cacciatori fan galleggiare davanti ai loro capanni a richiamo dei volatili. bacchetti, i-i-
147: c'era pure un ripostiglio a tetto, il solarino, per le reti
in altri materiali (detto anche stampo a taglio). carena, 1-201:
). carena, 1-201: 'stampo a taglio': è uno stampo tagliente il
. pavese, 9-69: era abbronzata a zone; il ventre scoperto mostrava lo
. scola, xl-439: voglio imparare a star in mezzo a degli uomini che
xl-439: voglio imparare a star in mezzo a degli uomini che son fatti a stampi
mezzo a degli uomini che son fatti a stampi diversi. rosmini, 5-1-752: nell'
, non trovarsene più (con riferimento a una categoria di persone, in partic.
tagliati obliqui verso i zigomi, che a quello stampo di giacobino dell'89 ben
altri. -luogo che dà origine a generazioni di persone, trasmettendo loro una
manifesta nel volto, nel comportamento. a. braccesi, 12: né spero aver
alma dal corpo, unita non si rimanga a questo fatai vampo / che mi fa
l'originalità, la singolarità o la conformità a un modello, a una tendenza.
o la conformità a un modello, a una tendenza. de sanctis, 11-250
lastri, 1-iv-154: era giunto a far preziosi tabacchi con la sola conditura
si può fare una pesca miracolosa andandole a stanare [le anguille] di sotto
. angioletti, 8: penetravano nei giardini a stanare le talpe e i ghiri.
sterratori sollevavano macigni / e stanavano vipere a grappoli. -ant. liberare una
miglior cibo io rebbi, / andrò a stanar dell'api i biondi favi.
. per estens. sollecitare o costringere qualcuno a uscire dal luogo in cui si è
una persona tanto nominata. -riuscire a trovare una persona che vive nascostamente,
/ ottuagenario sordo, famoso, ignoto a me / e agli indigeni, quasi irreperibile
buona madre sedesse alla sua scrivania avendo a lato questa solerte suorina abituata nella sua
questa solerte suorina abituata nella sua previdenza a stanare l'inutile ciarpame fin nelle soffitte
sottoposti. piovene, 6-84: vedeva intorno a sé una società d'esseri su cui
stanar, fin che non viene / a ingiovemr la dolce primavera. 6.
, di stanare), agg. costretto a uscire dalla propria tana (un animale
tuonava il cannone, i cinghiali scendevano a branchi a rifugiarsi nei boschi più bassi.
cannone, i cinghiali scendevano a branchi a rifugiarsi nei boschi più bassi.
2. per estens. costretto a uscire dal luogo dove si era rinchiuso
. palazzeschi, 5-375: bisognava andarli a ricercare a casa del diavolo, e
palazzeschi, 5-375: bisognava andarli a ricercare a casa del diavolo, e una volta
stanati e acciuffati, strascicarli nella polvere a suon di pianti e strepiti, convulsioni finte
adirato una turma di piccoli figliuoletti usciti a schernirlo che gli vide quanti erano fatti
cui l'acqua ristagna prima di iniziare a decrescere. l. fincati,
: è l'acqua dell'alta marea presso a finir di crescere e prima che cominci
finir di crescere e prima che cominci a calare. -fase di inattività di un
ho saputo: qualcosa di molto simile a certe sedute del tempo di stanca bellico-fascista.
. stancabilità, sf. predisposizione a stancarsi. = deriv. da stancabile
, 9-288: angelica morì nel 1807, a sessantasei anni; e lavorò, sebbene
, gli fan girare e impazzare a voglie loro senza concluder niente.
fisicamente, affaticare, fiaccare; sottoporre a uno sforzo particolarmente gravoso.
. tasso, 11-ii- 162: a tutti darem commiato e condurrem due paggi solamente
paggi solamente che ci menino due cavalli a mano, perché, se 'l cammino vi
savonese pindaro secondo! cassola, 2-81: a lavorare col lume dopo un po'ti
ne aveva stancati assai, feriva nel viso a chi gli si rivoltava e nelle spalle
chi gli si rivoltava e nelle spalle a chi fuggiva. 2. mettere
, che lungiamente m'ài menato / a freno stretto senza riposanza, / alarga le
li camifice -de fame tanta cede. a. pucci, 3-5-18: in lombardia avea
che elio non menasse le cose afflitte a estremo pericolo, ma indugiando stancasse il
rompere ma ai stancare. -mettere a dura prova le capacità di uno scrittore,
sia pure di altissimo rango; sottoporlo a uno sforzo improbo (con riferimento enfatico
uno sforzo improbo (con riferimento enfatico a concetti, qualità, immagini, difficilmente
lei piove dal cielo, / ch'a dir di ciò né 'ngegno uman né arte
cose in fiorenza diffuse, / si prenderebbe a numerar le stelle / e l'opra
te canti e scriva? -impegnare a fondo un artista nell'esecuzione di un
ad ogni altra maravigliosa che ella non solamente a discriversi con la penna faticò il divino
che dovean recitarsi nella nostra accademia, a volgere e rivolgere i libri che a
a volgere e rivolgere i libri che a questo fine reputai necessari... e
2-273: attori e autori hanno contribuito a stancare il pubblico: ma sopratutto gli attori
energie fisiche o mentali; affaticarsi. a. pucci, 4-294: né muta di
era di quelli che si stancano più a star senza far nulla che a lavorare.
stancano più a star senza far nulla che a lavorare. pirandello, 8-255: avrebbe
pirandello, 8-255: avrebbe fatto meglio a uccidersi in casa, comodamente, senza
so che lo saccia, / per ciò a meve non manca, / nanti par
né si stancò [virgilio] d'avermi a sé distretto, / sì men portò
di comune consiglio porre le nostre navi a monte e ricorrerle per stancarle che facevano
volte udito / che pigliar vi lasciate a ogni uncino, / piacemi di prestare un
, / piacemi di prestare un pocolino / a questa pennato stancato dito. idem,
bembo, iii-566: o de le meraviglie a nostra etade / la maggior di gran
stancò del mondo e si fece monaco a vallomorosa in toscana. massaia, x-
11. diminuire progressivamente di intensità fino a cessare (un movimento, una corrente
leonardo, 2-70: io conchiudo che a volere mantenere esso moto, che 'l
. 12. diventare poco fertile a causa dello sfruttamento eccessivo (un terreno
la frange e pieno / d'amore apre a le piante il facil seno. giuliani,
, i-179: la terra si stanca a farla fruttare oltre che puote.
occhi, la vista: fissare troppo a lungo, insistentemente. c. i
da quest'ampia via, / dimmi a chi s'appartien quell'alto albergo / sul
. v.]: 'tarantella': rete a doppio trima- glio per la cattura delle
che costano relativamente poco e sono facili a manovrare. 5. disus.
lippi, 5-10: tutto l'inferno a così gran parole / vien sibilando,
cuore, e per poco non cominciai a saltellare, come fanno i tarantolati al concento
ondeggiare; muoversi disordinatamente (con riferimento a persone o anche a oggetti).
(con riferimento a persone o anche a oggetti). verga, 7-178:
, 1-87: quel fucile nelle mani riprese a ballar la tarantella. -oscillare
bene, ma se il suolo mettevasi a ballare la tarantella, chi poteva più riconcentrarsi
fare in alcune regioni centromeridionali come antidoto a tale morso. tarantèlla2, sf
7: 'motivi siciliani'che ci ha costretti a taran- tellar nella neve sopra i duemila
cavar fora il sale, e mettigli a bollire il tarantèllo, facendolo cocere moderatamente,
cotto cavalo fora e nettalo e fallo stare a mollo in aceto. messisburgo, 4
quanto considerati lunghi e noiosi. a. cavalcanti, 43: si chiamano tra
di 'virtuosi', non ostante, che a questa poca di virtù, se pur l'
cervello, appiccò quel tarantèllo di coda a quel suo assioma; anzi avendo in
banda doppia; due delle quali vengono a fare la tarantinarchia, cioè lo squadrone degli
tarantinarchia, cioè lo squadrone degli arcieri a cavallo, che sono dugento cinquanta sei cavalli
2. che è nato o abita a taranto. - anche sostant. musso
armatura leggera che combatteva in partic. a cavallo armato di dardo. carani,
di dardo. carani, 1-81: a questa [battaglia ovata] si mette dirimpetto
è pronta attorniare i cavalieri, i quali a guisadegli arcieri tarantini scagliano i dardi. dizionario
leggiero, armato di dardo ed avvezzo a combattere a cavallo e da lontano il
armato di dardo ed avvezzo a combattere a cavallo e da lontano il nemico.
denominazione, e questo si trova principalmente a taranto, città delta puglia. m.
e la da cespugli piatti nerastri, che a distanza paiono grosse tarantole abbarbicate alta terra
perfida (per lo più con riferimento a una donna). firenzuola, 310
: era anche sgarbato pasqua'. diceva a beatus: « lo v'apparecchio qua e
momento. verga, i-223: prese a correre verso il paese come se l'
milano, iii-228: suol bastare a cotesti infermi l'insalata di ogni erba
carducci, iii-20-301: egli di quando a quando riappariva per rivedermi il latino,
sessuale. aretino, xxvi-3-46: orsù a darla nel tarantantara, / or grappandole
darla nel tarantantara, / or grappandole a sorte, e ora a caso, /
or grappandole a sorte, e ora a caso, / poiché così la quartana si
c. e. gadda, 19-71: a giudicare dalla catena dell'orologio anche le
abbia il baco., cretini. a. m. ortese, 10-80: regina
figura, rigonfia, orrenda, parto, a sua volta, di creature profondamente tarate
, 12-140: la bava / cominciava a uscirgli dalla bocca falle eumenidi];
falle eumenidi]; / e cominciava a scuoterle la tarantola; / finché,
: alcuni torrenti... formano vicino a quegli alberi cascate spumanti e piccoli stagni
grandi e screziate, e piccole tarantole a foggia di nastro che si accontentano di abitare
che diventava gufo laddove il gufo, divenuto a sua volta madre dei figli di lei
griseus). b. paravicino [a. petronio], 155: 'della tarantola'
tutti al concento salubre, 7 commossi a saltellar, restin sanati. magalotti,
magalotti, 9-1-229: per poco non cominciai a saltellare, come fanno i tarantolati al
tarara, sf. macchina agricola a corrente d'aria, utilizzata per la
la tara. 2. mettere a punto una macchina o uno strumento di
bilancia in modo che lo zero corrisponda a un carico di x bobine vuote. si
apparecchio fu montato, il termostato tarato a 8oo° c, il riduttore di pressione della
della bombola regolato, il flussimetro messo a posto. 3. ant.
