fui presente, e certe di quelle che a me medesimo sono intervenute. andrea
vostra magnificenzia veda che io non sono a tanta inopia reducto, che abia bisogno
recato di lombardia e guadagnati in roma a fare alcune cose certi danari, i
ne'santi dottori cristiani, i quali a sei, a tre, a due,
cristiani, i quali a sei, a tre, a due, disputano per la
i quali a sei, a tre, a due, disputano per la storia;
1 -lntr. (53): oltre a cento milia creature umane si crede per
egli è tanto, che ti esorto a tralasciarlo. bar etti, 1-3: quando
sono cose che non servono se non a questi che fanno le tarsie. pirandello,
all'incontro, cieca, e guai a scivolarci dentro. lasciare il certo per
certo, per certo (ant. a certo, del certo, per il certo
c'altri- menti non si puote sapere a certo né l'uno né l'altro.
e per la mente / c'hanno a tanto comprender poco seno. maestro alberto,
, che io non me ne metta a fare ciò che promesso l'ho. s
non so che di bigio / ch'a lupo s'assomiglia, / ben mi par
! or è stagion de doler tanto / a ciascun om che ben ama ragione /
77: sono l'arme quanto basta utilissime a difendere la salute propria ed a offendere
utilissime a difendere la salute propria ed a offendere el nemico: le troppe armi
fortunatissimo, per essersi congiunti, oltre a tanti regni, una donna singularissima con
: o caramente cara, / certo a me quanto cara ingrata sei, /
. / tu sai, tu certo, a qual suo dolce amore / rida la
poi da un altro presa, ella rimane a quello che la prende? certo sì
per tua volontà propria, in sacrificio a dio padre tuo? certo sì.
infiniti birilli oltre i pioppi, a sognati, perduti tramonti. piovene,
in fuori, il quale è deputato a trattenere i gentiluomini che vi capitano, tutti
. manzoni, 1069: diede ordine a un distretto di mandare a prender delle armi
diede ordine a un distretto di mandare a prender delle armi che si dovevano trovare
altri insieme, io dal mattino / a la sera starei solo a la cella,
mattino / a la sera starei solo a la cella, / solo a la mensa
starei solo a la cella, / solo a la mensa come un certosino? manzoni
spiritosissimo. 6. panforte preparato a bologna (secondo una ricetta tramandata dai
ve ne sono certune, che montano a depositarle nell'acqua dolce. menzini, iii-267
colla sua erbabianca, e non va a confessarsene. certuni la coscienza l'hanno
scappar le risa certiduni che per andare a caccia si veston di moda. pascoli
carnevale, / o la stagione, / a non aprire mai le proprie sale?
, in certe caverne fatte dal mare a modo di spelonche... chiamasi la
par di giuno / con le trecce dorate a l'aura sparse, / e co'
rotondetta come una ciliegia, s'accordavano a un sorriso di melanconia. carducci,
. le rosse torri / specchia sognando a la cerulea dora / nel largo seno.
79: nel piano / che fugge, a un mare sempre più lontano / migrano
pria / di cedere le mani / a i ferri, assaporavan l'agonia / de'
istituiva tra lui e la scolaresca una gara a chi avesse in buzzo più fiato.
il vetro della porta chiusa, simile a quello ch'un acquario, rischiarata dalla luce
dalla luce cerala di un unico becco a gas. montale, 1-107: ora è
sorgiunse in questa / la cerala minerva a diomede. d'annunzio, iv-1-349: aveva
trasuda entro l'orecchio, e serve a spalmarne le membrane più delicate per difenderle
ecc. redi, 16-iv-262: provai a far le gocciole nelle fondate de'cerumi
mi stava racconciando una torcerà lombarda, a cui era ancora attaccato il cerume in colatura
', gli organi foli- colari destinati a separare il cerume. d'annunzio, v2-
. crescenzi volgar., 6-48: a far cauterio senza fuoco, pestisi la
,... e poi si curi a modo di cerusico. giov. cavalcanti
ritrovato, con tutti i medici, a correre a casa un nostro cittadino nella via
con tutti i medici, a correre a casa un nostro cittadino nella via del
destramente e con diligenza la piaga e a la meglio che puoté dal già corrotto
son destri, come giovanni trullo, a tastar le piaghe senza inasprirle. segneri
colpa... con destrezza simile a quella di un valente cerusico nel levare le
baldini, i-57: il mio cerusico seguitava a tagliare e stracciare: poi cominciò a
a tagliare e stracciare: poi cominciò a fasciarmi con una garza sporca. 2
stato cotto in un forno stato riscaldato a forza di legname tutto colorito di bianco,
sue condizioni. -portare le scarpe a ciabatta: con la parte posteriore non
sigaretta seguitava, percuotendosi e stropicciandosi, a girellare per la camera facendo salti,
settentrionale si registra la forma tabata, a cui corrisponde una voce affine in lingua
. nievo, 92: mi metteva a girare lo spiedo più in fretta che
casa segnata; né va di certo a dir preci, e non a stènder la
di certo a dir preci, e non a stènder la mano, e nemmanco a
a stènder la mano, e nemmanco a furare; va per nient'altro che *
per nient'altro che * per vedere a morire'. sbarbaro, 1-84: disturbate nel
senza calze, per non dover faticare a rimettersele sui piedi bagnati. 2
', portare per casa ciabatte, a uso di pianelle, quando si crede che
tutto il giorno soavemente affaticato... a rattoppare d'ignoranza e presunzione, di
la vii ciabatteria della critica. a deriv. da ciabatta. ciabatdère,
giorni, più volte venne in visione a uno santo vescovo, che uno povero
punse l'occhio, onde il perdé. a. pucci, cent., 52-2:
dio, se voi non vi levate dinanzi a me, io vi romperò il mostaccio
scusa di farvi il bozzetto, dopo misuratevi a centimetri le mani e i piedi (
molta critica odierna italiana) esca poi a far sapere alle persone che voi credete
la ragione ove gli pare, pigliandola a cavallo, e staffilandola con mille allegazioni
ciabattini / tu sei stato veduto andare a spasso. berchet, 62: di
faccende, purché sue, le sbriga a rompicollo, come avesse d'ore somma carestia
ciabattino. / vecchie suole s'affanna a rifar nuove. alvaro, 9-201:
gli occhi mentre stava col trincetto attorno a una suola: « al primo piano »
(421): e'non si conviene a me il rattoppare le statue, perché
di questa sorte non era da fidarsi a un ciabattino. 3. gerg.
il grassone per un braccio e cominciò a parlargli. felice s'awicinò per far
, 25-83: ma, dio buono, a quanti cartelli d'appigionasi, a quante
, a quanti cartelli d'appigionasi, a quante vecchiarelle ciabattone mi rivolsi senza riuscir
quante vecchiarelle ciabattone mi rivolsi senza riuscir a scovar l'alloggio desiato! pratolini, 2-407
! pratolini, 2-407: prima che a palazzo vecchio suonino le sei giunge milena,
e bizzosi e i navigli da pesca a motore sono sì solidi, ma ciabattoni
sì solidi, ma ciabattoni e facili a rullare, tanto che c'era da vedere
barili per il ponte, romper le gambe a qualche innocente marinaio, e poi andar
per paura che questi poverelli non capitino a le mani de'medesimi e simili ciabattoni.
iii-115: e così sta bene che awegna a chi, lasciando i maestri buoni ed
sassetti, 406: vi consiglio già a vendere la casa, perché io so
perché io so il travaglio che è a andare con le ciabature d'una parte
, 3-122: solo verso sera, davanti a una buona bottiglia di vernaccia rossa,
casareccio di queste parti, si decise a far sentire la sua voce. bartolini
ciàc1 (ciàcchy tose, ciacche), a imitazione del rumore delle onde del mare
2. ripet. ciac ciac: a imitazione del rumore del grilletto del fucile
spalla, prende la mira, tira a sé i due grilletti, e -ciac,
-ciac, ciac, -i cani scattano a vuoto. maledizione: è scarico.
l'asticciola contro la tavoletta e pronuncia a voce alta il titolo del film e il
è pallido e ciondola come gli spaghetti a cacio e burro, quando s'allungano,
/ non t'alterare, non pensare a male, / fo qualche scherzo a
pensare a male, / fo qualche scherzo a qualche ciaccherina. 2.
/ da galantuomo, e poi dirgli a posat'animo / che non mi faccia
. chi si dà da fare a chiacchierare a sproposito, senza combinare
si dà da fare a chiacchierare a sproposito, senza combinare nulla,
combinare nulla; sentenziare su tutto, a sproposito, impicciandosi dei fatti degli altri
acciacciare e ciacciare, che significano intraprendere a fare checchessia senza considerazione, capacità e
non so... / cosa venga a ciacciare in casa mia. nieri,
e senza ottenere nulla; che ciarla a sproposito. tommaseo [s.
