cielo. zito, iii-383: pur cadde abbietta e vii la tua baldanza; /
alla francia, ma non misera né abbietta per il popolo napoletano. manzoni,
al corpo, cosa troppo bassa e abbietta. carducci, 838: discesero ebri di
, ed anche maggiore se è abbietta. = voce dotta, lat
depravazione, infamia; vizio, passione abbietta. fra giordano [crusca]
zito, iii- 383: pur cadde abbietta e vii la tua baldanza; / con
nemici non erano gente o ignorante o abbietta o cieca nelle loro turpi passioni?.
lippi, 11-16: e piglia quella ciurma abbietta e sbricia / a manate, com'
menzione nella storia di una cristianità più abbietta della bisantina,... né di
calpesta e si conculca, come la più abbietta cosa del mondo, il figliuol di
e volontari vennero reclutati fra la più abbietta e facinorosa gente, privilegiati di portar armi
e si conculca, come la più abbietta cosa del mondo, il figliuol di dio
core. oriani, x-21-246: questa abbietta parola adesso gli stava confitta nella mente
la virtù maschile resti così abbattuta ed abbietta sino a portar contrasegni di debolezza e
fantasticato. mamiani, 1-67: abbietta / demente! e i voti a un
italia, oggi sì vii, sì abbietta e manca! / tu, pur dietro
feroce / licenza e in un da servitude abbietta, / ne vai per la diletta
arte], checché possa dirne ima critica abbietta, diseredata di ogni competenza di giudizi
italia, oggi sì vii, sì abbietta e manca! / tu, pur dietro
e volontari vennero reclutati fra la più abbietta e facinorosa gente, privilegiati di portar
/ licenza e in un da servitude abbietta, / ne vai per la diletta /
ai fianchi e le faceva tutta quella abbietta servitù che uomo possa far a donna.
alquanto corto, / vi ha giunto una abbietta inverniciata, / con un puntai di
, galloni, bottoni, fodera e abbietta. -piccola pasta dolce a forma
ad essi una grande idea o una abbietta insinuazione contro un grande uomo o una
, i-270: io non fui spinto da abbietta ingordigia di furto, ma dal solo
impazzata, e col linguaggio della più abbietta canaglia vai dicendo cose che a te ben
dignità]: mettendo sotto la schiena abbietta,... accioché sostentino il
la quale fu insulsa, povera, abbietta, perché imitatrice. faldella, 2-183:
soglie / giacean gli avanzi della plebe abbietta / su vili paglie e infracidile foglie
reggerla, mettendo sotto la schiena abbietta e applau dendo col ragghio
clericale ma semplicemente un ipocrita della più abbietta specie. pirandello, 6-84: le
casti, i-2-79: lacera, desolata, abbietta, oppressa, / o italia,
migliori del goldoni... come è abbietta e spregevole! perché di quegli ottavi
con la ingratitudine e con la menzogna abbietta, non importa. ferd. martini
tentato di ridurre la chiesa a questa abbietta schiavitù. i vincoli del re sagrestano
. 4. figur. persona abbietta, vile, spregevole. ruspoli,
contaminazione, ludibrio, sozzura, umiliazione abbietta per una ragazzina si dipanava nella mente
un popolo, fatto servo, si abbietta a marcia forza e corrompe.
: molte persone, figurate della più abbietta marinaresca, si affollano per profondarsi in
del goldoni... come è abbietta e spregevole! perché di quegli ottavi
guerre. 3. figur. cosa abbietta, vile, spregevolissima. c.
un dì più che l'altro che l'abbietta povertà era sicurissima via di salute,
'discorsi che corrono ', e dell'abbietta sconcia polizia nella 'storia contemporanea '
da una corta martingala regolata da una abbietta metallica; comparve nel sec. xviii
quella sofferenza di paria / orrida eppure non abbietta. -chi vive ai margini di
arti infami e contraffazioni degne della più abbietta poliziuccia italiana, la mia corrispondenza,
comprimere la classe proletaria quando la piu abbietta schiavitù fu trovata impossibile a mantenersi.
tutto il suo essere spiravano protervia, un'abbietta protervia, e anzi una collera ontosa
alquanto corto, / vi ha giunto una abbietta inverniciata, / con un puntai di
e grande quanto l'altra pusillanima ed abbietta. pinamonti, 218: né dovete temere
annoi e mi dispiaccia / come in mirar abbietta cosa e schifa, / prègoti,
sia pure nella sua forma estrema e meno abbietta. pasolini, 10-74: appunto perché
papi, 2-3-73: alcune femmine della più abbietta plebe raffazzonavansi per ischemo cogli abiti e
del re per esser femminella vile, abbietta e di minuta gente. biondo, xlv-75
usurpar l'eredità o ridur in servitù abbietta il clero con li suoi deni o
non intendere per popolo se non la più abbietta e iniqua ribaldaglia. carrer, 2-308
soldato a piede della milizia fa più abbietta e vile. i ribaldi nel medio
. -risalito da una condizione morale abbietta o spregevole. de sanctis,
e grande, quanto raltra pusillanima ed abbietta. l. pascoli, iv-2-91: a
, 3-63: questo cavaliere d'industria abbietta e multiforme formata di truffe, di prepotenze
hanno tentato di ridurre la chiesa a questa abbietta schiavitù. i vincoli del re sagrestano
sventura dopo avergli imostrato la più abbietta servitù nella prospera sorte. 7
vedendo negli eretici, segnatamenteecclesiatici, la più abbietta venalità, la più sordida avarizia,
, 6-105: oh gener vano! abbietta parte / siam delle cose; e non
confidenza in dio, conoscendovi vile e abbietta e l'istesso nichilo. f.
la causa, aveva a schifo così abbietta maniera di servaggio. guerrazzi, 6-339:
la prepotenza de'pochi giganteggiò sulla sommessione abbietta de'molti. 7.
grande, quanto l'altra pusillanima ed abbietta. loredano, 2-i-41: so che la
contaminazione, ludibrio, sozzura, umiliazione abbietta per una ragazzina si dipanava nella mente
tutto il suo essere spiravano protervia, un'abbietta protervia, e anzi una collera ontosa
pareva una cosa insieme così ridicola e abbietta andar dietro a una donna chiedendola, e
b. davanzati, i-149: stomacando sì abbietta servitù colui che non voleva la pudlica
grande, usi a curvarsi nella più abbietta maniera sotto il suo orgoglio,..
ofetti, i-37: epoca putrida, epoca abbietta come nessun'altra mai, a udir
da essere biasimato e dopo qualunque bestia abbietta e infima isvilito e spregiato? guicciardini
nullo. dalla croce, cotesta gente abbietta, timida, sudicia, idiota. v-25
leopardi, 6-102: oh gener vano! abbietta parte / siam delle cose; e
ojetti, i-37: epoca putrida, epoca abbietta come nessun'altra mai, a udir
l'eredità, o ridur in servitù abbietta il clero con li suoi beni, o
degna / rammentarsi di me vile ed abbietta. pascoli, 1-754: vedere il vii
saba, ii-831: un'accusa abbietta... è quella di dare,