. statuti della lega del borgo a san lorenzo di mugello, 37:
, 37: volessono cum lui tarare a dì o per parte del dì, che
.. non dovran partorire scrupolo alcuno a chi giudiziosamente andrà, per così dire,
. tara per uso: per invitare qualcuno a rendere più credibili e vicine al reale
opere altrui. - anche assol. a. f. doni, 1-95: questi
mostruoso che si portava in processione a tarascona e in altre località sulle rive
azzurra e all'imboccatura del rodano, a marsiglia o a tolone, lo spettro
all'imboccatura del rodano, a marsiglia o a tolone, lo spettro crea panico più
ch'el dracone di mare se irriti a nostra pernizie, perché la prima bastonata sarebe
tara. -anche: chi è preposto a verificare gli eventuali difetti di una merce
. balducci pegolotti, i-15: a cantara si vende cera se tiene ronco
come di sopra si dice, abbia a tarare e vedere e stimare i difetti
automatiche. sorveglia il funzionamento dei trasportatori a tazze che avviano le bietole al reparto
operazione di gradazione diretta o di verifica a cui vengono sottoposti dispositivi o apparecchi che
smontaggi, tarature, regolazioni e messe a punto di notevole difficoltà entro i limiti
. e cinem. adattabilità di una pellicola a determinate condizioni di luce, in partic
determinate condizioni di luce, in partic. a una temperatura cromatica. p.
di stampa e, per i film a colori, della composizione cromatica. c
in condizioni di totale autonomia funzionale attende a tutte le fasi del processo produttivo (
. -i). copricapo nazionale egiziano, a forma di tronco di cono, di
, e fece li tarcenale, e andò a. ccampo a genua, e abbe
li tarcenale, e andò a. ccampo a genua, e abbe ienua e firenza
. sì babbusco tarchiato e rubesto da reggere a ogni fatica. manzoni, pr.
troppo, tarchiate e, quantunque con gambe a fusello, ma il sedere loro è
. soderini, i-272: s'hanno a far tarchiati [i pilastri], foggiati
angrogna o ai pianpra,... a quei loro tarchiati tronchi secolari dafi'alte
palmanova, con gruppi d'armati attorno a bicchieri colmi e con sfondi di tarchiate
che bene ti buscherò io uno tarchiatèllo a tuo dosso; ché tu che sei
un gladiatore e la tengono a stecchetto. carducci, iii-24-301: le
e atticciate. -tarchiatòtto. a. f. doni, 2-90: la
, 2-90: la moglie, che rimaneva a casa, era una certa tarchiatotta soda
collo grosso'(ed era epiteto attribuito a costantino il grande) che è dal gr
distillazione dà un olio volatile non dissimile a quello del ramerino, il quale è
tardagióne, sf. ant. indugio a compiere un'azione (nell'espressione senza
, 27: la speranza ancora fu tarda a credere di te uesto. ma quelle
perché i danari di francia venivano tardamente a quello che sarebbe bisognato, egli si mise
quello che sarebbe bisognato, egli si mise a riscuotere una prestanza dai cittadini per dar
troverete la memorietta e la mostra datemi a venezia: vedrà la signora che è
: il piemonte tardamente pietoso va in volta a razzolare con pena pochi danari, il
cavour monumento regio. -tardi, a ora tarda, verso sera. atti
, 4-156: i nostri, non usi a cotali aspri luoghi, tardamente inseguivanli.
il rimandare al futuro; ritardo, indugio a compiere un'azione; tendenza a indugiare
indugio a compiere un'azione; tendenza a indugiare, a ritardare. maestro
compiere un'azione; tendenza a indugiare, a ritardare. maestro rinuccino, 2-iii-10
e non volere scorrere tosto nel garrire a ciò che non te ne penta al da
: e con molta sollecitudine francesco mandorono a marradi, perché lodovico venisse a firenze
mandorono a marradi, perché lodovico venisse a firenze. biondi, 1-i-160: né badando
altrui tardamenti cominciò [il re arrigo] a metter insieme danari, munizioni, viveri
in suo core commo lo potesse mettere a. ffine senza tardamiento. fiorio e
agg. che ritarda, che indugia a compiere un'azione; che e in ritardo
... per sollecitare la marcia a fine... di raccogliere tutti gli
: del roco / rame il suon quelle a la battaglia invita: / e con
viveri e di tutte l'altre cose bisognevoli a far sussistere il campo, avrebbe incontrato
gravezza. b. cavalcanti, 2-542: a gara certamente si correrà per l'avvenire
gara certamente si correrà per l'avvenire a questa bella opera, [l'uccisione
la tardanza, che segue in lei a godere dei lunari ripurgamenti, sia principal
o necessaria; il giungere in ritardo a un appuntamento o rispetto a un orario
in ritardo a un appuntamento o rispetto a un orario prefissato); temporeggiamento.
); temporeggiamento. - anche tendenza a indugiare, a ritardare. giacomo da
. - anche tendenza a indugiare, a ritardare. giacomo da lentini, 23
faccio più tardansa, / tante pene a portare. folco di calabria, v-251-
disianza, / ma vive comfortato ch'a. ssenno e volontate / di quella cui
anonime, v-334-4: mia nova danga, a lo mio 'mor verace / salutai da
mio 'mor verace / salutai da mia parte a ctuctesore, / dì che d'erore
, / dì che d'erore verrà a ferma pace, / ma no gli gravi
istimava, impaziente della tardanza, chiamato a sé l'ambasciator della repubblica, gli
, / il mio nome il disponi a ciò che parti / nostro e suo bene
nimica ornai disdegna, / ascrive la tardanza a codardia. d. bartoli, 4-1-53
virtù e col numero de'convertiti. a. verri, i-152: intanto non giungevano
novelle di faone, la qual tardanza a lei spiegava eutichio molto veri- similmente,
questa circostanza ti spieghi la mia tardanza a rispondere, che non vorrei invece attribuissi
rispondere, che non vorrei invece attribuissi a trascuraggine od a pigrizia, difetti purtroppo
non vorrei invece attribuissi a trascuraggine od a pigrizia, difetti purtroppo annessi alla tavolozza
tanto splendore e tal forza che aita a dar l'anima e lo spirito al componimento
da una tardanza maestevole, si vedeva a contesa per la palma della severità,
pressa e conven prima / render a voi l'eterna dilettanza. -senza
serventese dei lambertazzi e geremei, xxv-i-864: a dexenare se 'l cosseno senga tardanga,
e senza nis- suna tardanza, montò a cavallo, nella compagnia di sua dama
mandò senza tardanza / lo re prigione a la sua bella manza. batacchi,
annunzio, v-3-153: era giunto intanto a roma il cardinale bertrando di deicio legato del
pronom. giungere in un luogo o a destinazione più tardi del previsto, del
(i-72): come egli venga a me, che molto non può tardare,
« miss warwick non può tardare. spiegherete a lei quello che volete ».
le pioggie continue. -con riferimento a un mezzo di trasporto o alle merci
! » / e l'altro, a cui pareva tardar troppo / gridava: «
3. trattenersi in un luogo a lungo o più del solito o di
prolungando quanto si sta facendo o indugiando a partire o a mettersi in opera.
sta facendo o indugiando a partire o a mettersi in opera. - anche di animali
: « e tu », disse poi a fermo « che stai qui tardando?
4. fare qualcosa, dare compimento a un'azione o raggiungere una determinata situazione
la maddalena non tardò niente, / perché a cristo era molto ubidente: andonne a
a cristo era molto ubidente: andonne a pietro incontenente / e disse co'a cristo
andonne a pietro incontenente / e disse co'a cristo avea parlato. roseo, v-14
di nominar i capitani che gli avessero a governar. tasso, 6-20: «
o il più gentil fra noi / a consolar tu tardi? stuparich, 5-496:
nel pino lo scoiattolo / batte la coda a torcia sulla scorza. / la mezzaluna
c'ogni om molto si tarda / a trovar quel cotale / amico ben fidale
grandissima dispiacenzia ch'io avessi tanto tardato a venire. nardi, ii-109: alansone tardò
ii-109: alansone tardò poi poco tempo a morire. loredano, 2-i-20: scusami amico
amico amatissimo, se tanto ho tardato a dar la morte a chi ti privò di
se tanto ho tardato a dar la morte a chi ti privò di vita. parini,
981: come io tardai molto a rispondergli, mi dimenticai del cognome,
iii- 1103: ho tardato fin qui a replicare alla vostra cordialissima, aspettando di
ginzburg, • 195: non tardò a riprendersi e ricominciò a lamentarsi. calvino,
195: non tardò a riprendersi e ricominciò a lamentarsi. calvino, 1-209: le
brusoni, 48: né tardò molto a verificarsi questo giudicio. lemene, i-55
, inf, 9-9: oh quanto tarda a me ch'altri qui giunga! ottimo
: molto mi tarda k'io sia a la battaglia ko. llui. algarotti,
e delusioni. -essere o trovarsi a disposizione in ritardo rispetto alla consuetudine o
assavora / quella dolcior grandissima. attribuito a petrarca, xlvii-180: ohimè, che
colleghi lontani e alla stessa figlia, a proposito della tristezza, della storia inascoltata,
7. differire per difetto rispetto a un certo sistema di misurazione astronomica del
. 8. tr. rimandare a un tempo successivo, in ritardo ciò
,... non sarebbe neanche riuscito a conservar la tregua precaria, e a
a conservar la tregua precaria, e a tardare almeno la venuta di luigi,.
nonn. è senno tardare d'aprire lettera a cui è mandata. s. bonaventura
caro, 12-iii-16: ho tardato di mandare a v. s. quel che si
le voglie accese e le facoltà sovrabbondanti a felicitare il mondo, pur com'è lungo
incontri, se non e sviarlo, almeno a tardarlo possenti la licenza e le delizie
224: non sa donare / chi tarda a dare. = lat. tardare
: per sé e per gli altri parlò a capo inchino / e a febus dicea
altri parlò a capo inchino / e a febus dicea senza tardata: / « dolce
: / « dolce fratello, sappi ch'a tal passo / né io né gli
el valletto partì senza sogiorno / e a febus andò senza tardata. piero da
: ricciardo e fedel sanza tardata / venoro a l'uscio [del re] a
a l'uscio [del re] a far la mattinata. = deriv
abituale o conforme alle aspettative, rimandato a un tempo successivo; giunto tardi o in
al novo carlo ispira / la vendetta ch'a noi tardata nóce. sanudo, lvii-634
. 2. indotto o costretto a muoversi o ad agire con maggior lentezza
, purg., 17-87: ed elli a me: « l'amor del bene,
per lungo tardato / piacciavi e siavi a grato / di preveder lo mio cor che
impedimento. cattaneo, vi-2-65: a quei tempi erano cose nuove; gli abusi
tadi per le quali si può comparare a l'astrologia: l'una si è la
agire, neltope ^ re (talora dovuta a scarsa capacità, timore o indolenza)
; e domandavano la battaglia non disposti a indugiare, e con più ardore che
con sospir la donna sguarda, / parlando a le'parole di pietade /..
