che quella carogna della barbara s'abbia a mangiare i gomiti quando ci avremo il fatto
nostro anche noi, e s'abbia a pentire d'avermi chiusa la porta in
dir ancor un'altra cosa / che a tutti i mali può chiuder la porta.
la porta. -chiudere, chiudersi a chiave, sotto chiave, a catenaccio
chiudersi a chiave, sotto chiave, a catenaccio: v. catenaccio e chiave.
verso qualche parte o contro, addosso a qualcuno: precipitarsi verso un luogo o
. pulci, 27-26: ricciardetto era a rinaldo daccanto, / e non si
-chiudere, chiudersi di galoppo: cavalcare a galoppo serrato. pulci,
per levarsi, o altro uccello, / a trottar; poi si chiudea di gualoppo
, che in fondo ho adoperata sempre a malincuore, quando sorse necessità di dare un
piazza. baldini, i-444: forse a quell'ora,... panzini chiudeva
stesso ci nismo di cui a volte aurora si compiace, erano la ma
, ovvero chiu- dimento nelle nari. a. cocchi, 8-265: il chiudiménto
ad urtare ogni punto della botte sino a che siasi affatto estinta la velocità con
. conclusione, fine, termine (riferito a discorsi, lettere, racconti, romanzi
dello scrivere, te del leggere queste. a. f. bertini, 3-137:
è un fatto bellissimo e utilissimo, e a volte tocca il cuore come vedere il
materia dee prima purgare ciò che pare a lui che sia grave. angiolieri,
potente, / ché magnanimamente / ben contastette a chiunqu'il percosse. g. villani
1 -intr. (44): a chiunque usciva sangue del naso era manifesto segno
dì di calendimaggio nella città di marsiglia a un tomiamento, e chi ne rimanesse
; e che con chiunque i genovesi avessino a disputare del luogo, la sua città
luogo, la sua città non l'avrà a disputare con loro, sendo censuari della
di questo artefice, riuscì sempre maraviglioso a chiunque lo vide. g. stampa
. g. stampa, ix-164: a te, signor, ch'intenerisci i cori
soave ogn'aspro peso e greve / a chiunque accendi di tuoi santi ardori, /
. tasso, n-iii-702: non perviene a la vera laude chiunque schifa il biasimo
una nuova teoria intellettuale, non può a meno di ricorrer al frasario metafìsico.
quella verità che deve esser sempre cara a chiunque ama la patria. manzoni,
, senza esser pregato, s'intromette a rifar l'opera altrui, s'espone a
a rifar l'opera altrui, s'espone a rendere uno stretto conto della sua,
chiunque egli è, e dove egli sta a casa ». -ant? raro
-ant? raro. anche riferito a cosa. fra giordano, 5-46:
bocchelli, i-442: il circolo tardava a sciogliersi, deliziati com'erano i cacciatori di
. indovinando il riso tacito: « a questi animalacci », riprese e rinforzò,
giù dalla gruccia. vieni, che andiamo a chiurlare ». chiurlettino,
comune del chiurlo piccolo. a dimin. di chiurlo. chiurli
o fiscione minore,... a riserva del becco, che lo ha assai
grande ingenuità. moniglia, 1-iii-451: a costoro un buon padrone, / se
barbagianni ed i merlotti, / che a molte piacer soglion per mariti. i.
vero lume quella luce / la quale a certi chiurli e gufi e allocchi, /
assiolo. pirandello, 6-106: sonò a un tratto, nel buio sopravvenuto,
altro materiale), costruita tutt'intorno a un terreno oppure disposta attraverso una strada
accorto, / fece armar navi e, a piene vele e segni, / urtàr
: 'chiusa'è un riparo fatto intorno a qualche campetto o all'orto, con materie
. cassola, 2-372: -il capanno a che vi serve? -per sorvegliare la chiusa
-per sorvegliare la chiusa. ci veniamo a dormire, quando è il tempo dei carciofi
dice di non voler per adesso stare a registrare altri errori che questi pochi incontrati
: i poeti fanno bene senza dubbio a ricordarsi sovente che sono cristiani, non
di lei elegia è, per quello che a me ne sembra, affettuosissima e piena
alla cameriera che entrava con una lampada a petrolio. cicognani, 3-76: come
cappellino alla « rococò » in vetta a ima pettinatura a rocchio. e. cecchi
rococò » in vetta a ima pettinatura a rocchio. e. cecchi, 6-248:
per permettere ai pittori o scultori, intenti a opere in luoghi pubblici, di muoversi
opere in luoghi pubblici, di muoversi a loro agio senza essere disturbati dai curiosi
che cade dalle chiuse de'fiumi, a quelle parti sarà serrato il retto corso,
, combinate cogli sfioratori e cogli scaricatori a paraporti per lo sfogo delle piene e
acquedotti, scoperti e sospesi su palafitte a due metri dal suolo, avviano l'acqua
, avviano l'acqua corrente verso chiuse a saracinesca. montale, 2-102: la gora
, i-101: rolando, cavaliere, quando a le chiuse di roncisvalle per le gran
e accecar gli uccelli, acciò non facendo a primavera e l'estate sfogo della voce
anco ragnino, / che gli è mallevadore a questo debito / ultimo, / in
, 23-61: io arò il comodo a serrarlo / e a tenerlo in chiusa un
arò il comodo a serrarlo / e a tenerlo in chiusa un giorno o duoi.
: e'se ne va in casa, a mettersi in chiusa. giusti, v-104
, con un muro di pietre a secco, senza tetto, di maniera
maniera che il giorno era esposto a gli ardori del sole,...
dov'elli dimorava, e chiusamente andaro a lui, al suo albergo, e vennerlo
più chiusamente si facesse, si mise a farlo con sì poca provvisione, che
, 23 (86): ed intorno a ciò foe due parti: ne la
imaginazione; ne la seconda, dicendo a che ora mi chiamaro, le ringrazio
con diligenza si stuccassero, per ovviare a ogni pericolo di cattive esalazioni. targioni
1-54 (396): mi fe'condurre a casa sassi, rena e calcina tanta
, 7-317: di poi cavando più a dentro la terra, trovarono un chiusino
seguente mattina i cortigiani del prenze infino a nona aspettato che 'l prenze si
parte andato fosse per istarsi alcun dì a suo diletto
. a la imperizia dei lavoranti e a la crudeltà del verno. = voce
deza di cielo. pallavicino, i-475: a prender egli tal disagio nella crudezza de'
che è poco adatta, quindi, a sciogliere i grassi e a cuocere i cibi
quindi, a sciogliere i grassi e a cuocere i cibi). vasari,
troppo freddo, e renderassi buona e salutifera a bere. magazzini, 55: chi
figura. galileo, 5-121: nel colorito a olio sfumandosi dolcemente i confini, si
soave armonia,... tramezzandovi a luogo a luogo delle crudezze, che verrebbono
,... tramezzandovi a luogo a luogo delle crudezze, che verrebbono dalle
pittori, doppo aver posato il colore a suo luogo nella tela o tavola, per
or thè ambiguities 'può aver molto a comune con una quantità di prose e poemi
asprezza quasi dispettosa può spiegare, fino a un certo segno, la crudezza fotografica
, non cotto o non atto a esser ben cotto (quindi, a
atto a esser ben cotto (quindi, a essere digerito). cavalca,
di queste foglie, e portos- selene a casa, e puosele al fuoco per cuocere
si generino crudità e indigestioni, e venga a radunarsi putrida zavorra nelle prime strade.
[la cicuta], e sentendomi provocato a dare di stomaco, fuggii nell'annesso
, it., i-io: nella canzone a stampa di folcacchiero da siena, fredda
la crudità pedantesca del fare il sopracciò a un grande ingegno. bocchelli, 12-233
'. crudivorismo, sm. abitudine a nutrirsi di cibi crudi; crudismo.
gran corpo e coma, / sei trangugiano a brani. = voce dotta,
). non cotto, non cotto a sufficienza. latini, rettor.
dia in tavola. baretti, 1-139: a tanti, a tantissimi danni e mah
. baretti, 1-139: a tanti, a tantissimi danni e mah, aggiungi la
d'ogni vettovaglia, che li sforzò a mangiare... le crude carni
, che per cruda che sia cosa a digestire, vecchio come io sono, soglio
sono, soglio da l'uno sole a l'altro averla digestita. gelli, ii-130
, ma per esser crude e difficili a digestire, non generano molto buon sangue
teorici del bel secolo, qui prendevano a prestito una mano squisita, là un
e crudette, e altro altrove, a comporre il proprio idolo e modello di perfezione
, cioè non concie, di raccogliere a coprire le catafratte, ed a coprire
di raccogliere a coprire le catafratte, ed a coprire gli altri guernimenti. salvini,
1-433: questa torre grande la faceva a 20 palchi, ed a ciascun palco
grande la faceva a 20 palchi, ed a ciascun palco un parapetto di tre cubiti
dell'arte della seta, 117: e a dì detto, mani 300 di tela
d'acque pietrificate... pendono a guisa di radicioni, fatte col tempo d'
; l'una è poco fredda, facile a cuocersi, l'altra smisuratamente fredda,
, l'altra smisuratamente fredda, malagevole a questo, dura e cruda. garzoni
suo color mancherà, il colore avrà a bianchezza vicino. caro, 12-i-88:
vicino. caro, 12-i-88: brindisi a quel suo vin crudo, che vi parrà
4-47: e'il vin vecchio conveniente a quegli, ne'cui vasi moltitudine d'umori
.. questa cura di questi ferri a doto, che andassi alla ferriera e togliessi
ferro, sopra la quale, rispianata a fior d'acqua, si levò il capo
bartoli, 1-92: non si levino via a fatto le armadure, ma di di
ma di di in dì si allentino a poco a poco; acciò che nel
di di in dì si allentino a poco a poco; acciò che nel levarle inanzi
l'opera cruda. 16. difficile a lavorarsi (pietra, marmo).