, senza combinare nulla; chi ciarla a sproposito. = deriv. da
s. antonio abate [cruscafl: venne a lui il dimonio in forma di ciacco
peggior male è ancora, / ch'a minor prezzo l'anima e il cervello
al ciacco: dare le cose preziose a chi ne è del tutto indegno e non
voglio ciaccolalo. che volete che m'importi a me di codeste buscherate? idem,
, davanti alla casa della sposa e a quella dello sposo. deriv.
donne che vanno alla bastia, al treo a raccor aghi di pino e fame fastelli
poi componimento strumentale o vocale-strumentale, a misura ter naria, con
pavaniglie, / e quanti altri balletti a noi n'insegna, / l'arte ch'
coppa * nuca '. ciàf, a imitazione del suono di uno schiaffo,
ciàffero; ma non se'buono né a chiappare né a legare. = cfr
ma non se'buono né a chiappare né a legare. = cfr. ciaffare.
di 'ceffo ', allargata, a dir così, col cambiamento onomatopeico dell'
uno sgraziato o che faccia le cose a caso [si dice] cialabardone.
farina, / faceva cialde e ignocchi a suo talento. -inciampare nelle cialde:
appella. = di etimo incerto, a meno che non si voglia accettare la
, iv-216: quand'io penso d'aver a sentir una mano d'encomi e di
, ohimè, sento non solo biasimarmelo a spada tratta, ma con una tal censoria
, delicata. varchi, 8-2-95: a un tenero e debole [non si dice
cialdóne, sm. grossa cialda, avvolta a cartoccio o a cannello (e si
grossa cialda, avvolta a cartoccio o a cannello (e si riempie, in genere
vi scrissi, e mandai la lettera a firenze, e la scatola de'cialdoni.
un gelato e due cialdoni, razione fissata a noi bimbi dalla contessa. giusti,
, 2-190: dunque gli inglesi danno a domenedio del lord, come se si trattasse
che gli stanno attorno? si ammazzano a vicenda nella spartizione del bottino. i
facendo le pratiche per tornare in italia a presentarsi. ma non si può figurare che
il parini..., è ridotta a somigliar molto da vicino un cialtroncèllo.
della ingenita o acquisita cialtroneria d'impacciarsi a seccare con le sue stupidaggini e insolenze
, ch'io mi sono levato troppo a buon'ora. e me sono scordato
quei che vendono le ciambelle: vegna a noi due chi vuol comprarsi delle scienze
scrittura. lippi, 6-34: colle carte a primiera un'altra frotta / i confortini
pane croccante. 2. oggetto a forma di ciambella. d. bartoli
d. bartoli, 34-250: mandarono a lavorare una ciambella di cristallo ritonda e
parafulmine, il romano alla campana, a cavalcioni alla trave cui la campana è già
forse un giornalista? -... a dirtela in tutta segretezza, è quello
nientemeno che gonfia la ciambella di guttaperca a s. e. il ministro degli affari
, usato come salvagente, per tenersi a galla. panzini, iii-239: egli
d'aria dai copertoni, le gonfiò a dovere, e ne fece quattro ciambelle
pesi sul capo; posticcio di capelli a forma di ciambella. carena, 1-362
: 'ciambella', ciocchetta di capelli inanellata a mano, e rinvoltata in un pezzetto di
10. locuz. -a ciambella: a forma di ciambella. magalotti, 16-120
: usano di farlo [il cacio] a ciambelle, delle quali s'infilzano a
a ciambelle, delle quali s'infilzano a centinaia in una corda. piovene,
le vie le carrube, il pane a ciambelle e la ricotta in cestini di vimini
, 416: un di loro lo serviva a far berlingozzi, ciambellette, zuccherini,
cymbdlum 'cembalo', per la forma a cerchio; cfr. le forme dialettali:
-a). dignitario di corte, a cui era affidata originariamente la cura degli
introdurre e presentare gli ambasciatori, sovrintendere a tutto ciò che ha attinenza con lo
ha come insegna le chiavi d'oro sospese a due bottoni d'oro o ricamate sull'
e signoria, con uno primaccio che a federigo puose il detto manfredi in sulla
gonzaga all'albergo reale ove sono andato a trovare il ciamberlanó pola infermo ed uscito
barone, poi ciamberlanó, andò due volte a parigi e alla corte. cattaneo,
codesti ciambellani che si erano messi ora a capo delle dimostrazioni del popolo, del
delle idee d'anticamera; né aspirare a maggior cosa che a mutar padrone. giusti
; né aspirare a maggior cosa che a mutar padrone. giusti, 2-168:
, quando videro uscir fuori di sotto a quella pelle nera e bisunta, una
sera, nel ricevimento al quirinale, a vederla passare dietro gli ufficiali di servizio
: io sto così così: non è a temere, dicono i medici, per
: i poverelli furono quasi per andarsi a impiccare per la mala vergogna, vedendosi esser
mala vergogna, vedendosi esser stati burlati a quella foggia, e vedersi similmente far dietro
« ciammiello è quell'uccello che mettesi ligato a una bacchetta in mezzo alle reti,
perché alletti e tragga gli altri uccelli a gittarsi nella rete »). ciambellòtto
g. villani, 10-150: a gli uomini tolto ogni adornamento e cintura
i-386): egli venne lunedi passato a san sebastiano, raso di fresco che
. baldelli, 5-157: la veste fatta a onde... fu fatta da
: su, mastro pier, gli occhi a costor due lega, / ch'i'
. mediev. zambelotus (1255, a venezia), zambellotus (1307, a
a venezia), zambellotus (1307, a venezia), ciambellottus (1527,
venezia), ciambellottus (1527, a faenza). ciamberièra, sf
giornali e certe accademie non possano venir a gara con quelle. = voce
. foscolo, xv-153: sia detto a quattrocchi, il buon dal- mistro va
quattro; perché il quinto comincia già a peritarsi, a darsi in ciampanelle, a
il quinto comincia già a peritarsi, a darsi in ciampanelle, a ciurlare nel
a peritarsi, a darsi in ciampanelle, a ciurlare nel manico. soffici, ii-284
ancora in codesto stato, per persuaderlo a disfarsi dell'azienda e del possesso. baldini
i-428: senza bisogno poi di star a segnare col lapis rosso 1 punti dove
tommaseo-rigatini, 1816: 'ciampicare'è camminare a stento inciampando spesso; e questo secondo
vanno le lumache, / e che resti a tirarsi su le brache. tommaseo [
nella vita tua, fa'i frutti a dio tutti dolci e suavi, come fa
. pananti, ii-22: e stava a chiacchierar con certe ciane / che perdean
ciana (abbreviazione di luciana) di a. valle, rappresentato a roma nel
) di a. valle, rappresentato a roma nel 1738; la voce fu volgarizzata
di ciane, o di persone da pareggiarsi a quelle. cianamide [cianammide
: massa bianca, cristallina, fusibile a 40°, dotata di grande attività chimica
altro nel mondo galante e così stando a cianche larghe non riescirò buono a nulla
così stando a cianche larghe non riescirò buono a nulla né di qua né di là
un cagnone alzar la cianca di dietro a una cantonata vogliono fare lo stesso.
. nitri, 272: tutto a un tratto, quand'era proprio sul
fr. ant. chanceler 'cancellare; camminare a zig zag, barcollare'.
e le braccia sbragate, ma pronto a lanciarsi, puntava tutto attento il gioco,
. carducci, 506: tutt'a un tratto quel movente di maligni ossami
e sgretolando si levò per l'aria a volo; / ed intorno a l'orifiamma
l'aria a volo; / ed intorno a l'orifiamma dispiegante i gigli gialli /
radi e pari,, vada davanti a lei, non guardando sua spera,
): questa è una gran villania a venire a quest'ora a casa le
questa è una gran villania a venire a quest'ora a casa le buone femine
una gran villania a venire a quest'ora a casa le buone femine a dire queste
quest'ora a casa le buone femine a dire queste ciancie. deh va con dio
ritorniamo al sir nostro senza ciancia, / a gli altri discendenti e quel che fenno
ciance, in modo era già venuto a noia al beccaio. machiavelli, 775:
5-38: sì che tu puoi veder s'a piacer miei / son d'aguagliar le
modestissime e non così di leggero dar credenza a le ciancie dei giovini, si confortava
la fama di coloro che invecchiano drieto a lo scriver le ciancie da riso è
voleva il generale gettar per ogni modo a terra e levarla via; ma il mattacelo
vi sieno. guarini, 423: a me, coteste ciance non si danno
v'entrasse, / un muto ciancerebbe a suo dispetto. bruno, 3-379:
, a'mestieri, alla medicina, a trovare novelli veri; e le lettere
costui di ciance / acre e di motti a contradire a'regi / indegnamente, e
contradire a'regi / indegnamente, e a provocar maligno / con sue beffe l'
passare e si chiedono se sono venuto a comprar l'uva o che cosa
indovino, / e tutto 'l mondo peso a mia bilancia. boccaccio, dee.
quivi i baci e il giunger mano a mano / di matre e di fratelli estimò
, / non che con sproni, a volger testi e chiose, / e me
egli è, e dov'egli sta a casa. berni, 9-28 (i-240)
col darli la baia e, pigliandolo a gabbo con le ciance e con le beffe
non per giuoco e per ciancia, a celebrare l'ulivo pianta sì nobile.
. 3. locuz. -avere a ciancia: prendere in scherzo, considerare
scherzo, considerare una burla. a. pucci, cent., 6-8:
6-8: e papa ghirigor non l'ebbe a ciancia. -dar ciance: far
-dar ciance: far promesse vane, tenere a burla con chiacchiere. ariosto,
siane certissimo. / non ti sarebbe a crederlo difficile / se tu n'avessi,
/ « non conosci te stesso? o a nova gente / pensi dar ciance?
