantesi società. moravia,
mi chiamano. mazzini, 55-156: io abborro anche da una sola goccia di sangue
amo più a me stesso infenso / mi abborro. di breme, corte.,
di parere infetto di quel vizio che abborro quasi sopra tutti, cioè l'ingratitudine.
si glorierà di quest'antica parola cor- abborro queste teorie rompendolo sapete che da
9-490: digli [a agamennone] che abborro / suoi doni e spregio come vii
mentire. alfieri, 1-344: ottavia abborro; oltre ogni dir poppea / amo;
mio parere. tarchetti, 6-ii-687: io abborro i giornali, sono un parolaio di
in qualche 'considerazione'; ma io abborro dalle intarsiature, ed amo più i
vuote. tarchetti, 6-ii-686: io abborro i giornali, sono un parolaio di
perché mi suona sommamente tiranno, l'abborro con tutto il mio cuore. carducci
la genziana. vittorelli, ii-128: abborro il petrosel, né il dente mio
, non certo di lusso dal quale abborro; ma di certa politezza, di
provocato, ma io sono l'offeso. abborro questi duelli ridicoli che finiscono con una
; ma ci è troppa gente ed io abborro da sì fatte pubblicità.
de'mestrui. vittorelli, ii-128: abborro il petrosel, né il dente mio
contro il genere di pittura chiamato fiammingo; abborro il ritratto degli ubbriachi e degli sguatteri
evidenza. foscolo, xv-472: io abborro dalle intarsiature ed amo più i rozzi
: tranne ginevra, i cui scimiotti abborro, / misti di gallo e allòbrogo ed
minima scalfitura. tarchetti, 6-ii-411: abborro questi duelli ridicoli che finiscono con una
: d'esser ingannata io schifo e abborro. baldini, i-415: schifando di far
soldatesca. rovani, ii-625: io abborro il regno della sciapolemici in una discussione
smaniosa. alfieri, 1-328: già troppo abborro il mio rivai.. già troppa
, cxxxiii-735: -io { * ià m'abborro, svenami, / figlio di nino
usano per stuzzicadenti le penne ch'io abborro, mi sono carissimi. biundi,