veggendo il crudo tempo, si muoverà a pietà e darawi alloggiamento. c
del nativo sugo ed umore, si pongono a venti crudi,... si
i-114: incontrollo di crudo verno sino a pavia. galileo, 5-292: agli
e nevoso, capitava [al castello] a piedi o a cavallo,.
al castello] a piedi o a cavallo,... qualche coraggioso visitatore
, cruda di nebbia, si beve a sorsate / come grappa, ogni cosa vi
tesauro, xxiv- 53: succede a questa cruda giovinezza la robusta virilità della
andò maturando dal tempo de'gracchi perfino a quel di tiberio. magalotti, vi-171:
posare il capo se non quel muro crudo a cui l'appoggiava. pascoli, 978
. schietto, aperto, reciso (fino a risultare urtante, irritante); senza
colori su quei cartelli murali, destinati a fissarsi con la loro sfacciataggine cruda e
, i-429: dove l'intenzione di mettere a crudo contrasto due mondi agli antipodi lascia
e aspetti di una persona, e a cose materiali che arrechino pene e dolori
braccia, / che m'an- cidono a torto. boccaccio, dee., 8-7
machiavelli, 698: veggendo di avere a morire, non sono per temere cosa
crudo core, / che tanto bene a gli occhi miei contendi. g. stampa
201: a la vaga dea / spina nocente e cruda
ceffo / per natura o per arte; a cui ciprigna / rose le nari,
dammi; giusta ella fia, se a te fia grata. monti, x-1-451:
di toro. alvaro, 9-257: rise a questo punto, d'un riso troppo
sì presta / non volse piede manzi a serpe crudo, / come angelica tosto il
le lionesse vengono e le tigri / a depor de'lor fianchi il crudo peso
, / da qual cagion procede / che a me costei sia cruda, a li
che a me costei sia cruda, a li altri pia? ariosto, 11-55:
? ariosto, 11-55: misera olimpia, a cui dopo lo scorno / che gli
boiardo, 1-2-3: si feriano insieme a gran furore, / guardandosi l'un
faccia cruda e intrepida, si pose a mirare il re, fino a tanto
si pose a mirare il re, fino a tanto che questo, pieno di stupore
mio amore per lui non mi disponeva a indulgenza per quello di mia madre,
quello di mia madre, ma piuttosto a giudizi crudi e a condanne morali.
madre, ma piuttosto a giudizi crudi e a condanne morali. -restio, schivo
insensibile (unito spesso con la particella a o di). dante, inf
occhi volse, / quel prima ch'a ciò far era più crudo. cecco
lei essere così cruda ed alpestra intorno a quelle novelle, non s'arrischiò.
, ch'io già pavento, a sera, / per tema di dormir gittarmi
ad esser tenace, i darte chevelle a nui non ne piace.
cruda / se questa spene porto / a quel dubbioso passo. boiardo, canz.
, 130: misero, lasso! a che cotesti lai / raconto, e i
raconto, e i crudi stenti, / a chi nulla sentir può di mie'guai
10-6: ma d'ora in ora a lui si fa più crudo / sentire il
3-406: ma contemplar del fiero atride a fronte / un amato figliuol, vista
crudo. boiardo, 2-6-44: lo giunse a mezo il scudo, / e non
e crudo: in grado di resistere a ogni pericolo. berni, 2-63 (
, 9-2-160: queste mi abilitano più a trattare con gli uomini, che non abilitano
18-3-8: ma questo nostro sposalizio ha egli a esser fermato tra noi così crudo crudo
. -dunque senza dote / ei meneralla a casa? - senza dubbio. -nudo
qualche cosa: che non ha nulla a che fare con essa. magalotti,
colorito. nievo, 1-119: lassù a varenna l'aria è un po'crudetta
e. cecchi, 6-30: da canonico a pugilista, la sostituzione può sembrare crudetta
che non gli riusciva cavare una lagrima a nessuno. -spreg. crudàccio.
e il crudore delle gelate comincia a cedere su per le crete.
, 13-508: ei giacque / lungo a terra disteso innanzi al cocchio, / e
mortale / la sua cruenta polvere / a calpestar verrà. leopardi, 2-145:
verrà. leopardi, 2-145: cadeano a squadre a squadre / semivestiti, maceri e
leopardi, 2-145: cadeano a squadre a squadre / semivestiti, maceri e cruenti
è perfida: / non crescono arbusti a quell'aure, / o dan frutti di
riferisce al sangue, ad avvenimenti, a fatti sanguinosi. g. rucellai,
g. rucellai, 277: movendo a tempo i piè, le braccia e
ministri. pindemonte, 2-28: e a lui die'morte nel cavato speco / il
cruenta / incolume. carducci, 298: a l'adunate / plebi i cruenti oracoli
la tarantola... morde l'uomo a caso, l'uomo che è costretto
caso, l'uomo che è costretto a dormire in campagna nella cruenta stagione della
portamento del crumiro; il prestarsi a fare da crumiro. -per estens.
cui l'esodo [dei negri] a nord raggiunse il mezzo milione; mentre località
l'interesse comune del gruppo o della classe a cui appartiene, a detrimento del gruppo
o della classe a cui appartiene, a detrimento del gruppo stesso e suo proprio
del gruppo stesso e suo proprio e a vantaggio di gruppi antagonisti.
diedero grande importanza, la quale giovò a estendere e rafforzare il loro dominio in
sull'uscio. gli uomini sono andati a sorvegliare che nessuno faccia il « crumiro
soldati per quei lavoratori che di lì a non molto l'estro bizzarro popolare era
già si arrampicavano rapidissimi sui fine- stroni a gridare: « crumiri!...
come termine ingiurioso: di lì passò a noi per indicare quegli operai i quali accettando
patti rifiutati dagli altri operai, contribuiscono a rendere meno efficace la lotta che il
, così malagevole cosa è al ricco a potere entrare nella gloria di dio. guittone
. d. bartoli, 5-232: fino a quel terribile dichiarar malagevole ad un ricco
per acchiappare i topi, e andrebbero a scovarli in una cruna di ago.
più raccolto e più vicino / come visto a traverso di una cruna. levi,
crune, / ai loro pianeti, ignoti a noi. jahier, 203: la
solo occupata, in quegli anni, a bilicar billi biffi la disputata identità del
: si divide [il sangue] a poco a poco in due parti; il
divide [il sangue] a poco a poco in due parti; il siero,
vasi crurali più del solitosi dilatano. a. cocchi, 4-1-13: si crede importantissimo
gambe. papini, 20-562: mandano a dire a pilato che faccia romper le
papini, 20-562: mandano a dire a pilato che faccia romper le gambe ai
fiaccano loro i ginocchi e le cosce a colpi di clava. = voce
, 12-73: montò [il grano] a fiorino uno d'oro lo staio,
altre biade all'awenante, e la crusca a soldi undici lo staio e più.
altare in memoria, e sarà soave odore a dio. marco polo volgar.,
163: comprano et vendono ogni cosa a peso, sino alle galline vive,
buono ma falso peso, li dànno a mangiare della rena ammassata intrisa con crusca
3. figur. imperfezione mista a qualità buone. lancellotti, 38:
. -a misura di crusca: a sovrabbondanza, moltissimo. pulci,
moltissimo. pulci, 21-5: a chieder soldo con quattro poltroni / a
a chieder soldo con quattro poltroni / a misura di crusca e di carboni.
ai cani: imprecazione per augurare male a qualcuno. g. m.
-la farina si muta in crusca: a indicare che si perdono le buone qualità
uom bestiale, / che se'tu uso a mangiar crusca e cavolo / co'pazzi
e'ti tiene / otto di interi interi a crusca e cavoli. -vender crusca
mi sarebbe una solenne penitenza imposta. a. f. bertini, 4-120:
che più copioso sta preparando, dà a divedere che questa lingua non ha finito
il famosissimo bottali / mi sta d'appresso a nome della crusca, / perché a
a nome della crusca, / perché a far qualche cosa io mi prepari /
che la lingua... è giunta a quella perfezione la quale non possa oltrepassare
crusca, ma di farina, e apparterrebbe a un tri bunale maggiore di
questo mezzogiorno di luglio, in mezzo a questi libri di crusca che mi guardano
toscanello novizio, m'ero sùbito messo a parlare in crusca, et egli sùbito m'
= da crusca *. cfr. a. prati, 344: « dalla brigata
i modi o vocaboli della crusca. a. f. bertini, 4-51: non
là non v'è crusca né cruscanti, a gara / fanno tra tutti chi tartaglia
una parte di ciò che avevo raccolto a conto mio,... quando
dettami dell'accademia della crusca. a. f. bertini, 4-51: perché
di esser poste in un truogo dandole a succhiare a porci, come beveroni.
esser poste in un truogo dandole a succhiare a porci, come beveroni. caro,
piena, ve ne rimetterò gli scartafacci. a. f. doni, 3-173:
: ho voluto anche dare un'occhiataccia a quelle cruscate e stacciate...
non sarà mai troppo propizio, verbigrazia, a quel filologo, il quale non sa
molto in poco e m'è andata a sangue (scusa se a firenze cruscheggio
m'è andata a sangue (scusa se a firenze cruscheggio). =
monete nascoste in monticelli di crusca assegnati a sorte. lippi, 3-5: come
, 3-5: come suol far chi giuoca a cruscherella, / due ore andò alla
fino all'ordinotte / all'oca, a cruscherella. = dimin. di
2. sm. cruscante. a. f. bertini, 4-119: ora
c. gozzi, i-229: seguitavano a vilipendere la brigata degli accademici co'titoli
cruschevolmente, e scrivere barbaro, usando a sproposito le frasi di scrittori eleganti.
per il n. 3, cfr. a. prati, 344: «
raccolta su le foglie del cavolo, buona a tutte bollicole e cotali altre macchie della
. cruscótto, sm. nei veicoli a motore (terrestri, aerei, acquei
, sf. plur. archeol. incrostazioni a sottili lastre cesellate su vasi antichi.
ctenofora, essendo questo termine già attribuito a un tipo di celenterati.