-porsi la gorgiera delle ciance: abbandonarsi a raccontar frottole, a dir sciocchezze.
ciance: abbandonarsi a raccontar frottole, a dir sciocchezze. straparola, 4-4:
bella della madre vostra. -tenere a ciancia: non credere vero, considerare
. giambullari, 1-3-203: io ho veduto a calvaneo far cose / col brando e
e similmente con la lancia, / e a te, padre, sì meravigliose,
, / che chi le udisse le terrebbe a ciancia. -tenere in ciance,
ciancia. -tenere in ciance, a ciance: trattenere con parole e promesse
da barberino, 4-234: di tutti sembri a lei tanto fedele, / che poco
p. alighieri, ix-83: a noi mo cristian vivi / dai rege
sua bilancia: / è tenuto più a ciancia / che non fu mai il ciocco
.. / né bradamante più terrebbe a ciancia. aretino, 8-114: e un
nel buio, crede di poter tenere a ciancia le tenebre e le larve.
stimare qualcosa una ciancia, prender qualcosa a ciancia: considerarla una cosa da nulla
5-64: non prendan li mortali il vóto a ciancia: / siate fedeli, e
ciancia: / siate fedeli, e a ciò far non bieci. a. pucci
, e a ciò far non bieci. a. pucci, cent., 2-37
2-37: scomunicollo, ed egli il tenne a ciancia. berni, 51-28 (iv-219
. -uscire in ciancia: andare a vuoto, non riuscire. ariosto
, 973: sì dà ciance per tenere a bada, e intanto fare il fatto
suo; si vende ciance per ingannare a dirittura; e il venderle denota meglio inganno
di santi, 3-197: rallegrandosi andava a spasso, e talora cogliendo co tali
cianciar elle, che le balie usano a fanciulli, che non sanno ciò che
pataffio, 6: cianciafrascole sono a dare il gaggio. nomi, 12-72
in cianciafrascole passarsi / la primavera dedicata a marte, /... / colui
nomi d'autori d'ogni generazione, a proposito d'ogni cianciafra- scola. ricci
canzoni / fuggirei: vecchie « andanti / a marmorei balconi! cianciare) intr
che l'accompagnasse: / uno scudiere a piè sol colla lancia; / e così
. savonarola, 7-ii-22: si comincia poi a cianciare e cicalare, e fassi la
la propria ignoranza, che con cianciare a sproposito... tradire gli uomini
detto di voler essere breve, e seguito a cianciare secondo il mio solito. tommaseo-rigutini
si raccoglieva in un angolo del salone a cianciar di politica, e a motteggiare sulle
del salone a cianciar di politica, e a motteggiare sulle novelle più scandalose della città
da scuola le bimbe del liceo, a frotte, tutte vestite di turchino, e
burliamo, / mescete anche voi vino a questa mensa. marino, vii-141:
con le ciancie si pigli la pittura a gabbo, e tirando tuttavia con incredibile
altra linea, conduce il suo lavorìo a fine, onde appoco appoco si veggono da'
cianciamo tra noi, senza dar mente a ciò che ci esce dal capo: di
e cianciava sciocchezze. il giovanotto m'invitò a ballare. -per estens.:
balzella intorno al cacciatore e lo costringe a sparare. diresti il piccino abbia voglia
alberti, 86: c'è di questi a chi non piace in altri quel vizio
lor prieghi, che fossi dannato / a vita nel torrone. -cianciatore! /
357: questa pietà fu grande in camillo a venire per liberar roma occupata da'francesi
veri poeti, non cianciatori. l. a dimari, 45: vane, lascive
ma non più parole; / onde a caso qualcun sopravvenendo, / di vanitosi cianciatori
qualcun sopravvenendo, / di vanitosi cianciatori a dritto / non ci getti rampogna. orsù
del cerchio del paesello nativo sia riuscito a farsi, comunque, un po'di nome
nerina, ciancica ciancica, non veniva a capo di nulla. 3. tr
zioso che ha ridotto la cocca del tappeto a guisa di un orecchio di porco
. tozzi, i-122: messosi a ciancicarsi le unghie, disse: « io
con una frusta li farei ballare a suon di lividure ». =
intesa: è stato il primo egli a dirlo a me. bar etti, 2-39
è stato il primo egli a dirlo a me. bar etti, 2-39: non
, / ove anitra cian- cera / a nuoto mai non va. forteguerri, 14-24
bello vasello d'oro, e usasselo a cotali ciancioline, non a gemme,
, e usasselo a cotali ciancioline, non a gemme, non a balsamo. leggende
ciancioline, non a gemme, non a balsamo. leggende di santi, 3-197:
, i-104: avendo fin qui risposto a tutte le prime vostre opposizioni, per non
, 3-745: se non chiudi la bocca a questo ciancione, o padre, spenderemo
e'bisognerà ben fare il simile / a questo ciancionaccio. cianciosaménte, avv.
, 6-26: dalla medesima radice ebraica a i greci derivata fu la voce misterio,
15-38: di quella i biondi capelli, a qualunque chiarezza degni d'assimigliare, senza
zillar cavallette, / né, simili a saette, / schizzar ramarri nel
sì spedito / da parer nato a bientina e nudrito. = deriv
le quali hanno fra noi adottorati fino a contadini, da quali le bergoliere vanno
bergoliere vanno graspogliando i dettati credendosi andare a cielo per cotali cianciumi. marino,
, i-60: non presento io ora a v. a. cianciumi e scempiezze d'
non presento io ora a v. a. cianciumi e scempiezze d'alcun barbaro e
, secondo che io aviso, bastevole a nobilitare qualunque scrittura per se stessa vile
ella è così d'avere diletto, a vedere le nuove cappelline, le nuove
za! far da (del 1366 a montalbano), siffarda (del 1345 a
a montalbano), siffarda (del 1345 a roma) e ciffarda (del
roma) e ciffarda (del 1327 a benevento) * sorta di ber
vile. pulci, vi-103: vengono a cicalare a loro modo di piombino
pulci, vi-103: vengono a cicalare a loro modo di piombino, e
voce di formazione popolare, che si riconnette a termini e concetti compositi (cfr.
che non ne mangerebbeno i cani. a. f. doni, 3-173: di
/ già dentro è della rocca. a. f. berlini, 7-23: e
preziosi... e le importunità che a tal uopo si facevano, e l'
tutti i visitatori chiedendo loro, come a gente di mondo, che valore hanno quelle
. avere la ciangola in balìa: tenere a freno la lingua, parlare poco.
bronzino, 2-17: pongasi fine a questa ciangolaia. = deriv.
ant. ciarlare, cianciare, parlare a vanvera. f. d'ambra
: quando serviva la messa, ciangottava a casaccio, come fanno le donne del popolo
, si reca in alto, e comincia a ciangottare. faldella, 2-202: il
cibaglia...: la becca a vuoto e ciangotta quasi spiccicando i versi per
sommesso e interrotto; sciaguattare; sussurrare a tratti, battendo contro le sponde o contro
festose / le educande in giardino: a lor dai rami / cicaleccio di passeri s'
tra deputati mutoli e ciangottoni non sai a chi dare il vanto. =
; ha odore di acido acetico e a contatto con la pelle produce forti dolori
generico di 'acido ', vale a designare il composto di cianogeno e di
sono tenuti insieme da una gelatina prodotta a spese degli strati esterni della membrana cellulare
filiformi di colonie capaci di dare origine a nuove colonie). = voce dotta
dei centri respiratori), facile a liquefarsi e a solidificarsi (e brucia con
), facile a liquefarsi e a solidificarsi (e brucia con una
cianografìa, sf. processo di copia a ricalco fotografico a contatto diretto, a
. processo di copia a ricalco fotografico a contatto diretto, a tratti bianchi su
a ricalco fotografico a contatto diretto, a tratti bianchi su fondo azzurro intenso (
della pelle e delle mucose, comune a tutte le affezioni in cui i disturbi
sera, aveva ceduto per modulazioni funebri a un tono cianotico, di stanca pervinca
i-294: in dante e con le calze a bracaloni / cinque o sei son venuti
bracaloni / cinque o sei son venuti a capo scala. -scarpa a cianta
venuti a capo scala. -scarpa a cianta: con la parte posteriore piegata
scollacciati e in camiciola, / scarpe a cianta, e le calze a bracaiola.
scarpe a cianta, e le calze a bracaiola. = forse forma ligure dal
staccavano dalla cantonata e se ne andavano a passeggio a gruppetti, sempre con la
dalla cantonata e se ne andavano a passeggio a gruppetti, sempre con la treccia in
puoti, 77: 'ciantella', dicesi a femmina di bassissima condizione.
. trattamento di cementazione di un acciaio a una temperatura compresa nell'intervallo critico,
di sali contenenti cianuro (e serve a ottenere uno strato superficiale molto duro e
, ed è cristallizzata in lunghi prismi a quattro facce obbliquamente. è violento veleno che
naturale... l'arsenico neanche tirare a mano, sicché voleva doperare a tutti
tirare a mano, sicché voleva doperare a tutti i costi il cianuro. =
, sorte. -a cianza: a caso. boiardo, 2-5-46: aggio
tutta la diffesa / che aver suoleva a l'ultima speranza, / e so che
/ quanto io l'ho recevuto come a cianza, / e più non sazo,
unita; / benché reputo quella gente a cianza, / dico a rispetto de la
reputo quella gente a cianza, / dico a rispetto de la sua possanza. pascoli
'addio'è voce dell'alta italia (a genova 4 sciao ') ed è pur
2. locuz. e ciao: a indicare una conclusione definitiva, che tutto
usata come esclamazione di chi si rassegna a cosa fatta e che pur dispiaccia
ai cignoni e simili, che viene a formare come una campanella
un calesse col mantice e una cesta a due ruote. e c'erano i finimenti
agganciavano tutti di dietro, con ciappe a maschio e femmina, sicché non si
i-131: sforbicinata dalla devozione / tornare a casa senza ciapperóne. note al malmantile,
ciapperòtto, sm. ant. antico abito a foggia di mantello. buonarroti
. mediev. clapus (1393, a ischia), sclapus (1214, a
a ischia), sclapus (1214, a verona). ciàppola, sf.
et altre sorte di limuzze che s'adoperano a cotal finimento. vasari, i-141:
sono... il brunitoio o a lanzetta, o a calcagno, i bulini
il brunitoio o a lanzetta, o a calcagno, i bulini, la ciappola
: 'ciappola', piccolo strumentino d'acciaio a foggia di scarpelletto quadrato, con punta
', picciolo stromento d'acciaio, fatto a foggia di scalpelletto quadrato con punta tonda
ciaramèlla1, sf. mus. strumento a fiato, specie di piva a due
strumento a fiato, specie di piva a due canne, di cui una comunica
sm. e f. persona che ciancia a vanvera, o per trarre in inganno
sentimento: e però fa bene ognuno a scorgerti e darti ad intender le ciaramelle
, intr. (ciaramèllo). ciarlare a vanvera, senza senso, in modo
ciaramellano, ciar- mando ed imbrogliando parole a guisa di cerretani. redi, 16-i-226
/ come un castrato s'è messo a gridare. / filinor diede mano all'eloquenza
di ombra, e non si perdeva a ciaramellare di donnicciuole o di tresche muoveva
e su la loggia le rose cominciavano a fiorire e due lucherini in gabbia cantavano,
». ciò ti dico: che a me non mi pare puza, ma la
ritmo lento e di intonazione patetica, a cui fa seguito un vivace allegro di
ant. sicario, assassino. a. pucci, cent., 86-1:
ciardelli, / che uccidevan gli uomini a diletto / di nuovo si crear sette
15-2-4: io per me non saprei a che fossero buoni certa razza di padroni,
padroni, che tutto il giorno stanno a spacciar delle ciarle, e dir male di
. goldoni, iii-33: -andate subito a casa vostra. -io andrò a casa,
subito a casa vostra. -io andrò a casa, e voi resterete al divertimento
voi resterete al divertimento. -voi andate a casa, ed io resterò dove mi
! -meno ciarle, signora, vada a casa, che farà meglio. c.
