senta venir meno. ho fame che abbaio. cicognani, 12-15: una palestra sterminata
: la cerbia uscì al grido ed all'abbaio, / bianca, lattata, com'
diverso, con veloce corso e terribile abbaio, che risonava aspramente, e con
urlando e dando a ogni tanto un abbaio, si levi come frenetico co'pie'di
carena, 2-188: si direbbe che abbaio sia quel primo scatto di voce che
idem, 19-673: 10 faccio l'abbaio ai ladri perché il cane è arrochito e
improvviso, faceva un balzo con un abbaio che stordiva. manzini, 11-70: una
: una stanza semibuia, dove un abbaio avrebbe trovato dieci rotondi echeggiamenti nella pinguedine
= deverb. da abbaiare. abbaio, sm. abbaiamento continuo e prolungato
, iii-605: né si addiedero del cupo abbaio dei mastini, chiusi in fondo all'
. un chiamare alla lunga, l'abbaio di due cani da pagliaio.
viani, 19-673: io faccio l'abbaio ai ladri perché il cane è arrochito e
al padrone, cangiasse d'un tratto l'abbaio festoso in acuti guaiti. baldini,
, 7-293: si levò un furibondo abbaio d'una frotta di cani azzuffati.
,... né gagnolo né abbaio, né lecco le mani né mordo le
f. f. frugoni, i-303: abbaio per risvegliarti e non già per morderti
cerchio,... con rabbioso abbaio pareva che si disfacessero d'ira e
agonia, confusi col ringhio e l'abbaio dei cani e l'ululato delle iene tetre
, o belo, o forse abbaio, / fo d'ogni cosa come i
cane da cinghiali, quando fa udire un abbaio speciale, quasi un ululato, presso
, e dando a ogni tanto un abbaio, si levi [un cane] come
richiami né querele, né gàgnolo né abbaio, né lecco le mani né mordo
tiro in disparte dietro un pagliaio e abbaio alla celeste paolotta. zena, vi-ino
ognun a sua posta, io non abbaio. menzini, 5-118: lascia, cur-
valeva appena a trasmetter alle fauci un abbaio roco per chieder aita o per esalar
non una voce che non fosse o un abbaio o uno squittio o un raglio.
in una stanza semibuia, dove un abbaio avrebbe trovato dieci rotondi echeggiamenti nella pinguedine
... data da allora l'abbaio, lo sguardo aggressivo e la truculènza de