ma non molto, che la prendano a dormire in una di quelle baracche di legno
figurato di cosa malandata, che tende a cadere in rovina. borgese, 1-196
abbiamo certe possibilità, con quello che costa a tener su questa baracca. baldini,
baracca. brancoli, 4-272: quanto a me, signor alfio, il giorno che
cascasse la baracca, vi faccio nominare a occhi chiusi pubblico accusatore nei tribunali del
lanterne: proprio come se quella gente a un tratto avesse piantato baracca e burattini
va sui monti con la figlia pinabella, a tagliar legna. -rizzar baracca: mettersi
tagliar legna. -rizzar baracca: mettersi a litigare. tommaseo-rigutini, 3025: rizzar
con uno o con più, mettersi a contendere forte e sfrontatamente; come chi
: ora che mi rammento, non sarebbe a caso il posto d'accademico della crusca
bricioli e era stato tutta la sera a far baracca. panzini, iv-58:
giochi, ecc.). a condurre avanti la baracchétta ereditata dal padre.
collodi, 32: si trovò in mezzo a una piazza tutta piena d'annunzio
di gente, la quale si affollava intorno a un gran baraccone pagno, che
di legno passando pel baraccone tutto a scompartimenti come una come se fossero
fogazzaro, 2-128: era venuto a torino per educarsi alla nostro postale
cecchi, 6-297: da un lato, a un'ombra politica. colà studiava
il corso margherita vidi allora, a ridosso dei mucchi di mondezza, una
erboso. e. cecchi, 3-174: a quelle baraccaménto, sm. complesso
per ricoverarli e ripararli? d'improvviso incontro a un verde prato, animato d'una
sboccò in una specie di piazzale, davanti a un pogna e malinconici fracassi d'orchestra dai
baracca-moravia, vii-85: fuori del circo, a ridosso della tenda, menti di zingari
. c'era un baraccone, dove, a pagamento si poteva visitare = deriv.
deledda, ii-514: se voglio vado a ballare, se voglio bevuto chi
grappa! nelle svoltate, vado a cantare, se voglio vado dalle donne,
voglio che non ci si vede a cento metri, lui lancia questo barac
lui lancia questo barac monto a cavallo e vado in un ovile e dico
, si beve. come andrà a finire questo baraccone del mondo dove
insistenti, bene o male sono stato a pigione tanti anni. circuire.
abita in baracche, siste-. non sommano a più di 842, 907 franchi.
c'erano degli altri baraccati. a tutti gli abitanti di dichiarare i loro mobili
2. edil. sistema baraccato: a indicare una coe semoventi-, ognuno paga
essi vengono scelti dal baracchina del tiro a bersaglio. capitano della compagnia, e servono
2. disus. brocca, tegame a due manici (anche zini, iv-58:
nel 1536), che a sua volta discende dalla forma dell'ital.
la trovino bella, cale a: ba-ra) e da una conclusione particolare
si pesano per gli costumieri del re, a tutta la quantitade in somma denari 2
(di un forte situato in cima a un'amba). pascoli,
deriv. dallo spagn. barangay, che a sua volta discende dal tagalo balangai (
sagra, ma tutte le sere andava a venchieredo. verga, 4-16: gli
700: qui il lettore domanderà a se medesimo come un uomo pari a
a se medesimo come un uomo pari a galeazzo avesse potuto beccarsi una medaglia al
seco nella sua ruina, lo aveva condotto a mostrare che gran differenza ci possa essere
dove fummo introdotti e prendemmo posto intorno a un'immensa tavola apparecchiata. pea,
, gli passarono davanti, cominciavano persino a formare una storia. pratolini, 2-463
baraondeschi uffici distrettuali sarebbe mai più riuscito a ripescarlo, né in russia, né
si fida / di sensale, va a far tosto sensale / di chi 'l barò
oro avea chiesti l'ingrata / in prestanza a colui, ch'io il credo appena
un barare con me stesso sapendomi condannato a non poter scegliere un destino nella libertà.
le carte ecco tutto, aveva imparato a memoria la serie delle combinazioni. 2
bàratro, sm. voragine, profondità a precipizio e senza luce, abisso.
infernal baratro, / empio tiranno, a che pur fremi? buonarroti il giovane,
giovane, 9-732: ti s'affaccino a i passi e cani e lupi, /
voragine ove gettavansi i malfattori; quindi venne a indicare qualunque orribile profondità. baratro in
riflesso di fuoco. ungaretti, ix-13: a più di mille metri / d'altezza
in una fosforescenza. la neve riprese a cadere in quel baratro d'aria.
di tenebre e di silenzio, ora a immagine... d'una via ignota
settembrini [luciano], ii-2-234: a poco a poco il mondo scadde da
[luciano], ii-2-234: a poco a poco il mondo scadde da quella grandezza
notizie giorno per giorno senza riuscire mai a riempire il baratro tra la data di
corrente o cadente muove una grande ruota a pale, e questa fa girare l'intero
le xii copie di velluti... a barato di panni di bramante,.
conte, / e altra volta fui a tal baratta. landino, 134 [inf
21-63]: « altra volta fui a tal baratta », ciò è a tal
fui a tal baratta », ciò è a tal battaglia; né una altra volta
21-63]: « altra volta fu'a tal baratta », a tal baruffa e
altra volta fu'a tal baratta », a tal baruffa e contrasto: perché quando
perché quando 'l senso è fatto obediente a la ragione e che la lassa proceder
contrario seguirebbe, quando 'l senso predominasse a lei: e dice « a tal
predominasse a lei: e dice « a tal baratta », rispetto al luogo ch'
. fazio, iii-17-61: e tutti questi a quella gran baratta / fuggian dinanzi al
era quasi uno partimento da uno luogo a un altro, ed uno barattamento.
. barattare » tr. fare a cambio (di una cosa con altra
barattano [la scienza della scrittura] a vento e a fummo della vanagloria.
scienza della scrittura] a vento e a fummo della vanagloria. ser giovanni,
, e'baratta la volontà d'uno a quella di molti, e'baratta l'amore
verso il figliuolo, che è infinita, a quella degli istrani, o parenti o
glossario medievale del commercio, 42: a dì xvii di novembre barattamo con dino
; e se voi giudicate che sia a barattarla con la vostra, io sarò contento
. canti carnascialeschi, 1-119: barattiam vetri a spilletti, / donne, molto volentieri
piaceri del mondo, poiché gli baratterebbe a un poco di rugiada che gusta ora
rugiada che gusta ora essendo ostrica. a. f. doni, ii-40: brevemente
. doni, ii-40: brevemente, a poco a poco, con barattare, ricambiare
, ii-40: brevemente, a poco a poco, con barattare, ricambiare e tornare
i troiani il primo modo di barattar cose a cose, e non pare che l'
alquanti sacchi di noci moscate per venirle a barattare in tanti barili di fichi secchi
si sapeva che cosa fossero, fin a tanto ch'io non trovai questa fabbrica
): e poi, m'avrebbe a restituir la collana d'oro di mia
iv-2-433: s'industriavano an- ch'essi a vendere, a barattare, a legiferare e
industriavano an- ch'essi a vendere, a barattare, a legiferare e a tender
ch'essi a vendere, a barattare, a legiferare e a tender trappole. panzini
vendere, a barattare, a legiferare e a tender trappole. panzini, iii-313:
il disutile che non si potrebbe vendere a contanti, ed è mestiere da imbroglioni.
: la insegna dell'aquila fu abbattuta a la costa di catellina, e le sue
ant. cedere, arrendersi. intrattenersi a discorrere, scambiarsi i saluti, ecc.
se io e mia moglie potessimo scegliere a piacer nostro la compagnia che dovrà toccarci
foscolo, v-119: io mi metteva a passeggiare per lungo e per largo senza
parole, non significa che discorrere intorno a cose di poco momento: dice per
vano di una porta,... a rispondere al chiacchierio vuoto dei conoscenti che
chiacchierio vuoto dei conoscenti che passando accanto a lui barattavano quattro parole per cortesia.
scolpiva od inchiostrava panchi, chi giocava a tresette, a smercili, ed anche alla
panchi, chi giocava a tresette, a smercili, ed anche alla mòra..
tanto con quegli austriaci, da cominciare a poter barattare parole in tedesco. manzini,
, 242: l'uomo rimase indietro a barattare qualche parola d'intesa.
. figur. barattare le carte in mano a uno: fargli dire quel che non
iii-165: conosco i polli e so che a un punto preso fanno di tutto e
franciosi assai bene incaciati, / andando a vallembrosa per cappelli, / furon tenuti tutti
offici e benefici. fiore, 91-7: a cotal gente i'sì do tosto mano
, e venire in fuga, morìa a dolore. = di etimo incerto
buon re tebaldo: / quivi mi misi a far baratteria, / di che rendo
nella tenace pece nera e oscura, a mostrare che le loro baratterie erano sì oscure
per l'avarizia si conduce l'uomo a prestare a usura,... a
avarizia si conduce l'uomo a prestare a usura,... a fare baratterie
a prestare a usura,... a fare baratterie ne la signoria e nel
barattaria, di dir sì per denari a chi per ragion si de'dir no,
], o altra dignità per denari, a chi non è degno d'averli e
la capivo, bastava un talino qualunque a pulirla, e prendo il più sveglio dei
aveva dieci anni, e lo metto a lustrare gli ottoni col petrolio.
in una cal- daiuola, e cuocile a fuoco lento. = lat. tardo
farina / colta fo subitamente / e a cuocer non fuor lente / in un caldai'
, ii-468: per non si avere a pigliar noia ogni giorno di quello che
noia ogni giorno di quello che avesse a mangiare, coceva il lunedì un caldaio di
. alvaro, 9-163: era bravo a prendere i polpi con le mani, li
per mio stesso consiglio è stato costretto a versarne i più bisognosi nel caldaio del
i vanti, / che fér dal piano a gli ultimi arconcelli / l'alta torre
cald'allesso, ma dove, scritta a quel modo, si declina la sola prima
. = comp. da calda a lesso. caldaménte, avv. (
bene avvinazzare, e ineb- briare, a romore caldamente gli feciono armare e montare
romore caldamente gli feciono armare e montare a cavallo per farli assalire l'oste de'fiorentini
cotanti romori che si leggono, simili a questi di perottino, che egli così caldamente
[il gonfaloniere] fussi obligato ordinariamente a questo peso, el quale è sì
troppi inimici, il che non è a proposito della città,... e
che così caldamente, tante volte, / a mia madre ed a me festi di
tante volte, / a mia madre ed a me festi di tónni / e sempre
nuovo da mia parte il signor tesauro, a voler consegnar la detta cassa, nella
qualcosa per lei, eccomi qua pronto a contraccambiarla delle cortesie usate a me una
qua pronto a contraccambiarla delle cortesie usate a me una volta e di quelle che vorrà
quelle che vorrà, spero, usare a questo giovinetto che le raccomando caldissimamente.
amico di compar tita partiva appunto allora a quella volta [di pordenone];
colorato, spagnolettesco: che si libra a mezz'aria e a metà cammino fra seneca
che si libra a mezz'aria e a metà cammino fra seneca e il petrarca
come sono rosso? guerrazzi, ii-381: a lei, udendo simile strazio dei cari
radice dei capelli -e non era buono a spiccar sillaba. la velia sull'uscio.