per quanto lungo è l'anno? / a quelle ciarle, a quelle lor contese
l'anno? / a quelle ciarle, a quelle lor contese / come non affogate
ciarla si fosse sparsa del mio contegno a vostro riguardo, vi giova il far
ciarle di una donnicciuola ti hanno indotta a far piangere il tuo povero amico? manzoni
. ». -a ciarle: a chiacchiere, a parole (contrapposto ai
-a ciarle: a chiacchiere, a parole (contrapposto ai fatti).
bravo, « se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe
« se la cosa avesse a decidersi a ciarle, lei ci metterebbe in sacco
, 4-39: ai medici, che andavano a trovarla / e le dicevan: «
(per convincere la gente, darla a intendere, anche imbrogliare). 2
ciarlaménto, sm. ant. il ciarlare a lungo, con fastidiosa insistenza; chiacchiera
nasca qualche academia di ciarlamenti nuovi. a. f. ber tini
finitela, e non ci state a romper più il capo co'vostri ciarlamenti,
strepitato, che mai battaglio non sonò tanto a martello. ciarlante (part.
è lecito, / ora, in quanto a lui, a mio ben placito,
/ ora, in quanto a lui, a mio ben placito, / ciarlare e
: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e
, mi disse; venite qualche sera a veglia con noi. manzoni, pr.
naturale della solitudine. ma si provi a ciarlare alquanto, ed il cattivo umore
tal volta, immagina, fu detto / a veneranda da una sua vicina, /
e ciarlando arrivò la chiacchierona / fino a dirle la casa e la persona.
fa la lavandaia, invece di stare a ciarlare dei fatti altrui al lavatoio,
fatti altrui al lavatoio, farebbe bene a dare una risciacquata a quei quattro soldi
, farebbe bene a dare una risciacquata a quei quattro soldi di vestina che hai
psicoanalisi. ma quando mi trovai dinanzi a quel suo occhio, freddamente indagatore,
... i tra diplomatiche / giubbe a rabeschi / e croci e dondoli /
amante... e tutti accorsero a folla, incuriositi di vederlo. redi,
mitigare il mio destino, / co'ciarlatani a far da pulcinella. c. gozzi
arte che... serve ancora a recare solidi benefici all'umanità. nido
ciarlatani sui cocchi dorati levavano i denti a suon di musica. soffici, ii-117:
in case e per spaventacchio d'ucelli a la campagna. redi, 16-ix-19:
ed il merito reale rimane sempre dietro a quello dei ciarlatani. giusti, v-50:
scrivani, / voi vendete il sistema a bariglioni, / con la modestia pia
calcava molto la parola co-le-ra, accennava a dubbi gravi su un certo medicamento che
un certo medicamento che era stato dato a tutti quelli che morirono, e inveiva
. croce, ii-8-180: persone a cui fa difetto finanche la particolare ciarlatanesca
, 5-218: lo insegnerò io a questi ciarlatani impostori come si salvano i
ciarlatano vi sapevamo, ma fino a questo segno no ». 3
volgare al tutto; e voi, distraendolo a forza dalla sua via, volete fame
volta al ciarlatano: l'inganno ricade a danno di chi lo ha tentato (
dicea palesemente chi erano i congiurati contro a giano. livio volgar., ii-1-271:
si truovono certi uomini bestiali i quali vivono a caso e senza alcuna ragione, come
uno ciarlatore, il quale si trovò a uno ragionamento dove erano certe persone da
mia potestà, perché el signore te a me have donato. e perché tu si'
, 1-102: la sua improvvisa scomparsa recò a quel piccolo luogo il pascolo ciarlereccio che
opera sconclusionata, piena di sciocchezze. a. f. bertini, 7-24: avendo
innanzi in quella vostra prima ciarleria scritta a mano,... che quel
tosto che mi conobbe, entrò a giomear de i miei onori, di sorte
bizzarri tormenti non fanno certo gran credito a quell'inferno né all'immaginazione del poeta
monachelle / ch'ognor stan su l'uscio a bere / del bel mondo le novelle
vorranno credere; ma io me ne appello a demostene, che nella traduzione cesarottiana è
, / ima molto triste fine, / a quel ciarliero maligno. 3.
; silenzio e gran battere di nocca a quello di calabresella. papini [accademia
buon tempo; eh eh! eran pronti a dare il sangue per me; m'
ii-29: io compiango quelli che l'hanno a fare coi ciceroni e coi servitori di
che vi vende lucciole per lanterne anche a chi vorrebbe vederci chiaro. nievo,
. nievo, 495: intanto hai saggiato a prova questi ciarloni francesi; volgi contro
di essi le loro arti; usane a tuo vantaggio, com'essi abusarono di noi
tuo vantaggio, com'essi abusarono di noi a lor solo giovamento. d'annunzio,
sm. un chiacchierare sommesso e prolungato a volte fastidioso; chiacchiericcio, borbottio pettegolo
e ciaramellano, marmando ed imbrogliando parole a guisa di cerretani. = dal fr
fluviale (in uso sul tevere), a fondo piatto, senza vela,
xii) 4 borsa che si portava a tracolla ', e poi 4 fascia a
a tracolla ', e poi 4 fascia a bandoliera '(per appendervi la borsa
veste da camera,... cominci a rallegrarsi. algarotti, 2-490: siede
e misura e frappa e cuce / intento a suo lavoro, ond'ei rintoppi /
. gozzi, 1-20: andando costui a rivedere tutti i buchi, mentre che
. settembrini [accademia]: gli a mori di dafni e cloe furono scritti da
... siete chiusi in fondo a un carcere, poveri disgraziati?..
fanno che triturare e liquefare, a forza di sminuzzamenti e capziosità,
mescolavano. gozzano, 112: intorno a quella che rideva illusa / nel ricco peplo
ciarpa sapea ben ciarpare, cominciò a dire del difetto del dente del com
mi rallegro, / buon prò; a dar la nuova / alle vostre compagne adesso
cravatta. soffici, 1-2211 dinanzi a loro passò il conferenziere. lemmonio,
solino basso, arrovesciato, e il cappello a cencio bigio un po'su l'orecchio
giovani non fossero rimessi, verrebbe l'oste a neente. rustico, vi-1-141 (14-4
bestia ed uom ne sodisfece, / ch'a ciascheduna natura s'appiglia. iacopone,
20-36: e non restò di ruinare a valle / fino a minòs che ciascheduno
non restò di ruinare a valle / fino a minòs che ciascheduno afferra. boccaccio,
, 61-10: essendo un venerdì costui a tavola col signore, e con altra sua
e messi su per gli taglieri innanzi a ciascheduno, essendo venuto il cosso al
diviso et ugualmente dato / volse che fosse a cia- schedun compagno / ch'insieme si
fusse abile, operando per sé solo a mostrare che cosa sia la perfezione. galileo
uno aggregato di molte stelle minute, invisibili a noi; con tutto ciò non ci
essendo i poeti, innanzi, andati a formare la favella poetica con la composizione
, da essa vennero poi i popoli a formare i parlari da prosa col contrarre
inviperito, / che lo vuol morto a ciaschedun partito. goldoni, vii-1033:
per lo più un villan rivestito, a cui non si dava salario nessuno.
consigli converti ogni mio cenno. / a ciascheduno di que're t'imposi /
si fanno sentire, conviene che coloro a cui tocca, vadano al riparo di
sporgeva il capo dall'uscio, e rispondeva a ciascheduno: « sta un po'meglio
con valore distributivo o partitivo: tutti a uno a uno, fissando l'attenzione
distributivo o partitivo: tutti a uno a uno, fissando l'attenzione su ogni
/ e sì corno ciascono / deletta a despregiare / altrui, più ch'altro
leggi in effetto furono, che avessono a guardare l'avere del comune, e
, e che le signorie facessono ragione a ciascuno. dante, conv.,
i-1-8: ma però che ciascuno uomo a ciascuno uomo naturalmente è amico, e
di colui ch'elli ama, coloro che a così alta mensa sono cibati non sanza
fiorenza, / colui che la difesi a viso aperto. idem, par.,
ritrarre e non potendo, le venne a ciò che la lor seccaggine si levasse
sacchetti, 229- 41: cominciò a domandare: ciascuno si strignea nelle spalle
non li fosse, li quali possono a ciascuni buoni costumi agiugnere nobilezza. trattato
cosa. giov. cavalcanti, 94: a te, strenuo ed ottimo uomo,
uomo, come ti demmo pieno mandato sopra a ogni ciascuno che di costà è nostro
oh felice ciascun, ciascun beato / a cui lice mirar questo bel viso, /
. caro, 12-iii- 137: stiano a vedere l'uno a canto all'altro,
137: stiano a vedere l'uno a canto all'altro, tenghino un'asta
ambidue. campanella, 1083: si dona a ciascuno, secondo il suo esercizio,
zingani. d. bartoli, 33-134: a così credere m'induce l'aver io
di tuon traverso, e gittando contro a tutti un grido, sentirmi risponder da
s'adoma, inteso / con ricca pompa a comparirti avanti. algarotti, 2-79:
venga ciascuno, e qui giuri obedienza a quanto, egli stesso, si ha
guicciardini, li-io: dando facoltà di conseguirlo a ciascuno che... porgesse qualche
'uno ', con l'« a » di cadauno. ciateàcee, sf
, epiteto che si dà dai botanici a tutte quelle parti de'vegetabili che hanno
ciato » sm. archeol. vaso greco a forma di tazza profonda (di bronzo
capacità per liquidi e aridi (corrispondente a circa ilz decilitro). palladio volgar
di funghi gasteromiceti della famiglia nidulariacee, a forma di piccola coppa aperta verso l'
ciaulara » sf. dial. rete a tremaglio, usata per pescare le mende
, di noia rimondo / di fare piaciere a li buoni tutti pari, / e
e sa'lo fare me'c'ommo si'a esto mondo; / di ciausire motti
da parecchi fiori maschili ridotti ciascuno a un solo stame e raccolti in verticilli
solo stame e raccolti in verticilli intorno a un fiore femminile formato da un solo
fra le brattee prive di nettario viene a pendere il pistillo, portato da un
delle marcanzie e de'licheni, destinata a contenere le propaggini o gemme, che per
simili altre cibaccole. idem, 5-23: a nostro sommo diletto noi possiam far un
sommo diletto noi possiam far un mazzo a nostra posta delle bazzicature di colassù e
la cibaglia...: la becca a vuoto e ciangotta.
