sociol. orientazioni-bisogno: tendenze dell'individuo a soddisfare certi bisogni, agendo sugli oggetti
alcuna fiata colle nubi de'monti infino a mezzo giorno. b. fioretti, 2-5-373
2. figur. che comincia a dar prova di sé, che inizia
dar prova di sé, che inizia a imporsi, a primeggiare (una personalità:
sé, che inizia a imporsi, a primeggiare (una personalità: nell'espressione
bernardino da siena, 513: noi aviamo a parlare della grazia splendiente di maria ed
li occhi verso ponente, / come dicesse a dio: 'd'altro non calme'
montagnette ond'è ricinta / dechina, a imago di teatro acheo. 5. ferrari
ferrari, 392: ecco le grazie a destra ed ecco il letto / mobile
letto / mobile d'alghe: lerici a oriente. landolfi, 2-38: pareva
] un più pallido e diafano plenilunio, a oriente. -in partic.:
eh'erano in sua scorta. attribuito a petrarca, xlvii-170: levasi il sol talvolta
un punto al mio doppio oriente / ed a due soli, oimè, le spalle
/ in sul mattin gli addormentati augelli / a rive rir ne 1 oriente
3. territorio che, rispetto a una regione o a un determinato paese
territorio che, rispetto a una regione o a un determinato paese, si trova a
a un determinato paese, si trova a est. -in partic.: l'
era venuto [il re antioco] a liberare grecia. dominici, 2-15: sai
tromba che s'udia da l'oriente. a. tiepolo, lii-5-203: tuttoché estenda
ricchezze dell'oriente vi erano state accumulate a larga mano. bernari, 3-318: di
abbondanza di aromi e di ricchezze attribuita a tali regioni. marino, 2-117:
perle ornato il seno / rugiadosa conchiglia a l'alba aperse * / che la bocca
aspetti di cultura e di civiltà contrapposti a quelli europei. castiglione, iii-77:
una situazione, destinata per lo più a uno sviluppo positivo o, addirittura, glorioso
più belle nel suo colmo che nel cominciare a montare o nel calare. testi,
o nel calare. testi, ii-160: a me conviensi, / iù eh'ad
una lettera sua con cui l'invitava a voler mettere fine alla guerra e, cavando
, vii-215: da una palla di cannone a traverso del corpo colpito e squarciato.
vita..., s'è avvicinato a dio. ciro di pers, 3-311:
, / olocausto innocente, / alme a cristo sacrate / nel lor primo oriente,
giusto, di forte... che a lui [cristo] tesserono concordemente i
cristo] tesserono concordemente i profeti. a. martini, i-16-365: ecco, che
non è qui diversità veruna di sentimenti intorno a colui che è detto 1''oriente
massonica. -grande oriente: loggia nazionale a cui partecipano i rappresentanti di tutte le
. -stella d'oriente'. donna affiliata a un'organizzazione femminile, collaterale rispetto alla
di costantinopoli nel 1453). a. griffi, lii-14-17: nel 1453 questa
vassallaggio o all'imperadore d'occidente o a quel d'oriente. -questione d'oriente
di strofe belle e brutte / che vadano a diritto ed a sghimbescio, / metaforiche
brutte / che vadano a diritto ed a sghimbescio, / metaforiche tutte, / tutte
mandata, come e'dicono, dal cielo a fiovo. salvini, v-518: 'd'
di fiamme ': cioè di panni a fiamma; onde la famosa bandiera orifiamma.
, antica bandiera che in francia sino a luigi xi seguitava sempre la persona del re
re. carducci, iii-3-ioi: tutt'a un tratto quel movente di maligni ossami
e sgretolando si levò per l'aria a volo; / ed intorno a l'orifiamma
l'aria a volo; / ed intorno a l'orifiamma dispiegante i gigli gialli /
papini, x-1-196: non rimase a noi neppure un lembo, neppure uno
è candida e pura e porta scritto a lettere di oro: * pace ed immortalità
pinna caudale doppia e lunga, simile a un velo. = dal fr.
bruno, 3-740: con tanta simmetria vanno a proporzionarsi gli termini e confini dove l'
de'cannoni de le braghe s'uniscono a le calzette in circa la piegatura de
semplice le cime dell'iperico che cominciano a maturarsi, oncie tre; si macerano
, per poter essere tanto più preste a fuggire, quando la rovina arrivasse su i
detto linguetta di calma, perche serve a calmare la superficie dell'acqua trasportata con
gomito mollemente appoggiato sopra un'altra voluta a chiocciola che s'innesta nell'orificio del
fissava l'orifizio nero dell'arma di negus a un palmo dal suo petto.
da permettere un flusso di portata uguale a quella effettiva, senza tener conto dell'
: le campane della cina tutte si suonano a mano col martello che batte la campana
7-294: si affacciò sull'orificio del pozzo a misurarne la profondità. 3.
del ventricolo infino all'ano. a. cocchi, 4-2-87: si crede che
, quando non lo si consentirebbe neanche a una belva? -in partic.
per le vene moroidali la sua naturai frescura a tutte le viscere. moravia, 21-263
raccontava che qualche volta lui si divertiva a premerle leggermente col dito l'orificio anale
curare. forteguerri, 16-70: tagliava a quella [bestia]... à
dell'utero quello stromento che viene a avicenna chiamato speculo. a. cocchi,
viene a avicenna chiamato speculo. a. cocchi, 4-2-96: il male
una frequente necessità di orinare, sopraggiunta a una dama... dopo una violenta
atto che un perito chirurgo si accingeva a dilatare gentilmente colle dita l'orifizio dell'
, incontri le prefate nervose papille. a. cocchi, 5-1-m: ognun fa
e moderata traspirazione e quanto possa contribuire a mantenerla nelle sue giuste misure il bagno
cuticola non lasciando tenacemente unirsi, apre a quel sottilissimo liquido il passaggio.
l'orificio della vena o arteria. a. cocchi, 4-2-116: il male pare
l'orifizio; / sì che nessuno mai a genio m'andò. = voce
giacomelli, 2-5-32: io me ne sto a sedere dicendovi de'pensieretti e vi fo
: i difetti notati possono farvi avvertito a non cader... nello stiracchiamento
di certi pensieretti piccioli ad altri, a voi interessanti. nievo, 8-6: chiedi
scolari delle prime classi un esercizio propedeutico a più impegnative composizioni. 3. idea
orrori, i pericoli, veniva sempre a galla un pensierino: l'ho trovata
pensierino: prendere in considerazione, cominciare a considerare. = dimin. di pensiero1
che i sensi gli propongono come estranea a sé, nonché di costruire schemi puramente
mi degnò guardare, / e vennesi a posar nel mio penserò. francesco da barberino
prego ch'attenda / lo tuo penserò a l'usanza de'buoni. dante,
una lingua particulare... non è a tutti gli omini così propria come
, come semplice, puro ed esposto a tutti gli accidenti di natura e di
, questo in tua mal'ora appartiene a te, questo importa a te, a
mal'ora appartiene a te, questo importa a te, a questo devi impiegare il
a te, questo importa a te, a questo devi impiegare il pensiero. gigli
d'un privato gentiluomo fiorentino seppe venire a contrasto con quella degli antichi cesari.
pensier l'aspetto vostro / e delle luci a voi compagne! cattaneo, v-1-246:
filosofiche: dal senso più vasto, riferibile a qualsiasi attività spirituale (che cessa definitivamente
cessa definitivamente con kant), fino a quello specifico di attività propria di una
una precisa facoltà dello spirito umano; a quello di pensiero discorsivo, che non
, lo caratterizza ed esprime; e a quello, proprio deltidealismo, che ne
: è una recente filosofia quella che a dire 'pensiero 'intende una meditazione libera
l'essere e voglio passare da quello a questo, non posso, perché il pensiero
mosse l'universo '. ciò è a dire che nel divino pensiero, ch'è
sentimento ed il pensiero del cuore umano a male inchinevoli sono dalla fanciullezza sua.