* crocidò il vecchio « ma corro a annunziarla *. 2. ant
forte calura. anonimo, ix-983: a que'quaranta santi, a una fontana
, ix-983: a que'quaranta santi, a una fontana / che per freddezza non
) il forno (dove si pone a lievitare il pane). 4.
uno speziale, /... / a dire ed a sentir carote grosse /
/... / a dire ed a sentir carote grosse / come pedai di
la ciurma di quella gente maledetta intorno a un caldano. maniglia, 1-3-288: da
: 'caldano, braciere', largo vaso a basse sponde, per lo più di rame
secondo caso il caldano si trasporta sospeso a un uncino di una bacchetta di ferro
di una bacchetta di ferro. serve a tenervi brace accesa per iscaldare, e per
cenere. collodi, 23: si pose a sedere, appoggiando i piedi fradici e
passare la sizza, i pavimenti nudi a mattonelle... e per la casa
via dei geloni. caldani e scaldini a aumentare l'inerzia. moversi da una stanza
star col caldanino fra i ginocchi / a legger le gazzette, a dir l'ufizio
ginocchi / a legger le gazzette, a dir l'ufizio. carena, i-211:
di terra, curvo, elevato, fermo a due punti opposti della bocca. tiensi
caldarina, sf. piccola caldaia a tubi d'acqua che si usa per
tassoni, 4-35: la testa a furio da la coccia fende, /
coccia fende, / e nel ventre a vivian la spada caccia. / il primo
, e l'esercito vi sta già accanto a caldeggiarla, e a gettarvisi dentro se
sta già accanto a caldeggiarla, e a gettarvisi dentro se bisogna. = deriv
[il re] poca gente d'arme a gastigare col ferro e col capestro il
nome di matematici ai caldei, overo a certi superstiziosi indovini, come chiromanti,
garzoni, 1-540: poi si mette a bogliere in certe caldiere grandi,
di altri metalli). a. pucci, cent., 91-79:
, io: ricordo fo come, a dì primo di novembre mcccclxxxv, bernardo
mcccclxxxv, bernardo mio padre è tolto a pigione per uno anno uno magazino.
, nel mezzo e nel fine. a. neri, 25: piglisi ramina,
calderaio, andò in casa un gentiluomo a farsi dare una caldaia per portarla a
a farsi dare una caldaia per portarla a bottega a rassettare. carena, 1-202:
dare una caldaia per portarla a bottega a rassettare. carena, 1-202: *
artefice che fa utensili di rame, come a dire caldaie, paiuoli, casserole,
, casserole, padelle, e simili, a uso della economia domestica, e di
uomo vestito come un calderaio che beveva a una fontana. faldella, 2-100:
li pratici calderari veggano l'acqua disposta a congelare, e di sustanzia d'allume
frutto... e godono ben anche a quella calderna l'altre robbe seminateli intorno
uno calderone pieno di latte e portonlo a piè d'uno monte, menano quelli
uno monte, menano quelli cani giovani a quello calderone e in mentre che e'béono
la tua opera sarà stata nel calderone a bollire per lo spazio di un quarto d'
: ben mangiare e bere / e gire a spasso, portato c'ho su,
diceva che il coralli era stato licenziato a mia contemplazione per la pratica che teneva
come un calderone di sedani, dove a bollire, viceversa, ci fossero stati buttati
calderotto, e dolcemente si cuocano infino a mezzo. b. giambullari, 1-2-381:
fette di pane, potè finalmente presentarla a lucia. soffici, 1-113: guardava in
presso al palagio posti, si faccia a modo d'una casa... dove
10-42: e'calderugi overo carderini ubidiscono a quanto è commesso loro. lorenzo de'
quella virtù e caldezza, che dentro a quello si nascondea, allora si dimostra
dalla caldezza di quello riconfortato, da morte a vita gli parve esser tornato. idem
dentro s'afforza, / e contro a sé riflette sua caldezza, / e l'
leonardo, 1-252: fa questo ingegno a similitudine dello specchio concavo, il quale
, e con essa si crea una figura a sedere ritta, o come si vuole
soffici, 1-325: specie quella colorazione a lumi e ombre parimenti saturi d'un'
un'aurea caldezza, profondi e riposati a un tempo, pieni di mollezza, ma
di nostalgia abbandonata, gli faceva ripensare a figure e paesi intravisti, immaginati o visti
impeto, violenza d'animo, estrema facilità a lasciarsi trascinare dalle passioni. machiavelli
avolo. guicciardini, 104: [a fabio massimo] lo essere di natura cunctabundo
1-45 (i-543): se n'andò a far la debita riverenza a le signore
n'andò a far la debita riverenza a le signore reine,... supplicandole
perdono; o se pure ella a lui il chiedea per li rigori verso di
umani, le più dannose e lacrimevoli a chi le riceve. cattaneo, ii-2-317:
il quale per caldezza d'animo trascorso a qualche violenza, fu messo in prigione
lontana, / e 'l fanciul trastullava a un bel caldino. serapione volgar.,
[la centaurea maggiore] in terra a caldino e a solatio, e ne'
centaurea maggiore] in terra a caldino e a solatio, e ne'monti alberosi e
il freddo, è da seminarlo nei luoghi a caldìo. idem, iii-38: gli
sensazione del calore (e si riferisce a oggetti che abbiano una temperatura superiore a
a oggetti che abbiano una temperatura superiore a quella normale o dell'ambiente: contrapposto
quella normale o dell'ambiente: contrapposto a freddo). novellino, 3
ogni scotto più che fiamma calda. a. f. doni, 3-106: la
da i diretti raggi solari, siano potenti a mantenersi così lucidi e caldi, che
per la troppa sua focosità non sofferibile a bersi. parini, giorno, 1-68:
e con rutti la carne degli uomini a tocchi. / sotto la molta cinigia
ai polsi ed appressò la sua faccia a quella di lei così ch'ella ebbe
tempo caldo, per riposarsi alquanto, a castello a mar se n'andò. bisticci
, per riposarsi alquanto, a castello a mar se n'andò. bisticci, 3-343
parve che dubitassi di non aver più a tornare, per quello che fece con
: gente traea... / usa a temprar ne'caldi alberghi il verno.
idem, 1-71: non è sì grato a i caldi giorni il tuono, /
tempo e loco, come gli asini a i quali il sole, particulare o principalmente
/ rotar quasi parea / molto vicino a terra il carro d'oro. d
già pronta, la culla calda. a tutto la nonna aveva provveduto; e
ambedue i paesi si è obbligati lungo tempo a vita sedentaria. nievo, 118:
da quella bevanda calda, io arrivai a compormi una bellissima febbre; tantoché quando
quando il signor lucilio capitò di lì a un'ora, la fame erami passata e
3-96: don silvestro prese ad andare a farsi radere anche lui, fra quelli
quelli che aspettavano la messa, e a scaldarsi al braciere per l'acqua calda
la stanza, e sulla tela cominciavano a sfilare le diapositive dei dipinti studiati.
.. uno si voltava alla scolaresca a commentare... non dico che a
a commentare... non dico che a volte non facesse colpo. era come
mutato mondo, con timida mano cominciò a cercare se alcuna parte trovasse nel corpo
tommaso di beffi e rocco furci vennero a contesa di destrezza nel colpire con una
, 103: se pur ti conviene usare a la villa, guàrti di non ti
in loro ragione niuna; anzi pare a catuno essere un re, e voglioro favellare
le chiabellate di dio; se giunghiamo a palazzo, ci parlerete d'altro verso su
loro un magno convito, nel quale a ciascun cavaliere pose allato una bella dama
fanno con diletto in alcun loco. a. pucci, cent., 67-53:
e, iscrissegli una invettiva contro a quello passo che dice summum bonum,
aggrada, / pur che si faccia piacere a rinaldo, / ché di servirlo son
caldo. boiardo, 2-8-52: avanti a gli occhi suoi vedea ranaldo / e gli
273: si fa beneficio singulare alla città a accendere ed infiammare gli uomini generosi e
infiammare gli uomini generosi e di spirito grande a farsi gloriosi con le operazioni degne e
de la gonfiata superbia dei doni, ciascuno a la somma bontà ricorso, là dove
, che voi gli farete da lì a poco riprovare per falsa fino a disdire il
da lì a poco riprovare per falsa fino a disdire il detto, e confessarsi tutto
pensato adesso. menzini, i-118: a chi di febo ne'bei studi è caldo
tutta di lei la immagine / dentro a la calda fantasia venir. alfieri, vi-54
dell'alta / tua maestade offesa: a me tu spiri / nel caldo petto un
giovane dal caldo animo esse si misero a recitare, ad alta voce, una
respinge; i fiocchi radi e leggeri svolazzano a lungo per l'aria aggirati dal vento
svaniscono, come le monachine quando vanno a letto. 6. figur.