iscambio di cibarci e mandarci pasciuti a letto, ci soleva contare qualche
fervido / tumulto del convitto, / a me fia caro un vergine / pane cibar
in bianco. 3. figur. a indicare tutto ciò che dà alimento all'
conv., i-1-8: coloro che a così alta mensa sono cibati non sanza
di tanto autore, acciò che dietro a tali orme passeggi. fazio, ix-103
vii-163: cristo muore per dar vita a noi, si fa cibo per cibar noi
, vi si provvide di quanto bastasse a cibarvi le forze. -cibare gli
] de'sua due denti timo adopera'a cavare le radici per cibarsi, all'
. algarotti, 1-489: era solito a cibarsi di cavoli dell'orticello suo, e
e credeva avere lautamente pranzato, se a quelli avea aggiunto un po'di cacio
soccombere delle forze fisiche, sendomi ridotto a quasi nulla cibarmi, e pochissimo dormire.
dell'oro. tommaseo, ii-241: levarsi a mezza notte, cibarsi sovente di pane
di palazzo. panzini, ii-120: pagati a lire due il giorno, con diritto
per te ti ciba; / ché a sé torce tutta la mia cura / quella
all'altro e s'incanta per ore a guardare il vuoto. galleggia sulle apparenze
cibario offizio, quivi apparve. a. cocchi, 5-2-100: si vede subito
2. canale cibario: tintestino. a. cocchi, 8-96: avviene che una
. ho voluto essere il primo a dar loro ricapito. = deriv
ganimedi, si pavoneggiano di continuo a l'ombra de i lo ricami tignosi.
fu la tela / onde non trasse infìno a co la spola. boccaccio, i-559
s. agostino volgar., 4-21: a nona si rendano i libri, e
gli ordini dagli apostoli dati, andrete a mangiare quel cibo, che iddio provvedera
son li miei cibi acerbi / e contr'a me, purch'io saccia trovarne.
michele, 35: io ò udito dire a li poveri che molto è grande rischio
condite. parini, giorno, i-79: a novi studii ti attendea la mensa /
, e si chinava in fretta, a rubarle, per cibo della famiglia, qualche
. gozzano, no: mi trattenevi a cena. era una cena / d'altri
i-n: che è egli il corpo a vedere quando n'è fuora la pietra preziosa
cavalli, al corso usati, / a la fatica invitti, al cibo parchi.
, iii-606: era pronto... a frustarla fino a sangue: che le
pronto... a frustarla fino a sangue: che le sue grida risonassero per
care giovani, il dormire dopo 'l cibo a quest'ora del dì, quantunque in
sedia. 4. figur. a indicare il nutrimento spirituale, in quanto
: oh beati quelli pochi che seggiono a quella mensa dove lo pane de li
, 5-38: convienti ancor sedere un poco a mensa, / però che 'l
hai preso, / richiede ancora aiuto a tua dispensa. cavalca, 9-209: cibo
/ ch'ambrosia e nettar non invidio a giove. s. caterina da siena,
detto frate simone, quando si ponea a mensa, innanzi che prendesse il cibo
il cibo dello animo è la verità; a trovar questa giovano gli occhi, e
trovar questa giovano gli occhi, e a lo implorarla gli orecchi. leone ebreo,
le cose terrestre sariano maledette e nocive a l'intelletto, e li sarebbero dolorosi
tristi, come quelli che partecipano mortalità a l'immortale. bembo, 1-67: gl'
! galileo, 1-2-237: son reso inabile a più impiegarmi in alcuno degli studi che
/ voltaire troppo biasmato, e troppo a torto / lodato ancor, che sai
questo cibo divino non può dirsi che, a somiglianza degli altri cibi comuni, sia
sonno perdutone, per debolezza fu costretto a giacere. beicari, 3-2-133: il
l'altare (e in origine serviva a nascondere la celebrazione eucaristica per mezzo di
ne fu fatto una specie di edificio a volta sostenuta da colonne, e si collocò
questo è un'altarone alla spagnola tutto a marmi bianchi e rossi,...
. alcune di quelle fedeli erano riuscite a mettersi a cavallo sul gradino e sul ciborio
di quelle fedeli erano riuscite a mettersi a cavallo sul gradino e sul ciborio e
io, che il sor filippo repugnava a metterla allo spedale; coteste creatine si custodiscono
vaso da bere in forma di calice a due anse, per lo più di
la forma, 1 vaso o coppa a due anse '. cibóso,
i cibrei? / tutte son cianfrusaglie a petto a questa [la minestra].
? / tutte son cianfrusaglie a petto a questa [la minestra]. b.
, brodetto, pangrattato, / ovina a bere, cibrei, gelatine. collodi,
carducci, 523: oggi noi siamo a dieta, e sempre avanti / ci dan
o granelli rossi, addetti, disposti a strati, ciascun strato separato da una
una cica, / se non mi prendi a nosciella! pataffio, 6: e
trovò. grazzini, 3-201: cantano a aria come disperati, / e della zolfa
/ e ch'io farei il meglio a starmi zitto. redi, 16-vi-163: e
credeva cica. magalotti, 7-132: a questo mondo si fa una troppo ridi-
. fagiuoli, 3 1-2 71: a voi, mia moglie, predico però,
. ordine di gimno sperme a cui appartiene la sola famiglia ci-
emitteri, dal corpo tozzo, lungo fino a 3 cm, con due paia
lo cantare de le cicade. cecco d'a scoli, 2305: canta cicala per
la cicala / e 'l mondo ardeva a guisa d'una torcia: / l'aria
dallo scuoter di quelle, si ridusse a romperle per farla chetare. marino, 5-21
avendo dalle nove sorelle d'elicona imparato a cantare, presero del canto tanto diletto
regno suo musiche gole / apre giuno a cantar soavemente, / e fin l'arsa
33-117: altri ha scritto, che chiusa a fuoco dentro un vaso di vetro una
. chiacchierone insulso e molesto; perora a questo cervello, et ora a quell'altro
perora a questo cervello, et ora a quell'altro. chiabrera, sona
fastidioso; anche poetastro. a. pucci, ix-366: signor priori,
, i'sono una cicala / ch'a fanti dato son per penitenza, / ma
ch'ancor licenza / mi dien ch'a voi i'venga in sulla sala.
qual palustre limo, / e rappella a cantar di rana in rana, / che
cicala e dice ciò che le viene a la bocca. firenzuola, 650: le
: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e tanti
cicala: non valere nulla. a. pucci, cent., 45-50:
il corpo della cicala: provocare qualcuno a parlare. buonarroti il giovane, 9-465
te ne vò dir due, non dette a l'antonia cicalaccia. lorenzino, 167
l'ispane torme / la condurremo. a. f. doni, 3-102:
soave della lor faconda dottrina, entrando a cinguettare di questa sacra musica in luogo
.. tirandosi in su i capelli a cupola, o a pina, gli fermavano
su i capelli a cupola, o a pina, gli fermavano con certe cicalette
mare, io mi sento molto inclinato a credere che nel lavoro della generazione tutti
una fasciatura di cavi detta grillanda, a cui si ormeggia la gomona.
la compagnia si divise e ognuno andò a * fatti suoi. baretti, 1-130
fra le acute / voci di dame cicalanti a un tempo. c. e
dicitore. cicalare, intr. parlare a lungo e sconclusionatamente di argomenti frivoli,
argomenti frivoli, arrecando noia e molestia a chi ascolta; ciarlare, discorrere
cicali tanto che tu mi se'venuto a noia, e mai mi tocca in tutto
e mai mi tocca in tutto il di a parlare né a dire cosa alcuna.
in tutto il di a parlare né a dire cosa alcuna. alberti, 363:
363: brutto costume e gran biasimo a una donna stare tutto il di cicalando
casa. pulci, vi-103: vengono a cicalare a loro modo di piombino,
. pulci, vi-103: vengono a cicalare a loro modo di piombino, e volere
parlare. aretino, 8-7: cominciarono a cicalare, e mi pareva d'essere a
a cicalare, e mi pareva d'essere a mezzo del desinare, nel mercato di
ch'io favelli, anzi cicali, a caso. gelli, i-98: la voglia
cellini, 1-78 (184): a quella mensa il sansovino non aveva mai restato
tal arte, solo lodando sé istesso a maraviglia. guarini, 323: ma troppo
323: ma troppo son io pazza a star qui cicalando fuor di proposito.
mani. redi, 16-ix-233: cominciò a cicalare che pareva una putta, con
, 1-224: e finalmente eccogli tutti a sedere, a cicalare, a ridere
e finalmente eccogli tutti a sedere, a cicalare, a ridere de'casi loro
eccogli tutti a sedere, a cicalare, a ridere de'casi loro. parini,
ne i genitor, ne'convitati, a mensa / ben cicalando ecciterai stupore /
, 14-556: ma dacché un tratto a cicalare io presi / nulla io terrò
e che, in vece di cicalar più a lungo intorno a quest'uomo, andiamo
in vece di cicalar più a lungo intorno a quest'uomo, andiamo a vederlo in
lungo intorno a quest'uomo, andiamo a vederlo in azione, con la guida del
vicine che l'aspettavano, e cicalavano a voce bassa fra di loro. d'annunzio
: le giovanette partivano per le fondamenta a gruppi di tre, di quattro, dandosi
pareva che mi volesser metter la casa a romore o arricchirmi d'uova.
