biscia] le spoglie d'oro abbella e liscia. casti, 18-87: l'
: l'adulator, che ogni difetto abbella, / non inetto, ma docile t'
/ ravviva, riconforta, allegra e abbella. arici, 70: delle man'sue
universo / per ignota cagion pasce ed abbella. berchet, 347: quella fiammella /
che di raggio ospitai la valle abbella. leopardi, 4-4: celeste dono /
or tu vivi beata, e il mondo abbella, / elvira mia, col
verde, / in suo chiuso pensier natura abbella, / morte, de
poesia, che lo allontana e lo abbella. viani, 14-384: l'edificio.
de'quali la terra vie più s'abbella. boiardo, i-12-85: alla lieta novella
ecco che il cielo di nuovo s'abbella. leopardi, 26-109: ahi finalmente
un sogno / in molta parte onde s'abbella il vero / sei tu, dolce
mazzini, ii-387: la creazione s'abbella di nuova vita, e un popolo
/ e di qualche ippocà- stano si abbella. 3. compiacersi (di
/ fortuna vuol così, che se n'abbella. alfieri, 779: voi [siete
nessun sia vile e negligente / a cui abbella buon pregio seguire. dante, par
fare a voi, secondo che v'abbella. cino, ii-527: io veggio
, / di sua freschezza riconforta e abbella. manzoni, 26: una indistinta /
e bella / che lo me'cor s'abbella / di non le mai affare,
del corpo o dell'intelletto, ti abbella, ti aggenia di amore.
che ammaniera, che liscia, che abbella. 2. disus. modificare
verde, / in suo chiuso pensier natura abbella, / morte, deserto avviva
, / e di qualche ippocàstano si abbella. baldini, i-58: perdetti tutte le
sole, / dove le spoglie d'oro abbella e liscia; / non assalir da
di cui lo scrittore si incorona e si abbella nel suo amor proprio più meschino.
poi fare a voi secondo che v'abbella. boccaccio, dee., 7-5 (
la frega, la diruggina, l'abbella. 3. digrignare (i denti
/ fortuna vuol così, che se n'abbella, / acciò che 'l suo poter
poi fare a voi secondo che v'abbella. boccaccio, iv-114: dillo, favella
erbe / ravviva e riconforta allegra e abbella. pananti, iii-99: quando i
/ la gran felicitade, che t'abbella: / che di cosa mortai trista
erbe / ravviva e riconforta allegra e abbella. alfieri, i-155: signora, il
ha in mano, / con che abbella il figliuoletto. comisso, 15-45: vi
con ingegnosa destra / saggio scultor l'abbella [la pietra], e in essa
martella. / chi del gitano la vita abbella? moravia, ii-124: domandando,
: della speme / egli è che abbella e la sembianza inaura. 4
rivai dell'indaco / d'un vivo azzurro abbella. gozzano, i-120: rammenti i
quella parte in cui s'infiora e abbella / tal che onestà non mostra, oppur
, che ingentilisce il suo pianto ed abbella il suo dolore. e. cecchi,
lo gran pianeta, che ogni cosa abbella, / ingombro pria vedrai d'eterno velo
, / e di qualche ippocàstano si abbella. = voce dotta, lat
sole, / dove le spoglie d'oro abbella e liscia. pascoli, 340:
, che ingentilisce il suo pianto ed abbella il suo dolore: onde la mollezza e
, / in suo chiuso pensier natura abbella, / morte, deserto avviva. idem
/ poi fare a voi secondo che v'abbella. boccaccio, dee., i-intr
vile e negligente / a cui abbella buon pregio seguire. laude cortonesi,
la tazza e il cantico / la notte abbella e il riso: / in questo
poi fare a voi secondo che v'abbella. cavalca, 18-27: troppo sarebbe prolissa
sole, / dove le spoglie d'oro abbella e liscia. soderini, i-551:
che di scienze più le donne abbella / che non la palatina ed il fisciù
sogno / in molta parte onde s'abbella il vero / sei tu, dolce pensiero
universo / per ignota cagion pasce ed abbella. 7. assicurare il vettovagliamento
, de'quali la terra vie più s'abbella. burchiello, 12: l'
/ rallegra gli occhi e le pareti abbella. -rendere più
e l'erbe / ravviva riconforta allegra e abbella. monti, x-4- 520:
: 'la foresta di fiondi s'abbella / e lo monte verdeggia ed il
soldani, 1-50: studiando ognun come gli abbella, / per fuggir soprattutto la fatica
l'erbe / ravviva riconforta allegra e abbella. carducci, ii-10-13: dunque milano.
schifa. brachetta, 3-106: s'abbella con suffumigi ed unguenti a'schifi.
oppro- brioso scorno / ha chi si abbella delle non sue gesta. carducci,
ridente stella / l'ombre disperge e abbella / colla sua luce pura / la
solo, alme gentili, / quanto v'abbella e piace. stanti. soffici,
sia vile e negligente / a cui abbella buon pregio seguire. dante, purg.
/ inquella parte in cui s'infiora e abbella / tal che onestà non mostra oppur
, xc-276: chi del gitano i giorni abbella? / la persona dei comunisti persiani