. -uomo, donna calda: facile a eccitarsi sessualmente. cavalca, 19-284:
annunzio, iv-2-55: lori vegliava: a lui tra la lascivia segreta del novilunio
per freddo le coppiette, ed erano calde a bollore; si stringevano quasi non bastasse
, da un sincero affetto; ispirato a entusiasmo, a fervore, ad alto
un sincero affetto; ispirato a entusiasmo, a fervore, ad alto sentire (uno
/ li suoi con tanto affetto volse a lei, / che i miei di rimirar
partissi, / tanto che 'l popol comincia a star saldo. sannazaro, 4-84:
fece manifesto, aggiungendogli mille caldissimi prieghi a fine che il giovine si disponesse ad amare
animo. alfieri, i-220: in mezzo a sì calde e faticose occupazioni della mente
, invano / dolce rigore, ed a vicenda caldi / sproni a virtù.
rigore, ed a vicenda caldi / sproni a virtù. monti, iii-74: quanti
vittime di quell'ordine di cose, a cui tentarono di resistere, ma a cui
, a cui tentarono di resistere, ma a cui nulla più si poteva fare che
foscolo, sep., 149: a noi / morte apparecchi riposato albergo,
celebrato in lui, esita bene spesso a porvi mano, temendo di far guasti,
osservazioni, domande, che la indussero a spiegare, a discutere; e infine un'
, che la indussero a spiegare, a discutere; e infine un'esortazione calda
discutere; e infine un'esortazione calda a studiare, a seguir con fervore quella sua
infine un'esortazione calda a studiare, a seguir con fervore quella sua disposizione all'
di avere sempre avuto per lei, anche a quel tempo, frequenti slanci d'affetto
laggiù, nei neri scialli / parlano a mezza voce della morte, / sugli usci
bell'armi e il corpo / pronti a tal prezzo. 8. figur
cuoio antico, sparso di chimere pallide a rilievo... il cuoio aveva
di tono. da calda e profonda a un tratto diventava argentina e quasi stridula
, 2-30: con voce calda cominciò a leggere quelle pagine magniloquenti. 11
deledda, iii-692: in fondo, a destra, da una porticina aperta, usciva
ira. proverbi toscani, 361: a sangue caldo, nessun giudizio è saldo
: erano forse, sopratutto, atrocità a sangue caldo; nel vivo dell'azione e
1-1046): e dicendo queste parole, a mal suo grado le calde lacrime gli
. marini, xxiv-829: piangeva ella a calde lagrime la sua sventura e non
, i-79: essi [zelatori] piangono a cald'occhi sul deperimento giornaliero dell'antica
« sì sì! » rispose giuliano piangendo a cald'occhi. verga, 4-65:
appena compiuto, recentissimo. a. pucci, 3-229: e se pisan
, 122-3: avendo un dì perduto a zara ciò ch'egli avea, essendo
impeto del giuoco, andò con un coltello a trovare imo che faceva ai dadi,
disperazione in vecchiezza, che ci manda a casa del diavolo calde calde, come
, 4-27: perché uno che il soldato a far s'è messo, / mentre
così su due piedi mi accingerei caldo caldo a distendere la sceneggiatura d'una nuova '
'. monti, iii-326: spedisco a personelli colla staffetta di oggi la dedicatoria
gli occhi del principe. l'ho mandata a mejan calda calda questa stessa mattina.
prima sera, e caldo caldo correte a scrivere un articolo in lode mia. lambruschini
: l'educatore che scagli subito un colpo a punire calda calda la mancanza, ci
ha del miracoloso, s'egli percuoterà a sangue freddo, senz'ira, senza
, 5-11: i politici, pronti sempre a scodellar caldo caldo qualche autorevole sproposito,
(356): vattene, e di'a calandrino che egli si tenga ben caldo
, che s'appicca, / venir a diportarsi ha per usanza. / la stanza
se'frigido né caldo, io cominciarò a vomerti fuora della bocca mia. bruno
fredda, per mostrare d'essere indifferente a riceverla e a non la ricevere.
mostrare d'essere indifferente a riceverla e a non la ricevere. -pigliarsela,
prendersela calda: preoccuparsi vivamente, dedicarsi a una cosa con grande passione, con
: né che il notaio volesse più bene a lui che a'birri, né che
che a'birri, né che prendesse tanto a cuore la sua riputazione, né che
: né che il notaio volesse più bene a lui che ai birri, né che
sue antiche e costanti mire. mandò a dire a gertrude che venisse da lui
antiche e costanti mire. mandò a dire a gertrude che venisse da lui, e
da lui, e aspettandola, si dispose a batter il ferro, mentre era caldo
l'era caldo, di soppiatto aveva spedito a lecco un suo famiglio, dal quale
che non era compiuto il mese dacché a menico trinca gli era morta la prima
caldétto suspiro) parlando per lettera. a. neri, 37: di poi si
potentissima bevanda / ch'io ti presento entr'a quest'alberello / bell'e calduccia,
, che ormai lascia andare il mondo a sua posta purché non manchi la cena?
infra tutti costoro. -tosto. a. pucci, cent., 47-56:
tra le dure zolle, / e venga a mano d'un forese folle, /
folle, / che la stropicci e rendalati a pena, / dimmi se 'l frutto
dante, purg., 3-31: a sofferir tormenti e caldi e geli / simili
le corte, / dando di bene a ciascuno speranza. g. villani, 5-3
di state e grande caldo, bagnandosi a diletto in uno piccolo fiume chiamato il
m. villani, 2-44: dappoi a pochi dì fu il caldo sì disordinato,
: qui hae sì grande caldo che a pena vi si puote sofferire: che,
cavalcando ver l'india minore, / cominciomo a sentir caldi roventi, / su per
/ dal freddo al caldo e da sira a l'aurora, / dimmi ove adesso
costume / alcun rivo corrente, / venite a me dolente, / che d'ogni
nel conspetto degli uomini grandi e che a pensieri onorevoli abbiano la mente volta, si
che vengon di sopra, / portano a mori insupportabil caldi. bandello, 2-17
cicale, che in quell'ora facevano a gara, non mi lasciavano udire ciò che
scudi di quattrini, esso volendoli portare a correggio per alcune occorrenze sue, carico
, carico di quelli si mise in cammino a piedi, e per lo caldo grande
sotto terrestre velo, / quasi mortali a soffrir caldo e gelo, / e febo
gelo, / e febo degli armenti a guardia pose. galileo, 284: perché
al freddo, non al mondo, a cui pur serve la morte continua delle parti
la morte continua delle parti, come a l'animale quella del cibo. carletti,
dir meglio intemperie di quel paese nuovo a me che non aveva ancora provato né sentito
la materia del vuoto, la riduce a men luogo. magalotti, vi-152: datemi
donnicciuola sua amica si diede pian piano a camminare pel campo, a cianciare e a
pian piano a camminare pel campo, a cianciare e a prendere aria. alfieri
a camminare pel campo, a cianciare e a prendere aria. alfieri, i-124:
muto linguaggio: -che sugo c'è a farci correre? eppoi a questi caldi
sugo c'è a farci correre? eppoi a questi caldi! pirandello, 7-195:
soffoca dal caldo: / l'equatore è a due passi. gramsci, 78:
. pavese, 63: i ragazzi cominciano a giungere a sole più alto. /
, 63: i ragazzi cominciano a giungere a sole più alto. / non lo
luce de la lor gran civiltade son sufficienti a spengere ed annullar l'oscurità, e
caldo: in luogo ben riscaldato; a una temperatura elevata. canti carnascialeschi,
carnascialeschi, 1-335: voglion essere i ricci a stare in caldo, / l'un
orso, e venir la tentazione di correr a strappar le coperte dai loro lettucci e
moglie per vederli balzar dal sonno in camicia a quel freddo. ungaretti, ix-12:
ungaretti, ix-12: uomini intorno al caldo a veglia / chiusi sotto il lume a
a veglia / chiusi sotto il lume a petrolio nella stanza, / con 1
, » esclamai, « che mi riprovi a passare ». si raddrizzò e passò
« questo ti terrà caldo, quando verrai a lavorare; perché adesso bisogna aiutarci tutti
mai sala da ballo? » disse a ginia. « quei ragazzi sono tanto cari
del caldo del proprio petto, rendere a me più benigna. marino, vii-358
., 22-54: quivi mi misi a far baratteria; / di ch'io rendo
essere ridotto di ladroni suoi ribelli. a. pucci, cent., 39-59:
poi giunto per sua iniqua stella / a ber ne l'altra l'amoroso caldo,
xv-28: sentii [me] vicino a porgere / il piè servo ad amor
il troppo caldo, / discorre di mandarmi a san vivaldo. cuoco, 1-35:
mostrato contro i rei, e quasi incominciava a sentir pietà di tanti infelici, i
i quali non vedendo condannati, incominciava a credere innocenti. cattaneo, iii-4-22:
, e narra calmo e meditativo, a modo di filosofo che ti dia l'interpretazione
, sicché si completavano correggendosi e fecondandosi a vicenda. manzini, 7-155: l'orchestra
che il caldo naturale di quella età a perdere comincia le sue forze. bartolini,
e favore di certi fiorentini, levarono a romore la terra di prato per sospetto
faenza alla chiesa, e che segretamente atassono a mantenere la difesa. a. pucci
segretamente atassono a mantenere la difesa. a. pucci, cent., 10-2:
'l popol fosse guasto e rotto / a caldo di manfredi e d'altri strani,
65-50: soldò molta gente, ed a suo caldo / fece ammiraglio di quella brigata
, con la virtù o col vizio, a caldo o a freddo).
virtù o col vizio, a caldo o a freddo). -in caldo:
per lo comune di firenze fu mandato a quello comune che rimandasse lo sbandito.