, maestro? date una licenza eroica a la brigata, e poi venite a pettinare
a la brigata, e poi venite a pettinare. g. m. cecchi,
, xxvii-6-111: quando una cicala comincia a cantare, tutte l'altre circonvicine s'accordan
, tutte l'altre circonvicine s'accordan seco a far coro; e di qui certo
tutta questa cicalata, non arrivate ancora a comprendere, che imperfetta cosa io vi
cosa io vi mando, bisognerà che indugiate a chiarirvene dopo che averete finito di leggerle
in ponente; / ma in quant'a me l'è una cicalata / delle solite
. fagiuoli, 3-3-139: non vi starò a far più cicalate; / perché a
a far più cicalate; / perché a me piace tanto il parlar poco. note
universalmente di tutta l'accademia, se a conto della mia sciattaggine vo'rimanevi senza
forse trenta tra composizioni poetiche e cicalate a lui dirette, le quali non erano
era già venuto, madama illustrissima, a farvi riverenza come ho fatto, perché
ch'ha la lite e la discordia a lato, / cicalator, mormorator di
ii-415: senza di questa mondezza, a chi può piacersi?... si
piacersi?... si può piacere a i cicalatori. salvini, 39-iv-186:
cicalatòrio, agg. raro. atto a cicalare, solito a cicalare.
raro. atto a cicalare, solito a cicalare. l. bellini,
appunto colla favellatoria, e in conseguenza ha a toccare a tutti la sua parte del
, e in conseguenza ha a toccare a tutti la sua parte del cicalare.
mattio franzesi, ii-2-188: e fino a tanto il sonno non l'assaglie,
cicaleccio... e parlerò quando a l'uno, e quando a l'altro
parlerò quando a l'uno, e quando a l'altro, secondo le cose che
secondo le cose che mi sovverranno. a. f. doni, 3-208: entrato
penso che durante tal cicaleccio filosofico, a dir così, e tal divozione verso aristotele
sarebbe, non che inutile, stravagante a segno da non indovinarsene il significato.
1-193: parla fitto, senza attendere risposta a ciò che chiede; col cicaleccio pare
e festose / le educande in giardino: a lor dai rami / cicaleccio di passeri
ma non riscosse / le signorine che andavano a messa / e continuava il calmo cicaléggio
lerie, mi son mosso a parlarti. cellini, 1-102 (238)
pieno di cicaleccio; che si riferisce a una cicalata. l. bellini
f. frugoni, xxiv-1062: frequentava anche a tal intento le farmacopee, le barbierie
femm. -a). chi è avvezzo a cicalare, chi parla troppo.
4 * 516: fiderò appunto di dirlo a te, che sei un cicalino.
piccolissima potenza, costituito da un vibratore a comando elettromagnetico, che apre e chiude
. il cicalare lungo e insistente anche a bassa voce, di una persona sola o
xxvi-3-217: ma i'non vo'stare a fare un cicalio; / insomma, son
contro noi frattanto, / e, a denunciar quest'opera, / spreca lamento
e dal cicalio dei ragazzi, balzava a terra e ci aiutava a insaccarsi uno
ragazzi, balzava a terra e ci aiutava a insaccarsi uno dopo l'altro nel legno
xxv-1-173: ma io sono il bel pazzo a creder ch'ora / tante cicale e
le maniere e l'animo sì subiti a trasformarsi, che quel mostro marino (come
un famoso cicalone avesse riferito d'essere a conoscenza, per certe attinenze strettissime con
ben altri mezzi di espressione senza discendere a delle inutili ciance, ad un insulso
rinascenti, e non mai n'escono sin a che abbiano l'ultimo quadrante sborsato.
acqua ne troverai innanzi in questa parte a rimuovere ogni ciecatrice. crescenzi volgar.
, i-225: quattrocento persone furono innestate a parigi, ebbero tutte il vaiuolo di
della scancellatura. pasolini, in: a manca, contro il pendio, / quasi
mi dice / ch'io ti venga a veder dove tu stai. 3
. per estens. incisione, taglio fatto a una pianta, un frutto.
soderini, iii-223: talora non è a tutto l'arbore, ma a parte
è a tutto l'arbore, ma a parte dei rami l'essere ciechi a non
a parte dei rami l'essere ciechi a non germinare; il che avviene per
avviene per natura, se non sia a caso per la cicatrice del taglio che
al duca suo padrone, si facesse a sommo studio dal marchese chiamare e impregionare.
tagliare appresso, / non potè'far che a sì suave messo / non inclinassi l'
essere madre maria aveva dovuto consentire anticipatamente a tutti i dolori: il suo cuore
/ del cuor, le rosse stimmate sì a fondo / incise che la vita è
, agg. medie. che si riferisce a cicatrice, proprio di cicatrice.
e altre tali cose, che più servono a ritardare o a peggiorare, che non
, che più servono a ritardare o a peggiorare, che non a guerire i mali
ritardare o a peggiorare, che non a guerire i mali. bocchelli, i-206
ricordo di essi. -anche intr. (a volte con la particella pronom.)
sangue che cicatrizza presto / sempre abile a risoffrire. = deriv. da cicatrice
. betocchi, 5-121: ed intanto a cassetta il vetturale / dal magro volto
. pavese, 1-55: -si va a monticello, vado a consegnare il foglio
1-55: -si va a monticello, vado a consegnare il foglio. - vengo anch'
ulive! = voce che si riconnette a cica1, cicco; e più precisamente
: sanno che ciccavo lassù? ho imparato a mordere tutte le erbe amare dei monti
, vii-247: son diventata un po'ciccetta a forza di star seduta nel salone
ant. antico gioco infantile. a. f. doni, 3-169: i
usano, come sarebbe... a ciccétto. = etimo incerto.
grappa! bocchelli, i-227: in fondo a borgo casse c'era una tabaccheria che
, ogni tanto. vi si fermò a bere il « cicchetto » e a comprarsi
fermò a bere il « cicchetto » e a comprarsi il toscano e la « fogliaccia
tazza di cognac, e altrettanto ne diede a me... era buono;
, polpa d'animale macellato. a. alamanni, xvn: chi chiede bombo
saluti in generale, / com'è a dir: « raccomandami a tutti »,
/ com'è a dir: « raccomandami a tutti », / egli è un
», / egli è un dare a miccin la ciccia a'putti / acciò che
213: il giorno di santa croce vado a lucca, e mi vo'cavare la
carne d'uomo (con particolare allusione a persone paffute e grasse). pulci
una coppia... andava giù a rotoloni menando altre coppie nella rovina a
a rotoloni menando altre coppie nella rovina a fare un monte di vestiti e di ciccia
3-146: i sorrisi discreti, mozzati a tempo; tutto tendente a dimostrare lo
discreti, mozzati a tempo; tutto tendente a dimostrare lo spirito, un grande sentimento
io. cicognani, 3-136: la festa a quel gran balocco che passa coi cavalli
ii-287: si erano affrettati... a vendere e manomettere ciò che apparteneva all'
ciò che apparteneva all'azienda: insomma a imbrogliar le carte in ogni maniera,
. redi, 16-iv-356: io sono a castello, e sto bene, e faedo
toscano di una specie di funghi mangerecci a forma di imbuto. salvini,
cicciole, funghi particolari che fanno intorno a uliveto, villa celebre di casa pucci;
. antico gioco infantile. a. f. doni, 3-169: i
i giuochi sono molti:... a cicetto, alla cicdola. cìcciolo
di ciccioli, di quelli che avanzano a far le candele di sevo, dato loro
si vendono al popolo: cibo, a dir vero, non molto gentile.
. simile, nella forma, a un cicciolo. tozzi, i-375
son buone alle posteme delle cosce, e a doglie di piedi, e a ciccioni
e a doglie di piedi, e a ciccioni. sacchetti, 130-6: avea un
v-1-935: con una delle mazze ferrate a spunzone, che prelevai dal bottino del fai
dal bottino del fai ti, andrei a sgonfiare il ciccioso dirimpettaio del tritone.
cfr. cica1). altrimenti si pensa a una voce infantile cik.
bernardino da siena, 603: incominciai a cogliere una insalata di cicerbite e altre
olio. piovano arlotto, io7: postisi a tavola fu dato loro uno vino non
la quale in modo pugneva le mani a chi la lavò, che quasi non si
della famiglia leguminose, di origine simile a quella del cece e della lenticchia,
, come le cicerchie fresce, che a passar il tempo. tommaseo [s
feculenta, zuccherina, e di sapore analogo a quello della castagna; e la *
e legati col miele, dall'aspetto simile a quello delle cicerchie. =
cicerchino, agg. di forma simile a quella della cicerchia. 2
pietra cicerchina: composta di globuletti simili a cicerchie. targioni tozzetti, 12-1-34:
. e che dalla sua figura, simile a quel legume che chiamasi cicerchia, ha
leguminose papiglionate, con fusto alto fino a 2 m, foglie composte di due
, fiori in grappoli, legume simile a quello del pisello. = deriv
da stampa, derivato da quello usato a roma nel 1468 per un'edizione famosa
in evidenza i pregi artistici. -fare a qualcuno da cicerone: servirgli da guida
un po'gli servivo di cicerone, a momenti avanzati. tommaseo [s.
dalla sua parlantina. fa da cicerone a un amico, a ima signora, anco
fa da cicerone a un amico, a ima signora, anco chi cicerone non
forestieri si mettono perfino in ginocchio dinanzi a quelle maraviglie. giusti, ii-29:
ii-29: io compiango quelli che l'hanno a fare coi ciceroni e coi servitori di
, che vi vende lucciole per lanterne anche a chi vorrebbe vederci chiaro. carducci,
cicerone. ciceronianaménte, avv. a imitazione dello stile ciceroniano.
che imita cicerone (e si riferisce sia a un oratore o a uno scrittore,
si riferisce sia a un oratore o a uno scrittore, sia a uno stile,
oratore o a uno scrittore, sia a uno stile, a un modo di
uno scrittore, sia a uno stile, a un modo di scrivere latino);
.]: s. girolamo rimproverava a se stesso d'essere più ciceroniano che
tutte le formiche / non si muovan a biche / a trar lor le vesciche.