, genere d'insetti, così chiamati a motivo delle loro antenne a forma di pettine
così chiamati a motivo delle loro antenne a forma di pettine. = voce
: 'ctonii '. denominazione che davasi a tutte le divinità alle quali si
del tempio vi erano le colonne poste a due a due, che sostenevano la
vi erano le colonne poste a due a due, che sostenevano la cuba.
piramidale, cioè di sei base, a l'aria quella d'otto, a l'
, a l'aria quella d'otto, a l'acqua quella di venti, a
a l'acqua quella di venti, a la terra la cuba. algarotti, 3-282
un corridore. 2. costruzione a forma di cupola (tomba, mausoleo
le cubbe, su i fondachi, a ruina, / su i pozzi, su
può cubare, che si può ridurre a cubo. viviani, 2-21: se
e que'solidi quadrabili o cubabili, ed a * quali spazi o cubi sien quegli
è fortemente magnetico (e si trova a cuba, in brasile, in svezia
qual più fiera addormentata cube / sveglisi ormai a divorarmi tutto. = voce
agg. ant. coricato, posto a giacere. -essere mal cubato: ridotto
giacere. -essere mal cubato: ridotto a mal partito per le malattie e gli stenti
sm.). ant. gabbietta a scatto per catturare gli uccelli. crescenzi
pataffio, 6: il tempo si comincia a rabuf- fare / ed ha un pelo
deriv. dal lat. cubàre 4 giacere a terra '. cubatura, sf
ma più strette, e va serpendo a guisa di pepe. 2.
[crusca]: cose calde per usare a quegli che hanno il cuor freddo,
eerta teme; ed ha uno a mulino, / quando la gatta im
di essi cubetti, e formarono intorno a lei una quasi cornice rilevata a più
formarono intorno a lei una quasi cornice rilevata a più ordini, sicché poi si vedeva
dioriti, ecc.), tagliato a forma di piccolo cubo o di tronco
la catena che, collegando l'argano a salpare all'àncora, ne permette la
di cubo, che è simile a un cubo. d. bartoli
quanto si è agli universali, cioè a quegli che non sono altro che sale,
un gran mortaio di marmo veronese scolpito a grifi. linati, 30-184: qua
dal mezzo, cubiche casette di coloni, a tinte vivaci, che perdute in quell'
illumina solitaria limpida cubica la lampada colossale a spigoli verdi? moravia, iv-40:
, bianche, stanzetta cubica dal pavimento a losanghe. calvino, 1-223: sui
3. anat. epitelio cubico: epitelio a un solo strato di cellule, che
verso o passo o pertica. a. cocchi, 8-50: tutto lo spazio
chi non stesse nel suo cubicolo e dormitorio a tal ora di notte, blaterava soffocatamente
soffocatamente: -vi ho colti, e a far baldoria anche! ghiottoni, scellerati,
servile, sollecito, attento e pronto a servire, a obbedire. guerrazzi [
, attento e pronto a servire, a obbedire. guerrazzi [accademia]:
mandò. bruno, 3-584: ha imposto a tutti gli dei di non aver paggi
2. persona (generalmente appartenente a un ordine religioso) addetta al servizio
. cavalca, 16-2-229: si cominciò a riprendere se medesimo [giovanni patriarca d'
: le onoratissime parole che m'ha a nome vostro fatte m. ottavian zeno
la morte sua [di raffaello] a tutta la corte del papa, prima,
oggi tanto fertili e popolate) abbiano a ricoprirsi d'acque, e convertirsi in
senso più completo della sua realtà visibile multipla a un tempo ed una...
soffici, v-1-634: il primo a concepire, a mettere... in
, v-1-634: il primo a concepire, a mettere... in pratica l'
. in pratica l'idea cubistica; a formulare i primi principii della dottrina,
, 52: casette di macigno disperse a mezza costa, finestre che ho visto
finestre che ho visto accese: così a le creature del paesaggio cubistico, in
non pinse col carbone /... a lettre cubitali. targioni tozzetti, 12-12-31
nella sommità della facciata si legge scolpita a caratteri cubitali la seguente memoria. baretti,
puro e lucid'onda / versàivi, a onor de'trapassati, intorno, /
: tutto ciò lo dice la scrittura a lettere cubitali. c. bini,
bini, ii-186: s'è accostato a uno stabile di bella apparenza, che
i treni, i giornali, scriverlo a lettere cubitali sulle autostrade, nei suburbi
baracca andata distrutta per tre quarti, a una cui superstite parete di legno era
, chiese, o altri lochi publici, a forza di cubiti si fanno far strada
forza di cubiti si fanno far strada a tutti, tanto che se gli metteno al
i cubiti su le ginocchia si chinò a guardare la polvere e i ciottoli lungo
, xv-52: parlando, eguale / a nevi e rose il cubito / molle
presso greci e romani, dove equivaleva a circa mm 444. giamboni, 8-i-29
la maggior parte di quelle che erano portate a roma, e stimate la grandezza di
bronzo era lungo nove cubiti, vale a dire quindici piedi francesi circa. alfieri
entro andava ettorre, e d'oltre a dieci / cubiti alta un'asta,
irta di lucido / stil di ferro confitto a un cerchio d'oro / crollava.
, e finisce in un largo piano; a mezzo il quale sorge un gran cubo
ii-2-287: dal metro lineare che serve a misurare le lunghezze e larghezze si deduce
si deduce il metro quadro che serve a misurare la superfice e il metro cubo
superfice e il metro cubo che serve a misurare i solidi. pioverle, 5-567
pioverle, 5-567: tre laghi artificiali a catena, ottenuti con la costruzione di
di cubo. galileo, 3-3-9: a chi volesse dire la figura celeste esser
.]: 'cuboidc', fossile formato a guisa di dado o cubo, cioè di
dal gr. xu3oei$fj <; 4 simile a un cubo '(comp.
cni- dari della classe scifozoi, a cui appartengono meduse con ombrella quasi
che dalle piagge di cuccagna / venga a spirar, tant'è soave, il
lor cucagna; del sito, sedendo a mensa come tanti epicurei e sardanapali;
lanzo, che è l'assassino delle cortesie a tutti i passaggieri, oltre mille regali
quantità di gente s'avviasse in brev'ora a quell'osteria, o per dir meglio
osteria, o per dir meglio, a quella cuccagna. g. gozzi, 1-117
dei vigliacchi. piovene, 5-103: a chi non l'ha mai vista, varese
molti portughesi si accommodano in questa cuccagna a loro piacere e, quello che è meglio
consalvi, « che lei non stava più a roma... ». «
, signorina. stavo prima ozioso fisso a roma, perché avevo vinto la cuccagna:
poi, farei come voi. ma a me non mi si danno queste cuccagne.
/ i mazzi [degli uccelli] a sacchi si dovrien portare. manzoni, pr
reale e personale ai forestieri che venissero a abitare in quello stato. per i
polli o vivande che toccano in premio a colui che li raggiunge. -palo,
albero allestito con particolari accorgimenti e adibito a questo gioco. -anche per simil. e
, vivvaddio, mai per essere aiutato a salire su per quell'albero di cuccagna
e giù pel corso e i giardini a coltivarci un partito e ci frustiamo inutilmente
venuto, che tanto o quanto assomigli a uno sposo. 3. colpire
se il povero anchianino non era lesto a far civetta, lo cuccava nella testa
nieri, 194: biccio fu costretto a cantare e si cuccò due o tre
per camera il dì, dove ha a essere letto e cuccetta e mutati ad minus
alle pareti delle cabine delle navi, a ordini sovrapposti. -per estens.:
secchia, la buttava in mare legata a una fune, la sbatteva contro la
. scomparsa quindi nella sua cuccetta attigua a essa, ne uscì tirata a pulimento,
cuccetta attigua a essa, ne uscì tirata a pulimento, senza un capello che le
molti luoghi; anzi è necessario, a voler che si conservi buono, non se
delle mine. 6. ferro terminante a forma di cucchiaio usato per inamidare la
ferro tondo, disposto per 10 più a gruccia, piantato sur una base di legno
nel quale, se da una parte va a finire quasi la punta di esso,
abbandonò... una cuf- fietta a ricami sulla scottante cucchiara. 7
attrezzo scavante di lamiera bucherellata, simile a un grosso badile con bordo anteriore tagliente
badile con bordo anteriore tagliente, manovrabile a mano o meccanicamente, usato per gli
dentro ad altre barche che il vanno a ricever sotto. quel [strumento]
. quel [strumento] con che a corfù nettano il mandraccio, non è molto
far cavare colle cucchiaie, m'incontrai a veder un certo lastrico. tommaseo- rigutini
, 16-iv-159: iacopo viperaio si esibì a berne una cucchiaiata intera. magalotti,
fette di pane, potè finalmente presentarla a lucia. e nel vedere la poverina
lucia. e nel vedere la poverina a riaversi a ogni cucchiaiata, si congratulava ad
e nel vedere la poverina a riaversi a ogni cucchiaiata, si congratulava ad alta
il suo posto solito. poi stette a guardarmi come mangiavo, mentre lui,
vassoio, la sposa mescendo i confetti a cucchiaiate colme a ciascuno degli invitati. c
sposa mescendo i confetti a cucchiaiate colme a ciascuno degli invitati. c. e.
e. gadda, 455: prese a ingollare le prime cucchiara te bollenti: e
bollenti: e intanto parlava, frasi a pezzi, soffiando nel cucchiaio. calvino
e chiara, punteggiata di barba dura a radere; imboccava 11 piccino a cucchiaiate
dura a radere; imboccava 11 piccino a cucchiaiate. 2. dimin. cucchiaiatina
lavorar guardingo e tacito di terreno e provvedono a caricare il materiale, la cucchiaiera e
), sm. piccolo non arrivò più a raccogliere altro ed allora io tentai
pane. cucchiaròtto, sm. strumento, a forma di betti, ecc.
l'arciprete... stava un'ora a leccare il sorbetto more agghiacciante dei ferri
per amor ch'io porto loro, e a dirvi il vero, perché mi versato
* cuchieri. cuchii. a lavorare con un cucchiaino traendone lo zucchero.