inf., 1-6: ahi quanto a dir qual era è cosa dura / està
schemi intellettuali che un gruppo umano ha a disposizione, si costituisce e applica in
primitive limitato alla sfera del sensibile, a cui si contrappone il modello concettuale scientifico
forma dalla materia ma fa servire quella a questa, e la sola verità e
29-146: l'arte gli pareva [a carlo bini], ed è, l'
gran lavoro della riforma, per togliere a dio le redini del mondo; senza poesia
da lin- segni, e sono quindi a vicenda compatibili. -il sistema teorico
con il quale la mente si volge a un oggetto; la rappresentazione mentale di
penzero, / per ch'io donare a me morte non voglio? giamboni, 10-39
par., 10-134: questi onde a me ritorna il tuo riguardo / è '1
d'uno spirto che 'n pensieri / gravi a morir li parve venir tardo. passavanti
, ch'ogni segnato calle / provo contrario a la tranquilla via. boccaccio, dee
fiume scende / sopra l'un braccio a riposar le gote; / e in
con un pensiero occulto, s'imparò a distinguere dal rumore de'passi comuni il
neri indolenziti. / si può seguire solo a quest'ora, passando tra / le
la mente umana concepisce ed elabora intorno a particolari oggetti o problemi; ragionamento su
da un evento esterno; reazione intellettuale a uno stimolo; esame mentale di un
lungo pensiero rispose che, se questo a lei piacea, a lui era molto a
che, se questo a lei piacea, a lui era molto a grado. seneca
a lei piacea, a lui era molto a grado. seneca volgar., 3-358
nuda e revissima lettera io la destino a comunicarvi alcuna notizia superficiale del paese e
duecentocinquantaquattro. -in questo pensiero: pensando a ciò. forteguerri, ii-232: in
questo pensiero acerbo e duro / giunsi a signa ove l'arno ampio cammina.
che parla di vui / sen vene a dimorar meco sovente. idem, inf
sublime sorge / antica torre assai presso a le mura. /... /
quando non si può non dar luogo a tanto giusti timori. zappata, lvi-481:
/ certo principio di crudel tempesta. a. boito, 6: la torbida /
d'oro, o albero fiorito, / a l'ombra tua cantano i miei pensieri
verbale o scritta, da esse distinto, a esse rapportato; contrapposto a una realtà
distinto, a esse rapportato; contrapposto a una realtà materiale, concreta, effettiva
cauti li uomini esser dienno / presso a color che non veggion pur l'ovra
di un incubo. fogazzaro, 1-639: a tonezza ho lavorato, e di penna
idem, conv., iv-1-8: entrai a ri guardare col pensiero lo
colui che forse di croazia / viene a veder la veronica nostra, / che per
con pensieri usa di fare una minima offesa a una minima donna,...
davila, 685: passò col pensiero a disegnare di farsi padrone di alcune città,
, e chi vi rese / sì pronte a vomitar assenzio e fiele in chi né
, i-235: io, ponendo mente / a l'alto conve- nente / e a
a l'alto conve- nente / e a la gran potenza / ch'avea e la
ogne penserò umile / nasce nel core a chi parlar la sente. idem,
(1-iv-187): pensando niuna cosa a ciò contrastare, se non vergogna,
quel della donna, senza alcuno indugio a lei andò. ariosto, 29-4: perché
: l'occolto giudicio divino... a gli uomini ha donato questo studio e
non siete stato forse avvezzato... a concepire pensieri di sangue, a
a concepire pensieri di sangue, a cingere una sciabola, a maneggiare un
di sangue, a cingere una sciabola, a maneggiare un fucile? -cattivo
pensiero: consistente nel volgere la mente a quanto è proibito. iacopone, 6-18
: si cominciò il cuore de la vergine a commuovere di rei pensieri e infiammarsi fortemente
carducci, ii-2-314: saluta la mamma. a te poi un abbraccio di cuore,
annunzio, v-1-23: bevo... a voi, gloriosissimi veterani, che ci
mercurio], quand'ei ne prese a specificar la ragione. vico, 4-i-923:
prima della tua partenza... a ogni modo, anche senza questa tu sai
, ii-676: nel 36, quando inquisivasi a morte anco il pensiero, nel giornale
penzer'ò far ciò che più vi si'a grato. compagnetto da prato, 229
fatto impero, / e conquistarlo credono a rasgione. /... / eo
mi fec'io 'n quella oscura costa. a. pucci, cent., 59-97
strozzi, 1-200: mi stimo che a quelle parole non fussi tuo pensiero ch'
non fussi tuo pensiero ch'i'venissi a stare con voi. pulci, 2-53:
anno dell'istituto tecnico e si dette a vagabondare con altri oziosi, senza avere
pensiero di sé. -con riferimento a dio. s. maria maddalena de'
/ trovar di certo bona pietate. a. pucci, cent., 47-90:
dee., 8-9 (1-iv-756): a così gran donna...,
, di darsi alla vita religiosa. a. pucci, cent., 7-31:
creativo; la facoltà creatrice che presiede a tale ideazione. - anche: prodotto
mi ven ch'i'voglia dire / a gentil core de la sua vertute, /
lauro. bruno, 3-836: è avvenuto a me, dopo aver dato spaccio non
me, dopo aver dato spaccio non a tutti miei pensieri, ma a un certo
spaccio non a tutti miei pensieri, ma a un certo fascio de scritture solamente,
: la poesia dei popoli settentrionali pare a me che, generalmente parlando, consista
: ritornati al mondo nell'anno 2039, a constatare in persona il compimento finale del
arcate,... dovremmo infine sospirare a qualche oggetto che interrompesse quegli intervalli reggimen-
riduce ad un solo mezzo termine d'argomento a comparazione. -trovata figurativa.
dante, par., 9-137: a questo intende il papa e 'cardinali;
; / non vanno i lor pensieri a nazarette, / là dove gabriello aperse
nel quale ogni pensiero stea di doverci a lietamente vivere disporre. collenuccio, 3:
le vegghianti sentinelle è dato / il pensiero a messapo. baldi, 126: de
la non avesse questo pensiero di pensare a me. carducci, iii- 14-77:
. -anche: condizione d'inquietudine dovuta a una precisa causa; afflizione, abbattimento,
, / sì gran pensier ne cresce a lo coragio. maestro francesco, xlviii-56:
ha lasciato, / clrognora lo meo core a voi ne vene / ed hami,
e molti pensieri, gravi pesi certo a questa età e a questo non gagliardo
gravi pesi certo a questa età e a questo non gagliardo animo. c.
dir disperazione. sarpi, i-2-37: a roma vi è qualche pensiero dell'armata
/ e vincitore insuperabil rese. / ora a qual fine aver tanto pensiero / di
capitava una marcia... dovevo farla a piedi. manzoni, pr. sp
sp., 4 (59): a poco a poco, venne a costituirsi
, 4 (59): a poco a poco, venne a costituirsi come un
): a poco a poco, venne a costituirsi come un protettor degli oppressi,
mille anni la dia / ched io ritorni a voi, madonna mia; / lo
un po'con lui? piace anche a me che ci stiate ». calvino,
ma però oggidì assai noto ed acconcio a spiegare la considerazione o contemplazione che fa
varia umanità 'fu edito nel 1903 a messina. slataper, 2-339: cenato
, 2-339: cenato, ho cominciato a tradurre hebt>el.... sono
hebt>el.... sono arrivato a un 'pensiero 'dove c'era a
a un 'pensiero 'dove c'era a carattere marcato: 'caput mortuum '.