, 1-xxxix-84: arrossisco della mia tardezza a risponderle e a ringraziarla del suo dono,
arrossisco della mia tardezza a risponderle e a ringraziarla del suo dono, e della sua
ritardo nel giungere in un luogo. a. cattaneo, i-303: il servo plautino
: il servo plautino comandato dal padrone a far più servigi in una strada, e
in una strada, e sgridato della tardezza a tornar a casa... disse
, e sgridato della tardezza a tornar a casa... disse: « signor
tempo, facciano richiedere e venire dinanzi a loro i maggiori e migliori delle infrascritte compagnie
dimostra aperta / la sua maturità che giunge a riva. 5. divario per
parole di non molte sillabe, come a dire di due, di tre o al
dopo un lasso di tempo alquanto lungo a partire da un momento determinato.
che ne fosse: / che già fora a le fosse / lo corpo morto:
tropo testo ni tropo tarde. attribuito a petrarca, xlvii-109: pur, tardi
/ spero salir ov'or pensando volo. a. pulci, xxxiv-569: la giustizia
magistrato non s'indusse se non tardi a concederle il rappresen- tamento a spese publiche
non tardi a concederle il rappresen- tamento a spese publiche. porcacchi, i-40: il
popolo tanto d'imperfetta tranquillità che bastasse a terminare alla rinfusa il non più curato
, iii-9-286: ognun va per mare a guadagnar salute eterna. ma io,
-più tardi: in un momento successivo rispetto a quello considerato; qualche tempo dopo.
saracino. muratori, 7-i-167: oltre a ciò in que'tempi i benefizi si confondevano
... fossero stati ritoccati da dante a innestarvi cose avvenute più tardi. mazzini
tardi, le dispiace? 2. a un'ora avanzata del giorno. -in partic
t'addita. foscolo, iv-447: ridottosi a casa su l'imbmnire, si chiuse
di notte stava fuori di casa fino a tardi, determinato a divertirsi. g
fuori di casa fino a tardi, determinato a divertirsi. g. bassani, 4-62
. bassani, 4-62: stava lì fino a tardissimo, in camicia da notte,
e sveglio come un grillo, attento a cogliere attraverso i mutamenti delle voci i vari
un adulto, permettendomi di restare alzato fino a tardi. -farsi tardi: per
tardi', dell'ora stessa senza riguardo a opera d'uomo. s'è fatto tardi
. si fa tardi, e bisogna andare a casa. di presto s'è fatto
fa tardi. 3. oltre a un determinato limite temporale, a una
. oltre a un determinato limite temporale, a una scadenza; dopo il termine usuale
e necessario per dare inizio o compimento a un'azione, per giungere a un determinato
compimento a un'azione, per giungere a un determinato luogo, ecc.;
ancor che fosse tardi, / e vissi a roma sotto il buon augusto, /
sono. brusoni, 2-80: entrò a pensare, ma troppo tardi, alla verità
. leopardi, iii-780: adempio tardi a un dovere che mi corre verso di
, 1-1-416: vide suo padre, caduto a sedere colla testa fra le mani,
fra le mani, battersi la fronte a gran palmate, come chi tardi capisce
: la tua contrizione è tardi, e a ciò t'induce la vicina morte.
... benché l'aiuto fusse tardi a quei ch'erano disfatti, nondimeno cercando
guittone, xvii-159-101: non corra troppo a cui conven gir tardi; / e
in quel pur pemsi e guardi, / a cui tut'avacieza aver bisogna. dante
mille anni] più corto / spazio a l'eterno ch'un muover di ciglia /
sfera secondo l'ordine di segni, a rincontro del moto diurno, sopra i
aprendo il messale / pareva ch'egli avesse a scioglier balle. 5.
iii-7 (6): giunse la sera a tardi preso a fundi in un logo
: giunse la sera a tardi preso a fundi in un logo monto solatario. boccaccio
: tolti una sera al tardi due ronzini a vettura..., sopra il
fra due giorni al più tardi io sarò a bergamo a fare anch'io la mia
giorni al più tardi io sarò a bergamo a fare anch'io la mia villeggiatura.
-andare tardi: segnare un'ora anteriore a quella effettiva (un orologio).
con accorciargli il pendolo, e adesso va a capello. -a più tardit.
-essere tardi: presentarsi in ritardo a un appuntamento. varchi, v-38:
, v-38: tu saresti tardi alla fiera a lanciano. -essere, farsi tardi a
a lanciano. -essere, farsi tardi a qualcuno che-, avere urgenza, sentire
tardi. boccaccio, 1-i-399: amico, a me si fa tardi che quello che
). - in senso generico: a un'ora tarda rispetto al solito, al
di quelli favolosi che si trovavano fino a non tanto tempo fa a sloane square,
si trovavano fino a non tanto tempo fa a sloane square, al barachino degli hot
se ne i princìpi la moglie incomincia a pigliar in odio il marito, tardi o
gatto. ibidem, 305: 'a buona ora in pescheria, tardi in beccheria'
allora solamente (ancorché tardetto) intrapresi a leggere dopo omero i tre tragici greci
tardùccio, il signor giudice tolcher volle a forza condurci a casa sua a cena
il signor giudice tolcher volle a forza condurci a casa sua a cena. carducci,
volle a forza condurci a casa sua a cena. carducci, iii-30-4: una sera
metamerici, di piccole dimensioni (fino a 1 mm), con corpo ovale
-al sing. ciascuno degli appartenenti a tale classe di invertebrati. spallanzani
del rotifero... lento però a segno che al riscontro del rotifero sembrava
rinfreschi. panzini, ii-14: sino a fiorenzuola d'arda, ni accompagnai con un
4. che opera, che agisce a rilento, con flemma; che appare
tardigradi. marinetti, 2-i-794: esempio a tutti, opporti ritto all'avvilup- pante
ancor meglio?... giova augurarlo a lui, che è giovane promettente,
equicola, 301: seneca commanda a lucilio che sia tardiloquo, cioè che
del suono del campanello il delegato tardiloquo a più riprese dava segno di stare in
tardiòlo, agg. disus. che tarda a produrre il bozzolo (un baco)
aretino, vi-452: la tardità pregiudica a le nostre azioni e la solecitudine le
e la solecitudine le favorisce. a. f. doni, 9-41: tanto
, 1-9-141: non vi pregherò ora a perdonarmi, accioché voi non mi obblighiate di
col rispondervi subito. botta, 5-333: a queste parole senza tardità i soldati si
questa quadratura di spirito parmi la tardità a mutare e la perseveranza nel passo che
passo che hanno pure, se non a maltalento, con molta renitenza mutato.
, 181-4: tu vizio, accidia, a cui ben fastidioso / operar è nemico
cento cavagli si usci di pisa per andarne a lucca. 2. lentezza nei
dispersione talmente infievolito, che appena era bastante a rendere la lava flussibile.
tardivaménte, avv. troppo tardi rispetto a quanto sarebbe giusto, opportuno o conveniente
sedersi stanche anime che si conversero bensì a dio, ma tardivamente, per difetto nella
ma stagionale; che continua a vegetare oltre l'inizio del periodo
] giù tosto de'tardii vengono a terra. idem, iii-479: scrivono i
alveare, / la dolcezza de 'l miele a 'l lento foco / de 'l
le loro ombre, che s'allungavano a poco a poco su la campagna, erano
ombre, che s'allungavano a poco a poco su la campagna, erano come le
tardivo faceva accompagnamento, dalla selvetta, a quei versi. sinisgalli, 55: cerca
e perciò più virulenta, ha cominciato a mollificare il mio cervello. 6
non si dè affrettare, ma pogo a pogo procedervi con tardio indugio.
indugio. 7. che tarda a produrre il bozzolo (un baco).
grosso e avendo mangiato più, indugiano a vuotarsi, vannoportati altrove. 8
8. che presenta uno sviluppo mentale inferiore a quello proprio dell'età. - anche
oggi », 25-iii-1954], 11: a firenze c'è un istituto, l'
tardissimo). che procede adagio, a rilento, senza fretta; lento nell'andatura
eravam vecchi e tardi / quando venimmo a quella foce stretta / dov'ercule segnò li
o poco più lontano, / non giugnea a tempo e non facea effetto. éandello
disordinato, inobbediente, sonnacchioso e tardo. a. contarini, li-2-110: è robusto
suo maggiore, / che ammoniva le bestie a quando a quando, / tarde e
, / che ammoniva le bestie a quando a quando, / tarde e la forza
forza pargola di dorè. -con riferimento a un veicolo, a un astro, a
. -con riferimento a un veicolo, a un astro, a un corpo,
a un veicolo, a un astro, a un corpo, a un corso d'
un astro, a un corpo, a un corso d'acqua, alla propagazione della
vecchio; e questo pianeta pena molto a fare lo suo corso, onde è tardo
fare lo suo corso, onde è tardo a modo di vecchio. ugurgieri, 176
, anche, con grande difficoltà dovuta a debolezza e a stanchezza (un movimento,
con grande difficoltà dovuta a debolezza e a stanchezza (un movimento, un passo
più deserti campi / vo me- surando a passi tardi e lenti, / e gli
tasso, 13-i-743: visiti il tempio a passi tardi e lenti, / velata il
parlare ad essere pieghevoli, e la lingua a pronunciare ogni suono o dolce o aspro
, che indugia, che è restio a compiere un'azione, a prendere una decisione
è restio a compiere un'azione, a prendere una decisione, poco sollecito nell'
per pigrizia, per indolenza; incline a un comportamento, in partic. a
a un comportamento, in partic. a una virtù. guittone, ii-xiv-21:
più tardo. boccaccio, viii-1-249: come a domene- dio piace l'uomo il quale
sue dritte son e non torte, / a le vertù solicito e non tardo.
