spettacolo. 8. figur. prendere abbaglio, cadere in errore, ingannarsi.
morando, iii-223: se miro, abbaglio, e se non miro, i'moro
ombra v'è sempre e non di sole abbaglio. negri, 1-634: ora gli
chiuderai, sull'erba: fin che l'abbaglio sia spento. cicognani, 6-90:
: c'era nella stanza un grande abbaglio di luce elettrica. viani, 19-358:
elettrica. viani, 19-358: tra l'abbaglio dei lumi, nera nel fondo,
gigantesca. idem, 19-494: l'abbaglio delle esplosioni elettrificava il cielo. calvino
a chi fissa una luce rimane un abbaglio alla radice dello sguardo, anche a chiudere
, e dimanda virgilio della cagione del suo abbaglio. abbaia; urlante. giudizi
ma questo ingegnoso retore prese certamente un abbaglio, essendo la gemma delle viti termine proprio
cui fino discernimento non isperate di far abbaglio con inezie scritte co'piedi. leopardi
fonte con machiavello, e prendere un grosso abbaglio intorno alla sua vera intenzione e all'
, 1559: l'uso vuole che abbaglio s'unisca col prendere o col pigliare',
fare, o simile. chi prende un abbaglio, erra (pare) più leggermente
prossimi a fallo o a colpa. abbaglio riguarda più direttamente la mente: l'
riguarda più direttamente la mente: l'abbaglio preso è talvolta cagione dello sbaglio fatto
sbaglio fatto. idem, 2572: abbaglio ha più sovente il senso traslato affine
che quel che vedo non è un abbaglio. papini, 20-598: la visione d'
, il sogno di un allucinato, l'abbaglio di un illuso. palazzeschi, 4-175
dei sensi. bacchelli, ii-172: un abbaglio anche grosso si perdona a chi ha
o credette di innamorarsi. era un abbaglio? non lo sapeva bene. moravia,
ancora oggi mi chiedo inutilmente per quale abbaglio dell'animo credetti di dover assecondare le
. d'annunzio, iv-2-1277: un abbaglio improvviso turbò i miei occhi. tutto
cupo, ed ebbe una specie di abbaglio. = deverb. da abbagliare
= deverb. da abbagliare. abbaglio, sm. abbagliamento intenso e con
abbagliuzzo, sm. dimin. di abbaglio, usato al figur.: errore
mi par v-1312: lasciatemi continuare nell'abbaglio de'miei preallo spaventato serpente fu forza
2. figur. errore; abbaglio. segneri, iv-219: si rivoltò
ma questo ingegnoso retore prese certamente un abbaglio, essendo la gemma delle viti termine
per lo più s'usa a significare quell'abbaglio che prende l'uomo quando crede di
fuori via a un pennone hai preso abbaglio. idem, 19-667: se tu non
. aplografìa, sf. filol. abbaglio del copista, che nel trascrivere due
due stelle, /... / abbaglio. pulci, 16-38: la faccia
il nome della ridetta misura per mero abbaglio di chi rende per ara il francese
, per ira, per fastidio, per abbaglio, per stanchezza, per sonnolenza;
. -al figur.: prendere un abbaglio; incorrere in un errore grossolano.
: cadere in un tranello, in un abbaglio; cedere alle lusinghe. goldoni
cazzabaglióre, sm. ant. abbaglio. firenzuola, 766: ah
prendere una cantonata, un granchio, un abbaglio. 4. acer. chiccheróna,
del ragionamento, imbrogliarsi parlando; prendere abbaglio, cadere in un errore, in una
buon consiglio il dubitar prima di qualche abbaglio in sé, che di falsità e
dov'è la fallacia, convinca essere abbaglio quel che si credeva mistero. segneri
416: io non ho preso abbaglio: / già la marina è chiara,
non può fare che il piglino [l'abbaglio], quando i miracoli con pubblica
altri, senza fine; reggendosi ciascuno sull'abbaglio dell'altro. = voce
a'cristiani un'idea sicura da ogni abbaglio, perfetta in tutte le parti,
vittima di un errore, di un abbaglio? bocchelli, i-38: come libeccio
4. sbaglio, errore, abbaglio, svista, fraintendimento (dell'intelletto
fallace; che è effetto di un abbaglio della mente; che è basato su
-prendere un farfallone: prendere un abbaglio, sbagliare grossolanamente. muratori,
locuz. correre una frotta: prendere un abbaglio; essere canzonato. g.
-cadere in errore, prendere un abbaglio, sbagliarsi. sabba da castiglione
luna docile seguii / nel corso diurno l'abbaglio del sole / e restai l'ombra
2. figur. errore madornale; abbaglio; strafalcione. -per lo più nella
. a scusarmi se avrò preso qualche abbaglio, che diremmo in toscano un
4. errore, svista, equivoco, abbaglio; papera. leopardi, iii-459:
impannata: lasciarsi ingannare, prendere un abbaglio. petruccelli della gattina, 92:
disperso deve inquietarsi a mutare stupori dall'abbaglio fatuo che lo circonda e tutte le
cadere in un tranello, in un abbaglio; cedere alle lusinghe, cascarci.
debba conferire a schiarire la polizia sull'abbaglio preso; deplorabile e inconcepibile, ripeto
incappare in un errore; prendere un abbaglio. lancellotti, 2-10: alessandro d'
un errore madornale, prendere un grosso abbaglio. vettori, 123: s'ingannano
. -in partic.: allucinazione, abbaglio. tasso, 1-3: a l'
nelle viottole ove a un tratto / nell'abbaglio dei fari la lepre saetta.