15. locuz. -adattare il pensiero a qualcosa: disporvisi. ritmo nenciale
pel viaggio col solo pensiere che veniva a servire un monarca così grande, alla
. -andare qualcosa per il pensiero a qualcuno: ricorrergli alla mente.
costume sì malinconoso e dolente ti veggo a stare? -applicare il pensiero a
a stare? -applicare il pensiero a qualcosa: progettare di farla.
la volontà. -avere il pensiero a, con qualcuno: averlo sempre in
averlo sempre in mente, pensare sempre a lui. boccaccio, dee.,
sempre constanzio l'animo e 'l pensiere a quella donna,... per aver
.. per aver cagione di tornarsi a atene si mostrò forte della persona disagiato
il pensiere. -avere il pensiero a qualcosa', esservi intento. f.
un poeta, quando ha il pensiero a comporre, difficilmente può tener l'occhio a
a comporre, difficilmente può tener l'occhio a co- teste minutezze. -avere in
fare ciò che volesse: e oltre a questo non vi bisognerebbe d'aver pensiero
negromante, j che giorno e notte a sé la vuol davante. / di costui
avrei molto pensiero: / che a vincer questa sorte di persone / basta
-avere, tenere pensiero, il pensiero a, di, intorno a qualcosa:
il pensiero a, di, intorno a qualcosa: curarsene, preoccuparsene fino a
a qualcosa: curarsene, preoccuparsene fino a provvedervi. anonimo, i-504:
il fatto?... -tu cominci a aver pensiero del mal prima che egli
: che infelicità è la vostra? a non aver solamente pensiero di quelle cose
di quelle che vi bisogneranno di qui a un anno o due. caro,
fossero scoperti. rezzonico, xxiii-260: a dir vero questo è il solo
pensiero. -avere intenzione; tendere a uno scopo. c. campana,
il pensiero, ma la vera strada che a quella è indirizzata. -ipotizzare.
(iii-293): non so s'avete a l'istoria il pensiero, / quando
anch'egli ebbe nel suo comento il pensiero a scisma. -cadere dal pensiero di qualcuno
pensiero. -cadere in pensiero a qualcuno, nel pensiero a qualcuno:
-cadere in pensiero a qualcuno, nel pensiero a qualcuno: venirgli in mente; formarsi
lui una convinzione o un progetto intorno a un preciso problema; avere intenzione.
città. -cambiare pensiero: andare a male. alamanni, 5-1-724: men
grandi caldi, i preditti ambasciatori giunseno a paretela e quine sposarono, dando pensieri
briga allora, / pensiero e doglia a tutti suoi parenti. birago, 219:
grand'importanza in tutte quelle spiagge. a. cocchi, iii-547: tumore, che
cocchi, iii-547: tumore, che dava a lei e a'suoi fedeli servitori tanto
sta'tranquillo; non badarci. a. pucci, 5-43: re, non
io se la mia chiave / è buona a la tua toppa. brusoni, 1-54
altro ti riveli del mio stato, a non te ne prendere soverchio pensiero.
.. mai si diè pensiero che uscissero a stampa. bernari, 4-252: cupris
che di me niun pensier si dea infino a tanto che ella possa con suo acconcio
né fittigli / e tengo dui famigli a pane in ventre: / per zò besongnia
, il duca di mercurio mandò incontanente a chiedere aiuto al duca di mena.
delle proprie parole potesse quegli accesi spiriti a più pacate risoluzioni condurre.
in questo pensiero, diceva da sé a sé: « che debb'io fare s'
., 2-352: essendo quasi come venuta a fine la guerra de'sanniti prima che
. g. gozzi, 1-21-179: a cloe vaga... /..
, in apprensione (per qualcuno o a causa di qualcosa). zanobi da
: quelli che sono in grandi debiti a usura e non hanno di che restituire ne
volentieri di soggiacere per tutta la vita a queste molestie a patto che il caro
soggiacere per tutta la vita a queste molestie a patto che il caro barbieri ricuperasse la
proposito, l'intenzione; disporsi, apprestarsi a fare qualcosa. boccaccio, dee
sentendomi levare dal pensiero del primo amore a la virtù di questo, quasi maravigliandomi
il vero è stato che non contro a chiesa [si è operato], ma
[si è operato], ma contro a malvagi pastori e mondani; e certo
certo questo non è stato in pensiere a quelli che hanno fatto procaccio delle pre
si vedea davanti. -fallire a qualcuno pensiero: sbagliarsi di grosso.
mille pensieri: passare da un proposito a un altro. ariosto, 21-34:
le vuole un monastero, / quando servire a dio faccia pensiero. p. f
o vincere, attendendo sopra ogni cosa a non rompere mai l'ordinanza. c.
. domenichi, 5-265: si giunse a milano, dove i capitani fecer pensiero se
piedi che ti stimai capace di comprometterti a questo scopo con sereni. -dio mio!
fermato ho nel pensiero / di tenerla a ciascun sempre nascosa. -fuori di
tutto il suo pensiero, assai felicemente a un nostro cittadino adivenisse.
ogni cosa, il pensiero sarà loro et a noi basterà aver fatto quello che conveniva
fatto quello che conveniva. -lasciare a qualcuno il pensiero di qualcosa: lasciar
il pensiero di qualcosa: lasciar fare a lui, lasciare che se la sbrighi lui
di trarre i compagni miei dalle mani a quella maga di circe. -io ti ricordo
pure innanzi tu e lasciane il pensiero a me. bacchelli, 1-ii-146: -caporale
d'altro; e lasciate il pensiero a me. -lasciarsi uscire dal pensiero:
. -leggere il pensiero: riuscire a conoscere, in virtù ai forze medianiche
-levare un pensiero: non dare esecuzione a un progetto. bottari, 1-65
il pensiero. -levare un pensiero a qualcuno: costituire per lui la soluzione
fare più conto di poterla avere. a. pucci, 5-47: ogni pensier te
che pareano impugnarla: massimamente il levitico a 18 e il deuteronomio a 25.
massimamente il levitico a 18 e il deuteronomio a 25. non trovando ragion bastevole,
mi tolgo questo pensiero, e torno a vivere tranquillo. dessi, 6-38:
per cento. -mettere pensiero a qualcuno: suscitare il sospetto. b
il pensiero, ogni pensiero in, a qualcosa: porselo come scopo, dedi-
d'animo non riguarda né pon pensiero a cose vile né quelle degne. jv.
fosse contenta di metter qualche più pensiero a tale domanda e rispondere con più maturità
l. strozzi, 1-55: io aver a che far con un cervel leggiero:
fra gli oratori, la qual non riuscì a piacer de'legati e gli mise in
. si metteva pensiero di come s'avesse a portare in questo suo primo incontro con
la carità e l'opere della misericordia a proporzione del loro stato. -mettersi
gelli, 17-193: lepre mia, a me pare che tu faccia come colui
darsi altro pensiero che: pensare unicamente a. carducci, iii-13-358: incurioso e
n. 33. -pigliare buon pensiero a qualcosa: occuparsene seriamente. boiardo
1-55: egli, come se avesse udito a sibilare basilischi, postosi in pensiero che
. diede la volta indietro e cominciò a fuggire quanto potea. -prendere pensiero:
preso pensiero, disse che di quine a du'dì se ne verrebe verso pisa.
non me ne prendo pensiero. -accudire a una coltivazione. manzoni, pr
. fiacchi, 185: dell'uomo a fronte è vile un bruto, è vero
volta per non parere disconoscente e noncurante a f. d. guerrazzi che volle
-raccogliere in un pensiero: recarsi a mente nella reciproca connessione. boccaccio
: coricossi adunque il giovane allato a lei senza toccarla: e raccolti in un
povera lucia... penò alquanto a distinguere gli spaventosi oggetti che la circondavano,
gli spaventosi oggetti che la circondavano, a raccogliere i suoi pensieri. -recare al
i suoi pensieri. -recare al pensiero a qualcuno: rammentargli. pallavicino, u-117
, 21 (361): tutt'a un tratto si risentì, come a
a un tratto si risentì, come a una chiamata interna, e provò il bisogno
questo bosco passar fuori. -stare a qualcosa col pensiero: pensarci.
golosi che, stando col pender sempre a quel che abbian da mangiar sera e
. caccia, xxxv-1-357: sembianza ch'a lo cor mi ripresenta, / madonna
logoriamo il tempo, poco opera dando a quelle discipline che ci possono arri- chire
pensiero ». -tenere il pensiero a qualcosa: rivolgervi la mente.
in tanto disidero di doverla vedere che a altro non poteva tenere il suo pensiere
elli, udendo questo, comin- ciolli a venire in pensiere di volere sapere che era
trovare. storie pistoiesi, 2-130: a certi de'maggiori cittadini di bologna..
povero mendicante, perché venne in pensiero a sua santità di ridurli tutti in un
agostiniano. -volgere il pensiero a qualcosa', dedicarvisi. alv. contarini
questo appoggio, han volto il pensiero a provvedersi. 16. prov.
ero stato malato di febbre tifoidea superata a stento. = comp. di
, sf. atteggiamento pensieroso; tendenza a stare pensieroso. orioni, x-5-319:
preoccupati; impensierito, preoccupato (contrapposto a sereno, spensierato) ', che
aretino, 20-7: lascia star pensierosa a me che, dal mal francioso in fuora
che di patetico; ma di quel genere a un di presso che si attribuirebbe ad
(anche con metonimia e con riferimento a sogg. collettivi). mazzini
, giovinetto impacciato e pensieroso, veniva a roma, al porto della felicità -a roma
pensierosa; tutte e due siete grate a dio ». -di animali.
trifoglio svogliatamente, e stava anch'essa a guardarlo, con grandi occhi pensierosi.