gente sbarattata, / tempo non parve a lui de esser più tardo: / manda
lui de esser più tardo: / manda a dire ad alardo che si mova.
mova. bembo, ii-58: son tardo a rispondere che ho avuto occupazioni. bandello
i-703): non fu tarda la donna a far la volontà di ligurina. caro
, il quale poneva un delfino avvolto a un'ancora, volendo inferire d'es-
es- ser sollecito ad esseguire e tardo a deliberare, come fanno i savi.
della venuta di costoro non fu tardo a mandare alcune delle sue genti per impedir
, né tardo. arici, iii-575: a suoi tardi compagni / garrisce il pio
: sono più tardi [i cavalli] a ubbidire, quando occorre variare l'ordine
e anche bestemmiare i cristiani da bene a pericolo dell'anima loro, eccomi tardo
con prudenza; che medita, che riflette a lungo prima di parlare. boccaccio
: sii dunque per tutte le cose tostano a udire e tardo a parlare, a
le cose tostano a udire e tardo a parlare, a ciò che non caggia in
a udire e tardo a parlare, a ciò che non caggia in te quella parola
: « se tu vedrai l'uomo corrente a parlare, sappi che il matto ha
ma son pochi. 4. difficile a commuoversi, a turbarsi, a provare
. 4. difficile a commuoversi, a turbarsi, a provare sentimenti, a
. difficile a commuoversi, a turbarsi, a provare sentimenti, a partecipare ai problemi
a turbarsi, a provare sentimenti, a partecipare ai problemi altrui o ai valori
morali o spirituali; che non cede a un impulso; paziente (una persona
. cicerchia, xllii-425: tardi di cuor a creder sete e stolti, / o
« o stolti e tardi di cuore, a credere le cose che hanno detto i
, tarde e per questo più utile sedendo a custodire le cose. 7rissino, 2-3-8
b. davanzati, i-327: insino a qui nerone cercò di coprire le sue
cornelio siila, cui tardo ingegno attribuiva a fine astuzia. loredano, 1-153: chi
nei negozi particolari della propria casa, a similitudine della testudine e non ingerirsi nei
, complicatissimi ed infiniti. chi speculasse a separarli, noverarli e discemerli anche negl'
l'aria tarda. -che percepisce a fatica per lo stupore, per la meraviglia
medici, 10-ii-543: e1 core, a cui questa bellezza scende, / si
, e l'occhio obtuso e tardo / a veder le virtù del bello sguardo /
-che ha uno sviluppo fisico inferiore rispetto a quello della sua età. pea
dimesso e tardo / volge, n'esce a mio mal ratto il baleno; /
dello stare e del moversi annunzia gente a cui parla iddio. g. chiarini
abituale o conforme alle aspettative o anche a quello dovuto per un ordine, per
] ogni soccorso è tardo. attribuito a petrarca, xlvii-201: se per sua colpa
è tardo; / per ciò che a lei fu forza / trovare altro soccorso a
a lei fu forza / trovare altro soccorso a la sua vita. della casa,
tormento. michiele, 7: tardo soccorso a vecchio duol non vale. c.
paghe venivano per lo più tarde, a conto, a spizzico; e le spoglie
per lo più tarde, a conto, a spizzico; e le spoglie de'paesi
spizzico; e le spoglie de'paesi a cui la toccava, ne divenivano come un
tua fantasia sono paralizzate dall'inerzia incessante a cui le condanni e allorché tenti di
giornata e del giorno stesso; ritardato rispetto a un limite di tempo determinato. -in
., ii-37 (5): stando a mensa, pan
pareggiar la sorte; / e quando a tarda sera a l'abituro / facea ritorno
sorte; / e quando a tarda sera a l'abituro / facea ritorno, di
ghislanzoni, 1-100: quante volte rientrando a tarda ora di notte nel suo tetto
oscura cameretta. serao, i-161: a notte tarda quando la casa fu vuotata di
: non sono proprio cambiati: sono lì a mezzogiorno, e poi alle due,
lì tutti, e dopo cena ancora a tirar ore tardissime. amelia rosselli, 3-172
amelia rosselli, 3-172: spolvera docilmente a notte / tardissima, / parole poverissime
per che nel viver breve / non rincresco a me stesso, anzi mi glorio /
, anzi mi glorio / d'esser servato a la stagion più tarda. a.
servato a la stagion più tarda. a. paradisi, xxii-463: soavi studi,
). ugurgieri, 158: trassero a dietro di longa li alti capi dai colpi
oltre un lasso di tempo alquanto lungo a partire da un dato momento o al
acropoli d'atene, ci si aspetterebbe a creta una vegetazione quasi da tropici. e
tarda, nella storia deuevoluzione: posteriore a quella di tutte le altre classi del
, 15-93: occhiali d'oro, lobbia a larghe tese / bei panama ai soli
altri alberi, perché sono i più tardi a dar fuori e però non si gelano
nei fenomeni peculiari in un periodo successivo a quello normale (una stagione).
parmi, caro pizzardo, / l'autunno a venir tardo. 11.
il quale si avvicinava, non riuscisse a rinfrescar la fortezza, si risolvettero a non
riuscisse a rinfrescar la fortezza, si risolvettero a non mettere più tempo in mezzo.
ero invitato e mi recavo ogni anno a faltognano, nel tardo autunno, ospite della
anni, le mie occupazioni mi riportavano a venezia d'estate, o nel primo
vissuto o ha operato in un periodo posteriore a quello considerato. b. croce
c. carrà, 274: forse a voler risalire alle cause del fenomeno, bisognerebbe
alle cause del fenomeno, bisognerebbe riandare a quel periodo della cultura che da noi ebbe
d'efeso rapì: / « un posto a me tra le figure orrende, /
.. con cinque parole reali risponde a dario il maggiore che gli aveva intimato
. 14. avv. oltre a un determinato limite temporale, dopo il
: noi avemo tropo tardo clamada galatea a lo nostro aiotorio. dante, par.
error mi pento / fatto specchio et essempio a ogni mortale / che non repona sue
-dopo un periodo di tempo alquanto lungo a partire da un momento determinato.
15. locuz. -al tardo, a tardo, sul tardo, verso il tardo
125: e ricordammi come, ritornando a casa un giorno su il tardo dal castello
amorosi piaceri. -tardi rispetto a determinate esigenze o situazioni. giusto de'
belli, 272: al mio ritorno a casa ieri sera, e fu un poco
congresso che mi occupò molto tempo, fu a me consegnata la tua di ieri.
già venuta l'ora tarderella, disse a lui: vien qua, fratello, e
qua, fratello, e prendiamo il cibo a ciò che noi noi lasciassemo nella via
perché non vuol più rischiare di trovarsi a rifare lo sforzo che ha sempre ben
in tarda età romana. a. c. quintavalle [« bolaffi arte
un fatto da analizzare anche nelle rappresentazioni a mosaico, nei codici miniati ecc. ma
cui emerge l'abbandono della concezione naturalistica a vantaggio di una concezione simbolica e decorativa
abitudine si era messo... a fare il gallo con la tardona capitatagli
la tardona, infine, vuol andare a letto. no, dice lui, non
persino d'altra stirpe, per esempio a quei folli miniatori che furono i monaci
tardóso, agg. ant. che tarda a manifestarsi, che viene dichiarato con ritegno
o valore; malandato (con riferimento sia a persone sia a oggetti).
(con riferimento sia a persone sia a oggetti). fanfani, i-182
po'tareffe, e non s'arrischia a salire il monte'. '« che uomo
: lesse un procurator chiamato il biffo / a la turba in milan, co
falso griffo; / quando che a tutti con la bocca aperta, 7
: il giorno seguente il re fece venir a sé i tareccà che sono stimatori et
di far vendere tutte le mercanzie che vanno a peguper il prezzo corrente. =
, che. ll'aìtro si fé all'a variante. = nome d'azione
: vi si ponga suso risagallo polverizzato a peso d'un tareno e più e meno
che bisogni, imperocché 'l risagallo rode a modo di fuoco. rinaldo degli albizzi
. rinaldo degli albizzi, i-106: a dì detto, per pifferi della reina margarita
di federico ii chiamavansi 'tarimi, voce portata a noi dalla sicilia e che ancora ci
veste femminile con frange in uso anticamente a taranto. m. a.
anticamente a taranto. m. a. marchi, 1-iii-199: 'tarentidio': sorta
un 'telo', e due teli congiunti venivano a fare un 'epitagma'. =
monaldi, 441: questo dì detto, a ora di vespro, il comune di
che erano stati in quel tempo, a ognuno di loro donò una targa con l'
otto e sopra l'arme vi era scritto a lettere d'oro, libertà. getti
già) di queste targhe antiche comincio a dire che riconosceva di quelle che eran di
allora le sue grandi case han cominciato a racchiuder soltanto pace e meditazione. le
pace e meditazione. le sue targhe a annunziare mestieri felici che durano fino in fondo
: il viale che metteva al mare, a destra, era silenzioso e vi si
, iv-317: al secondo pianerottolo, a destra, trovò la porta del suo nemico
. 2. tabella metallica applicata a un veicolo su cui sono impressi i
la proposta di limitare l'uso delle automobili a roma in base al numero, pari
di metallo rettangolare o ovale applicata esternamente a diversi tipi di macchine industriali che riporta
ignorante consiglier comunale, in pubblica seduta a milano, congratulò [il bandello] col
tenebria la lancia; / puse mente a la belancia / e comenzai accavalcare.