è quella tempesta / che nel notturno abbaglio / ancora mi avvinceva poco fa / tra
. / spicchi, serale come sull'abbaglio / viscide, avida spalla.
lezioso. papini, x-1-991: uno sciocco abbaglio dei sensi e della fantasia mi fece
debba conferire a schiarire la polizia sull'abbaglio preso; deplorabile e inconcepibile...
nell'allegato esempio ei pigliava con incredibile abbaglio una femmina da servigio per una stanza
. burchiello, 2-40: torrai l'abbaglio di trentaquattro lucciole / e mestica cum
è forza abbassare la testa: l'abbaglio del tuo salvini è chiaro chiarissimo.
papini, x-i- 991: uno sciocco abbaglio dei sensi e della fantasia mi fece
: cadere in errore, prendere un abbaglio. caro, 3-1-290: non so
chi può loro mettere a colpa verun abbaglio, difficile ad avvertirsi? a. f
, 14-209: i sellini, su quell'abbaglio di nichelature, sembrano ninfee risecchite e
dolori. luna [s. v. abbaglio]: 'abbaglio': verbo, cioè
m'infusco, obumbro, ut io m'abbaglio. forteguerri [in gigli, 4-93
sbagliare in modo madornale, prendere un abbaglio, dare interpretazioni e giudizi errati.
un giudizio, interpretare erroneamente, prendere abbaglio. v. borghini, iv-281:
note le firme, forse meno facile l'abbaglio del pandettario, cioè di quell'officiale
ai particolari, è possibile il prender abbaglio. soffici, v-1-108: parlarono d'
. galiani, 4-239: consiste l'abbaglio nell'aver soltanto posto mente che niun
, sbagliare in un'attività, prendere abbaglio, ingannarsi; non comprendere il vero
: è certissimo che noi non prendiamo abbaglio nella percezione e giudizio d'infiniti oggetti
mare verso la sua foce / un abbaglio d'oceano, le scale / perpetue d'
animo degli altri, avesse preso un abbaglio? -sostant. c.
ai particolari, è possibile il prender abbaglio. 7. autorevolezza, importanza
, i-378: non pigliamo... abbaglio in cosa che tanto importa.
, in uno sbaglio; prendere un abbaglio, sbagliare. bellincioni, i-137:
, e si resterà persuasi del fatale abbaglio preso da taddeo gaddi nel credere che vera
segneri, ii-357: badate di non prendere abbaglio, perché non fu egli uno sposo
. rapini, 27-1114: uno sciocco abbaglio dei sensi e della fantasia mi fece
ogni frastaglio, / schianti di pigne, abbaglio / di reti stese e schegge.
si ottengano alcaloidi che possono condurre in abbaglio il tossicologo. fanzini, iii-804:
agli altri su 'l viso, con abbaglio del senso comune, le qualificazioni di
: a chi fissa una luce rimane un abbaglio alla radice dello sguardo, anche a
: al vivido ruinosa / scarica nell'abbaglio la sua frana / l'alpe silente
nelle viottole ove a un tratto / nell'abbaglio dei fari la lepre saetta.
, amò meglio con lasciarvi correre qualche abbaglio non incontrare il pieno applauso degli eruditi
7. figur. prendere un abbaglio, sbagliare. carducci, ii-18-71:
gatto, 4-116: ruinosa / scarica nell'abbaglio la sua frana / talpe silente.
gerg. ant. grosso errore, abbaglio. grazzini, 2-356: avvertite che
nefande di que'barabbi: « prendete abbaglio. io non fo tai cose. ve'
: è certissimo che noi non prendiamo abbaglio nella percezione e giudizio d'infiniti oggetti
: platone... con un dotto abbaglio, nel qual è stato fino al
, 14-269: 1 sellini, su quell'abbaglio di nichelature, sembrano ninfee risecchite.
. pallavicino, i-565: succede un abbaglio di stampa arrecato dal soave di sguincio
severa sistemazione metodica, a rettificar qualche abbaglio anche de'più celebri nomenclatori. b
non è quella tempesta / che nel notturno abbaglio / ancora mi avvinceva poco fa /
lingua greca egli prese più d'un abbaglio ed attribuì ad omero gli errori suoi.
opinione prevalente fu che avesse preso un abbaglio. 4. sm. disus.
le terrazze. montale, 2-22: abbaglio / di reti stese. calvino, 6-11
v-78: ma che storie! che abbaglio! ora mio figlio ha passato i
esiste; avere allucinazioni, prendere un abbaglio. della porta, 8-68:
d. bartoli, 7-2-59: fu abbaglio di chi stravide, prendendo, in iscambio
secondo una ritmanalisi spietata, in un abbaglio improvvisamente surrazionale. attimo di tensione.
. galiani, 4-239: consiste l'abbaglio nell'aver soltanto posto mente che mun
ricevuto proprio in queste vie l'irrevocabile abbaglio della sua mente. -con la
ingannarsi nella percezione visiva, prendere un abbaglio; vedere ciò che non esiste,
arezzo, 133: s'io non abbaglio, / giù ti vid'io castellan di
g. bettin, 2-115: l'abbaglio è stato quello di affidare le sorti di
coquetterie per la grazia. e l'abbaglio era assai grave, sebbene naturale.
la nozione jaspersiana di 'limite'fosse un puro abbaglio contro- transferale. jauressista [joressìsta
scritto un groppo? ebbene ho preso abbaglio / perché, capisci, quel gentil