... donnone enormi gli concede a fatica. pellico, ii-135: mi portano
, che portavano i loro bambini a gustare il piacere d'essere nestra,
serviti e di chiamare chiassosamente il cameriere. a di sensi. nievo, 119: martino
qual [botte], per quel che a roma e sbattevano cucchiaini nei piattelli.
po'venisse. -a cucchiaino: a forma di piccolo cucchiaio. come donna
. e. gadda, 566: ferri a uncino e a cucchiaino rachiaio di zuppa
gadda, 566: ferri a uncino e a cucchiaino rachiaio di zuppa ristoratrice, egli
. e. gadda, 455: prese a ingollare le prime cucchiarate carducci, i-984:
ingollare le prime cucchiarate carducci, i-984: a piè de'pagliai cucciano i cani:
cassola, 2-382: erano certo bombe a mano italiane, bollenti: e intanto parlava
, bollenti: e intanto parlava, frasi a pezzi, soffiando nel e in una delle
più chiasso che danno; altrimenti ci venivano a fa braccia co cane. eccomi
3. locuz. -a cucchiaio: a forma di cucchiaio. da ore accucciato nella
pareva che dio abbia dato loro questi petali a cucchiaio lunghi brava stesse a tutto suo comodo
loro questi petali a cucchiaio lunghi brava stesse a tutto suo comodo nella cuccia di legno ben
cuccia di legno ben ancora in tempo a potersi emendare, per poco che osasse:
] chiude gli 3. strumento, a forma di piccola cazzuola, le foglie curiose
di piccola cazzuola, le foglie curiose, a cucchiaio, / vergate, un poco acute
cibo alla bocca. — stare a cuccia: accovacciarsi, accucciarsi. forma
mangiai i fagiuoli il giorno appresso facendo -va a cuccia!, a cuccia!, passa
giorno appresso facendo -va a cuccia!, a cuccia!, passa a cuccia!,
cuccia!, a cuccia!, passa a cuccia!, cucchiaio della crosta del
gione minima e poco alla volta, a spizzico. calvino, 1-376: -giù,
5. zool. ant. organo a forma di piccolo cucil cacciatore.
ha l'uom sempre -andare, stare a cuccia: a dormire, a riposare.
sempre -andare, stare a cuccia: a dormire, a riposare. line
, stare a cuccia: a dormire, a riposare. line trombe che ne
è la materia della cera. a lui ne fu venuta, / a que'
a lui ne fu venuta, / a que'ch'a forza la volea tradire.
ne fu venuta, / a que'ch'a forza la volea tradire. bellincioni,
-mangiare col cucchiaio della rabbia: tolleappuntita a un'estremità, e terminante all'estreuna
berni, 38-17 (iii-251): s'a dio piace, diceva, ed al sfondò
infulcir trop pan entro mangiai. / a credere di insegnare senza, in realtà,
che 'l pascesse. fastidiar a quii che 'g mangia aprovo. a.
fastidiar a quii che 'g mangia aprovo. a. pucci, 4-280: quando io sazio
e'non possono imboccare più a noia m'è quando per più si pesca
in tresca. mi guarda così incantata? a quest'ora dovrebbe esser crescenzi volgar.
temperato [l'orzo], ovvero, a mangiarlo grosso con cucprete morto potesse da
morto potesse da questo cielo che si ostina a piochiaio, ovvero sì liquido, che
sesto una persona disfatta, che vere e a far freddo riscaldare adesso un cotal poco quelle
cara e il detto cherico lo andò a dare al popolo al modo usato. cuccia
cucchiaro, poco mage di notte salivo a trovarla nella sua cuccia e facevamo
opere in che tale operazione s'ha a genova senza un mestiere, e perché non
): corse subito il frate nare a casa. pratolini, 2-447: si è
in origine 'recipiente per le a la camera ed a la giovane recò tanta
per le a la camera ed a la giovane recò tanta polvere quanta vestito
vestito le ha detto: « tu stai a cuccia e riposa. stanotte chiocciole
', più tardi 'specie di cucchiaio a punta che capirebbe in un cucchiaio
sarò mestieri tutti i facchini di dogana a portare poi le car-di grandi dimensioni, capace
di quello da posata, e che serve a prendere dal cucciare, intr. anche con
particella propoi comincia [il cocco] a pigliare un po'più corpo, come piatto
4 ciato; stare a cuccia (il cane). -cuccia via
, 5-256: con carote e sedani, a fuoco lento, cane di andare alla cuccia
un attimo ho sentito passare nell'aria tutta a dormire. carena, 2-188: 'cucciare',
cane che si corichi, che si ponga a giacere. carducci, i-984: a
a giacere. carducci, i-984: a piè de'pagliai cucciano i cani: e
cane]. idem, ii-651: a dirgli: « cuccia! », andava
, acquattarsi. - anche: stare a letto. panzini, ii-678: quando
cocciniglia. sassetti, 159: a sevilla aspettano dalle io alle 11
cantara di cucciniglia, che è partita grande a dismisura, e con tutto ciò questi
correa fama: / per non dirlo a sergente o a camariera, / una cucciola
/ per non dirlo a sergente o a camariera, / una cucciola facien messaggera
istessa madre. salvini, 23-37: ora a i cuccioli infanti i nomi poni,
, li batté come fossero cuccioli, a terra, / giù. le cervella scorrevano
stese / le mani e due chiappandone a un tratto, / quai cagnolini cuccioli
setoline tenere tenere, e il codino a viticcio. palazzeschi, 3-222: i
: i giovani babbi... incominciavano a fare il chiasso con noi che come
, 2063: nel figurato dicesi 'cucciolo'a persona inesperta e semplice; onde il proverbio
bussata. -i cuccioli hanno cominciato a insanguinarsi: chi era ingenuo e inesperto
* i cuccioli... hanno cominciato a insanguinarsi '; e vai per quelli
63: levrieri e bracchi là corrono a tira, / bei cucciolini spagnuoli colle donne
. fagiuoli, 1-5-436: -vo innanzi a farvi la strada. -io vi vengo
. e. gadda, 334: eccitò a una rincorsa precipite il mustafà dei signori
vo'il balocco, / e darti a colizion la pappa e il cucco.
ai bambini gradito, questa voce venne a significare il figliuolo prediletto. 2
25-31: era viltade espressa, / conveniente a un uom fatto di stucco, /
nettareo succo; / e tuttavia stesse a parlar con essa, / tenendo basse l'
parte in settembre. appena arriva comincia a cantare, e quantunque il suo verso
cucco, più vecchio del cucco: a indicare una persona molto anziana, o anche
. garzoni, 1-153: ti mandano a casa una carne rossa come un gambaro
di stucco, / e dicon: va'a riporti, vecchio cucco. -cucco
bigio e magro cerretano, / pazzo a bandiera, e stran cuccubeóne, / non
2-82: seguite pure, messer boccia, a dar due spogliazze a questi sciocchi cuccubeoni
messer boccia, a dar due spogliazze a questi sciocchi cuccubeoni, i quali si
, 16-96: ma, per dar fine a questa cuccovaia, / venga di quelli
, complici, qualcuna di loro riesce a mettersi sotto il grembiule una cuccuma o
ne va dal lett'al cesso / a vomitar la cuccuma indigesta. 3
immersa nella penombra, e mise a riscaldare un poco di caffè del
agitare in alto e in basso il capo a mo'di civetta. soffici,
cantandola si fanno atti e moti simili a quelli di esso gallo. cuccustréttola
star razzanti / e po'posare 'nfin a la mattina. intelligenza, 70:
in luoco duodecimo, / ov'arde cera a li mangiar'far cotti. m.