targa. livio volgar., 1-89: a costoro fu comandato che avessero una targa
il turco d'europa quasi tutto disarmato a pena è mezo coperto d'una targa,
due grandi targhe: si vincano la femmina a colpi di ferro. -per
col fregio et architrave appiccata, risaltando a ogni dirittura di colonna con que'canali
]: 'targa': dicesi per similitudine anche a grossafetta di pane, di prosciutto o simili
i-227: fermò la sua macchina targata roma a metà del vialetto di platani, lungo
di un inglese, e se ne veniva a roma. 2. figur.
provenienza da un preciso luogo, all'appartenenza a un determinato partito, associazione, ecc
, agli assegni posdatati che scadono, a tratte avvisi ingiunzioni. arbasino, 9-141
targato': la giornalista non è legata a questo o quel partito. targatura
gambini, 10-316: se posso prestar fede a quanto mi e stato raccontato, nell'
: è un mensile che si rivolge a un target alto e sofisticato. 2
targa. bracciolini, 1-16-27: manda a chiamare per un targetto il fato.
o senza, i quali non stessero pazienti a lassarsi cercare o resistessero...
ora che si apriranno dette porte sino a che siano serrate dalli targhetti di palazzo
quella lusca negretta che dianzi mangiò vetro a tutto pasto, fu tratto la sorte,
. disus. peduccio di volta. a. cocchi, 8-400: nell'angolo occidentale
: quel grosso tavolone, che dietro a sé, ed avanti alla murata, teneva
seme, ed è vero; ma, a volerlo avere, si tagli una cipolla
, forse perché ha le foglie bislunghe a uso di targa, o per qualunque
3-271: quarta squadra, provisionati targonieri a piedi ottimamente armati di corrazine, falde,
del cristianesimo: che così l'espone quasi a parola, a parola il 'targum
che così l'espone quasi a parola, a parola il 'targum caldeo'di ionata
incredulità filosofica (quasi che alcuno avesse a intendere il 'cantico'altrimenti che come 'cosa
il regno aragonese di sicilia e corrispondente a due carlini. -anche: il doppio
, dì xx d'ottobre anno mcccviii, a fiorini,... per once
.. per once ii tari xxvi a libbre vii l'oncia. libri di commercio
di cicilia. levammo ove deono dare a libro grande secondo nel ccxxxviii. sono
argento 60 per oncia, ragionati per noi a libre 6 soldi 5 a fiorini.
ragionati per noi a libre 6 soldi 5 a fiorini. capitoli della bagliva di galatina
30 per 100, cioè il carlino a 13 grana, il tari a 26,
carlino a 13 grana, il tari a 26, la patacca a 6 carlini e
, il tari a 26, la patacca a 6 carlini e 6 grana, il
carlini e 6 grana, il ducatone a 13 carlini e 2 grana. capuana,
2 grana. capuana, 14-115: avevano a stento una mantellina di panno e uno
fumi pel capo, e sapeva che a fare un tari ci vogliono venti grani.
d'annunzio, v-1-218: mi chino a leggere la targhetta incisa: il nome
solstizio d'inverno: 21 decembre 1915: a tren- tadue anni e sei mesi.
materiale applicata sulla porta dell'abitazione o a lato di essa vicino al campanello,
non c'era la targhetta col nome. a. tabucchi, 11-76: qui non
porta, questo è un luogo adatto a incontri anonimi, fra amici anonimi come siamo
tecn. piastrina di metallo usata per stampare a inchiostro o a secco su fascette e
metallo usata per stampare a inchiostro o a secco su fascette e cartellini indicazioni impresse
secco su fascette e cartellini indicazioni impresse a rilievo su di essa. 4.
tua mossa / per portar l'arma a guido tanto avaccio. g. barbaro,
infantile involuzione mentale che con una targhettina a smalto scritta in blu levò il nome di
cioè delle quote di collocamento da riservare a particolari categorie di compratori. = deriv
considerare in quanto target. a. abruzzese [« il manifesto »,
europeo » la frase: 'l'editoria comincia a targhettizzarsi'. = denom. dall'adattamento
mandai, per giovanni mio nepote, a berto de ser ubertino da cortona:.
con fresgiatura de bottoncini da collo e a le maneche, con targiotti d'ariento dorati
le maneche, con targiotti d'ariento dorati a le man- neche. =
di piedi 12, e 15 di profondità a. verri, 2-i-1-357: ieri fu
, i-266: condurrei 500 uomini, a fiorini 5 il mese per uno, e'
iennaro, 1-64: cercava uno taragóne a mastro aniello / e con quisto coirtelo lo
gli interessi degli utenti pubblicitari tendono infatti a stimolare le emittenti verso 3. figur.
viene in la gola al cane dàlli a bere mèle meschiato con butiro e se abbia
, agg. che è relativo, proprio a una o più tariffe.
, di tariffare), agg. sottoposto a tariffa; dotato di un prezzo
al governo, che la piazza alzi a suo talento e muti il prezzo delle proprie
e ne introduca delle straniere, valutandole a suo capriccio. p. neri, i-vi-
il pane di diverse qualità -con riferimento a una prostituta. lucini, 4-41:
], istrumento passivo di piacere, a quello rappresentato, pel ginnasialino incontinente,
. cagna, 3-vni: si va a visitare ercolano e pompei con l'entusiasmo
dal baedeker, ma che cosa c'e a pompei? tariffatóre, sm. telef
prezzi di una tariffa; il sottoporre a tariffa. l. gallino [
, 8-v-1988], 2: ha portato a forma di tariffazione dell'energia che premiano
apparecchio automatico, costituito da una stampante a comando elettrico, che registra gli addebiti
, sf. stor. strumento di tortura a forma di ago ricurvo.
o simile. è dell'uso comune a colle di val d'elsa. =
de tari, / ammassam e no sam a chi, / e dixem pur.
. pesce non identificabile che si presta a essere conservato sotto sale. ramusio,
d'annunzio, iii-3-1165: appare il ponte a proravia della vecchia tàrida raddobbata nave lunga
il moggio: e si vendeva fino a ottanta. carducci, ii-10-54: sai che
in una percentuale del valore della merce a cui si applica, dell'im- posta
) che varia, o variava, a seconda delle categorie di merci (tariffa
delle imposte daziarie o doganali, differenziate a seconda delle categorie di merci; il
, e per dir vero quand'io penso a tutto quello che si aebbe fare prima
percentuale, in base al valore della merce a cui si applica. -guerra di
l'insieme di tali prezzi, differenziati a seconda del tipo di merce o servizio
; tariffario. piovene, 19: a giudicare dall'intestazione della busta, era
istinto sul foglio, come se io venissi a proibirle di ricevere lettere a suo piacere
io venissi a proibirle di ricevere lettere a suo piacere. fenoglio, 5-ii-442: per
, 5-ii-442: per quella specialissima corsa a gorzegno praticava una tariffa che gli salvava
-tariffa unica, discriminata-, invariata o variabile a seconda del servizio. -tariffa dei
; mercenario (con partic. riferimento a una prostituta). dossi, iii-352
celebre fra gli scapigliati e le belle a tariffa. e. cecchi, 13-19:
sono gli ultimi straccioni, i testimoni a tariffa, presi sull'uscio dell'ufficio pubblico
oneste e quelle invece da poco, a tariffa. -con riferimento a una
, a tariffa. -con riferimento a una prestazione sessuale. cameroni, 1-123
sembravagli appassionata, in confronto degli amplessi a tariffa. 4. stor.
pubblica autorità (ad es., a una sentenza) e posta a carico del
., a una sentenza) e posta a carico del destinatario dell'atto stesso.
alfabeto si ritrovassero tutte le merci soggette a tributo, con di contro la quantità
europa. tariffare, tr. sottoporre a una tariffa o a una tassa.
, tr. sottoporre a una tariffa o a una tassa. cantini, 1-30-28:
. cantini, 1-30-28: conviene tornare a tariffare e imporre il peso al pane
ant. nella locuz. fare tarisca, a tarisca: mangiare insieme, banchettare abbondantemente
essi [i gesuiti] non potevano illudersi a segno di persuadersi che l'atto dispotico
rallegrarsi del succeduto. faldella, 13-139: a vienna vale il proverbio dei merendai piemontesi
buoni trecentisti esprimevano con la frase 'fare a tarisca'. petrocchi [s. v.
: in fatto le cose che avete fatto a monte oliveto in napoli a quelli tiranni
avete fatto a monte oliveto in napoli a quelli tiranni delle frittate grosse e grasse alla
fa il legnamme. bruno, 3-56: a poco a poco, per quanto ne
. bruno, 3-56: a poco a poco, per quanto ne permettea la barca
dalle tarle ed il tempo fusse ridutta a tale, ch'arrebe possuto servir per
lacera-non patisce le tarle, né soggiace a corrozione; perciò serve meglio della nostra
, bucare, sforacchiare (con riferimento a tarli o, per estens., a
a tarli o, per estens., a tarme, ecc.). ramusio
(con riferimento ad agenti atmosferici, a sostanze, ecc.).
e lo fora, e se si accosta a quelli li fugge. crescenzio, 2-5-551
dell'ottocento, quando gente nuova cominciò a tarlare le terre aride dell'altopiano.
malattia). chiabrera, 1-ii-383: a questo è mosso un forte piato, a
a questo è mosso un forte piato, a quello / il mal francese han ben
tommaseo, 11-56: questi sei mesi passati a venezia,... l'ozio
altra volta il mio baco antico riuscisse a tarlare quelparmonia di forme. montale,
3. tormentare, affliggere incessantemente o a lungo (un sentimento, un'emozione
: di questo mese [novembre], a luna scema, è la vera tagliatura
, 142- 1-165: gli alberi tagliati a luna scema, non si conservano senza
senza intarlare, più che quegli tagliati a luna crescente, ma vi sono alcuni
, alcuni al caldo, e così o a luna crescente, o scema non tarleranno
, cxiv-20-143: convien credere che stessero a tarlare ne fondo della bottega dello stampatore
quieto quieto come un povero libro rassegnato a tarlare nelle vetrine. -per
una narrazione, un testo). a. pucci, cent., 51-82:
ternate, isola dell'arcipelago delle molucche a est di giava; cfr. piemont
fece la madre che s'era messa a scocciare 1 fagioli sul tavolino tarlato della
per alludere ad estrema anti- chità, a lungo abbandono e oblio, a inutilità.