, / sì, di darlo il padre a me / sciolto, liber, vivo
dolce lume adombra. -lavorare a caldo: a fuoco. biringuccio,
adombra. -lavorare a caldo: a fuoco. biringuccio, 1-135: ogni
così ancor di rame, si lavora a caldo ed a freddo. d'annunzio
di rame, si lavora a caldo ed a freddo. d'annunzio, ii-182:
di vele e d'ormeggi, / bianca a piè di fulve montagne, / odor
montagne, / odor di fasciame unto a caldo / con pégola sevo e cerussa
confortato e riscaldato di far uffizio contro a coloro che tolsono detto scatizza, e che
, e che diedero caldo e favore a ciò. cellini, 663: e di
ciascun di loro un buon caldo, essi a seder si posero. grazzini, 2-196
e lavatosi le mani, si misero a tavola. -pigliare il caldo (
fuoco, mettendolo dentro [lo smalto] a poco a poco dentro acciò che non
mettendolo dentro [lo smalto] a poco a poco dentro acciò che non pigli il
dentro acciò che non pigli il caldo a un tratto. -essere, venire
(i-120): gli corre addosso a guisa d'un serpente / a chi presso
corre addosso a guisa d'un serpente / a chi presso gli passa quando è in
indifferente. fra giordano, 1-257: a dio di nostro bene e di nostro
di nostro bene e di nostro danno a lui non fa né freddo né caldo:
caldo: se tutti ci salvassimo, a lui non cresce gloria; se tutti andassimo
quelli di cielo e con gli angeli, a lui non scemerebbe gloria...
...: dunque le nostre opere a dio non fanno nulla. giusti,
per non affliggere gli altri si mette a fare il bravo è come uno zoppo
è come uno zoppo che s'impanchi a ballare il valz. beato chi non
né freddo. esso non badava neppure a quello che gli dicevano brancati, 4-154
mettere in piedi, seduta, coricata, a testa sotto e piedi all'aria.
uovo. -battere, fare due chiodi a un caldo: prendere due piccioni con
sottilmente pensarono di fare disfare due chiovi a un caldo col fuoco della guerra.
e'si potea con uno altro partito / a un caldo due chiodi insieme battere.
non solo che le note non servirebbero a nulla, ma ch'elle servirebbero a
a nulla, ma ch'elle servirebbero a male. non facendo esse che stemperare in
recate ne'versi, e venendo innanzi a voi intarsiate di citazioni la più parte in
farebbero nascere del loro autore? quello a un dispresso che, passeggiando sul corso
violenta]. nievo, 1-81: a brescia non arrivò che in sulle sei
. d'annunzio, ii-687: i cervi a bere / scendono ansanti nella gran caldura
dove le femmine cantavano nella caldu. a. comisso, 7-265: quella massa
moltitudine di suoi simili, pure entro a un chiuso. montale, 1-47: non
. sensazione acre, bruciante, dovuta a cibi o aromi che riscaldano. sassetti
cannella del zeilan] col suo calore a scottare il palato come farebbe il pepe,
.. le saranno sempre notabilmente nocivi a molte e molte altre parti. magalotti,
, ne succede spessissimo l'infiammazione. a. cocchi, 8-115: riscaldano [queste
età forse di quattordici anni, e accostandosi a messer valore, il cominciò a guatare
accostandosi a messer valore, il cominciò a guatare in viso, dicendo: « vo'
che sono minutissimamente cannuzze, che nascono a cespugli, le quali fanno gravi danni alla
alla terra, e non son buone a cosa che sia, e conviene estirparle e
e formanti fra loro determinati angoli; a un estremo del tubo fra due dischi di
multiple, appaiono disegni graziosi, variabili a piacere con la rotazione del tubo.
sul serio: sarebbe come se veniste a chiedere, se la gente si diverta
uomo di spirito passa il suo tempo a meraviglia, e vi vede per entro tutto
ingenua che la famiglia dell'artigiano manda a servire perché si procacci la dote,
fare delle evoluzioni così rapide che accennavano a vere e proprie esibizioni davanti alle facce
di giovani che saltando dalle macchine venivano a farle corona formandole intorno un vero e
, benché svariatissimo; e appare bello a seconda di quanto, chi lo considera,
dee venire undici dì più addietro, a ritroso del calendario e dell'anno.
niccolò copernico... fu chiamato a roma sotto leone x, quando nel concilio
emendazione del calendario ecclesiastico, facendosi capo a lui come a grandissimo astronomo. boccardo
ecclesiastico, facendosi capo a lui come a grandissimo astronomo. boccardo, i-400:
un piovano, che sfoderi il calendario a i contadini. tesauro, xxiv-51: per
, notati e disposti col loro ordine a mese per mese,... con
che gli era or letto or sedia; a capo al letto giaceva un piccolo calendario
protetto dalle tenebre se l'avea data a gambe, ringraziando tutti i santi del
dopo quel giuramento solenne, cambiar vita a marco mèola; lo vedemmo ogni domenica
chiesa e sentirsi la messa; lo vedemmo a passeggio in compagnia di preti e di
. redi, 16-i-12: evoè replichi a gara / quella turba sì preclara /
. annali. garzoni, 1-360: a queste tre specie [di storia] isidoro
sono i calendarii, i quali digeriscono a mese per mese le cose successe.
. locuz. -avere nel calendario: avere a noia, in fastidio. appi
calendario, / gli voglio in quanto a me tutto il mio bene. forteguerri,
. cecchi, 15-36: aver del calendario a fare una cosa. calendario è quello
., 2-10 (254): essendo a lui il calendario caduto da cintola,
son fermo lì: chi non è galantuomo a tutta prova, o sventoli una bandiera
un calendario buono per fanciulli che vanno a scuola: costringere tutti i giorni all'
(253): incominciò ad insegnare a costei un calendaro buono da fanciulli che stanno
un calendaro buono da fanciulli che stanno a leggere. -recarsi i calendari fra
in più dì in grande allegrezza. a. pucci, ix-408: e poi
199: in questi tempi, essendo presso a quel calendi che i senesi rinnovano la
ed altri signori suoi vassalli, che tutti a londra a calende di luglio si trovassero
suoi vassalli, che tutti a londra a calende di luglio si trovassero a le nozze
londra a calende di luglio si trovassero a le nozze e coronazione de la reina
marzo? i consoli sparuti / cavalcarono a lodi, e con le spade / nude
croce, i-3-4: e se si risolve a interrompere i suoi affari agl'idi,
(anche soltanto alle calende): a tempo indeterminato, a una data che
alle calende): a tempo indeterminato, a una data che non verrà mai.
intende / sian per partir de'greci a le calende. l. bellini, v-341
proprio interesse. bartolini, 15-245: a questi lumi di luna, occorre,
si chiama un operaio il lavoro va a terminare alle calende. -avere il cervello
. tassoni, 4-35: la testa a furio da la coccia fende, /
coccia fende, / e nel ventre a vivian la spada caccia. / il primo
1-22: perché i giovani è più agevole a ingannare che i vecchi, il diavolo
insieme: i quali, ritrovandosi insieme a cena una sera di calen di maggio
pensarono scontrarsi nella brigata de'cerchi e contro a loro usare le mani e i ferri
o pentecosta, / e sia intorno a lui sanza far resta, / dicendo che
far resta, / dicendo che già mai a la sua costa / non dormirà,
dì di calendimaggio nella città di marsiglia a un torniamento, e chi ne rimanesse
quei sentimenti che si possono anche affare a popolo libero: aveva i suoi cavalieri
che si aggiravano nelle strette vie intorno a forcella. d'annunzio, i-258:
al calen di maggio gli uomini attendono a tutt'altro che a cantare: « l'
gli uomini attendono a tutt'altro che a cantare: « l'è venuto maggio,
, calendula hortensis), con fiori a capolini raggiati, di colore aranciato,
donne, rescaldati da sua calente fiamma, a darse con le proprie mano acerba e
, la quale suol essere comune a quelli che fanno dei lunghi viaggi in
che attacca i marinai, si dà a divedere piuttosto la notte che il giorno,
tassoni, 7-46: che sapea tutto a mente il calepino. bracciolini, 1-12-27
cosa potranno fare coloro che si danno a poetare in una lingua [come quella latina
una piazza immensa fatta apposta per fermarcisi a cabalizzare, con in mano i loro
disse, « vi dò respiro fino a san michele. a partire da san
vi dò respiro fino a san michele. a partire da san michele, cento lire
). ant. e letter. avere a cuore, importare. uguccione
male! / già non ti cale a cui spegni la vita, / perché tu
qui, non genti accorte / veggio, a cui mi lamenti del mio male:
lamenti del mio male: / se a costei non ne cale, / non spero
verso l'oriente, / come dicesse a dio: « d'altro non calme *
saluta, / non riguardate dentro a li occhi sui, / che è tal
al mio cor avvenuta, / ch'a l'anima non cal di star con lui
: amor vi guata, / a cui tanto ne cale, / che mai
o mortale, / sì come a cui del ciel, non d'altro,
ci conosco. de jennaro, 76: a che mi strugo a far sempre
76: a che mi strugo a far sempre immortale / questa legiadra in cor
tigre e d'orso? / a che di comendarla ognor mi sforso, /
123: questo tuo divo, a cui nullo altro è equale / rida la
, scribili [i versi], / a tal che poi mirando in questi
: veramente questa giovane fa bene a torsi marito, poi che a sua madre
a torsi marito, poi che a sua madre par che non caglia
, 2-1033: poi ch'io fui giunto a la magione antica / del padre
tardi) avisti, / ch'a quella maga, per più nostro male,
, per più nostro male, / tenerci a bada eternamente cale. tassoni, 4-68
ch'altri non fia de le tue glorie a parte. d. bartoli, 39-55
volessono o no, seco quivi erano a parte così del disonore come del sangue
/ or che sei mio bel nume, a te cal poco; / e pur
labbro / parole intesi di fanciulli, a cui / nulla cal della guerra. foscolo
que'prigioni? che l'amino? che a loro / caglia di lui più che
al visconte di beaucaire minacciante l'infemo a suo figlio aucassino ove non abbandonasse nicoletta
, un erpice o un rastrello; / a me non cale che testate avvampi:
. -essere in calere: stare a cuore. boccaccio, iii-3-13: o
boccaccio, iii-3-13: o palemon vieni a vedere: / vener è qui discesa
parlar, furon dilette; / or sono a tutti in ira ed in non cale
, mentre questi restano in non cale a coloro che più apprezzano quei c'
giamboni, 2-204: vostre ricchezze facea a voi molte cose mettere in non'calere
vostra non vo'faccia obbriare, né mettere a non calere lui, che tutto ciò
dica chi vuol, ch'i''l mett'a non calere. dante, conv.