4. sm. titolo convenzionalmente attribuito a una delle statue michelangiolesche delle arche
pénsile, agg. che non si trova a livello del suolo, ma è sopraelevato
troppo triste / che tanta pace illumini a spiragli / e tutto ruoti poi
abbaino, / sporto sul tetto a cappuccina, /... / pensile
. -scherz., con riferimento a un cappello femminile ornato di fiori
. sergardi, 1-296: mentre a piedi vo, sovra il mio capo /
capo / cadon talor dalle finestre a soma / o le scorze di cavolo o
fatte coltivazioni pensili si deono fare a piacimento. 2. che non
nel vuoto (con partic. riferimento a un corpo celeste). -anche:
acque alzate di qua e di là a formar due muraglie di flutti pensili. campania
ch'io potevo credere di aver dinanzi a me soltanto una pensile testa, un viso
metro da terra. -che non poggia a terra, che non giunge a toccare
non poggia a terra, che non giunge a toccare terra. fr. colonna
, con le ruote. -edificato a strapiombo. quasimodo, 120:
in cuore. 3. sospeso a un'estremità e libero di oscillare dalla
un abisso... come un ragno a cui la verga di uno spensierato fanciullo
primo che ordinò li bagni pensili. a. cocchi, i-311: questo orata
degli antichi erano posti sopra edilìzi a volta dove si trovavano le stufe
bracciali intagliati con la consueta mossa gotica a incavo, addossandomi allo schienale che fingeva
fingeva con gli altri una serie di finestre a duplici archetti pensili a sesto acuto.
serie di finestre a duplici archetti pensili a sesto acuto. 5. geol
letto fluviale in cui il fondo si trova a un livello superiore a quello del terreno
fondo si trova a un livello superiore a quello del terreno circostante a causa dell'
livello superiore a quello del terreno circostante a causa dell'accumulo dei detriti trasportati.
grosse funi attraversate da altre meno grosse a guisa di rete, poi intrecciate con lunghe
un muro o indipendente, che serve a riparare persone e cose dalle intemperie (
deve andare in pensione; chi aspira a ottenere la pensione, chi ne fa
mi si precluse il tempo utile e necessario a continuare e compiere i miei atti
uffici d'istruire i pensio- nandi a rettificare le loro domande. =
.. era morto poco tempo prima a firenze ove s'era stabilito dopo il suo
nell'essere. 2. porre a riposo, esonerare da un incarico e
tic.: non rinnovare il mandato a un rappresentante eletto, non riconfermare in
all'onorevole corimbo, il cui voto a favore del ministero caduto era incomprensibile..
di franza à mandà 200 milia ducati a sguizari, ma ancora non è stà dati
non è stà dati, e 20 milia a li pensionari, e li villani sguizari
di luigi, preponendo il proprio utile a tutte le ragioni di stato. stigliani,
la loro porzione o saranno pensionari. a. verri, 2-i-2-316: un pensionarlo dell'
o dello stato non potessero essere ammessi a sedere nelle assemblee nazionali, e neppure
di consigliarsi e riferire le loro consulte a medesimi signori; e insomma hanno quasi
il borgomaestro di fuora, quando va a trattare con la corte e con gli
cacciato di casa una giovane serva a cui noi portiamo interesse. andrete
cui noi portiamo interesse. andrete a riprenderla. - ma, signor commissario,
il giudizio del collegio nostro... a favore di codesta fedelissima città nella materia
certi mesi e con certe norme, a cui nelle provincie venete andavano soggetti i
lasciò il ducato per sempre, e fu a vivere pensionato in francia, dov'era
103: grato... il canova a queste offerte magnanime di quell'augusto monarca
popolazione era, in quel tempo, a servizio regio o pensionata. giusti, 4-i-
, viii-37: la nostra legislazione non a mai considerato il pensionato come investito del diritto
dire di sé: « ancora sono atto a qualche cosa ». soldati, 2-437
commissione che dalle scuole primarie o comunali a queste dei licei sarebbe stato troppo saltuario
ginnasi o pensionati altre scuole intermedie atte a fornir lo spirito delle altre cognizioni preliminari
caso in cui il padre sia astretto a ricorrervi, e in tal caso vorrebbe
in tal caso vorrebbe e'si dilatasse a pigliar le forme del pensionato, retto
per altri scopi e adesso non potè a meno di pensare che, se avvenisse
di studio che un tempo si assegnava a giovani artisti (pittori, scultori, architetti
scultori, architetti) perché si perfezionassero a roma. di giacomo, ii-872:
mondo, signorina. stavo prima ozioso fisso a orna, perché avevo vinto la
è beccata la sua pensioncina. va a godere la sua pensioncina tra le ombre
. ojetti, i-755: era venuta a vivere a san giacomo di spoleto con
, i-755: era venuta a vivere a san giacomo di spoleto con una pensioncina
2. albergo piccolo e modesto gestito a pensione. - anche: pensione equivoca
e. cecchi, 5-193: in cima a quattro branche di scale, le ragazze
pensióne). somma di denaro corrisposta a sca denze periodiche, in
denze periodiche, in partic. a funzionari, dipen denti,
soldo di milizie mercenarie; sovvenzione a un alleato in cambio di appoggio
il duca spendere in dar pensione a tutti li signori che sono nel paese a
a tutti li signori che sono nel paese a lui sog getto, ogn'
, xxiii-460: domenica passata, a li 14 dii presente, il
quando n'avessi bisogno, venissimo a servirlo, pagandoli. guicciardini, 13-ix-
ix-1-298: chiunque legge senza amore né odio a cane della scala o al poeta non
100 mila lire i cinque si riducano a tre. mazzini, 24-123: il
abbastanza fra qualche mese da poter fare a meno anche di quella. -la somma
supplire ai pagamenti del mor- tuagio ed a l'altre spese de la spedizione estinsi tutte
ladra pensione; e se sono andate a traverso alla costa an- glesa, suo
coll'annua distribuzione di alcune fisse pensioni a tutti coloro che non maggiori di 21
nel pagamento, al superiore ecclesiastico o a un terzo beneficiario, di una somma
temporale, che si può riservare anche a favore dei secolari. -estinguere una pensione
e il cardinal corner li daria ducati 1000 a l'anno di pension. bembo,
che è quella la quale si riserva a favore de'chierici e delle persone ecclesiastiche
; e l'altra la quale, a differenza, si dice temporale, perché
temporale, perché si suole riservare anche a favore de'secolari. muratori, 7-v-420
cagioni costretti i monisteri e le chiese a contribuire una pensione annuale ad alcune persone
3. stor. dir. diritto a una quota dei frutti (o,
) che concede tale bene in godimento a un altro riserva a se stesso o
bene in godimento a un altro riserva a se stesso o a un terzo (detto
un altro riserva a se stesso o a un terzo (detto pensionar io)
, per esempio, che si riservi a favore del pensionario una terza o una
4. tributo corrisposto da uno stato a un altro. minio, lii-14-87:
, cioè di essere mandati li danari a costantinopoli, non è capitolo nuovo,