chità, a lungo abbandono e oblio, a inutilità. oliva, 17: e
libercolo impolverato e tarlato, se bene a tanti italiani sembri che tutti li contenga
la pelle, le carni). a. barbango, lii-14-157: mette paura a
a. barbango, lii-14-157: mette paura a chi lo guarda in faccia ed ha
quale, per non aver fin qui avuto a pena entratura, mi par d'esser
1-i-84: noi siam vecchi tarlati; a quest'otta la gloria la non par
meglio d'un fuoco di stoppa. a. delfini [in il caffè politico e
lui di questa gioia ardentissima, ribelle a ogni pregiudizio. pavese, 8-88:
prudhomme, schiaffeggiare la sua pedanteria, sfondare a pungi e a calci la sua grammatica
sua pedanteria, sfondare a pungi e a calci la sua grammatica tarlata, è per
foscolo, vi-441: la libidine ricomincia a penetrare le fibre cornee degli eruditi italiani
, e dei tronchi vecchi; sparsa a modo di farina in su le ulcere
mammella cruda! -meno delle acciughe andate a male, meno dei fagioli tarliti!
per forare ogni duro legno. g. a. flaminio, 39: caries
: lo olio vecchio ancora è utile a molti mali, e tiensi che conservi
buonarroti il giovane, 9-509: il tempo a cui son tignuole e tarli, /
tartaro ministri / invidi per dar fine a ciò che nasce, / a ciò che
dar fine a ciò che nasce, / a ciò che cresce, a ciò che sorge
nasce, / a ciò che cresce, a ciò che sorge in alto, /
in trave che sostiene alto edifizio / scuopre a tempo talor tarlo o fessura, /
tarlo o fessura, / l'incola attento a ripararne il vizio, / saldo puntel
puntel sostituir procura. foscolo, ix-1-679: a molti altri rincresce... spiare
. crescenzi volgar., 9-30: a saldare tutte le piane lesioni sopra si
bene. passeroni, 6-106: un libro a chi lo tiene / chiuso, e
, / che profitto alcun non viene / a recar. monti, i-5-101: libri
mi lavora, / dirò: giova a qualcosa il poetare. arpino, 13-15:
sconvolgimento sotterraneo, instabilità del sottosuolo dovuto a un sisma. bottari, 4-24:
di una situazione o condizione. a. pucci, cent., 32-80:
la rode. apena nata, comincia a scemare. fagiuoli, xv-156: l'ipocondria
incavato, / regge anco, e erge a la diurna sfera / senza midolla la
pur de l'altru'sangue, / essendo a tutti velenoso tarlo? / tu se'
e quasi un insidioso tarlo, che mira a nuocere ed a distruggere ambedue.
insidioso tarlo, che mira a nuocere ed a distruggere ambedue. -chi è
un altro tarlo più grosso che rosica a milano. palazzeschi, 1-211: aspirate a
a milano. palazzeschi, 1-211: aspirate a diventare un tarlo come tutti gli altri
invecchiato uso, / cercò di vita a tradimento trarlo; pur sempre il suo desir
, insistente, irremovibile che viene così a sconvolgere la mia ragione? questo tarlo
1-114: un piccolo tarlo inesorabile cominciò a rodere e stridere nel suo cervello. moravia
non vorrei che alfredo doventasse.. a quel modo., anche con noi.
del rospo': ulcere cancerosa che corrode a poco a poco il fettone e le parti
: ulcere cancerosa che corrode a poco a poco il fettone e le parti vive
li porge; voltati poi in là, a lucca ti vidi. dico che a
a lucca ti vidi. dico che a questo tale, faceva le maggiori stranezze,
feci, quanto egli non mi dava più a man piene, pur mi dava.
il venere, e sempre entrava seco a gridare cenando. monosini, 280: de
cecchi, 1-2-293: tu la vuoi fare a troppi, a quel ch'io veggio
: tu la vuoi fare a troppi, a quel ch'io veggio, / tu
carme / o numerar quanti ne andaro a terra. trinci, 1-262: si potano
cocomeri, melloni e simili. si mettono a utile le vaccine. si rivedono e
per esempio, prova un vero struggimento a vedere la polvere che le tarme tanno
del tavolinetto che le sta davanti e a cui è molto affezionata. -per
libri, / l'uccellino s'arrampica a spirale. 2. tarma della
(una sostanza vegetale). a. briganti, 103: ho inteso,
xiv-646: per non esser voluto a suspetto non portai con me nulla, salvo
i-433: non ogni vite è buona a essere annestata, come le tarmate, bucate
. arbasino, 23-859: il cardinale toma a sdraiarsi nella sua chaise-longue al sole,
punta di ferro, sul mattonato, a roma chiamano 'tarmato', quasi tarlato. tozzi
termine corrente 'nazionale'è in italia legato a questa tradizione intellettuale e libresca, quindi la
, il più potente tarmicida in compresse a base di pura naftalina. =
lontane le tarme o di impedirne l'azione a danno delle fibre della lana (una
riferimento alla passione amorosa). attribuito a petrarca, xlvii-200. ahi mente, qual
/ e mo di me si pasce a tanta empiezza! = forma masch
giannini-nieri, 59: 'tàrmolo': la polverina a cui si riduce il legno marcio.
tropicale, fra piccoli campi coltivati a taro, cascate che formano pozze d'ac
, vi-654: diansi le carte da tarocco a caronte, accioché meglio possa toccar in
o, anche, crucciarsi in partic. a causa di una forte alterazione emotiva,
qualcuno, con una pazza volontà cominciano a un tratto a contender con quello;.
una pazza volontà cominciano a un tratto a contender con quello;... onde
.. onde la cosa si riduce a tale che, taroccando col cervello bestialmente seco
dimande. nievo, 211: io seguitava a taroccare a giocare e a martoriarmi con
nievo, 211: io seguitava a taroccare a giocare e a martoriarmi con lei;
io seguitava a taroccare a giocare e a martoriarmi con lei; ma già la mia
altre carte di seme svolgendo funzione analoga a quella della briscola; a tali carte
funzione analoga a quella della briscola; a tali carte, che alcuni ritengono indicatori della
un significato simbolico ed esoterico, e a ciò è dovuto il loro impiego nella cartomanzia
il matto. bruno, 2-82: « a quel gioco » disse lui, « vo-
-gioco praticato con tali carte (e a seconda delle zone si può praticare con
e assumere denominazioni diverse quali le minchiate a firenze, i germini in tutta la
tutta la toscana e la forma dimin. a bologna). - per lo più
, o che perdono / il tempo a scacchi, o sia a tarocco o a
il tempo a scacchi, o sia a tarocco o a tavole, / o le
a scacchi, o sia a tarocco o a tavole, / o le più volte a
a tavole, / o le più volte a flusso e a sanzo, mostrano /
o le più volte a flusso e a sanzo, mostrano / allora d'esser più
, / sono iracondo, e frettoloso a un tratto, / e fra medici,
al sacerdote giuocator di tarocchi, ed a tutti i suoi commensali, ma segnatamente
barzellette. pavese, 5-102: stette a sentirmi senza più guardare quei quattro che
più guardare quei quattro che s'ocavano a tarocchi. n. ginzburg, i-1301:
poi vengono quei ragazzotti del loro paese a giocare a tarocchi. -figur
vengono quei ragazzotti del loro paese a giocare a tarocchi. -figur.:
« e bene io fui destro né a cederlo né ed abbruciarlo, ed è riposto
tal luogo, che sfido il diavolo a scavarlo ». c. e. gadda
, 'de'tarocchi',... ponendo a tutti li circostanti un nome di tarocco
un nome di tarocco e qualcun ai poi a di- chiarar chiamando per
chiarar chiamando per quale cagione stimasse che a quello il nome d'un tal tarocco fosse
. sciocco, stupido; pazzo. a questo e bemi, 231:
di star fra fomari e calzolai e plebei a giocarsi in tutto di un carlino in
in tutto di un carlino in quarto a tarocchi, o a trionfi o a sminchiate
un carlino in quarto a tarocchi, o a trionfi o a sminchiate che si sia
quarto a tarocchi, o a trionfi o a sminchiate che si sia: che ad
che metterebbe cuore ai tarocchi: atta a entusiasmare, a trascinare gli animi più insensibili
ai tarocchi: atta a entusiasmare, a trascinare gli animi più insensibili.
delle sartie maggiori, e servono non solo a tener aperte le medesime, ma anche
tener aperte le medesime, ma anche a reggere il trilingaggio. 2. piccola
di una biscaglina (anche nell'espressione scala a fra i tarocchi: v.
sono visitati / e trattenuti ah'ombre e a taroc- chini / a primiera, a
ah'ombre e a taroc- chini / a primiera, a tresette, a trionfini.
a taroc- chini / a primiera, a tresette, a trionfini. roberti, ix-183
chini / a primiera, a tresette, a trionfini. roberti, ix-183: e le
cfr. ludus tarocorum, ad tarocum (a vel- letri, nel xvi sec.
veggo furbacchiotto / se io non ti mando a ca'col culo rotto / mi vengan
fanfani, i-183: 'taralo': animaletto presso a poco come il baco da seta che
delle sartie e dei paterazzi che serve a mantenerli a distanza uguale e regolare; è
e dei paterazzi che serve a mantenerli a distanza uguale e regolare; è anche
, e stringendole tra il bicorno, servono a tenere le sartie medesime a giusta distanza
, servono a tenere le sartie medesime a giusta distanza, perché possano servir di
1-ii-487: servono... i tarozzi a tener distese le cap- piere della branda
30 centimetri, e servono aa scalini a diverse scale. 3. manicotto cavo
e nel deserto di gobi, ed estinto a causa della caccia; era di taglia
di esclamazione. idem, 18-i-1139: accanto a un croato tarpano, dal viso fegatoso
. pananti, i-115: io dissi a ciapo, ove pescaste mai / quel tarpan
dove era sortita la tarpana, attento a non compromettersi troppo nel caso che sbagliasse.