e quando questo e'non fa, a noi è lecito mandare alla sua cucina,
, l'arei confinato in una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci poi
in una cucina a succiar broda e a leccare strofinacci poi che n'è sì ghiotto
gli omini si stiano in cucina o a filare. bruno, 3-741: e vi
? al tempio, al mercato, a la cantina, a la cocina, a
, al mercato, a la cantina, a la cocina, a la stalla,
a la cantina, a la cocina, a la stalla, al letto, al
le bestie, e, come avvezza a somiglianti doni, mise loro le mani
ci è compare cipolla che è venuto a farvi una visita », disse padron
starmene in cucina / tra le stoviglie a vividi colori: / tu tacevi,
. -ant. dispensa. a. pucci, 4-269: le contadine vengon
4-269: le contadine vengon la mattina / a rinfrescar le cose alle fantesche; /
faceva ordinare una cena, e porre a sedere tutti questi poveri; e ordinata
e ordinata la cucina quello che avessino a mangiare, il re stava ritto intorno
luogo suo si corcò, dicendo prima a nardella che spedite le cose di cucina
spedite le cose di cucina s'andasse a riposare. aretino, 2-49: i suoi
dallo stato ecclesiastico per cercare sua ventura a venezia con la servitù della penna o della
7-105: questo padrone somigliava un po'a caruso e aveva qualcosa nell'aspetto tra
/ ale dolce vivande, / e a far cocine grande, / e mangiare anzi
ben divora. iacopone, 3-60: né a pranzo né a cena non mangerai cocino
iacopone, 3-60: né a pranzo né a cena non mangerai cocino. castra fiorentino
pignoli / saimato di buona saima. a. pucci, 4-289: e non
, 94: come sarai quando sarai a siena che non avarai queste cose e saratti
mondana. 4. apparecchio a fornelli (a legna, a carbone,
4. apparecchio a fornelli (a legna, a carbone, a gas
. apparecchio a fornelli (a legna, a carbone, a gas, elettrico)
(a legna, a carbone, a gas, elettrico) per cucinare i cibi
cucinare i cibi. -cucina economica: a legna o a carbone, è fornita di
. -cucina economica: a legna o a carbone, è fornita di lastre metalliche
cuoco *. / comincia la camelia a scaricare, / e la cucina assetta a
a scaricare, / e la cucina assetta a poco a poco; / poi s'
, / e la cucina assetta a poco a poco; / poi s'accostava a
a poco; / poi s'accostava a un gran cerracchione, / e rimondollo,
. giusti, ii1-68: se faremo a strapparci il boccone di bocca, sarà
cani e gatti, se invece faremo a compatirci e a darci una mano in cucina
, se invece faremo a compatirci e a darci una mano in cucina e a
e a darci una mano in cucina e a tavola, allora ogni cibo ci farà
cattiva) cucina: facile (difficile) a cuocersi. palladio, 12-1:
-essere di buona cucina: essere facile a innamorarsi. pulci, 22-9: tu
cucina, / e basta solo un cenno a far bazzarro. gelli, iv-13:
carne dura, e non si cuocono così a ogni fuoco; e de'giovani
cucina: capocuoco. g. a. papini, 73: frate da cucina
madama isabella. 6. prov. a grasse cucine povertà è vicina: se
bordo veniva l'odore del fumo misto a quello della polenta e del pesce che s'
porte delle chiese barocche e l'alzata a bocca di forno che si restringeva gradatamente
g. bassani, 1-93: a che scopo sarebbe continuata a venirci,
, 1-93: a che scopo sarebbe continuata a venirci, lei, nel cucinóne pieno
, si faceva giona. g. a. papini, 73: bisogna dire che
uh, uh! che si avesse a sentir dire che la famosa cameriera zughetta
imponendole che lo facesse cucinare, che a cena per amor del marchese lo mangiarebbe
gatto, / è grasso, e a cucinarlo dolce e forte, / forse se
in camera, io mi cucinava da me a quel fuoco della polenta, e altre
amicizia e di stima particolare, lascerò a te la scelta del come vuoi essere
alberghi di quart'ordine attendendo egli stesso a cucinarsi i suoi pasti su un piccol fornello
cucinarsi i suoi pasti su un piccol fornello a spirito. calvino, 1-16: quando
ritornò in sé trovò il polpo tagliato a pezzi e zeffirino e il padre glielo regalarono
nonna e le ragazze lavorarono un giorno a cucinare; dino girò con me la
un impiccio, usiamo dire: cucinàtela a modo vostro, io non c'entro.
vespaio nella testa; ma come cucinarli a modo mio se la fibra non mi
deriva dalla cucina; culinario. a. cocchi, 5-2-104: senza fuoco o
cucina e talvolta di chi è appassionato a cucinare. può il cucinatore non essere
non essere cuoco di professione, ma trovarsi a far da cucina per tale o tal
cucinatore di porchette, è un mestiere a sé, residuo d'altri tempi come il
cucinieri. tesauro, xxiv-70: restaci a ragionar delle parole finte e interamente fabbricate
p. martinez... furon dati a servire ben cinquecento tra feriti e infermi
fantoccia, anzi pretende di potere stare a tu per tu con quei cuochi tanto eruditi
. / né al cucinier perdona, a cui non calse / tanta salute. pindemonte
qualità di cuciniere, fu il primo a mettersi al lavoro. -agg.
. congiungere con l'ago insieme (a mano o a macchina) pezzi separati
con l'ago insieme (a mano o a macchina) pezzi separati di un tessuto
di cuoio, ecc., unendo a volta a volta i due lembi allacciati
, ecc., unendo a volta a volta i due lembi allacciati mediante un
ordire, e tessere le mie tele a mio senno, perché so dove trovarmi taccia
misura e frappa e cuce / intento a suo lavoro, ond'ei rintoppi / da
: adesso comare maruzza era tutta in faccende a tagliare e cucire della roba,
, 1-114: attendono [i cirurgici] a tondere, radere, scotenare, trapannare
: in capo della scala si pose a sedere, e cominciò a cucire. felice
si pose a sedere, e cominciò a cucire. felice da massa, ix-1113:
straparola, 2-2: ritornati adunque i mariti a casa, trovarono le loro mogli che
mecanice ne gli iddii, assi- gnando a vulcano e a'ciclopi l'arte del fabro
e a'ciclopi l'arte del fabro, a minerva e a proserpina quella del cucire
arte del fabro, a minerva e a proserpina quella del cucire. bar etti,
cuci e scarabocchia, e poi toma a cucire, e poi toma a scarabocchiare,
poi toma a cucire, e poi toma a scarabocchiare, ché i quattro mesi passeranno
; perduto il padre, la campava stentato a cucire di bianco. settembrini, 1-4
con due o tre amici che venivano a visitarlo, mia madre presso ad un tavolino
un tavolino cuciva, ed io vicino a lei seduto sopra una seggiolina, ed
rispetto né considerazione: s'era messa a provvedere da sé ai suoi bisogni e
provvedere da sé ai suoi bisogni e a quelli dei figliuoli, lavando, cucendo per
vari organi meccanici dipendenti da un comando a pedale o da un motore elettrico; si
nei tipi più moderni si hanno macchine a due fili, uno superiore portato dall'ago
orizzontale o da una navetta oscillante intorno a un asse orizzontale). carena,
dante, purg., 13-71: ché a tutti un fil di ferro il ciglio
ciglio fora / e cuce, sì come a sparvier selvaggio / si fa, però
tutto unico più o meno coerente. a. f. doni, 3-146: io
con lagrime finte dall'artificio qualche soccorso a quella gravidanza imbastita dall'impostura. ma
. ma quei che l'avean tagliata a disegno, poi non seppero cucirla a
a disegno, poi non seppero cucirla a punto. manzoni, pr. sp.
loro luogo, li ha collocati e cuciti a suo modo e li ha chiamati la
balia / per la figlioccia sua avea a calarvela, / e cucir voi.
, / e cucir voi. -cucire a refe doppio: fare il doppio gioco,
dubito / di non c'esser cucito a refe doppio. idem, 1-1-70: acciocché
idem, 1-1-70: acciocché ella, cucendo a refe doppio, / adoperi per me
refe doppio, / adoperi per me, a lui fingendosi / di far per lui
, pecore e lupi. -cucirsi a suo refe: operare assumendosi le responsabilità
continuo. ora faccia egli, ch'a suo refe si cucie e voi vedete che
la bocca e non diciamo niente a nessuno. = deriv. dal
, andai esaminando quanto vilume mi bastava a poter iscendere. magalotti, 7-126:
piatto altrui / del patrimonio / pappato a lui. 5. locuz.
siccome sua sorella, giovialona, si voltava a salutare bianca, la richiamò con la
, con le labbra cucite, passava a rassegna i progenitori pendenti dalle pareti. pavese
gli parea cucita addosso. -cucito a filo doppio con uno: in perfetta
il miglior amico, ed eravamo cuciti a fil doppio. -cucito ai fianchi
sta sempre accanto, lo segue (a cercarne protezione, aiuto: per timore,
n'avevi più mestiere, / e a cintola dovea starti cucito. cucito2
svevo, 3-553: m'aveva messo a dormire su un sofà sul quale essa stessa
sofà sul quale essa stessa sedette occupata a certo lavoro di cucito. deledda, iii-407
su una sedia dall'alto schienale, accanto a un tavolino apribile con oggetti da cucito
è cucita. alberti, 372: a te conviene non tutto il dì sedendo
la bimba è allora così savia, pensa a chissacché. nell'orto vuoto la bimba
1373]: lo cucitore che sta a tre pilati dee dare a dì xx di
che sta a tre pilati dee dare a dì xx di giugno 1373 ebe per
di quoio roso foderate di soattolo ae a cucire di nostro fillo biado e dee
. cicognani, v-1-51: appena cominciai a portare le camicie a omino e le
: appena cominciai a portare le camicie a omino e le golettone arrovesciate sulla giacchettina
davanti agli occhi. baldini, i-600: a un grido di questo o quel venditore
monache un gruppo di ragazze cucitrici corsero a una ringhiera per vedere un rospo in
fra segreta e palese, arrivasse sino a lei. palazzeschi, 4-26: le
e ancora parve tanto bella invenzione, a quell'età, che frappavano ancora le dette
di esse intere, ma ve ne valete a pezzi;... e questi
chiuse addirittura gli occhi, si provò a inghiottire e premette le dita contro la
5-214: s'era preso un gran colpo a bandoliera, da la spalla sinistra giù
garzoni, 1-299: innanzi che s'arrivi a quello [al cervello] dicono gli
facoltà inventiva e concentrare la sua attenzione; a noi sfugge la cucitura, ma rimane
nel trabuco / di quei che sono a morte confinati, / quand'io rimembro i
verso del cuculo. -di un orologio a cucù: suonare le ore imitando il
cuculo. caro, i-142: simiglia a civetta,... canta cu cu
e scoperto, ad ali strascicanti, a coda sparpagliata, quel suo cu-cu, cu-cu
, che in francia ha dato nome a lui, ai mariti ingannati e agli
e canta allegra: -orsù, / venitemi a pigliar... cucù! cucù
botticella. 3. orologio, pendolo a cucù: fornito di un meccanismo a
a cucù: fornito di un meccanismo a molla che, alle ore e alle mezzore
verso (e si può riferire anche a orologi che, semplice- mente, possiedono
-anche: il verso di un orologio a cucù. carducci, 524: ebbi
, 524: ebbi una volta un pendolo a cucù / dentro la sua cassetta.
paolicri, 2-71: allorché l'orologio a cuccù del salotto suonò la mezzanotte,
ore che canta, le sedie parate a damasco / chermisi... rinasco,
, di irrisione, o in risposta a una proposta ritenuta assurda o ridicola o
si rimpiatta e fa cucù. -fare a cucù: giocare a nascondino.