s'acquistano... sono consueti a vivere con le loro legge et in libertà
con le loro legge et in libertà, a volerli tenere ci sono tre modi:
cedette per questa pace il re francesco a carlo imperadore una pensione di centocinquantamila scudi
carlo volle ingaggiarlo [re giacomo] a restare, decretandogli ricca pensione sulla tratta
condolgo con voi di vedervi così inclinato a debollezza simile. pensione, cred'io,
godetene al- men voi quella parte che a me ne toccherebbe, con la sola
particolare disposizione del sovrano o in base a regole prestabilite, a un soggetto che
o in base a regole prestabilite, a un soggetto che avesse prestato servizio pubblico
dipendente (¦ pensione diretta) o a certi stretti congiunti (come coniuge
salute che impediscono al dipendente di continuare a prestare il servizio (pensione di invalidità
di somme periodiche che, in base a precise norme di legge, vengono erogate
precise norme di legge, vengono erogate a persone che, per età o per
di guerra: quella corrisposta dallo stato a chi ha riportato invalidità per servizio militare
: coloro c'hanno servito, o dànno a crederlo almeno, più non dimandano foglie
vocabolo di pensione... conviene anche a quello che si dia dalli prìncipi e
i-193: supplicherei pure l'eccellenza vostra a insinuargli che, volendomi graziare di tal
, quella famosa puttana di caleagnini, esiliata a firenze, ha 700 scudi di pensione
ufficiali civili, come d'un capitale a poco a poco adunato per fornir loro
, come d'un capitale a poco a poco adunato per fornir loro una tarda
provvisione annua e vitalizia senza ufficio, data a coloro i quali furono ufficiali per un
) p alle vedove e figli loro o a chi, anche senza avere esercitato uffizio
opere egregie. carducci, ii-2-157: resteremo a tremila franchi, che, detratte le
lire. einaudi, 2-86: fissata, a cagione d'esempio, la pensione di
così poca per il contadino in confronto a quella dell'operaio? moravia, xi-23
: ringrazia, piuttosto, / perche devi a noi / la previdenza, la mutua
nello stato moderno, con apposita legge a una singola persona particolarmente benemerita della
è ritirato dalla vita attiva, mettendosi a riposo (a prescindere dal fatto che
dalla vita attiva, mettendosi a riposo (a prescindere dal fatto che percepisca o no
gio, colonnello in pensione, sempre pronto a scattare appena imprecisioni, dubbi o critiche
. affitto; canone d'affitto. -condurre a pensione: prendere in affitto.
mostrando di volere quivi abitare, condusse a pensione la casa del fa- bro.
che cannuccie, s'affittavano in perpetuo o a longhissimo tempo per leggerissima pensione rispondente alli
di pensione... conviene anche a quello che si paga per la pigione
pigione de beni dati in affitto o a livello. -retta. galanti
e forestieri: questi ultimi sono obbligati a pagare una certa pensione e servire per
e alloggio ricevuto. -fare pensione, tenere a pensione: dare vitto e alloggio a
a pensione: dare vitto e alloggio a modesto prezzo per periodi di tempo continuati
: ciocca, dal quale io vado a mangiare, fa pensione, stanza e cibo
momento i silenziosi echi della pensione. a. boito, iv -145: ho sempre
tavole apparecchiate e si disputano il forestiero a lettere di scatola. montale, 2-33
: la signora calandra lo aveva preso a pensione non per interesse, ma
. gino venne arrestato pochi giorni dopo a roma, in una pensione elegante dove
di chi è frequentemente ospite di qualcuno a pranzo o a casa. 10.
frequentemente ospite di qualcuno a pranzo o a casa. 10. convitto, collegio
su margherita luisa d'orléans, 203: a questi giorni era scappata una di quelle
pensione, dalle mura dell'orto per andare a trovare il suo amante. cattaneo,
, spogliati delle ricche rendite, ridotti a misere pension- celle vitalizie.
giovio, i-182: ve restarò obbligatissimo a tutti dua se la pensionetta venerò pagata
. 2. chi vive stando a pensione in casa altrui o in un
ii-1-9: giovannino ci lesse il leicester, a me e ad alcuni compagni e a
a me e ad alcuni compagni e a qualche pensionista che dimorava con noi,
di lavoro o che lo stato concede a determinate categorie di cittadini bisognosi.
o almeno il penso era subito decretato a pieni voti pel povero ciclopetto. cantù,
. calvino, 2-17: furono ramanzine a non finire, frustate, pensi.
jahier, 261: sono entrato nella casa a portare il saluto; e sulla soglia
filava un suo aspo centenario, ratta a eseguire il penso del re dei geni.
. 6. locuz. mettere a penso qualcuno: imporgli, per lo
donna maggiore lo aveva di recente messo a penso. = voce dotta,
: udir quest'acqua e non chinarsi a bere, / correre in riga quando a
a bere, / correre in riga quando a lenti e tardi / passi vorrei pensosamente
deve onestamente riconoscere... che a differenza di quasi tutte le inchieste e indagini
trasformati in fòri interiori -questa qui arriva a scoprire l'assassino. 2
, chi vi condannò, povere querce, a vedere certi eruditi in marsina. sereni
questo sarebbe la pace? stringersi / a un fuoco di legna / al gusto morente
con questi pensieri / me n'andai a li frati, / e tutti i miei
stare pensosa, / ca di servire a cristo mi distorna: / non saccio a
a cristo mi distorna: / non saccio a cui mi voi dar per isposa.
i più deserti campi / vo mesurando a passi tardi e lenti, / e
1-40: pensoso più d'un'ora a capo basso / stette, signore, il
il signore, rimasto solo, continuò a guardar nella valle, ancor più pensieroso
ediz. 1827 (369): continuò a guardar nella valle ancor più pensoso]
i soliti suoi incendi. -con riferimento a un personaggio letterario. carducci, iii-12-202
a balenare nell'animo un sentimento fino allora
mio dal tuo pensiero, / penso a che pensi, o bella mia pensosa
raccoltosi in atto di pensoso e raccomandata a dio quell'anima, si partì.
, di messina, degli abbruzzi, avanti a cui stanno a bocca aperta i nostri
degli abbruzzi, avanti a cui stanno a bocca aperta i nostri pensosi, a me
stanno a bocca aperta i nostri pensosi, a me dovevano apparire soltanto il continuo sviluppo
, il delicato. -con riferimento a una personificazione. iacopone, 13-10:
: or veggio che d'amare j era a torto pensoso. chiaro davanzati, xiii-10
! dante, xx-87: io ho parlato a voi, giovani donne, / che
'l cor mi si schiantava, / ché a sua morte era pensosa. rappresentazione di
tempo. rebora, 3-i-270: grazie a te, alla mamma così premurosamente..
-che rivolge il pensiero o l'attenzione a qualcuno o a qualcosa, che se
pensiero o l'attenzione a qualcuno o a qualcosa, che se ne occupa, se
, se ne interessa; tutto inteso a determinati pensieri o sentimenti, o a
a determinati pensieri o sentimenti, o a preoccupazioni pratiche. chiaro davanzati, 100-3
pensose e procaccevoli, si dànno / a depredar di biade un grande acervo.