fuori che la sapienza, avere messe a non calere. busone da gubbio,
: tu... hai potuto mettere a non calere le leggi. m
penserò. giov. cavalcanti, 94: a te, strenuo ed ottimo uomo,
, come ti demmo pieno mandato sopra a ogni ciascuno che di costà è nostro obbligato
; però che di costà poco mettiamo a calere: appresso a noi vi vogliamo
di costà poco mettiamo a calere: appresso a noi vi vogliamo. bembo, 2-15
poneva in non calere, o veramente a non cale, o ancora a non colente
o veramente a non cale, o ancora a non colente. guarini, 358:
del suo lesmo il vino, / a trincar si mettesse il vin toscano; /
mettesse il vin toscano; / ché tratto a forza dal possente odore, / post'
mettono in non cale il decoro, a proporzione di quello che esigesi per giungere
argo, ei dà barbare morte / a chi dà lor la tomba. manzoni,
la martinella eresi rimessa in ginocchione dinanzi a san rocco, come se nulla fosse stato
di queste papere. -che a dio caglia: piaccia a dio.
-che a dio caglia: piaccia a dio. pallamidesse, v-302-13: ché
spada gli vaglia, / e c'a dio caglia sì che sia vinciente.
voi non mi gittiat'e non calere. a. pucci, cent.,
, carrozzieri e calessanti sudditi di s. a. r.... fanno
si vieta pertanto e si proibisce a tutti ed a ciascheduno de'suddetti vetturini,
e si proibisce a tutti ed a ciascheduno de'suddetti vetturini, carroz
o senza mantice), per lo più a due ruote e tirata da un
: io non ho preteso né che vada a cavallo, né che vada in
con la spesa intollerabile d'avere a noleggiare due o tre volte la
o tre volte la settimana calessi a vettura o cavalli di posta.
4-237: un calesso era pronto a lor mestiere. / apparve di titon
749: tutta la mascherata era a cavallo o sopra carri vagamente inventati
: spedì una guardia di dugentoquaranta uomini a cavallo... per condurlo salvo a
a cavallo... per condurlo salvo a parigi. fu consegnato a essi il
condurlo salvo a parigi. fu consegnato a essi il giorno 22, cacciato in un
ora mi dispiace di non poterti scrivere a lungo come vorrei. nievo, 1-147
d'amore. dossi, 81: a mezzo il cortile alcuni paesani s'affacendàvano
il cortile alcuni paesani s'affacendàvano intorno a due tarchiati ponies e a un calesso
s'affacendàvano intorno a due tarchiati ponies e a un calesso. « dove si va
cavallante. e la vecchia: « a montalto ». « dio! come fanno
un calesse col mantice e una cesta a due ruote. cicognani, 3-55: davanti
sottili. soffici, 1-124: in capo a qualche ora, dài, picchia1 e
ora, dài, picchia1 e mena a forza di spinte e di puntelli,
. calessino, calessina. l. a dimari, 47: vuol comodo l'albergo
sé in un calessino, lo condusse a un altro filatoio, discosto da quello forse
batti il paese in un elegante calessino a doppie suste. pascoli, 547: avanti
, autorità locali in calessino, e a piedi i soldati. pratolini, 2-13:
brio, e sbeffarmi ora come condannato a sì umiliante lentezza. pananti, i-90
. kalesche (nel 1604), a sua volta da una lingua slava (cfr
, abbrividando dello spavento, mi vennero a raccontare il fatto e mi scongiurarono a
vennero a raccontare il fatto e mi scongiurarono a partir subito, per tema che a
a partir subito, per tema che a quel settuagenario bran- dilone non venisse anche
non venisse anche il ghiribizzo di far tagliare a pezzi i muli, i calesseri e
[pezzo] di simile pietra fatto a foggia di breccia, cioè di scappiuole quasi
,... legate ed imprigionate dentro a sottili lamine di quarzo.
dal cielo i motori, e vanno a calettare nella parte anteriore del telaio.
corteo i bolognesi lo videro dondolare così a ogni passo dei portatori, e che
c. dati, 3-114: una sera a cena comparve un pinocchiate, diviso in
della cosa calettata; è qna commettitura a dente e canale. * calettatura in terzo
canali dell'altro pezzo. * calettatura a coda di rondine ', così dalla
, sf. bot. erba annua (a grosso cespuglio, molto ramificato) della
bilancia, domattina di levata vorre'andare a far du'cale a bocca di rio per
di levata vorre'andare a far du'cale a bocca di rio per vedere se mi
: i giovanotti d'oggigiorno... a restar sempre nella bambagia attaccati alle sottane
calia il giorno della nascita di s. a. s. fagiuoli, 1-8-30:
cadiva stagni, docum. nel 1282 a venezia, col senso di * polvere,
letter. proprio di calibano, simile a calibano (per torrida bruttezza)
. linati, 30-180: ma a mezzo aprile son già in tanti [
acciaio. redi, 16-v-145: a questo effetto io ho trovato sempre opportuno
la calibrata previsione di quanto sarebbe accaduto a passeggiata finita. calibratóio, sm
delle armi da fuoco (e serve a distinguere e a classificare le artiglierie).
fuoco (e serve a distinguere e a classificare le artiglierie). galileo,
, o fonditore, ha voluto inventare a capriccio nuovi calibri e nuove dimensioni.
di cannone di quel tale calibro: 'a destra rimbombarono d'un tratto i grossi
le scheggie dei piccoli calibri cominciano veramente a diventare cattive. bocchelli, ii-107: dicono
che si producevano come temporali e terremoti a capriccio. 3. per estens
per gli asparagi, spremilimoni di vetro a corona dentata, ferri a uncino e
spremilimoni di vetro a corona dentata, ferri a uncino e a cucchiaino raspante per estrarre
corona dentata, ferri a uncino e a cucchiaino raspante per estrarre la medulla dall'osso-buco
, fra questi ch'egli giudica superiori a tali poveri latini, uno sperone speroni,
sferiche di piombo (di diametro uguale a quello della canna del fucile) che
nella origine di questa parola, che a ogni modo non è punto evidente,
sdrucciola. la prima, più antica, a poco a poco ha perso terreno e
la prima, più antica, a poco a poco ha perso terreno e ora si
piante dicotili dell'ordine policarpiche: arbusti a foglie opposte, intere, il cui fusto
, alto da 90 a 120 cm, a forma di cespuglio,
a 120 cm, a forma di cespuglio, con foglie ovali
, che fiorisce d'inverno con fiori a tepali esterni gialli e interni rosso porpora
, e mandano un odore soave analogo a quello del giacinto d'oriente. d'annunzio
donna... un tempo seduta a ragionare presso la finestra bassa nel profumo
ótv&ot; 'fiore '('fiore a calice '). càlice1, sm
e rendette le grazie, e dettelo a loro; e bevettero di quello tutti.
. marino, 5-44: quando toma a portar l'amato paggio / il calice d'
leggier fattone un saggio / il porge a lui. redi, 16-i-30: né
benevolo, / com'oggi ch'io libo a l'amico / pensando i varchi de
sua fontana. -a calice: a forma di calice. panzini, i-545
panzini, i-545: pulì il bicchierino a calice, lo fermò sul vassoio di
mistero vegetale e palpito. / le corolle a calice merlato / gialline appena viola /
bicchieri di un cristallo fine e antico, a calice, e un tovagliolo.
/ e 'l sangue di cristo si vend'a giumelle, / e croce e spine
messa. carducci, 477: cavalca intorno a l'avel tuo, voi tòro,
par roba rubata, che tutti fanno a chi piglia piglia. pascoli, i-266:
: 11 sacerdote alzava l'uomo a dio; alzava in un calice il
9-70: quello che faceva sempre impressione a remigio era tatto di versare l'acqua
baleno. 3. figur.: a esprimere un'esperienza dolorosa, una profonda
una profonda amarezza che si è costretti a sopportare. -bere il calice fino in
la grazia particolare ad un uomo gli dà a gustare il fiele del suo calice e
pacifica il nostro cuore, e si viene a disporre dolcemente a portar con più lena
, e si viene a disporre dolcemente a portar con più lena il peso delle
qual risposta credi tu ch'io abbia fatta a questa crudele villania? nessuna, affatto
villania? nessuna, affatto nessuna. avvezzo a bevere da molto tempo questo calice d'
il deliziarsi nel sangue, il gustare a sorsi tutto il calice della vendetta, il
: consolati, teresa; quel dio a cui tu ricorri con tanta pietà,
anat. calici renali: i tre condotti a forma di imbuto che portano forma dalle
. -ant. membrana dell'utero (a forma di calice). lorenzini,
membrana, perché è simile e corrispondente a quella che nelle galline yacquapendense, yarveo
. ant. pezzo di legno duro, a forma di calice, che si pone
chi di voi / porgerà più pronto a noi / qualche nuovo smisurato / sterminato calicióne
cfr. varrone, 5-127: « calix a caldo, quod in eo calda puls
: parlando si era di nuovo avvicinata a lui, e gli tendeva le belle braccia
adottato da quando la contessa si era stabilita a firenze in omaggio all'insegna floreale della
la terra, e dalla natura coperta a guisa di bossoletto con maravigliosa industria. in
totalmente un paradosso, mentre farete riflessione a quelle tante sorte di galle, di gallozzole
[licheni], le caficiee, visibili a stento ad occhio nudo, si rivelano
, ecc.): con ricettacolo a capocchia peduncolata e tallo crostoso o polverulento.