... sarebbe poi venuta su a sua volta con l'incarico di svegliarmi.
più star solo / ed un peccato sarebbe a tarpallo. n. villani,
inabile si rende / quell'augello, a cui tarpansi le piume. cesari,
le piume (o parte di esse) a un uccello, in partic. per
piume ella vestiva / tarpate l'ebbe a penna a penna e tratte, / donolle
vestiva / tarpate l'ebbe a penna a penna e tratte, / donolle in cibo
penna e tratte, / donolle in cibo a quella fiamma viva / finché fur tutte
farla chetare [la cicala], né a serrarle la bocca né a tarparle le
], né a serrarle la bocca né a tarparle le ale né a strapparle alcune
bocca né a tarparle le ale né a strapparle alcune cartilagini, ch'ella ha sotto
da farcisi trovare al buio indifesi, a scanso di essere... rapiti e
si peritavano di sollecitarne il pagamento renitenti a sborsar la taglia, un orecchio o una
parllo e togli la reputazione. p. a. franceschi, 8: o si trovasse
il popolo pareggiata l'autorità di minuzio a quella del dittatore, stimarono d'averlo
artigli: / e il brando che a tarparli il ciel destina, / il fatai
inclinazione, un'attitudine, un potere a qualcuno impedendogli di agire o di esprimersi
di agire o di esprimersi liberamente; tenere a freno, reprimere un determinato atteggiamento.
locuz. tarpare le ali, le penne a qualcuno). fiore [dante]
teso, / e prendergli a'gheroni e a la gala. t. d'aragona,
rimediate, or che potete, / fate a quei tre cristian tarpare l'ale,
della pubblica morale. bacchelli, 20-319: a svelenire e tarpare, se non proprio
svelenire e tarpare, se non proprio a tacitare ed estirpare tale fioritura di commenti
ci ha tarpato le ali (a te, a me, a tutti)
le ali (a te, a me, a tutti) il trionfo del
ali (a te, a me, a tutti) il trionfo del verismo romano-piccolo-
, 1-12-10: quella [virtù] che a dio non fu sempre leale / si
leale / si spenna e tarpa sì che a poco a poco / a star conviene
si spenna e tarpa sì che a poco a poco / a star conviene in qualche
tarpa sì che a poco a poco / a star conviene in qualche basso cale.
le ali, le penne, le piume a qualcosa: ridurne, impedirne la manifestazione
14: e le sue forze stima / a sì sublime impresa diseguali, /.
le piume, / altrui fiero, a sé crudo, empio a me stesso.
altrui fiero, a sé crudo, empio a me stesso. battista, vi-2-42:
profonda, / santa e fredda, a ogni cosa sublunare / tarpavo le ali,
-tarpare le penne e le ali a qualcosa: v. penna1, n.
/ lasciate in terra e sì ven gite a volo. m. adriani, ii-438
più che di poco risorto, vicino a morire, anche nel movimento mi sembra,
penna 7 tanto s'affida a le più dure imprese, / e con
apollo ha rese, / l'ali tarpate a la mia fama impenna? bruni,
al mar tirreno, / ma non giungono a tanto ali tarpate. fagiuoli, ix-44
carducci, iii-2-98: vissuto io fossi a sterminar tiranni / con voi, roma ed
è tarpato, / ma dall'alpi a palermo / apollo tonsurato / insegna il cantofermo
sanno la severa, anzi spietata tarpatura a cui il manzoni assoggettò tutto quanto nella sua
o tarquiniensi, tarquinii, tarquizi, erano a roma pressapoco ciò che i fiorentini a
a roma pressapoco ciò che i fiorentini a parigi e in francia, al tempo ai
o tarquiniensi, tarquinii, tarquizi, erano a roma pressapoco ciò che i fiorentini a
a roma pressapoco ciò che i fiorentini a parigi e in francia, al tempo di
o tarquiniensi, tarquinii, tarquizi, erano a roma pressapoco ciò che i fiorentini a
a roma pressapoco ciò che i fiorentini a parigi e in francia, al tempo di
o tarquiniensi, tarquinii, tarquizi, erano a roma pressapocociò che i fiorentini a parigi e
, erano a roma pressapocociò che i fiorentini a parigi e in francia, al tempo di
della spagna citeriore (costituita nel 197 a. c!), nel sud
della catalogna, che si estende intorno a essa. collenuccio, 29:
romani, dopo aver molto faticato a soggiogare i cantabri, li compresero nella
agg. che è nato o vive a tarragona, città della spagna nordorientale, in
-che è proprio, che appartiene a tale città (un territorio).
deviazione esterna del piede; si accompagna a dolori a livello del tarso e a zoppia
del piede; si accompagna a dolori a livello del tarso e a zoppia e colpisce
a dolori a livello del tarso e a zoppia e colpisce soprattutto i giovani fra
. (per anton. con riferimento a san paolo, nativo di tarso).
'quali il tarsense la viene tanto più a magnificare, quanto a giudicio di tutt'
viene tanto più a magnificare, quanto a giudicio di tutt'il mondo è passata per
anche nella locuz. av- verb. a, in tarsia). g
mio proposito annettere alla considerazione de'pittori a tempera o a olio certi generi di
alla considerazione de'pittori a tempera o a olio certi generi di pittura meno nobile;
. d'azeglio, 5-i-84: stava a sedere su un letto in forma di rettangolo
relazione prima con la frase di donatello a paolo uccello, che la sua prospettiva
che la sua prospettiva poteva servire solo a chi lavorasse di tarsia, poi con
la porta della camera era di sandali a tarsia con fili d'oro e radici di
della quale [colla] tratteremo compiutamente a dimostrare in ciò cne adoperar si può e
. buonarroti il giovane, 9-31: a compor la sofistica tarsia / v'è
prese da questo o quello. 'l'ode a dante del giusti è un lavoro di
letter. lavorare, decorare, ornare a intarsio. documenti per la storia
baldovini [tramater]: dà di mano a un bastone, e po'lo tarsia
i. che la attesta nel 1401 a bologna. tarsiato (pari. pass
. ant. e letter. lavorato a intarsio, decorato con tarsie. filarete
gemme era lo scritto, / tarsiato a caratteri d'egitto. 2.
i. che la attesta nel 1442 a ferrara. tàrsico1, agg. anat
piede sia palpebrale. m. a. marchi, 1-ii-251: 'tarsico': aggiunto
mati tarsidei a cui appartiene il solo genere tarsio,
; di piccole dimensioni (da 9 a 16 cm), hanno una lunga
arti esili. m. a. marchi, 1-ii-250: 'tarsio': genere
de'quadrumani, da buffon così denominati a cagione dell'eccessiva lunghezza de'loro tarsi
con un piccolo tarsio spettro, brutto animale a vedersi ma non cattivo a mangiarsi.
brutto animale a vedersi ma non cattivo a mangiarsi. bianciardi, 4-155: certe notti
: certe notti, quando non riesco a prendere sonno, mi sfilano in processione dinanzi
, 6-x-30: tutte le camere eran messe a molto ricco mobile,...
. con bei pavimenti di tarsiti di quercia a scompartimenti d'avorio. =
falangi de'diti; ma le prossime a queste non si chiamano metacarpo, ma metatarso
che costituisce lo scheletro di ogni palpebra a cui dà forma e sostegno. m
dà forma e sostegno. m. a. marchi, 1-ii-251: 'tarso': diconsi
-tarso reticolata esteriormente ricoperto da un tessuto a forma reticolare. savi, 1-36:
falangidei e dei cinque degli insetti, a sua volta suddiviso in diversi articoli.
suddiviso in diversi articoli. m. a. marchi, 1-ii-251: tarso è anche
particolare durezza (con partic. riferimento a quello estratto nelle cave pisane).
>iù bello che la mostra mandata. a. neri, 1-7: il tarso adunque
duro e bianchissimo, che in toscana fa a piè della verucola di pisa. targioni
: la cameretta da letto conteneva un lettino a padiglione, una toeletta con tavola di
cinque ossa metatarsali. m. a. marchi, 1-ii-251: 'tarsometatarsico': nome
per cui l'articolazione risulta essere intratarsica, a differenza di quella tibiotarsica propria dei vertebrati
consisteva in un abito e calzoni verdi a righe gialle, ampio collo a canne bianco
calzoni verdi a righe gialle, ampio collo a canne bianco, calze bianche, grandi
un'ampia parrucca bianca, il cappello a punta, l'abito verde e le
per lo più in senso disprezzativo, a chi intoppa nel favellare. slataper, 1-75
pazzo di tuo fratello », mi disse a spizzichi, ngendo d'inciampare nelle sillabe
, che anche voi conoscete, crimporsi a chi li ascolta. = nome d'
sì tartagliaci, che è un morire a sentirli. tartagliare, intr
, che, per non potere esprimere a un tratto le parole, e quelle specialmente
, agg. pronunciato con difficoltà, a stento o, per estens., in
se non che i musicanti la accompagnavano, a intervalli, con parole di canto tartagliate
cotta rossa, tagliata sottilissima, piegata a forma di cartoccio, tartagliata in ispecie
man gesteggia, e tartaglione / seguita a dir te-te scuotendo i guanti.
nella confezione dei kilt (e originariamente a ogni clan, in cui si suddividevano
; la folla un po'spelacchiata davanti a buckingham palace. = voce ingl
con scafo in legno, un solo albero a calcese, vela latina e asta di
tartana / che imbarcava / tronchi di pino a riva ad ogni mese, / al
pesca anche detta paranca, usata inizialmente a chioggia e nell'adriatico, ha scafo
chioggia e nell'adriatico, ha scafo a forme piene e prua ricurva, munito di
e strascinandosi con molta veemenza, viene a rompere l'ova de'pesci. panzini,
, è una fila di case disposta a semicerchio. tartane e veneri sono in secco
3. per estens. rete a strascico manovrata da due imbarcazioni da pesca
da pesca di tale tipo (detta anche a seconda della trama della rete più o
tartana spessa': specie di rete detta a strascico. -l'insieme dei pesci
libricciuolo poetico faceto, d'uno stile legatissimo a quello de'nostri buoni maestri antichi toscani
, gli atri scozzesi tappezzati di tessuti a quadrettoni tartanici e ai pelli di capre
colori. tartanina, sf. rete a strascico per la pesca delle sogliole fatta
strascico per la pesca delle sogliole fatta a forma di borsa, con un'armatura che
si tende in mare, e si tira a braccia da due parti nella barca,
. messisburgo, lxvi-i- 292: a fare una tartara. prima farai una spoglia
in tartare con uovo e zuccaro dentro a bastanza, con acqua rosa. e.
tutti de rlu- tone / mandati insieme a le tartaree sede / dove del mondo si
mi gittò tartareo fondo, / che a me del cielo abitatrice e nata / in
quel torbido bollore di passioni servili, considerato a traverso il silenzio da cui roma è
trapassato. marino, 20-515: tornare a stige le tartaree genti, / l'altre
stige le tartaree genti, / l'altre a le stelle e l'altre agli elementi
lo spirto ardente; / e, a depurar la fermentata massa, / del doglio
quando è composto di polvere aderente, a guisa di stalattite o ai sostanza facilmente
vestito, verso le ore io montammo a cavallo. = comp. di tartaresco1
prodotto da essi (con partic. riferimento a tessuti con colori molto vivaci particolarmente apprezzati
boccaccio, viii-2-232: 'con più color sommesse a sopraposte', a variazion delpomamento, 'non
'con più color sommesse a sopraposte', a variazion delpomamento, 'non fer mai drappi tartari
zibellini. tesauro, 2-272: schiene dipinte a piaghe, come drappi tartareschi. casti
tartaresco sono gente che temperano e dànno a intendere linguaggi da uno linguaggio a un
dànno a intendere linguaggi da uno linguaggio a un altro che non s'intendessero insieme.