. -attento. -anche con riferimento a una personificazione. pascoli, 471
pensoso / di far cantando onore / a giovane cortese. leopardi, 22-107: morte
-dubbioso, incerto (anche con riferimento a forze della natura personificate).
nimico stesse tuttavia pensosissimo a darne il segno, rispose avvedutamente:
: i fatti che si svolsero intorno a lei... son tali da lasciarci
pensosi sul giudizio che potrebbe rampollare intorno a quella infelicissima creatura. ber nari, 5-no
lor pensosa e trista / per parer a le genti più pietosi. trissino, 2-1-182
faccia torbida e pensosa / si volta a gano. chiari, 5-45: stett'egli
tante lagrime. pascoli, 46: cantano a sera intorno a lei stornelli / le
, 46: cantano a sera intorno a lei stornelli / le fiorenti ragazze occhi pensosi
tazze appaga / solo che spe- rienza a te men ree / avrà mostrate e in
scala con la testa, essi che stentano a scenderla coi piedi? idem, 22-226
alla razza simpatica degli stupidi schietti, ma a quella antipatica degli stupidi pensosi.
poerio, 3-278: sì come gratulando a sua tornata / tutto gli occorre con
questa marina del carnaro... a ogni svolta ti fa trovare lì una
serio e pensoso che non possa parere a primo tratto. 7. trascorso
: l'età pensosa, che successe [a quella del petrarca], impose /
io mi sedea / colla filosofia pensosa a canto, / d'opinioni galliche coperto.
co stituita da una stella a cinque punte, per lo più
accompagnata da altri simboli o parole, a cui era attribuito potere magico apotropaico
e le dice che taccia e stia a mirarla: / poi scioglie il libro,
3-228: andò, scamiciata com'era, a chieder soccorso alla signora piccoletti, la
così i greci chiamavano un istro- mento a cinque corde; questo è pure il nome
alla costituzione ateniese di solone (594 a. c.), classe composta
colonna formata di pezzi calcari numerosi, a cinque angoli articolati per mezzo di superficie
, e queste strie simulanti un fiore a cinque petali. esistono per lo iù
, caratterizzati da un peduncolo lungo fino a io m e irto di cirri, e
angulata da l'altra, vengono amendue a mostrare cinque gigli,...
fossili di cui lo scheletro comprende oltre a 150 pezzi. = voce dotta
, col suff. gr. -oets-fc 'simile a '. pentàculo, v. pentacolo1
lanceolata), coltivata nei giardini a scopo ornamentale, è caratterizzata da
base due triangoli equilateri; corpo cristallizzato a cinque facce. = voce
pasticcio di cinque diverse carni, diffusa a roma in età imperiale.
fitto il capo e il viso dentro a un lambicco di acqua melata, cotanto
. di trevxàc? uxxo <; 'a cinque foglie ', comp. da
fermata una volta su la fondamenta pesaro a guardare la bella pentafora degli evangelisti.
più grande assai d una nocciola, poliedro a cinque facce pentagonali. sbarbaro, 1-222
tetti d'embrici; molti, pavimenti: a tasselli triangolari, pentagonali, poligonali.
. letter. rendere simile nella forma a un pentagono. viani, 19-266:
dell'ordine degli echinodermi, stabilito da link a scapito del genere asterias, in cui
). manfredi, 2-111: a misura che queste sono di tre,
la quale figura i lati suoi s'a da la corda de l'angulo pentagonico,
stellato: quello che si ottiene congiungendo a due a due i vertici di un pentagono
quello che si ottiene congiungendo a due a due i vertici di un pentagono convesso.
., 88: sia un pectagonio a. b. c. d. e
f. b. che parterà lo pentagonio a. b. c. d
calandri, 302: sia il pentagono 'a b c d e 'il quale
o eguali o ineguali, che equivalerà a sei angoli retti. sacchi, 115-93:
. foscolo, vii-229: c'è a scommettere che il brazzolo in quell'estasi
e può essere letterale, sillabico o a frase). 4. agg.
lomazzi, 4-ii-89: i moderni hanno imparato a disegnare i tempi ovati, corti e
caterina da siena, 19: a mezzo giorno caminando su la corona del monte
caminando su la corona del monte, a vista del mare, poco lungi si trova
tavolette pentagone di giunture trasversali connesse quasi a ginglimo o cerniera. guerrazzi, 2-459:
singolare edificio addossato, per così dire, a quella facciata aggettava nel cortile. era
era una specie di gran padiglione pentagono a due piani. b. croce, iii-2-
'pentagonododecaedro ':... solido a dodici facce, ciascuna delle quali presenta
, è da per tutto vivente, simile a uno spirito (li novità e di
2. figura costituita da una stella a cinque punte (propriamente un pentagono stellato
pentagrammato, agg. che reca tracciati a mano o stampati i pentagrammi (un
plur. -i). letter. discorso a cui partecipano cinque interlocutori. bruno
tesoro delle fiabe popolari che si narravano a napoli: un 'pentame- rone '
catalettici 'in syllabam ', ridotti cioè a una sola sillaba, lunga, con
segretari del pentapartito hanno dovuto formalmente rispondere a questa chiamata di corresponsabilità.
da tre grossi pali uniti alla sommità, a cui era sospeso un paranco composto da
cima, formavano una piramide e frammezzo a queste si disponevano cinque carrucole, tre
parti del cui corpo, disposte intorno a un asse centrale, si presentano in
, crispi e nicotera) che, a partire dal 1883, guidarono l'opposizione
, crispi e nicotera) che, a partire dal 1883, guidarono l'opposizione
, austria, prussia e russia, a cui si aggiunse poi la francia) che
: non basta, per mio giudicio, a temperare il soppruso che esercita la pentarchia
alle truppe russe; ma ciò non basterà a vincere la pentarchia o meglio tetrarchia europea
o meglio tetrarchia europea, nuovamente collegata a danni dell'europa insorta ed eterna propugnatrice
parlamentare al trasformismo di depretis guidato, a partire dal 1883, da cinque esponenti
le avvisaglie pentarchiche il 2 ottobre 1883 a genova, dove nelle elezioni generali era
cinque sistemi di corde (uno strumento a intonazione fissa, per poter ottenere i
tasso, n-iii-642: attribuisce l'endecasillabo a la canzone tragica,...
iii-276: 'pentàstico': composizione d'architettura a cinque file di colonne. 3
tra 'pori disposti due per parte a luna, e per la qual bocca
, numeri, deuteronomio) tradizionalmente attribuiti a mosè, ove si narrano le vicende
il sistema di norme religiose e sociali a cui si rifà l'ebraismo ortodosso)
: i [libri] legali sono cinque a novero: il genesi, l'esodo
corsa, salto, tiro del giavellotto o a volte pugilato, lancio del disco e
alto, m 200 piani, m 100 a ostacoli e salto in lungo, in
; il vincitore viene proclamato in base a una classifica finale a punti. -
proclamato in base a una classifica finale a punti. - pentathlon moderno: quello
. b. martini, 2-2-71: anco a giorni nostri si costuma che nel pèntathlo
sport. l'atleta che prende parte a una gara di pentathlon, o che
pentatomico ': nome dato altre volte a quell'atomo o radicale, semplice o composto
semplice o composto, che è atto a combinarsi o a sostituirsi a 5 atomi d'
, che è atto a combinarsi o a sostituirsi a 5 atomi d'idrogeno.
è atto a combinarsi o a sostituirsi a 5 atomi d'idrogeno. =
cordo, cioè di quindici corde corrispondenti a quindici gradi della voce, che facevano
]: 'pentacontarco ': chi comanda a cinquanta militi. = voce dotta
, in uso fino al sec. v a. c. boiardo, 1-274
anche in altri paesi, dando luogo a più sette accomunate dalla pratica di forme
effusioni mistiche ed estatiche, che tendono a rinnovare la discesa dello spirito santo nella
re di pulgla e di cecilia. a. pucci, cent., 28-65:
fecie alla penticosta grande corte e festa a parigi. capitoli dei disciplinati di s.
crescenzio, 2-3-339: è necessario ancora a quei che dicono l'ufficio romano.
vi si saranno talora contate insieme fino a seimila persone. g. b. martini
18 marzo del 1152, facea nozze a pentecoste con enrico plantageneto conte d'anjou
slataper, 2-284: io intanto continuo a non far niente. è la settimana di
significato di commemorazione del dono della legge a mosè, sul sinai, cinquanta giorni
festa era la pentecoste, che è tanto a dire uanto che cinquanta dì da
; e per ciò facevano questa festa a memoria. fiamma, 1-329: bisognava che
quella solennità in memoria ella legge data a mosè su '1 monte sinai.
lingue della pentecoste, io non posso dare a vostra signoria gran ragguagli de'suoi procedimenti
tcevtyjxocttoc 'cinquanta '), che è a sua volta calco dall'ebraico.
monte pentelico, situato in attica, a nord-est di atene. -marmo pentelico (
pellegrino, cui punge amore, vada a san pietro in montorio...,
... ma non fece in tempo a terminare le ma gnifiche gradinate
dopo la quinta quantità lunga, a metà del terzo piede. citolini
guasto nella rovetana, perchè 1 a 'di 'comproba 'non
: 'pentera ': cinquereme, naviglio a cinque ordini di remi sovrapposti.
morduto da una sepa, serpente simile a una picciola vipera, di color di
xere è caldo nel primo grado e zova a le postieme... e lo
.. e lo so oio zova a la pentigene e al cancro.