cucù. -fare a cucù: giocare a nascondino. poliziano, 1-669:
poliziano, 1-669: tanto abbian fatto a cu cu, / che qualc'un
alla sua destra, che è costretto a cedergli la sua carta, a meno che
costretto a cedergli la sua carta, a meno che non sia un re (
una bisciaia, / e darò fine a quella cuculaia. cuculata, sf.
redi, 16-vi-349: mi cuculia v. a. s. mi cuculia daddovero,
: che vi pensate che m'abbia a seguire adesso, se non ridare in
ridare in ciampanelle, e farmi cuculiare a doppio? menzini, 5- 71
71: o nati al mondo a cuculiar la gente! fagiuoli, 3-2-
, e formata da sua tartarea signoria a bella posta per cuculiare e pigliarsi spasso
ancora dopo tre secoli chi si ferma a leggere. bacchelli, ii-180: « basta
sul panion, poi cuculiando / va lungi a saltellar, gli si nasconde / un
ant. beffa, canzonatura. a. f. bertini, 7-15: voltate
. e sm. spreg. che appartiene a un ordine religioso, frate.
dei compagni di covata, e resta solo a occuparlo fino a quando è in
e resta solo a occuparlo fino a quando è in grado di volare e
] le viti, per esser invitati a ciò dal canto dell'uccello temporario,
fattezza somigliante in tutto e per tutto a un smeriglio, fuor che nel becco,
aia saltano. idem, i-956: cantava a me, anzi al cielo e alle
nuvolette odorose e tremanti si sono posate a fior del verde. 2. il
2. il cuculo meccanico degli orologi a cucù. dossi, 168: quasi
si chiuse. govoni, 114: a una parete, il pendolo con il cùcùlo
figur. persona sciocca, balorda, buona a nulla. aretino, ii-196:
ognuno, ognun presume, / presume a man a man trattar di stato / per
ognun presume, / presume a man a man trattar di stato / per le case
ha ragione, ha ragione v. a. s. a ridersi di me,
ha ragione v. a. s. a ridersi di me, ed io confesso,
, per non dire un cuculio, a non accorgermi della burla fattami intorno al
. n. moniglia, 1-iii-431: a costoro un buon padrone / se non spolvera
.. / del cuculo là fuori a folleggiare, / a riempir gli altrui nidi
cuculo là fuori a folleggiare, / a riempir gli altrui nidi tra gli spini
lungo circa io cm, con corpo a sezione prismatica, pentagonale, con cinque
s'ingrossi. parini, 23: se a nobil eroe le fresche labbra / repentino
ammazza tutte l'erbe che sono intorno a lei. 3. ant.
raramente libere), ovario infero, a tre logge; il frutto è una sorta
zucca '. cucurbitàceo, agg. a forma di zucca. carena, 2-286
bot. ordine di piante dicotili, a cui appartiene la sola famiglia cu- curbitacee
* (per la forma simile a quella dei semi di zucca).
grande statura, con coma a forma di cavatu- racciolo.
', genere di piante esotiche a fiori polipetali, così denomi
le donne di qualsiasi condizione, a partire dal medioevo, nelle forme
da chi è co stretto a permanere in luoghi dove il rumore
/ e li drappi del lin ben a ragione / sarìan per far panelli di massaio
netta ed altresì pura dovemo noi rendere tanima a nostro signore. boccaccio, dee.
comprai? aretino, 8-4: mi menarono a la chiesa del monastero vestita tutta di
della casa, 2-3-302: così interviene a coloro... che portano le cuffie
alla tedesca; che ciascuno si volge a mirarli. piccolomini, 103: quanto poi
mirarli. piccolomini, 103: quanto poi a le scuffie, voglio che sien ricche
fregiata la cuffia è d'un lavoro / a rosette d'argento e stelle d'oro
berretta, fatta di velo o di tela a foggia di sacchetto, usata dalle donne
verso la sera, quando il sole comincia a dar campo alle signore di passeggiare.
del caso, forse pentite d'esser venute a uno spettacolo profano. idem, v-1-298
i cannoni. cassola, 2-391: a volte in bottega c'erano anche delle ragazze
menano legati con le mani di dietro a casa del marito, et in sua presenzia
/ ch'una cuffia ch'e'vegga a un verone, / di posta corre a
a un verone, / di posta corre a far lo spasimato. note al malmantile
ariosto, 32-79: la donna cominciando a disarmarsi / s'avea lo scudo e
lo spasimo nei capelli, che presero a cascarle in tanta copia da trovarne quotidianamente
col viso molle delle donne che stanno troppo a letto. 6. benda sacerdotale
forza e vaglia / che maraviglia paria a chi l'udisse, / l'elmo e
una targa di cartone / concava e fonda a guisa d'un paiuolo. marino,
schermi / de la cuffia di ferro, a capo ignudo, / e parve un
collodi, 649: quando io dico a un autore: « qui lei vien
cuffia », può star sicuro che suona a morto. 10. milit.
. anat. la parte della placenta che a volte avvolge la testa del bambino che
del feto che esso spinge talvolta innanzi a sé, e che rimane applicata sopra la
globosa, è alquanto allungato da sinistra a destra ed è situato in corrispondenza dell'
16. l'insieme di due ricevitori telefonici a capsula, collegati da una cerniera elastica
. baldini, i-659: mi tornava a mente un altro monaco che nel soppalco della
soppalco della cabina lì sotto avevo visto a un tavolo con la cuffia della radio
o di cuoio, di forma diversa a seconda della destinazione, che serve per
nell'attrezzatura navale, involucro che serve a proteggere le vie di ventilazione. fracchia
fracchia, 958: della nave, intorno a me, non vedevo che qualche frammento
. 20. archit. pennacchio a cuffia (anche, semplicemente, cuffia
raccordo fra la cupola e il vano sottostante a pianta quadrata o poligonale, costituito da
per qualche tempo l'insuccesso; superare a mala pena e con grave rischio una
mala assuefazione. bocchelli, 1-iii-421: aiutarli a uscirne [dai guai] per il
facevi ogni sera la calzetta / seduta a 'l lume, accanto al tavolino.
in testa la cuffietta di seta nera a mille pieghe stretta come un camauro.
. bellini, v-206: io ho imparato a fare le cuffie ed i cuffini da
, i-190: con una tosse secca intramezzata a volta a volta di qualche starnuto,
con una tosse secca intramezzata a volta a volta di qualche starnuto, [la mula
chiamare il mio scudiere perché mi aiutava a indossare le pellicce, i calzari,
l'animo alle baie, e lavorò a capricci, di niuna cosa maggiormente curandosi
esclamazione vigorosa che si pronuncia di fronte a qualcosa che incute spavento (con riferimento
d'alcuno calze o scuffioni 'equivale a tagliar le calze o il giubbone addosso a
a tagliar le calze o il giubbone addosso a uno, o a tirarla giù
giubbone addosso a uno, o a tirarla giù a uno, cioè mormorare.
uno, o a tirarla giù a uno, cioè mormorare. -spreg.
maggiore (non è rappresentabile nello spazio a tre dimensioni, senza sovrapposizione di falde
mangiando; mangiare o bere ingordamente, a crepapelle. pataffio, 7:
pataffio, 7: tira le calze a te, disse tirante: / buon
. pulci, 1-67: e femo a scoppia corpo per un tratto, / e
1-35: or mentre ch'ella scuffia a due palmenti, / pigliando un pan
, / pigliando un pan di sedici a boccone. c. dati, 3-72:
. dati, 3-72: essi postisi a mangiare scuffiarono un filo di pane e si
meridionale, aventi la leggenda in arabo a caratteri cufici oppure bilingue in arabo e
-a). il soggetto reciprocamente legato a un altro soggetto da un vincolo di
nonna de'pulci, cugina di messere a lesso rinucci. fioravante, 36: appresso
avea nome otto, e sì salirono a cavallo e tènnolli dietro. anonimo,
dietro. anonimo, ix-962: dimmi a rinaldo che in questo sentieri / tu
fui fìgliuol d'amone; / e come a lui, a me cugino ancora /
amone; / e come a lui, a me cugino ancora / siete; e
cellini, 1-17 (53): a me che parve essere assassinato, non tanto
4-41: il marchese limòli la colse a volo mentre s'allontanava, fermandola pel
ima o due volte l'anno andavo a visitare. erano cugini in secondo grado
-in senso generico: il soggetto legato a un altro soggetto da un lontano vincolo
bandello, 1-26 (i-326): a la fine egli con grandissimo dolor de la
, e la cura di quelle data a un suo cugino germano, in ancona
-figur. (anche con valore iron. a indicare affinità, comunanza d'intenti,
, dica chi dir vuole, / a chi ne può aver, sono i fiorini
. fiore, 24-4: sì disse a paura sua cugina: / « paura,
sperando di fargli piacere, si era azzardato a chiamare anch'egli i comunisti « i
guittone, xxxiii-101: non corra l'orno a cui conven gir tardi, / né
/ né quei pur pensi e guardi / a cui tutt'avac- cianza aver bisogna.
ma è delle forze dell'animo infermo; a cui se awegna alcuna cosa d'awersitade
. (120): e perciò a reverenza di colui a cui tutte le cose
): e perciò a reverenza di colui a cui tutte le cose vivono e consolazione
da martore / per questa fera, a cui morte donomo *. boiardo,
, / che la vicenda se ponesse a sorte; / ed a cui la ventura
se ponesse a sorte; / ed a cui la ventura sia mandata / d'
'negli altri; le quali voci a ciascun numero e a ciascun genere servono.
le quali voci a ciascun numero e a ciascun genere servono. dissi ciascun genere
gagliardo, /... / a cui pur dianzi il suo destrier baiardo
, 1-17 (54): trova'gli a tavola, e quel giovane gherardo che
saio, il colletto insino alla, camicia a banda a banda io li passai.
il colletto insino alla, camicia a banda a banda io li passai. tasso,
: io rimasi allor qual peregrino / a cui s'annotti in valli orride e cupe
per l'attenzione con cui lo stavano a udire: giovanni crisostomo...