/ non si muovan a biche / a trar lor le vesciche. pulci,
fu de'ciciliani armenti, / con esso a correr contendea co'venti. bembo,
, 2-12: ciciliano scrivere era detto a quella stagione lo scrivere volgarmente.
muscarum quod noctu lucet, videlicet a candela ». cicindèlidi, sm
delle monache e, anche loro, cominciano a chiamarsi... è un farfugliare
polvere, alle girelle,... a cicerlanda, a tiralunga. =
girelle,... a cicerlanda, a tiralunga. = voce lombarda.
amata; donna che si diletta di attirare a sé l'omaggio, il desiderio degli
i. neri, 10-27: ed insegnare a quella cicisbea, / che il mestier
imitativa, del parlarsi che fanno a bassa voce con dolce sollecitudine gl'innamorati.
'l servitore di dame. a. del rosso, 1-iii-2-285: per chiappare
: per chiappare in fragranti, e a covo,... quello smargiasso,
6-1-5: va'pure, va'pure; a simili impegni bisogna esser puntuali, per
cavalier servente, al quale, conformemente a un'usanza che si andò sviluppando nel
, 2-90: ella sempre risponde così a puntino a'principi neutoniani, che meglio non
/ mi ponessi la bell'arte / a studiar del cicisbeo? borsieri, conc.
autore che vuol confutare, egli comincia a parlare delle leggi, e salta d'
leggi, e salta d'un tratto a parlar di spettacoli e di cicisbei.
, 3-3-11: questi insieme ad apollo ed a colei / soggiace dea del terzo ciel
figliola / i cicisbei se gli ha a tener lontani. c. i. frugoni
porta. giusti, 2-186: dissero a taddeo / che veneranda, povera innocente,
altro che cataplasmi di riforme ci voleva a rifare il sangue di quel vecchio popolo
d'annunzio, iv-2-773: s'indugiarono a mirare quel gioco fallace composto da un
1-368: sono il tipo meno adatto a fare il cicisbeo da spiaggia.
, la pineta verde entro cui giocano a rimpiattino le villette di questi arricchiti e
famiglia primulacee, vivace, perenne, a tubero piuttosto grosso, esternamente nero;
verdi in quella superiore, fiore solitario a calice di cinque segmenti corti, corolla
di cinque segmenti corti, corolla tubolata a coppa e coi cinque petali riflessi;
: la radice del ciclamino è contro a tutte le serpi. ha le foglie minori
istare in gambe ha bisogno d'appoggiarsi a qualcosa. nievo, 156: figurati
e ricominciar daccapo quello stento che provai a venir su da bambino fino ad ora
partito il telegrafista, l'usciere daccapo a implorare pietà. 2. music.
musica o periodo principale, si tomi a ripigliarlo fin ad un nuovo segno con
riga (nello scrivere, nel comporre a stampa). -essere daccapo: ritrovarsi
al punto di partenza; essere costretti a ricominciare dal principio; essere alle solite
/ sarem daccapo, giacché avete trita / a lei la falce, ed a lui
/ a lei la falce, ed a lui posto il freno. imbriani, 1-62
/ da che meritatamente / non serve a chi l'ha onorato. iacopone,
ha onorato. iacopone, 65-3: a l'amor ch'è venuto en carne a
a l'amor ch'è venuto en carne a noi se dare, / andiamo a
a noi se dare, / andiamo a laude fare, e canto con onore.
salvare: / via più non tardare a lui de pervenire! fra giordano, 3-140
3-140: e 'l peccato non piace a dio: anzi li dispiace qualunque peccato è
signore, che tenea sua terra, essendo a una stagione i fichi novelli, il
« da che tu vuo'saper cotanto a dentro, / dirotti brievemente » mi rispose
mandala qua giù dietro al palazo sotto a la prigione, ché non è da fame
o pel lor seguito; or destrieri condotti a mano dacché a destra venivano del signore
; or destrieri condotti a mano dacché a destra venivano del signore, perché potesse al
fatto, dacché non c'era rimedio, a forza d'unghie, di ginocchi e
ebber ragionato insieme alquanto, / volsersi a me con salutevol cenno. petrarca,
, i-277: amore, dacché viene a notizia di molti, perde li suoi naturali
volta stato, che s'è lasciato a dietro la voce * poi 'et èssi
perfettamente la grazia e l'eleganza, dassi a credere con dolce inganno, nel leggere
e mogollìa, / contando da giaffette a gengis-kano, / nessuno fra la tartara
carriera diplomatica non ci eravamo visti che a rari intervalli, e come di sfuggita.
nievo, 419: tienti daccosto a lui. non tentennare, non indietreggiare
: paga / far sol di tanto a te data è la vista. capuana,
macchiettate di scuro (e può giungere fino a mezzo metro di statura); vive
. preparato contenente derivati arsenicali, atto a uccidere la mosca dell'olivo (o
forme del verbo siocxéco 'liquefarsi, espandersi a gocce '(e si cfr.
. medie. impulso di alcuni psicodegenerati a mordere tutto ciò che capita loro in
sàxvco 'mordo 'e (iav (a 'fissazione '. dacricistalgìa,
penduli, dai quali cola un succo resinoso a guisa di lacrime; parecchie specie si
persona ritorna volentieri, con insistenza, a ogni occasione. arila, 137:
i nostri vicini dicono: 4 chacun a son dadà '». orlarti, x-26-90
primo saggio di camminare (to daddle a child, è pur espressione inglese),
idea prediletta desiderio di persona o cosa a cui il pensiero ritorna. = forma
sm. ant. biscazziere. a. pucci, ix-404: sempre quivi ha
dadaiuoli, / e d'ogni cosa ch'a lor fa mestieri. = deriv.
irrazionale, dell'atto gratuito, fino a concludere alla dissoluzione psicologica e linguistica.
. dadaisme, da dada, parola trovata a caso (dal romeno tristan tzara,
c'è chi cammina daddole- scamente, a daddolo cioè, agitandosi languidamente, volteggiandosi,
altra, per dimostrare una certa stanchezza che a molti è vezzo. = comp
. non far più daddoli, si dice a ragazzuccio dad- dolone, che ostenta malessere
. vezzeggiando, un po'mimmosi ed a daddoli quali erano, la mammina. dossi
o d'una smorfiosa: tutti stare a bocca aperta spettatori delle prodezze -sempre le
14-166: il navigante dell'oceano, a cui piacevano poco tutti quei daddoli,
giacché di simili n'ha il popolo a tutto andare, e ne fa. il
sì come 4 addosso ', d'4 a ', e di 4 dosso ',
, si rivestì di nuovo da capo a piedi. = comp. da
egli è sì agro il disamorare / a chi è 'nnamorato daddivéro / che potrebb'anzi
anzi far del bianco nero / parer a quanti n'ha di qua da mare.
, iv-xix-6: certo, da dowero ardisco a dire che la nobili tade umana,
da dovero, o parlava con tra a lui, il facea morire. tedaldi,
ii-293: anche quelli che vuole conoscere a certo la fede e 'l proponimento del suo
morelli, 400: e come piacque a dio, e'morì da dowero. boiardo
dato in guardia, lasciate pure fare a me, che io lo giugnerò ben
confessò. forteguerri, 27-25: orlandino a lui: io m'apparecchio / a far
a lui: io m'apparecchio / a far qualche bel colpo; e i'non
se non resta il mostro fiero / piagato a morte; o morto daddovéro. manzoni
dì buon aspetto. ma il timore ingrandiva a maria e prolungava il pericolo. la
far con ferri, questa lascerò io a fare al mio signor dio il quale mai
altro daddovéro. varchi, 23-291: a chi io non manderei navi o galee
, e gran miraeoi fia, / a far d'un'uom dipinto un daddovéro.