/ né voi ch'i'me retorni a pentisóne. 2. punizione.
mediev. pentoma (nel 1005, a roma), di origine prelatina; è
legge morale o reli giosa a cui si accompagna il desiderio di farne
ravvedendo sene intimamente e disponendosi a farne pe nitenza (e
sere perfetto o imperfetto, a seconda che nasca da puro amore
esso comporta, e formale o virtuale, a seconda che venga espresso esplicitamente o
in sé una amaritudine che è gastigamento a più non fallire. idem, purg
altre donne della città andò il giardino a vedere. leonardo, 2-91: se
, sappi che lui ha di- rieto a sé chi ti porgerà tribolazione e pentimento.
nascente dalla propria colpa. g. a. angelini, 313: fece di
al punto di morte, di altri a cui il pentimento fu in certo modo
, 3-564: gli fuggono d'avanti [a perseo]... cu- riositade
pentimento '. piovene, 14-98: riesumava a una a una le angherie fatte al
. piovene, 14-98: riesumava a una a una le angherie fatte al prossimo,
ebbe la certezza di essersi lasciato prendere a una frode vergognosa..., allora
pentimento. cesari, 6-26: parendo a luigi avere della volontà di suo padre tanto
di suo padre tanto che gli bastasse a prendere il nuovo stato e tuttavia temendo
concreto: correzione apportata da un autore a un testo già compiuto o alla riedizione
i pentimenti rapidi, le cancellature subitanee a mezzo il verso, a mezzo la parola
cancellature subitanee a mezzo il verso, a mezzo la parola, le correzioni fatte
dicco fallimento / sì. nde chero a voi donamento / che mi ne diate
che mi ne diate qualunco pentimento / a voi piace. tavola ritonda, 1-25
1-25: cavaliere, diféndeti, ché ora a questo punto ricevarete pentimento di ciò che
-comprare caro un pentimento: abbandonarsi ciecamente a una relazione amorosa venale, profondendo per
foglietta, 229: la sciocca s'inganna a partito, perch'io non voglio comprar
per sfocar seco l'instinto naturale. a. adimari, 4-17: or impara ancor
tu (volgendo il piede) / a non comprar sì caro un pentimento.
sì caro un pentimento. -ritrarre qualcuno a pentimento: farlo pentire. foscolo,
uomini, se non se per ritrarli a pentimento. 7. prov.
peccato commesso, ravvedendosene intimamente e disponendosi a farne penitenza. giacomo da lentini
giacomo da lentini, 17: chi a torto batte, o fa 'ncre- scenza
si è che si rimettan le peccata a colui che si confessa e si pente.
e perdonando, fora / di vita uscimmo a dio pacificati. fiori di filosafi,
, no se pùm pantir ni tornar a par ovra iusta. boccaccio, 1-i-308:
, / s'io non merto perdono a tante offese, / mira che proprio è
tante offese, / mira che proprio è a noi peccar sovente, / a voi
è a noi peccar sovente, / a voi perdonar sempre a chi si pente.
peccar sovente, / a voi perdonar sempre a chi si pente. fiamma,
passato, lo mio cuore cominciò dolorosamente a pentere de lo desiderio a cui sì
cominciò dolorosamente a pentere de lo desiderio a cui sì vilmente s'avea lasciato possedere
troppo aprir l'ali / potean le mani a spendere, e pente'mi / così
del mal fare, / del ritornar a dio ebbon tal sete / che, lui
mi vergognerò punto, signor osservatore, a dipingervi i miei passati disordini. foscolo,
né devo arrossire di cosa alcuna rispetto a teresa, né pentirmi, né dolermi.
giorno idio, e sì perdona egli volentieri a chi si pente d'averlo bestemmiato.
-sostant. anonimo, i-523: s'a fatto valesse lo pentere, / lo mio
, 1-42 (i-503): innanzi a dio ho, io sentito più fiate predicare
angiolieri, vi-1-425 (104-1): a cosa fatta non vale pentere / né
/ ch'avere inteso al cuoio e a lo spago / ora vorrebbe, ma tardi
essere vissuto. fazio, i-6-13: a l'uom vai poco penter dopo il
zelo di giacomo, ch'era cominciato a pentirsi. d'annunzio, iv-i-
pentarò mai, ch'io non voglio andare a casa del diavolo per l'anima tua
ingegno; e pentessi d'averlo menato a firenze. rovella del grasso legnaiuolo,
. stava sopra di sé e cominciava a pentere d'essere ito con loro. ariosto
passare che poch'ore prima ch'avessi a pentirmi d'aver ributtato salomone in quell'
amante, non si pentì d'essersi data a lui con tanto abbandono. linati,
. mandò dal cielo [il diluvio] a sommergere irreparabilmente la terra.
la terra. -con riferimento a un ente astratto. dante, inf
. recedere da un proposito; venire meno a una promessa, a un impegno;
; venire meno a una promessa, a un impegno; ricredersi, mutare parere
gli era favorevole e che la citta aveva a perire, a un tratto rinforzava l'
e che la citta aveva a perire, a un tratto rinforzava l'assedio e confortava
d'ogn'altro ardito, / si messe a nuoto e ri- tornossi al lito.
una nuova molestia..., torno a commettermi alle poste, rimandando copia de'
, i-36: le prime [legioni] a levare in capo, de'maggiori eccessi
purg., 17-132: se lento amore a lui veder vi tira / o a
a lui veder vi tira / o a lui acquistar, questa cornice, / dopo
-fare pentire qualcuno di qualcosa: indurlo a rimpiangere di averlo fatto. monte
monte, 1-64-12: no si cela a chi li tien damaggio, / ma
cosi ingiusta e così repentina guerra più tosto a modo di corsaro che di re,
tasso, n-ii-338: per quel eh'a me ne paia, non ho da pentirmi
muratori, 6-301: non avrebbe nondimeno a pentirsi il saggio, se consecrasse un po'
di pentere. -chi tosto erra a bell'agio si pente: chi agisce
pulci, 10-126: chi tosto erra a bell'agio si pente. g. m
egli è ben vero che chi tosto erra a bell'agio si pente.
poco giova o vale, non è a tempo, non paga il male: il
e 'l pentirsi da'sezzo non è a tempo. tasso, aminta, 131:
non ha abbastanza di qualcosa ', a sua volta connessa con paene 'quasi '
, n. 1); tendenza a collaborare con la giustizia per fruire di
di « rosso » è l'autentico interrogativo a cui il verdetto deve rispondere.
se ne ravvede intimamente e si dispone a farne penitenza. formula di
peccai, io ne so'pentuto / ed a voi mi sonno arenduto. fra giordano
pentuto, or che ti vale andare a roma? amico di dante, xxxv-11-736
in cento anni, che chi andasse a roma confesso e pentuto de'suoi peccati,
esser di quel lato / che vorrà a. ssé chiamare. rappresentazione di s.
del suo errore, e pentito ritorna a la via dritta. campiglia, 1-393:
appena pentiti del peccato, par che tornino a pentirsi del pentimento. forteguerri,
per seguir la tela ordita, / vegniamo a don tempesta e a don fracassa,
ordita, / vegniamo a don tempesta e a don fracassa, / e insieme al
almeno così tardivo da costringere i pentiti a lungo indugio nell'antipurgatorio. -che
giornalistico, suggerisce l'idea di un ripudio a livello morale e ideologico delle motivazioni
ideologico delle motivazioni che indussero l'imputato a delinquere, mentre in realtà tale atteggiamento
stefano tisei, un altro pentito venuto a dipingere davanti agli occhi dei giudici la
terrorismo, racconta quello che sa. a. galante garrone [« la stampa
pericone assentito, senza attendere d'essere a così dolci notti invitata, spesse volte
, 168: non andare in francia a cercar guai / però che tu te ne
g. c. croce, 61: a me parimente hai dato occasione di dire
ed ora son dolente e pentito. a. nani, lii-5-489: ha voluto
imperator suo padre, che fu pentito a morte di aver a lui in vita rinunciati
che fu pentito a morte di aver a lui in vita rinunciati gli stati e
dello stolto sgomento. -con riferimento a enti astratti personificati. boccaccio, dee
, quasi pentuta della subita iniuria fatta a cimone, nuovo accidente produsse per la
eppoi, quasi pentita, si stenebra a sera. -resipiscente; ricreduto.