, vanno ammazzando, rubando e mettendo a sacco, a ferro e a fuoco
ammazzando, rubando e mettendo a sacco, a ferro e a fuoco il paese nemico
mettendo a sacco, a ferro e a fuoco il paese nemico. -bere
componente di lieviti minerali. m. a. marchi, 1-ii-251: 'tartarico': acido
cvi-404: ma con patto perciò, che a voi dimostro / quel che seguì,
.., il viennese tartarineg- gia a parole. e tartarineggia sempre sul motivo della
protagonista spaccone e velleitario dei romanzi di a. daudet (1840-1897). tartarinésco
. che è proprio, che si riferisce a tartarino, protagonista dei romanzi di a
a tartarino, protagonista dei romanzi di a. daudet (1840-1897), che
tartarinesca dell'architetto munito eli macchina fotografica a tracolla, e addirittura con i calzoni
scimmia è docile quanto basta per imparar a danzare e lasciassi tranquillamente vestire.
2. coperto di incrostazioni minerali. a. chiappini, cxiv-14-83: la 3a [
lavorabile, resistente all'azione dell'aria a poco pesante. santi, ii-414: raccogliemmo
è quando la piaga enfia intorno. a quel medesimo vale lo sterco dell'uomo polverizzato
col tartaro arso in ugual misura. ancora a quel medesimo vale il tartaro mischiato minuto
g. f. achillini, 148: a far polve che da bel lustro a denti
: a far polve che da bel lustro a denti / pomice una oncia mezza di
tartari generati in questo modo, buoni a far fonti per i giardini e nei cortili
e piglia varie figure secondo il corpo a cui s'applica. 3.
recente, ma col tempo dà luogo a incrostazioni dure e di vario colore (
però di aver sofferto dei dolori de'denti a causa della cattiva dentatura. ma io
: allorché mio padre morì, nel sorriso a cui dischiudeva la bocca, si vedeva
sottilissimo tartaro dell'orma con attaccarsi uniformemente a quei minimi calcoli abbia potuto di giorno in
calcoli abbia potuto di giorno in giorno a poco a poco accrescere la loro mole,
potuto di giorno in giorno a poco a poco accrescere la loro mole, ed insieme
buonarroti il giovane, 9-509: il tempo a cui son tignuole e tarli, /
e tartaro ministri / invidi per dar fine a ciò che nasce, / a ciò
fine a ciò che nasce, / a ciò che cresce, a ciò che sorge
nasce, / a ciò che cresce, a ciò che sorge in alto, / avvilisce
, agg. denominazione (propriamente riferibile a ùn gruppo di tribù della mongolia orientale
del tartaro corsiere. -con allusione a speciali corpi di cavalleria di origine centroasiatica
piatto altrui / del patrimonio / pappato a lui. -riferito con uso improprio
lui. -riferito con uso improprio a un africano. antonio da ferrara,
anche noto come 'orda d'oro') che a partire dal 1237 invase la russia
russia costituendovi vari khanati indipendenti e minacciando a più riprese l'europa orientale; piccoli
del caucaso e della persia (e tende a essere sempre più soppiantato da tataro,
. libro di sydrach, 506: poi a uno tenpo uscirà una bratta gente d'
uno tenpo uscirà una bratta gente d'entro a due montagne, ciò fieno tartari,
fieno tartari, e torranno tutto il levante a quella lorda gente saracina. scambrilla,
, ischiavi gnezzi e ballachini / sono a suo guardia e altra gente istrana, /
od ungari fuggendo avanti ai tartari vennero a mescolarsi coi valachi... in seguito
i. da sanseverino, 1-87: arrivammo a una città chiamata zor- colia, che
-che è proprio, che si riferisce a tali popolazioni; abitato da esse (
europa vi sono alcuni paesi tartari confini a caffa, con li quali il signor-turco vive
lessona, 1439: 'tartara': nome dato a una razza di cavalli di piccola statura
gente. 2. completamente estraneo a un luogo, a un ambiente (
2. completamente estraneo a un luogo, a un ambiente (una persona).
manzoni, fermo e lucia, 415: a pochi passi dalla porta, dove è
nominano anco ne'canti), 'tartaro'comincia a dirsi il corriere di queste parti:
., alla tartara): salsa fredda a base di maionese, senape, capperi
e liscia, mediante sempre tramenare. a. boni, 20: abbiamo chiamato rapida
di unire i torli d'uovo crudi a quelli sodi. c. e. guada
, nell'allegoria di una guarnigione posta a guardia di un deserto da cui si
= alter, di tataro, con accostamento a tartaro nel signif. di 'inferno'
più tarda pare confondersi con esso venendo a indicare genericamente l'oltretomba sotterraneo, gli
alle moderne cose, / da lor cacciate a viva forza, e l'una / si
, e fuori di regola, come a dire dalle concrezioni tartarose che fanno le acque
tartarose che fanno le acque, anche a giudizio del senso chiarissime, nelle parti laterali
sono i 'bagni di s. filippo'situati a mezza salita di una collina tartarosa assai
. zool. nome comune generalmente attribuito a tutti i rettili dell'ordine dei cheioni
'tarterucca'. 'tarterucca, tarteruga': a tortoyse or shell-crab. redi, 16-iii-337
curioso nome dato alla dermochelys coriacea, forse a ricordo della leggenda secondo la quale il
delle sassate. ojetti, i-756: andare a contemplare il volto di suor anna color
appiattivano come grandi tartarughe fra le dracene a colonnati. pavese, 3-204: qualcuno
tuoi grossi / occhiali di tartaruga / che a notte ti tolgo e avvicino / alle
, 1-525: ti risposi, e scrissi a lungo per quell'animale di baracco,
... sono poi una tartaruga a dare la così detta ultima mano.
5. plafoniera di forma ovale simile a quella di una testuggine, usata per
marina, 31: 'tartaruga': grosso peso a forma di disco da fissarsi al fondo
nel xviii sec. caratterizzata da un ponte a forma di tetto per fornire riparo ai
spezie di bastimento che ha il ponte elevato a foggia di tetto, per mettere a
a foggia di tetto, per mettere a coperto le persone e gli effetti che vi
come una tartaruga o le tartarughe, a passi di tartaruga, coi piedi di tartaruga
.]: 'camminare come le tartarughe, a passi di tartaruga': lentissimamente. ferd
di greco / non è mai largo a chi i gheron gli pesta, / s'
: tradizionalmente la voce viene fatta risalire a un lat. tardo tartaruca, deriv.
. marotta, 4-62: chiesi dunque a ubaldo s. notizie dei tarta- rugai
vernici, e formò scodelle tartarugate e a vari colori, che allettavano l'occhio e
che allettavano l'occhio e si smerciavano a migliaia. tartarughescaménte, avv. scherz
dossi, 1-i-186: gli impiegati cominciano a comparire tarta- rughescamente, ma nessuno si
tarta- rughescamente, ma nessuno si decide a far qualche cosa. = comp.
nome d'azione da tartassare. te a uno sforzo duro e prolungato; lambiccarsi,
burro, ma non poste al fuoco. a. boni, b. davanzati
egli stesso / mi venisse alle mani, a lui pria gli occhi che ne fé la
via. cervo e salame d'oca mettendole a contorno di vassoi con tar / schiantar
schiantar vorrei di testa e poi buttarlo / a precipizio: e tutti / perché ch'in
. moravia, 24-100: pur continuando a tartassarmi con la mano, ansimava visibilmente
imbriani, 6-40: l'ersilia ricominciò a tartassare i tasti. 2.
necessità, e non lo era, prese a tartassare, dio lo perdoni, il
-opprimere, vessare, in partic. costringendo a iniqui esborsi di denaro. la
, però s'uscivano d'af- frica a poco a poco. 3. stancare
s'uscivano d'af- frica a poco a poco. 3. stancare, affliggere
, affliggere duramente una persona, sottoponendola a gravi problemi e difficoltà (un evento,
che mi bolle dentro e pensa come sto a questi giorni. g. bassani
tartassa. fantoni, 1-478: sono stato a pietrasanta quantunque avessi la febbre che col
; è proprio il male che lo tartassa a quel modo. loria, 5-05:
l'amorosa scabbia, / comincian dolcemente a ragionare / e si dicon parole inzuc
una tassatìssimó). sottoposto a una violenta aggressione; ridotto in cattive
lettura di un mio dante che entrando a montefusco mi era stato confiscato e soltanto
.. e... tartassato a torto dalla fiera invidia. giusti, i-265
la gola. carducci, ii-3-18: a questo poeta tartassato da tutti gli imbecilloni
-vessato, angariato, oppresso; sottoposto a ingiuste e pesanti imposizioni fiscali.
« uomo qualunque » costa 5 lire a roma e 6 lire fuori città; sulla
forte somma di denaro al gioco. a. casotti, i-i-iii: il dottor che