vo'sotterrarvi infin sopr'al ciuffetto. a. f. doni, 3-98: finisco
calicità, sf. letter. l'essere a forma di calice. leopardi,
* sasso 'e 8w [i. a * casa '. calicòfori, sm
, in colonie: lunghi da 2 a 30 cm, privi di pneumatoforo.
fin'in calicutte se tu vuoi senza a pena accennar la contrada, o la casa
se bene lava poi la bocca; a chi l'usa, buona e saporosa,
aggiunta più tosto riscalda, che se a caldezza calidità fosse giunta. marsilio ficino,
chi la reggesse, non verrebbe insino a te. tasso, n-iii-1105: l'
elementi leghi con bell'arte, / a proporzione di noveri estensi, / ch'
proporzione di noveri estensi, / ch'a certa concordanza gli comparte; / sì che
col secco osserva pace, / congiunti a * nostri corporei sensi. bencivenni [crusca
de jennaro, 78: l'aspido ch'a salvar fui presto e vago, /
calidonio: animale mitologico inviato da artemide a devastare il territorio di calidone (e fu
addetto alla custodia dei depositi di materiale a bordo delle navi. = deriv
di hoccata cane imperadore de'tartari, a richesta e ammaestramento del re aiton d'
saracini del mondo, cosi come a roma il papa di tutti gli cristiani.
, 15-96: quivi lo trova che disegna a fronte / del calife d'egitto
bombardando il curio 242 con particelle a). =. dal nome
(formata da una suola ferrata a cui erano cucite le strisce di
e i pilei, e devi fare a tuo modo? ma guarda pur ch'io
d'oro, che gli rigiravano [a montezuma] il piè con parte della gamba
isidoro, 19-34-12: « caligae vel a callo pedum dictae, vel quia ligantur »
, come resistere per cinque ore di seguito a reggere la barra del timone in sussulto
zani de'nostri tempi. g. a. papini, prefaz., 13:
alzato sopra due ordini di logge con archi a tutto sesto, certe colonne di sentore
li suoi occhi,... cominciò a usare del l'olio.
, co'le ciglia aguzze, facendo a quelle ombra colle mani, e riguardare
. d. bartoli, i-460: dietro a questo [ronzio], un come
l'uno e l'altro ugualmente spaventoso a vedere: poi una cenere così densa
torrenti di cocentissimo fuoco, che rovinosi a precipizio giù per lo pendìo, e per
il paese. monti, 17-818: a lui, cred'io, / ancor non
eguaglianza i gruppi dei pali, simili a una processione di monaci per un cammino
nero, la città cercava di rimettersi a dormire, finché veniva un nuovo allarme.
verità, che dir la vogliamo, che a noi bene intesa si dimostra,.
la volontà... non è a fatto immobile al male, ma difficilmente è
che annosa / siede su gli occhi a le misere genti? cesarotti, ii-360:
il freddo che nei camino preso aveva, a lato a la sua donna in letto
che nei camino preso aveva, a lato a la sua donna in letto si corcò
caliginosità di quella aria infernale, apparse a gli occhi di dante alquanto più vermiglio
caro, 12- i-154: truovo infino a ora che giunone è descritta con una
purpurea luce oh! come allegro / a sinistra ridendo il ciel balena, / come
tutte le finestre spalancate nell'afa, simili a tanti buchi neri, le croci dei
che la caliginosa ignoranzia dell'uomo abbia a imponer legge alla divina sapienzia. tasso
lucerna sostenere nel caliginoso tempo che successe a gli apostoli. c. dati,
, diamo fuoco ai nostri innumerevoli becchi a gaz e incendiamo tutto il combustibile rimasto pur
plausibili. -in senso mistico, a indicare l'ottenebrarsi della mente umana a
a indicare l'ottenebrarsi della mente umana a contatto con i misteri divini.
che, con continua sollecitudine, stavano a battere i durissimi ferri alle caliginose e
mentre l'un'oste e l'altra a ciel sereno / libera altrove combattea. pascoli
ai bastimenti, ai bragozzi che navigano a tentoni verso il mare aperto.
. mediev. calimanus * pomo '(a venezia, secolo xiv).
. marin. grosso paranco multiplo, a sei capi (per sollevare grossi pesi)
composto di due grossi bozzelli o taglie a tre raggi e di una corda,
tutti gli altri raggi, e serve a tirare e a sollevare de'grossi pesi.
raggi, e serve a tirare e a sollevare de'grossi pesi. tommaseo
]: * caloma '. grosso paranco a sei o quattro cordoni con un bozzello
lat. mediev. calise [r] a e charizea (documentato nel sec.
in lombardia, le quali volevano per a pisa; e perché il cammino di costà
cadis (docum. nel 1352), a sua volta dal provenz. cadis,
la toppa », / diss'elli a noi « non s'apre questa calla »
. pure la notte si mandò due fanti a piè a alzare la calla, e
la notte si mandò due fanti a piè a alzare la calla, e stette alquante
con fusto sotterraneo rizomatoso, foglie astate a lungo picciolo inguainante alla base, infiorescenza
lungo picciolo inguainante alla base, infiorescenza a spadice giallo eretto, contornato da un'
calla. calvino, 1-22: si mise a girare tra le calle. erano tutte
, donde si passa da un luogo a un altro, come sarebbe da una via
132: da vederne uno [ulivo] a vedere poi la macchia della vigna,
aperta, ecco ch'io veggo / a torme a torme fuor d'ogni callaia /
ecco ch'io veggo / a torme a torme fuor d'ogni callaia / sboccar le
sacco in spalla, io presi allora a salire per l'irta callaia cretacea, che
selva con i rovai che sibilavano, a gruppi di serpi, il nembo, come
ant. strada, via cittadina. a. pucci, cent., 19-5:
, intento; mezzo, espediente. a. pucci, cent., 89-20:
, impiastrato... questo capitolino a sproposito, per uscir con manco disonor
male è, che io non credo a mille miglia di miglia d'essere arrivato
le callaie, la faccino traboccare presto a coprire chiunque vi sia sotto a vedere
presto a coprire chiunque vi sia sotto a vedere sino al ginocchio. targioni tozzetti,
una callaia aperta / da potervi ritrarre a salvamento. -aspettare alla callaia:
pulci, 15-44: sempre ove a te paia / la mia persona,
m'aspetta [il saracino] a la callaia, / vedrai che la tua
! -ritornare alla callaia: tornare a proposito. burchiello, 91:
.. donde si passa da un luogo a un altro, come sarebbe da una
la gola unsi / con un pollastro, a cui le caliamole / si teser per
nieri, 120: noi èramo lì fuori a sedere dopo cena a prendere il fresco
noi èramo lì fuori a sedere dopo cena a prendere il fresco, quando, eccoti
gente in su quel calle, / prima a vedere e disegnar si posa, /
: né sia persona che gli abbia a impedir o disturbare queste commodità dalla casa,
bartoli, i-437: un dì, tutto a caso, mi vennero messi gli occhi
alzata gli fea trinchetto sul capo ventoso a sembianza di nave d'alto bordo,
andava lentamente tronfo, premendo con passo a compasso que'calli erbosi. alfieri,
d'usbergo ergesi il crudo / fantasma a guardia del tremendo calle, / pari a
a guardia del tremendo calle, / pari a dirupo smisurato e nudo / cui batte
1-410: giunti presso a'guerrier, scesero a terra / e lungo il calle che
due sedenti / eserciti correa, vennero a prenci. manzoni, 298: per calli
le chiuse], ei venne; e a te si vanta / grande avviso recar
filo di sinopia, e bisognava aspettarcelo a cagione dei calli infernali, del buio
settentrionale del cratere primitivo cangiato nel lago a cui sedi dà il nome. sbarbaro,
di rose, fui nottetempo... a san martino, tutto orti, dorato
da sezzo, per isdrucdolevol calle, a santo fruttuoso. -far calle:
straparola, 2-2: con esso lei cominciò a menare una danza, facendosi far calle
menare una danza, facendosi far calle a coloro che s'appressavano per rimirarla.