, / e poi trovarsi unita / a quello a cui la stringe il genio antico
e poi trovarsi unita / a quello a cui la stringe il genio antico. g
di cui tutti gli uomini sono eguali. a. lamberti, 36: non era
io patria non ho che il trono, a cui nulla io prepongo / che la
ci nominiamo pastori, venendo in terra a esercitarne l'ufizio, mise forse per
? carducci, 620: l'albero a cui tendevi / la pargoletta mano, /
ecclesiastica di cui la stoffa rossastra pendeva a brandelli. campana, 79: dietro le
affacciati dei visi ebeti di prostitute disfatte a cui il belletto dà un aspetto tragico di
signoria, / tu se'termine e via a chi t'ha ben trovato. dante
da osservare, le quali non sono utili a coloro cui son promesse. petrarca,
son promesse. petrarca, iii-1-164: a guisa d'un soave e chiaro lume
soave e chiaro lume / cui nutrimento a poco a poco manca. trattato d'
chiaro lume / cui nutrimento a poco a poco manca. trattato d'amore,
: domandollo allora tammi- raglio che cosa a quello l'avesse condotto; a cui gianni
che cosa a quello l'avesse condotto; a cui gianni rispose: -amore, e
un'altra volta ». mio padre a lui: « io attenderò a ringraziare
mio padre a lui: « io attenderò a ringraziare idio, che l'ha campato
caro, 3-750: o ben degno, a cui fosse amica e sposa / la
di sembiante / celeste, e degna a cui consagri il mondo, / per
al popolo reputando la erudizione solo degna a cui si attendesse, avvenne che letteratura
/ sempre s'avanza, tanto / a l'agitata fiamma ella si strugge.
concorrenza che le donne abbiano qualità superiori a quelle domandate ai maschi e una maggior
, / tu dèi essere acorto / a diritto ed a torto / in dicer ben
tu dèi essere acorto / a diritto ed a torto / in dicer ben di lui
di lui, / e per fare a colui / discreder ciò che dice. guittone
/ forse, cui guido vostre ebbe a disdegno. idem, inf., 28-70
è forse in vita, / di ch'a me morte e 'l ciel son tanto
, / cui l'aprico di roma a me copriva, / svelato godo a le
roma a me copriva, / svelato godo a le bell'ombre in seno. tingoli
196: allora alberto pensò, che a lui capitàvano tutte. fe'a larghi
che a lui capitàvano tutte. fe'a larghi passi la stanza. chi più infelice
cardarelli, 1-46: e se viene a parlarmi è come il cieco / che manda
fu cagion dei primi dardi: / a li occhi tuo'bugiardi, / che
particolare costrutto senza prep. (quasi a modo d'aggettivo), posto prima
aggettivo), posto prima del sostantivo a cui si riferisce e preceduto dall'articolo
fra più verdi colli, assai vicini a firenze, siede una valletta di spazio per
, xxiv-770: non valse la meschina a sostener con gli occhi i raggi imperiosi
il primo con cui il vico potè cominciare a ragionare di metafisica. colletta, i-145
il fiume, le cui fonti / eterne a l'ombra de gli antichi rami /
, nei cui occhi fondi si mescolano a profusione tenebre e azzurro! -anche con
se non che 'l duca d'atene, a cui guardia ell'era,...
di uno per cui difetto pongasi a tal cimento la riputazion della reli
ha osservato de lo tuo commandamento: / a cui fece el servemento, lo ne
parlare male. angiolieri, 41-1: a cui è 'n grado de l'amor dir
male! / già non ti cale a cui spegni la vita, / perché tu
. cavalcanti, ii-454: trovar non posso a cui pie- tate cheggia, / mercé
io son servente, e quando penso a cui, / qual ch'ella sia,
idem, purg., 6-8: a cui porge la man, più non fa
calca si difende. cavalca, 6-1-15: a cui chiama... fa [
fa [dio] grazia, ed a cui non chiama non fa ingiuria. g
: seguì torme del padre d'essere ingrato a santa chiesa, e non solamente ingrato
morire, occupando le chiese e mettendovi cui a lui piaceva, e non rispondendo del
alla chiesa. idem, 8-72: a cui iddio vuole male, gli toglie il
la nasconde, 1 e per ciò a cui bisogna vive gramo. boccaccio, dee
volte, per divina operazione che, a cui egli sanava il corpo, iddio
il corpo, iddio sanava l'anima a una medesima ora. alberti, 154:
figliuolo venne in luce tenero et debolecto, a lui era necessario avere a cui governo
debolecto, a lui era necessario avere a cui governo et fede e'fusse caro
, è dato. tassoni, 274: a cui piacea la tenerella e tate,
maniere / or saettar con le compagne a gara, / or cantar sole, or
, / or cantar sole, or carolare a schiere. stigliani, i-18: felice
felice chi ti vede! / più felice a cui è dato di parlarti! d
: traggasi innanzi, se v'è a cui sembri che no, e mi risponda
parini, giorno, ii-229: male a quanti / cercator di conviti oseran motto
di gesù] e sia così intera a cui ella toccherà. manzoni, 38:
rispetto che la maestà del popolo impone a cui non vuole né adularlo né ingannarlo
'nsegne cristianissime accompagna; / et a cui mai di vero pregio calse,
vero pregio calse, / dal pireneo a l'ultimo orizonte, / con aragon
angiolieri, 34-5: me dolente, a le cu'man son caduto! boccaccio
medicina, che con guidotto era stato a questo fatto, e molto ben sapeva la
tenere: / si eo m'esforzo a vedere chi, a cui e quanto è
eo m'esforzo a vedere chi, a cui e quanto è dato, / sirà
, / sirà l'amor più levato a poterne più abbracciare. novellino, 3
gola tanta roba hai messa, / ch'a forza ti convien torre taltrui. idem
vorrei, né so di cui. a. pucci, cent., 77-52:
ancora tu che credi che santo antonio abbia a insalare carne? per cui? per
tu conceputo? marino, vii-195: e a cui più a ragione ch'a voi
, vii-195: e a cui più a ragione ch'a voi poteva per questo rispetto
e a cui più a ragione ch'a voi poteva per questo rispetto cotal dono,
cesari, 3-1-109: e da questa verrete a conoscere, per cui stia veramente che
174-24: costui se ne andò una mattina a uno fondaco d'una buona compagnia in
come altri pensava, però che cominciavono a mancare del credito; e giunto al
, ma che tutto ciò ella doveva a lui stesso. -sostant.
medicina come vede che siano buone, a cui una a cui un'altra,
vede che siano buone, a cui una a cui un'altra, a cui ricchezze
cui una a cui un'altra, a cui ricchezze a cui povertade, a cui
cui un'altra, a cui ricchezze a cui povertade, a cui santà a cui
a cui ricchezze a cui povertade, a cui santà a cui infertà, a
ricchezze a cui povertade, a cui santà a cui infertà, a cui una cosa
a cui santà a cui infertà, a cui una cosa a cui un'altra.
cui infertà, a cui una cosa a cui un'altra. g. villani,
/ e con tarmi d'italia opporsi a cui / rifiutasse la pace e i preghi
lo vede / corno fa da te a me. d. bartoli, 9-31-1-61:
s. agostino volgar., 1-2-295: a cui luogo delti martiri avrebbe elli fatto
molti lumi facea buio: con riferimento a una spiegazione che, invece di chiarire
che simo ed en che fommo e a che gimo, / ed en che retomarimo
ed en che retomarimo ora mìt- tete a cuitare. idem, 90-15: en pace
cuitato, / ed un disciplinato fin a lo scortecare. = part.
'cuiussi ', da 'cujus, a, um '; dalle loro affettate
quel poco che uno conosce. a. f. doni, 3-4: i
le abbiamo sentite mille volte quando andavamo a scuola, né egli ha detta cosa
tal proposito, che possa riuscir nuova a chi sa quattro cuiussi. 3.
minchione. sassetti, 248: vennero a noi questi efflussi di terra in lor
cibo loro, certi loro fichi fatti a modo di cornetti; cocchi, o
una candela o da un altro oggetto a cui sta lavorando. carena, 1-358
, 1-83: perché... abbi a far venire più fissa e salda [
dopo l'esplosione, formatosi per lo più a causa della natura della roccia più dura
. 2. la parte terminale a forma di sacchetto della reticella che le
, v-3-183: andava su, appoggiato a quel suo rozzo bastone, le lunghe gambe
diguazzanti in un paio 'di pantaloni sgraziati a culaia. -al figur. disporsi
culaia. -al figur. disporsi a culaia, fare culaia: essere molto
come dicano e'pisani, s'era disposto a culaia. = voce toscana, deriv
più ch'una mosca culaia. a. f. doni, 3-25: questi
. buonarroti il giovane, 9-576: essere a quest'e a quel mosche culaie.