segni sulle sei facce, da uno a sei (cioè sulla prima faccia, uno
come barattieri. fiore, 63-4: s'a scacchi, o vero a tavole giocassi
: s'a scacchi, o vero a tavole giocassi / colla tua donna, fa
ordiniamo che neuno di questa compagnia vada a luoghi disonesti, né usi con uomini
con uomini di mala fama, né giuochi a giuoco di dadi né ad neuno giuoco
fosse pena l'avere e la persona a qualunche facesse dadi, e che ancora chi
raro fu giucatore non prono e pronto a essere traditore), ma diciam solo
uno dado, in un altro niuna; a questi una faccia aspra o bene spianata
ventura, ovvero con le tavole, a sbaraglino, o toccadiglia. tasso,
toccadiglia. tasso, n-ii-490: simili a questi molti ne possono succedere nel giuoco
arte. marino, 225: stiamo a veder di quante palme adorna / sen
di nero, dietro la croce, a tre per tre, e portavano su bacini
candellier hai ars'un poco; / a mal tuo grado rimarrai del gioco, /
virtù essere amico. burchiello, 133: a macca de'lor ben, convien che
s'ha consumato tutto il suo patrimonio a dadi, non consumarà certo il matrimonio
con vostra figlia. tassoni, 3-14: a carte e a dadi avrìa giucato il
. tassoni, 3-14: a carte e a dadi avrìa giucato il mondo, /
mamiani, 1-149: cieco sanson, che a dalila nel grembo / tra i nappi
meglio, e il resto serbi / a sciorinar proverbi. proverbi toscani, 323:
opra diabolica e fallo mortale / fu a far gli dadi cum sue false volte,
40-ii-88: s'adunano ne'loro tempi a farvi ciò che loro è in piacere
. d'annunzio, v-2-891: giocammo a dadi, come due veri lanzichenecchi
imbelle. pirandello, 7-409: giocavano a dadi o a scacchi o a dama
pirandello, 7-409: giocavano a dadi o a scacchi o a dama, intramezzando alle
giocavano a dadi o a scacchi o a dama, intramezzando alle partite pacate e
d'annunzio, iii-2-150: voi giocate a dadi / la tùnica di cristo sul
, 1-88: adivenne che toccando il dado a me, 10 m'adirizai a tenere
dado a me, 10 m'adirizai a tenere al visconte di monlev, il quale
cantoni, 228: me ne andai subito a letto, dove sognai festosamente di avere
di milano, e di correre subito a puntarlo sul numero 38: 11 misterioso
, iii-2-267: ma se tu riferirai a lei le mie parole, come a me
riferirai a lei le mie parole, come a me hai riferite le sue, io
, / né su'consiglio i'non teneva a niente. a. pucci,
su'consiglio i'non teneva a niente. a. pucci, cent.,
: l'entrar nella città non gli era a grado, / ch'era intradetta,
dado: in un attimo. a. pucci, 3-6-5: messer gualterotto de'
de'lanfranchi, / ardendo li guidò a san piero in grado; / poi verso
. nel tratto di strada per arrivare a porta del popolo lavorava tutto per sghembo
univano: e per la poca altezza a che dovean portarsi, non abbisognanti di fondamento
, e quindi applicando i vari pezzetti a vari canali che sono scavati nella grossezza
2-18: sul chiarore della candela, posata a terra di là dal letto, questo
allorché un vivo stimolo rettale lo costrinse a differire la difficile edificazione di un castello
: mentre ester si dà da fare a riporre i giocattoli più fragili, lui rovescia
carne e di sostanze vegetali che serve a preparare brodo e minestre. -anche per
ne gli antichi non si vede piedestilo a quest'ordine, ma si fa bene ne'
più sia intaccato di dentro il dado a quartabuono da ogni banda. baldinucci,
dei dadi giganteschi, sosteneva un cornicione a tasselli. -qualunque basamento, di
sono otto mostri marini in diverse forme a giacere sopra certi dadi con le zampe dinanzi
e nicchia [erano] termini, a i quali sopra certi dadi...
fronda, pareva ch'ella stesse 11 a darmi il benvenuto: una figura muliebre,
funzione di serraggio e ha forme diverse a seconda della necessità dell'unione e del
di avvitamento previsto che può essere fatto a mano o con chiave. baxdinucci,
ed in questo era un'apertura incavata a mezzo cerchio, nella quale un grosso palo
, nella quale un grosso palo di ferro a bilico s'introduceva. cattaneo, ii-1-160
i 'dadi 'di sostegno si tengono a tale distanza che è forza poi dare
, nel cui mezzo è un foro a vite atto a ricevere il capo vitato
cui mezzo è un foro a vite atto a ricevere il capo vitato di una chiavarda
fatte di travature, inchiavardate con buloni a dadi. moravia, vii-231: cominciai
dadi. moravia, vii-231: cominciai a stringere il dado con la chiave inglese.
. ant. milit. proiettile di piombo a sezione quadrata usato per caricare a mitraglia
piombo a sezione quadrata usato per caricare a mitraglia tromboni e schioppi (fu anche
per mezzo di corde, s'introducono a colpi di martello successivamente fra le interne
18. locuz. -a dadi: a scacchi (uno scialle, un fazzoletto
: era tutta avvolta in uno scialle a dadi bianchi e neri. pirandello, 5-314
papalina, la tabacchiera e un pezzolone a dadi rossi e neri. -cambiare
suo medico. tasso, i-81: a l'episodio di sofronia opposero: prima
che la soluzione fosse per machina. a le quali opposizioni risposi, secondo me,
non saper tenere un segreto. a. casotti, 1-8-9: costor non dan
se questo vero spantacone non mi mette a soqquadro la casa, non mi mangia
agghindarsi. forteguerri, 1-36: astolfo a questo dir si mette in tasca /
dado, è tratto, / e a perderci uscita è la figura / de la
tratto: io l'incumbenze / dovute a lambertaccio, ai vostri preghi / ho fatte
vittoria non sente, / in suo core a tradirvi pensò. tommaseo, 3-i-52:
che, se il giuoco non riesce a modo loro, lo mandano a monte
non riesce a modo loro, lo mandano a monte. mazzini, i-74: ma
dado è tratto,... vergogna a chi retrocede. oriani, x-16-127:
: mentre gli onorevoli discutevano, masticando a due palmenti, bevendo, forbendosi la
il dado, e vedrete dov'andranno a finire quest'imbrogli. -levare
-levare il dado: essere il primo a intraprendere qualcosa. varchi, 18-1-129
levasse, ma di dover mandare innanzi a tentare il guado madonna clarice. b.
pagarsi del lume e dei dadi: dare a qualcuno quanto gli viene, quanto merita
d'uno milione di fiorini infino a qui, e è paruta e pare una
. sacchetti, 152-103: abbiate cura a una cosa, che quando voi gli appresentate
al signore, ch'e'non ispetezzassmo a questo modo, però che voi potreste
. -pigliare, tenere i dadi a qualcuno: impedirgli di agire togliendogli l'
al principio di una cosa, cominciare a fare una cosa. pulci,
quel che si ruba non s'ha a saper grado, / e sai ch'io
/ e sai ch'io comincio ora a trar pel dado. firenzuola, 643:
. bemi, 326: ha cominciato a rovinare el cielo di pioggia da quattro dì
-trarre, torre i dadi: estrarre a sorte per mezzo dei dadi.
sorte per mezzo dei dadi. a. f. doni, 97: come
vuoi tu ch'io mandi l'anime a sorte. chiamale inanzi a te, e
l'anime a sorte. chiamale inanzi a te, e falle torre i dadi,
: per tirare con intenzione di nuocere a molti, ho veduto chi sopra alla poivare
, all'ave maria, emilio andò a prender la sorella. non era più vestito
vestito da prete, ma coi pantaloni a dadini, il soprabito a vita e la
ma coi pantaloni a dadini, il soprabito a vita e la tuba come usava allora
passante... erano principalmente oggetti a trucco, come una finta mosca posata
[s. v.]: giocavano a tavola reale con certi dadoni che facevano
algarotti, 2-26: ma non saprei vedere a che cosa possa riuscire il lavoro o
potean fare che, nel girare intorno a se stessi, non urtassero continuamente gli
insieme dei punti ', in seguito passò a significare il dado stesso (dal verbo
dei purificandi la pelle delle vittime sacrificate a zeus meilichio; indossava una lunga veste
e de'manoscritti; certo più difficili a trovarsi dovevano essere i tipi di quelle
altro gran da fare, poiché cominciavano a venire ambasciate dei parenti più lontani.
chiesa, 5-215: la vigilia, a mezzogiorno, tornò il babbo..
-ah, -dice, -ne avrei proprio fatto a meno di tornare, oggi! un
povero veltro ha un bel da fare / a cacciar per la chiesa e pe 'l
: ebbe poi subito il suo daffare a rattenere un insulto di angosciosa tristezza e
inclita guarnigione le fasce tricolori che avevano a tracolla, come segno indiscutibile della loro
: i tre amici ripresero la mattina a girare ciascuno per proprio conto, per le
piacevole possibile al futuro genero il soggiorno a san ginesio. = comp.
quattro sepali, otto stami, ovario a stilo breve e stimma capitato, frutto
stilo breve e stimma capitato, frutto a drupa; sono velenose e la corteccia di
fiondi era la non pieghevole dafne, qui a noi similmente soprastante. landino [plinio
foglie d'alloro, l'albero consacrato a questo dio. = voce dotta
quantità nei laghi, servendo quale cibo a pesci e ad altri animali; ha
; una cavità situata sul dorso serve a proteggere le uova; durante la bella
s. v.]: * dafni a ', genere di crostàcei nella divisione
la forma delle loro antenne ramificate, ed a forma di braccia, o per la
del genere daphnia (v. dafni a). dafnina, sf. chim
priva di sapore sulle prime, ma a poco a poco esso si sviluppa e addiviene
sapore sulle prime, ma a poco a poco esso si sviluppa e addiviene molto
allungata e per il suo aroma simile a quello del vino. mattioli [
nere, i fiori alquanto verdi, a racemi corti, ascellari. fiorisce nel
daga, sf. specie di spada a lama corta (ma più lunga di
di quella del pugnale), larga, a due tagli (simile al gladio degli
-daga tedesca: daga fornita di elsa a forma di gabbia. sacchetti,
lance da posta, le quali scesi a piè volentieri usavano. masuccio, 295
. cieco, 9-75: febur che a teode era superiore, / vedendo ch'
sta legato / l'un pezzo d'arme a l'altro, e sì risponde,
/ e di daghe da dar terrore a marte. monti, 16-467: aiace d'
conosco, atroce / daga! ben tomi a me. manzoni, pr. sp.
verga, ii-128: arrivarono sino a darle delle pedate nel ventre; tanto
gran berretto di velluto che mi fa pensare a pisanello; e non le manca se
ira, fece segnio di metter mano a una sua daghétta. varchi, 18-2-251:
io dissi ch'egli toccò, portava a canto una daghétta solamente. d'azeglio,
daci la voce è diffusa in europa a partire dal sec. xiii-xiv: cfr.
di campo resta risparmiato e circondato, dove a volte si vede con stupore la lava
la lava, che fa bollire i pozzi a centinaia di metri, non seccare le
6-190: finché la daguerrotipia non venne a soppiantarli, i « ritrattisti ambulanti »
nel 1854) e daguerrotipia (cfr. a. prati, 352). cfr.
felicemente ottenne un'impressione, un disegno a chiaroscuro sulla superficie argentea di una lastra
di zinco preparato, costavano da dieci a venti franchi cadauno, riproducendo una immagine
328: miniature, dagherrotipi, fotografie a profusione deturpavano il ricco damasco delle pareti
l'invenzione straordinaria del suo tempo riuscì a vincere la ripugnanza che le ispirava l'iconografia
el sciur, -disse peppina traendoci davanti a un grande ritratto dagherrotipo appeso in un
, e d'alabarde armati, / a guardia di se stesso il magno sire,