. tasso, 10-28: e presono a piedi insieme il calle / ne la
amici le toglie, proposi di gridare a la gente che per mal cammino andavano,
svia / per torto calle gli uomini a cercare / quel che ciascun per natura disia
introduce un altro dannato di simile peccato a palesarlo. savonarola, 17: al
tuo deliberar. marino, 5-9: volge a tergo lo sguardo e mira e spia
rolli, 588: la numerosa e a gli avil simile, / che il ciel
giorno, ii-951: lor volumi famosi a te verranno / da le fiamme fuggendo a
a te verranno / da le fiamme fuggendo a gran giornate / per calle obliquo,
/ per calle obliquo, e compri a gran tesoro. mascheroni, 836:
. monti, x-2-198: nell'arduo calle a cui t'esorto vedi, / vedi
ignudo e solo / per novo calle a peregrina stanza / verrà lo spirto mio
il calle. caro, 8-471: seco a pari i da l'un de lati
per addietro andar usato / pe'cieli aperti a lui splendienti, / i lumi dicemea
. ariosto, 39-14: muo- vonsi a par duo turbidi torrenti / che nel cader
ch'è una calle di vento che dura a soffiare tre e quattro mesi continui.
gozzi, 1-97: la calle del forno a san polo è quale io la descriverò
intanate, e quando la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole,
la stagione comincia a migliorare, escono a guisa di lucertole, e portate fuori
vi si pigia e le voci giocano a palla fra le alte muraglie. borgese
alte muraglie. borgese, 1-36: a venezia, tra i palazzi che parevano cariati
pecudum inter montes angustum et tritum, a callo pedum vocatum, si ve a
a callo pedum vocatum, si ve a callo pecudum praeduratum ». callòtta
11-285: io prego il diligentissimo autore a farmi grazia d'indicare quali sieno, ed
non dicano: -callidamente li menò loro a farli morire ne'monti. palmieri [
nome della città laboriosa era '•tato issato a guisa di stendardo mendace) sulle antenne della
particolari, d'ogni dispositivo più adatto a invescare e a giocare l'avidità e la
ogni dispositivo più adatto a invescare e a giocare l'avidità e la dabbenaggine dei
guai. d'annunzio, ii-600: ma a te vanno i miei sospiri, /
te vanno i miei sospiri, / a te, ombra del monte circèo / letifera
più comune è il genere calliphora (a cui appartengono i comuni mosconi della carne
l'ometto in vetrina: dalle lenti a stanghetta solleva la fronte aggrottata, alza il
fronte aggrottata, alza il dito didattico a richiamo del callifugo. = voce dotta
di lampedusa, 47: se ne andò a rimestare fra gli enormi registri. in
calligrafìa, sf. l'arte che insegna a vergare i caratteri secondo regole di eleganza
l'esercizio della calligrafia è utile anche a chi non mira a farsi calligrafo di professione
è utile anche a chi non mira a farsi calligrafo di professione: quell'esercizio
produrre l'effetto di formare la mano a una scrittura anche ordinaria e andante,
, e rende le scritture più facili a contraffare. arila, 77: dicono
sicché ne'primi due esempi si viene a dire * bella bella scrittura ',
ha perduto il senso etimologico e vai press'a poco come 'scrittura'. sinisgalli,
anni fa, per ragioni professionali, a descrivere un banco scolastico: mi ci
, io posso supporvi dentro un contenuto a mio grado. poniamo che abbia riconosciuto la
. cecchi, 1-193: una calligrafia a duri, grossi bastoni verticali e a svolazzi
calligrafia a duri, grossi bastoni verticali e a svolazzi incerti e tremolanti come capelli.
decorativa, che col mare non ha a vedere niente. 4. scherz.
compiaceva di apporre la firma; adoperando a ciò un doppio paio di occhiali e
. esistevano pure nella villa, insieme a certe sue tavole di esercizi calligrafici, ove
un po'romantica e fogazzaroide, facile a sospirar de'tramonti e proclive agli esercizi
de'tramonti e proclive agli esercizi calligrafici a base di pascoli e chiesa di polenta
uno stilizzamento capriccioso e matematico, comincia a riportare tutte le cose sopra il suo
fa cadere e affastella in un cataclisma a inchiostro di cina, in una sterpaia di
l'esercizio della calligrafia è utile anche a chi non mira a farsi calligrafo.
è utile anche a chi non mira a farsi calligrafo. settembrini, 1-119: fatto
mio fratello peppino,... a lui affidai la faccenda di trovare un
scatola miniata di dentro e di fuori a custodia del calamaio di porcellana, dell'
dir. perito calligrafo: l'esperto chiamato a giudicare dell'autenticità delle scritture.
calligrafo: chi dal tribunale è chiamato a giudicare se uno scritto sia di mano del
dica che essendo più alta materia, a questa si convenga più alto stile.
canto arcano, / della diva calliope; a cui tutte / stanno dinanzi le future
natiche '. panzini, iii-55: a venere callipigia date due piedoni, e
l'ideale della callipigia, e si sottomette a un intenso dimagramento. = voce
pompeo magno furono e'primi che mostrorono a roma un animale chiamato chao e alquanti
morto sovra il compagno e quelle seco a terra fe'cadere, che si ruppe
di quei gatti che i ragazzi si divertono a calzare coi gusci di noce. panzini
bella al fisso polo. l. a dimari, 191: non calisto nel ciel
bot. famiglia di piante dicotili, a cui appartiene un unico genere, la
, molto forte (le termiti non riescono a intaccarlo), la corteccia ricca
di acuti dolori quando è soggetto a compressione). leonardo, 1-273
all'altro e caricavansi di calli. a. f. doni, 3-276: quelle
e sudare una camicia prima d'arrivare a quell'apparato. govoni, 2-1
e. gadda, 442: conoscevano a fondo tutto quanto li riguardava, le proprie
più soff ribile / quando è congiunto a penitenza il fallo. svevo, 3-782:
nelle ginocchio e ne'gomiti i calli a modo di cammello, gli quali avea
/ per i gran calli che han sotto a le piante, / non potrian bussicarsi
di catrame divertirsi nella noia della bonaccia a giocare con una cavalletta venuta a bordo
bonaccia a giocare con una cavalletta venuta a bordo con la verdura. pratolini,
si saldano le rotture delle ossa. a. cocchi, 8-150: tutte le
naturale ed al mutuo contatto, fino a tanto che le forze vitali producano in quel
ha della marra. -fare callo a una cosa: cicatrizzare una ferita morale
: angustia cotidiana quasi come uno callo a dolore face. -far callo: persistere
misericordia di dio, e di ritornare a penitenza a sua posta, o fa
di dio, e di ritornare a penitenza a sua posta, o fa calli,
abituare se stessi all'insensibilità morale, a non tener conto di consigli, critiche
il callo. -fare il callo a qualcosa: assuefarvisi, abituatisi completamente.
la pazienza, che facciamo il callo a tutte l'indegnità de la corte, o
povero diavolo, e se ne andò a fare il soldato senza tanti piagnistei, che
volte in vita sua, anzi quasi a ogni momento, in ogni luogo e in
-non avere un callo: essere pronto a fare qualche cosa, senza alcuna esitazione
, farò l'ubbidienza: / ma a battermela poi non arò un callo.
23-32: io vo'ch'ella mi porti a saliscaglia. / tu farai, innanzi
culo come le bertucce: restare seduto a lungo e a disagio. firenzuola
bertucce: restare seduto a lungo e a disagio. firenzuola, 756:
callo al culo come le bertucce. a. f. doni, 3-232: non
. doni, 3-232: non andava mai a messa né a ufficio, e le
: non andava mai a messa né a ufficio, e le prediche non gli facevano
: sia costretta l'acqua d'arno a passare tutta come per trafila per tre
travagliavo con la mia vela di randa, a ritrovare il filone d'acqua profonda,
ritrovare il filone d'acqua profonda, a spiare dove l'acqua fosse più bruna
più bruna, per entrare nel mio fiume a ormeggiarmi; ché più non sapevo il
plur. -chi). ittiol. pesce a scheletro cartilagineo del gruppo degli olocefali (
g. rosso, 1-15: a ristringere tutta quella callosità vale la radice
: un ultimo colpo di martello serve a schiacciare di lato le punte, facendole
e tu, bella bionda, attenta a dove corri! *, mormorava con un
esercitare le cose divine; e cominciollo a fare cherico, sanza sapere quasi leggere;
sue forze / frega il calloso cuoio a dure scorze. ariosto, 198: di
usbergo. d. battoli, 33-31: a queste due aggiugnete la terza sperienza,
palmi, l'altro, lungo fino a tre braccia. magalotti, 9-1-258: ai
. gozzi, 4-38: « moglie, a ragionar sincero, / alcun de'vostri
destra. nievo, 94: quanto a me la mia giacchetta era antica confidente
li destava colle mani pesanti e callose, a scapaccioni da smemorare. c. e
da lontano pensa e dice che siamo intenti a distruggere e non a edificare. è
che siamo intenti a distruggere e non a edificare. è un cervello più calloso
. 4. coriaceo, difficile a masticarsi. 5. sodo, duro
6-101: ma ben voglio levare il ruzzo a un tratto / a queste figurine del
levare il ruzzo a un tratto / a queste figurine del callotto. =
simintendi, 2-3-167: cominciai... a sentire la bocca mia divenire calluta.
402: per darele modo de lui mandarle a parlare, fe'corno le navi quando
qui di messere, come ho caro a vedervi amorevole di me stesso. caro,
sassetti, 212: fummo fino a quivi accompagnati da venti grechi, che
. marino, 15-2: la calma a la tempesta alfin succede. carletti,
e non lassano mai la nave insino a che non sentono l'odore della terra.
ciel s'imbruna / siede sul mar che a poco a poco s'ange / una
imbruna / siede sul mar che a poco a poco s'ange / una calma che
una burrasca, perché espone il bastimento a mancare di tutto. pascoli, 28
fortune mie rivolga in calma? l. a dimari, 86: 11 mar di
sono tempi di calma e tempi torbidi, a cui nulla può mettere riparo.
. algarotti, 2-459: quindi salendo a questi colli in vetta, / ivi
le cure egre talvolta / van de'pensieri a intorbidar la calma, / o cara
/ o cara solitudine, una volta / a sollevar deh! vieni i miei tormenti
un asilo, e ritrovare in mezzo a noi la calma dell'anima e de'
riprese sorridendo, che si sarebbe ingegnato a raggiustare ogni cosa. carducci, 604:
, mentre i capelli gli si cominciavano appena a brizzolare. pascoli, i-395: ricordatevi
, / e sia bella, più tocca a nudo calma / e, germe,
indirizzar tutte le prore dei suoi navigli a la volta de le navi, che
laonde si rimise in calma e domandò a quei due chi fossero e con qual'
-calma! calma!: come raccomandazione a dominarsi, a non perdere la testa
!: come raccomandazione a dominarsi, a non perdere la testa. cassola,
agg. che arreca sollievo (a un malore, a una ferita, a
arreca sollievo (a un malore, a una ferita, a un dolore fisico
a un malore, a una ferita, a un dolore fisico, ecc.)