, 9-576: essere a quest'e a quel mosche culaie. redi, 16-vii-187:
volg. colpo battuto col deretano pesantemente a terra; colpo dato col deretano.
culate e i cimbottili che i miseri a otta a otta battan per terra, pensagli
i cimbottili che i miseri a otta a otta battan per terra, pensagli tu.
le culatte più alte della testa comincia a perdere terreno. 2. milit
maggiore del resto dell'arma, destinata a contenere la carica (nelle antiche armi
organi sono più canne sopra una lavetta a due ruote... e si caricano
pistole che hanno la testa della canna a foggia di tulipano, la culatta più
e le loro possenti culatte, simili a quattro enormi rospi che stessero per spiccare
la viene impugnata alla rovescia e si abbatte a stanga sulle volonterose culatte. 4
: ora mi sto tutto quanto il dì a culattare le panche. 2
una panchetta, stecchi vi si reca a traverso col viso di sotto, mostrando
, mostrando il culattario al signore e a tutta la brigata. pataffio, 9:
= voce d'origine gergale, con allusione a culo: secondo la voce lat.
un numero assai grande di culbianchi sta a nidificare sopra le coste meridionali de'nostri
nella riviera di levante. uno lo vidi a portovenere svolazzare sulle rovine dell'antico tempio
riu scita... a noi dovrebbe bastare la seconda. oriani,
una strada umida e buia, a cui di sacco. cicognani, 1-91:
che si chiama culice, che pugne a modo di zenzara.
arbori, et i granchi penzoloni le tirano a sé tutte. bruno, 3-65
boccale formante un lungo rostro atto a pungere e a succhiare, ai
formante un lungo rostro atto a pungere e a succhiare, ai lati del quale
vare la colazione pronta e a giusta cottura all'ora inat
. che è relegato in cucina a occuparsi delle faccende domestiche. cicognani
partorì, e 'l dì ch'io cominciai a poppare, e 'l dì ch'io
gli anni da dio campione eletto / a sante imprese, ad opre alte e
fra le tre maniere... a reprimere il pianto de'bambini in fasce
dilettare del canto. leopardi, 17: a noi presso la culla / immoto siede
1- 26: e si voltò di là a cercare con gli occhi la creatura
mediante uno speciale apparato elettrico, fino a 26°-27° centigradi. -per simil. e
i tuoni rimovevano con delizia chi stava a sonnecchiare. -bambino di culla:
ti crulla? fortcguerri, 12-95: a vista tal, come un bambin di culla
par., 15-121: l'una vegghiava a studio de la culla, / e
d'imenei vedesti, e madri / veglianti a studio de la culla, e curvi
ch'or fuss'io spento al latte et a la culla, / per non
tolse / fuor della culla in figlio a notricare. savonarola, 24: ma che
? / io cominciai al latte et a la culla / a declinar da le tue
cominciai al latte et a la culla / a declinar da le tue dolce tempre:
. zanella, i-49: il nulla / a più veggenti savi: / io nella
dice: / dopo il gran doria, a cui died'io la culla, /
alfieri, i-239: di padova ritornai a bologna, passando per ferrara, affine
novità v'ha la sfera, [a parigi], la simulazione v'ha la
, 6-77: arte che venne dietro a quelle rozze e mal pulite culle della musica
, ii-404: il medio evo ritornò a galla, glorificato come la culla dello spirito
. parte dell'affusto delle moderne artiglierie a deformazione, costituente l'organo di sostegno
la culla / al mio imperfetto, a la fortuna adversa / questo rimedio provedesse
, sin dalla culla di gran nimici a combattere; ma, al contrario di ercole
appunto si è lo averlo lui fatto a bella posta, avvertitamente e a mente sana
lui fatto a bella posta, avvertitamente e a mente sana. d'annunzio, iv-2-794
culla la grandezza di coloro che pigliano a calpestar la legge di dio.
de vocaboli, han voluto destar la mente a far nuove logiche e matafisiche.
dolce ram- maricino, sendoli coloro presso a meno d'un filar d'embrici,
il tema che l'artista aveva creato a significare i primi turbamenti della vita dentro
marino, vii-569: vede due figli, a vaga giovinetta / l'uno a'piè
l'altro in sen starsi posando; / a l'un con liete nenie il sonno
dal lettuccio il bambino e si metteva a passeggiare per la camera, cullandolo tra
sola allora la bimbetta senza pensare comincia a cantare: le pare d'esser mamma e
le pare d'esser mamma e comincia a neniare. pavese, 5-78: c'era
appena nata, che l'emilia correva a cullare di sopra tutte le volte che
, e quasi ci stiriamo e ci cominciamo a infilare le calze. carducci, i-440
il sole, dava coi suoi riflessi a quelle sete e velluti e tappeti e vetri
e moglie in piedi, / davanti a due seggioline di paglia, / un po'
era già addormentato e quel ritmo continuò a cullarlo trionfalmente nel sonno.
dolore. la sua mente sembrava destinata a questo e quando poteva cessare dallo sforzo
di molt'anni / e che 'l mettete a nanna e lo cullate. imbriani,
sdraiata lunga lunga, in una poltrona a dondolo. 5. far ondeggiare,
: l'idrovolante della palermo-genova si cullava a una certa distanza dalla riva. de pisis
sigaretta. mentre fumavo con la mano a fior d'acqua, con
avevo sempre realizzato eppure stasera si riducevano a quella vasca e quel tepore.
gli astri. cassola, 2-312: tornava a cullarsi nelle antiche illusioni.
dei rumori delle ricche masse corali o gli a solo squillanti lasciano noi due liberi di
mi riaddormento, cullata da nenie che a grado a grado si fanno più lontane
, cullata da nenie che a grado a grado si fanno più lontane e s'
i satelliti di giove erano tali scoperte a breve distanza, che spoltrivano gli animi
misura romana per il vino, corrispondente a venti anfore. garzoni, 1-197
caratterizzate dal culmo: graminacee. a. cocchi, 5-1-196: nella quale metodica
7-253: non fu soltanto il bisogno a provocare quel fenomeno, riscontrato in tutte
. calvino, 1-370: era arrivato a un punto culminante del libro.
per lo più in astronomia, con riferimento a un astro che passa al meridiano)
è compreso lo zenit dell'osservatore) e a cui corrisponde la massima altezza di un
, da i culmini ondeggiando, / a morto ogni campana, / e carlo
questa beltà semplice e superba, / a cui noi di concerto lavorammo, / mi
per udir crosci di mani, simili / a ghiaia che frangano, / io,
tramonto tumultuoso. barilli, 1-31: a parer nostro egli raggiunse con una immediatezza tutta
dove le donne più in vista sfilano a farsi guardare e a guardare i negozi.
più in vista sfilano a farsi guardare e a guardare i negozi. 5.
, ordinariamente semplice e cavo (ma a volte è anche riempito di midollo)
: se il grano si semini più a fondo, il culmo, o gambo primario
in fondo al burrone un ruscelletto che a un certo punto era stato tagliato dai lavori
della vacca, et il cullo del mongitore a suo bell'agio riposa in terra.
francesco, disse che mi voleva campare a ogni modo, e che non aveva
, forato, legato e tutto macinato. a. f. doni, 3-13:
f. doni, 3-13: postosi a sedere in camera (parve che nel dar
vo'dare; / però che tu attendevi a cantare, / per gli arbori menavi
/ per gli arbori menavi il culo a danza, / nel campo caldo,
): felice mio carissimo si cacciò a correre a casa maestro francesco da norcia,
felice mio carissimo si cacciò a correre a casa maestro francesco da norcia, e tanto
, e piagnendo lo pregava che venissi a casa, che pensava che io fussi
figlio, che pensi tu che io faccia a venirvi? se gli è morto,
venirvi? se gli è morto, a me duol egli più che a te;
morto, a me duol egli più che a te; pensi tu che con la
bada se codesto benedetto culo doveva aspettare a tormentarti appunto adesso! abbiti riguardo,
inferiore di un qualsiasi oggetto (contrapposta a punta). -scherz. cui di bicchiere
di cesellino io calcai la detta seta. a. f. doni, 3-51:
reni, era la pena della forca a chi faceva la fica sul viso. magalotti
, tocco di cialtrona? o sta'a vedere che io non sappia più distinguere i
: rinculando. batacchi, i-30: a culo indietro è forza ch'ei sen vada
, 2-56: così con tutt'i comodi a cui pari, / dopo una lieta
il crogiolo si prese. -andare a fare in culo, andare a dar via
-andare a fare in culo, andare a dar via il culo: andare a
a dar via il culo: andare a quel paese, andare al diavolo.
ci potete nuocere assai, e noi a voi non possiamo giovar nulla; e
son un che v'ho in culo a tutta botta, / venuto a roma per
in culo a tutta botta, / venuto a roma per passar la state / e
vedervi sul carro andar legate / in ponte a far col boia a la pilotta.
/ in ponte a far col boia a la pilotta. abati, 135: concluderò
paura. aretino, 8-246: attendendo a mandar giù corde, tirando in sacrato
sul lastrone. -dare nel culo a castruccio: compiere rischiose imprese.
così, che egli avesse dato nel culo a castracelo, che sia il vero.
propria dignità. -entrare nel culo a qualcuno: diventargli antipatico, dargli fastidio
raccomando, quantunque non sia mai stato a farle visita. tu sai come sono.
accorga, e se anche è in cima a un precipizio, casca giù tutto in
v. camicia. -fare il culo a qualcuno: ingannarlo, imbrogliarlo, primeggiare
-fare il culo rosso a qualcuno: batterlo con forza.
lippi, 7-86: saprò ben io a costor fare il cui rosso. note
note al malmantile, 2-609: * a costor fare il cui rosso '.
ti consiglio da fratello, ed averotti a rifare: va'pur dietro, tu ti
-la camicia non tocca il culo a qualcuno: v. camicia.
rustico, vi-1-160 (27-2): a voi, chierma, so dire una
culo * vienne ', non stare a dire a. 1 culo * vienne
vienne ', non stare a dire a. 1 culo * vienne *:
. lippi, 10-23: e senza star a dir pur al cui vienne, /
il vero. -pelare il culo a qualcuno: spillargli molti quattrini, spennarlo
, 8-235: figlia, mentre tu uccelli a tordi grassi, venendone uno a la
uccelli a tordi grassi, venendone uno a la ragna, non lo spaventar con lo
nel momento in cui sta per sfuggire a un controllo o a un obbligo e
sta per sfuggire a un controllo o a un obbligo e costringerlo a sot.
controllo o a un obbligo e costringerlo a sot. toporvisi. -prendere, pigliare
com'asino di maggio, / vuol tagliar a traverso il mappamondo. / quel che