. - anche al figur. a. cocchi, 8-105: sono queste acque
g. bassoni, 1-72: il percorso a ritroso, fra il portoncino e l'
: la musica avria potere di accendere a voglia sua, e di calmare le passioni
, ii-97: intanto i romori scemavano. a poco a poco non udii più nulla
: intanto i romori scemavano. a poco a poco non udii più nulla..
1-423: calmammo il bambino, lo mettemmo a dormire nella cesta isolandola bene tutt'intomo
a guardar fisso il fiume, e: «
! par che sia arrabbiato ». a dì che rompa, » fece uno fra
con la particella pronominale). ritornare a uno stato di tranquillità, di quiete,
qua, sul canapè; non pensiamo a ciò, che accadrà fra poco. verga
. verga, 3-90: « sentite a me: vostro marito è una bestia ad
essere in collera col municipio, e a far tutto questo chiasso. ora si
, rispose la zuppidda, calmatasi tutt'a un tratto. « io non me
: aspetto dritto, immobile, davanti a quella porta chiusa, che l'ansito e
. veniva fatto d'implorare che ricominciassero a tuonare i cannoni, per pietà.
cominciò nel settembre del mcccic, e cominciò a calmare per la festa di s.
e sulla mia terra affricana / calmata / a un arpeggio / perso nell'aria /
del mare (che impediva la navigazione a vela). sassetti, 311
avviata, nostra... vieni a discutere con noi, una sera:
, in mano comunista, è arrivata a servire un terzo della popolazione; ne
mediev. callamerium 'misura tipo'(a venezia, nel 1271); e cfr
quale diventa un po'strano se trasportasi a stagione, a stato di atmosfera,
po'strano se trasportasi a stagione, a stato di atmosfera, come * serata
dell'eternità. deledda, iii-319: vanno a vedere la grotta della sirena..
e guai se non si fa presto a uscirne perché la sirena nascosta nella grotta
la sirena nascosta nella grotta si diverte a scuotere il mare mentre i visitatori son
e le oche,... tornate a galla dopo il tonfo momentaneo prendevano remigando
campana, 20: dalla vecchia taverna a volte che raccoglieva gli scolari gli piaceva
che dice tutto calmo, come se fosse a casa sua. 4.
sporgeva il capo dall'uscio, e rispondeva a ciascheduno: « sta un po'meglio
la prendeva calma, certo essendo pagati a ore. 8. locuz.
persona, / ma di malicia a meraviglia pieno, / e sempre in calmo
di vite, e vi prego a por cura di mandar limi...
pelasghi e degli etruschi, e a quel piccolo oriente che le colonie pianta
seguito nei lanifici per dare il lustro a certe specie di panni.
lustro ai calmucchi e altri peloni, cioè a quei panni a lungo pelo che non
altri peloni, cioè a quei panni a lungo pelo che non si cimano. ciò
gira il tuo grido, / porti a un prato radiche e pappi: / non
pananti, i-299: l'esser passati a sì grande astinenza /... /
, né l'assicuratore né il datore a cambio marittimo. 7. figur
argento, alla quale diedono il corso a soldi cinque l'uno, e chia-
11. locuz. -dare o prendere a calo: vendere 0 comprare qualcosa con
giusti, 2-64: tutti asciugano / bottiglie a scialo, / senza battesimi, /
/ senza battesimi, / né prese a calo, / che vanno e vengono
od altri lumi di cera che servono a illuminazione. prendere a calo: patteggiare
cera che servono a illuminazione. prendere a calo: patteggiare di pagare quel tanto a
a calo: patteggiare di pagare quel tanto a un dipresso che sarà consumato nell'uso
uomini, e le donne non van prese a calo: servirsene, pagare l'uso
-fare il calo: sottrarre una quantità a un'altra per ottenere la differenza di
peso. vasari, i-140: ed a conoscere ciò, bisogna, quando i
cose. fagiuoli, 3-6-198: a molte cose fai la tara e il calo
. -prendere il calo: incominciare a calare. buonarroti il giovane, i-268
scargamento de peccati suoi, divotamente serviva a quel tempio. tommaseo [s. v
y?) po <; (passato a significare in epoca cristiana * monaco ')
, 22-7: vuoi ancor tu esser colpevole a torto con esso meco e da false
interpretare e difendere in pisa / deggiate a vostra guisa, / e come piace voi
rei, e piovere a'giusti, e a * peccatori. s. girolamo volgar
marino, i-29: e mi fo arditamente a credere che [i fiori della poesia
perché s'impigne calogno- samente contro a ciò, che la semplice veritade sostiene.
, 'nero '(poiché il calomelano a contatto con alcali puri assume un bel
di beatrice da capraia, v-403-21: item a la calònica di san donato in
: avvenne che 'l detto patriarca ammalò a morte, e commise a uno messere
patriarca ammalò a morte, e commise a uno messere rinieri di firenze priore del sepolcro
suo cappellano, che 'l detto braccio mandasse a firenze, ma il capitolo de'calonaci
calonaco di camerino per la procorascone imposta a quello chericato per messer lo marchese. fiore
alcun'ora e vecchio chino: / a brieve motti, i'son d'ogni mestiere
fuori così serrato, gli parve essere a mal partito,... e stando
di onore era chiamato messer antonio. a. f. doni, 3-271: al
. ant. canonizzare. a. pucci, cent., 32-56:
reg- gione,... venghi a comunicar altrettanto di virtù di calore.
da i diretti raggi solari, siano potenti a mantenersi così lucidi e caldi, che
della sua sfera conviene moto retto per tornare a quella. d. battoli,
del calore scorre un certo spirito nutritivo atto a pigliar la forma e la sustanza di
aggiuntovi lo strofinare diviene più vigorosa. a. f. bertini, 2-36: cagione
. carducci, 620: l'albero a cui tendevi / la pargoletta mano, /
vii-680 (18-10): ciaschedun de'fuggire a la merigge, / quando 'l calor
esala al suo tutto, / né riede a noi, quantunque esca a dispetto,
né riede a noi, quantunque esca a dispetto, / ignorando ch'a gaudio va
esca a dispetto, / ignorando ch'a gaudio va dal lutto. d
calor naturale un'agitazione e bollimento che vale a disgiugnere, a dissolvere, a confondere
e bollimento che vale a disgiugnere, a dissolvere, a confondere in una massa
vale a disgiugnere, a dissolvere, a confondere in una massa eterogenea tutte le
.. e le rende prossimamente disposte a potersene separare il sottile dal grosso,
e ventricolo per rendere una qualche attività a quelle parti spossate, ancor che esse
spossate, ancor che esse fornente fossero bollenti a segno che i famigliari nel maneggiarle vi
: michele decise che avremmo fatto meglio a rientrare e a metterci a letto:
che avremmo fatto meglio a rientrare e a metterci a letto: non dovevamo disperdere
avremmo fatto meglio a rientrare e a metterci a letto: non dovevamo disperdere il nostro
d'onestà la donna mia, / ch'a lo calor superfruo contasta. lorenzo de'
, che io non trovavo la via a tornarmene a casa. parini, xix-9:
io non trovavo la via a tornarmene a casa. parini, xix-9: rapido
amerò con tutto quel calore che avanza a quest'anima assiderata e abbrividita. d'annunzio
/ li suoi con tanto affetto volse a lei, / che i miei di rimirar
: de la quale induzione, quanto a la prima perfezione, cioè de la generazione
giorni le strade ne bevono. ma a guardarlo e pensare che quel fango era il
se ne andava, veniva freddo anche a me. 7. figur.
algarotti, 1-495: niuna cosa metteva egli a fronte di un piacevole amico; e
che nel calor del vino, o standosi a crocchio, esce dal cuore del compagno
in carrozza, e mandò la cameriera a recarne un paio. pertanto, quando
fu sparecchiato, e ci siamo trovati a quattr'occhi, quel nuovo calore ci
, quel nuovo calore ci diede spirito a condolerci, non foss'altro, liberamente
liberamente delle angustie dello stato nostro, e a conferire tra noi due per venire a
a conferire tra noi due per venire a composizione. d'annunzio, iv-2-121:
naturale avidità di narrazioni mirabili, cominciava a parlare dei litorali lontani. 10
vivacità, premura; espressione intensa e a volte eccessiva di sentimenti; affetto;
appena svegliato questa mattina mi sono dato a tradurla, e se la versione mi
egregie prove ne'migliori studi si adoperavano a narrare agli artigiani e lavoranti così alla
'l calore che provien dall'affetto, a narrare, dico, qualche cosa della storia
calore. d'annunzio, iv-2-579: a quanti gli stavano da
presso e lo amavano era facile ricevere a traverso il cristallo della sua parola il
cordiali ed espansive, riuscendo per un istante a fonderne i ghiacci. pavese, 6-263
accresciuta celerità di polsi, da calore a cui precede talora il freddo, ecc.
cercato di rivedere angiolina perché voleva provarsi a parlare e pensare con calore. doveva
del domani. -a calore: a sollecitazione, a incitamento di qualcuno.
-a calore: a sollecitazione, a incitamento di qualcuno. a.
, a incitamento di qualcuno. a. pucci, cent., 9-64:
nel seguente anno / i pisani, a calor del re manfredi, / rupper la
il massimo grado di caldo; pervenire a grande entusiasmo; trascorrere un periodo di
: usciva il granduca quasi ogni giorno a piedi, e quando erano tempi piovosi a
a piedi, e quando erano tempi piovosi a cavallo, con pochissima comitiva, scorrendo
rivedendo i magazzini, e dando calore a negozio di tanta importanza e così malagevole
da bologna stavasi in punto d'andare a siena per dar calore all'armi contra
armi contra de'fiorentini. -saldare a calore: con la fiamma. cellini
cellini, 572: si debbe cominciare a saldare: la qual cosa e primi
e primi modi di saldare si domandono saldare a calore. 14. dimin.
e precisamente da 14, 5 °c a 15, 5 °c). -piccola calorìa
e precisamente da 14, 5 °c a 15, 5 °c).
fertilizzanti che una coltura lascia nel terreno a vantaggio della successiva; maggese.