; ma poi pentito, si misse a scalare il balladuro della porta degli asinelli.
. foscolo, ix-1-377: non è a dire che..., mentre esaltava
fossa, / là dove vanno l'anime a lavarsi / quando la colpa pentuta è
5. locuz. -far mangiare a qualcuno il pan pentito; mangiare il
17. -far pentito qualcuno: indurlo a provare rincrescimento. cesarotti, 1-xxxiv-255:
con le mani in croce domandava perdono a dio, al fanciullo et alla vedova
1-iv-520): ci cacciano in cucina a dir delle favole con la gatta,
dir delle favole con la gatta, e a annoverare e pentole e le scodelle.
l'uncino pigliava, togliea il sacerdote a sé. anonimo toscano, lxvi-i-50: cotti
d. bartoli, 1-3-8: sembra incredibile a dirsi le smoderate e pazze spese che
aggiungendovi / la gatta, sette, a mangiar quattro piccioli / luccetti, che
, che una libra e mezo pesano / a pena tutti insieme, et una pentola
, accese il fuoco, mise la pentola a scaldare. -pentola a pressione: recipiente
mise la pentola a scaldare. -pentola a pressione: recipiente usato per la cottura
da un coperchio di notevole peso, a tenuta di vapore e provvisto di due valvole
i tempi di cottura). -pentola a vapore: recipiente con doppie pareti e
: recipiente con doppie pareti e intercapedine a tenuta, all'interno della quale circola
mezzogiorno, l'ora che si va a mangiare. 2. in senso
calice lo detto imperadore avea fatto fare a la chiesa di santo anastagio. b.
in ogni parte: à convien ch'a molte cose abbi avvertenzia, / e
strozzi, 1-73: il cervel mi va a spasso: / ma sempre che da
bibliotecario monnier lo ha mandato in anticipo a me, il coperchio. tenete. leggete
, torci e dimeni la groppa: a me si muove il lombo anche così per
nella sala una pentola, entro alla quale a vista di tutti si pongono dei fichisecchi
che è dentro alla pentola toccherà a quello, il quale, bendato, la
un bastone, e la romperà. quindi a sorte si destinerà uno ad andar sotto
da un punto della sala, anderà a dare il colpo, che quasi sempre
che quasi sempre fallisce. quando toccherà a colui, al quale è destinata la
acqua. mosso che sarà per andare a colpirla, dirà qualcuno ch'ei non è
perfettamente bendato, ed un altro anderà a bendarlo di nuovo, e nell'orecchio
così che tutti i giocatori sono sottoposti a bagnarsi. il premio poi l'ottiene
stanza del giuoco. dipoi, destinato a sorte quello che deve essere il primo
sorte quello che deve essere il primo a romperla, si benda costui, e dal
un bastone, col quale deve andare a dare un colpo alla pentola e romperla.
riempito di materiale esplosivo e incendiario, a cui veniva dato fuoco mediante una miccia
con ingegni e con manganelle e dentro a sifoni o cannoni e in pentole.
e altri artifizi di fuoco da lasciare a mano o con macchine. dizionario militare
vi si mettono entro possono esser assoggettati a calor rovente senza che bollino. bettini
.): che ha forma simile a auella di tale recipiente. barilli,
, 5-no: donne della rodesia coi copricapi a pentola fatti con un fazzoletto. bernari
5-78: abbassò la sua testa rossiccia a pentola di rame. -con valore
. -con valore avverb.: a cavalcioni. pataffio, 5: a
a cavalcioni. pataffio, 5: a pentole portollo con rimbrotti. firenzuola,
buona mancia, io piglierò la sposa a pentole e porterolla via. guerra dei
mostri, 140: per insegna porta a grande onore / sopra l'elmetto e
e nel scudo dipinto / febo che porta a pentole giacinto. g. m.
portavate, / si può dir, quasi a pentole. -avere la pentola
cfr. aretino, 20-161). a. casotti, 1-1-45: già bolliam senza
1-1-45: già bolliam senza fuoco, e a mano a mano / la pentola avevam
già bolliam senza fuoco, e a mano a mano / la pentola avevam di campriano
la pentola in mitria: avere un pollo a pranzo. gargiolli, 255:
non ce ne diamo pensiero, perché a casa da mangiare l'abbiamo. verga
cervello. cantoni, 402: dichiarano a gara che se essa ha veramente dato
ci debbe bollir qualcosa in pentola. a. politi, 1-490: diciamo bollir in
bassani, 3-128: che il papà a settant'anni suonati, e con quello che
che sta bollendo in pentola, continui a alzarsi tutte le mattine alle sei e
, come dice lui, e indurci a non poltrire in molli piume, transeat.
... in una conferenza venire a scodellare davanti al pubblico tutto quel che
fuori di nuovo dalla comune pentola e che a ciascu- n'arte, particolarmente alla pittura
passioni d'uno. -fare la pentola a due manici', porre le mani sui
fianchi le mani, facendo la pentola a due manichi, così replicarmi sdegnati. fanfani
v.]: 'fare la pentola a due manichi ': metter le mani
. v.]: 'fare la pentola a due manichi 'si dice piuttosto di
dice piuttosto di uno che prenda due persone a braccetto, luna di qua, l'
vale fallire. -la pentola bolle a mala pena: v. bollire, n
fare poesia in ogni occasione, anche a sproposito. parabosco, 1-3: una
per sé la parte migliore. a. politi, 1-490: schiumar la pentola
. albertano volgar., ii-35: a più ricco di te non sarai compagno
corni torti e diritti e pifferoni. a. f. bertini, 7-144: -mi
. bertini, 7-144: -mi fo a credere che voi stimiate che l'enciclopedia del
corni, pentolacce e cose / che a far romor da diavoli sian use. forteguerri
un pancione smisurato, che pareva tenuto a fatica da due braccia piegate: come una
da due braccia piegate: come una pentolàccia a due manichi. 2.
, cocci della pentolàccia. a. tose. prima domenica di quaresima,
6. locuz. fare la pentolàccia a qualcuno: rovesciare su una persona,
. v.]: 'fare la pentolàccia a uno ': aspettarlo di notte e
ciuco del pentolaio: fermarsi ogni momento a chiacchierare con chiunque si incontri. -in
queste fanciulle che dànno sì facil credenza a le ambasciate di questi giovini, che sono
che dà il capo in ogni porta. a. f. doni, 6-27:
l'asino del pentolaio che mi fermi a ogni uscio. g. m. cecchi
non vi era cittola che m'andasse a pelo ch'io non le attaccassi l'oncino
di salame. 2. locuz. a pentolina', a cavalcioni. firenzuola,
2. locuz. a pentolina', a cavalcioni. firenzuola, 764: o
d'addosso, che ve ne portavano a pentoline come un bambino? -bollire
non ho poi da far altro. a. cattaneo, i-43: per dargli un
mio cammino. carducci, iii-18-143: a cotali suoni anche la pappa sciocca di
nel mio solito e tranquillissimo quartiere ritornerò a quella santa ed aurea mediocrità del mio
dei pentolini di pece che ti avventano a le finestre per ardertele e per isconguaz-
occupatissimo ad incollare delle striscie di carta a tutte le fessure delle imposte, con
collo, arrampicato su di una scala a piuoli. e. cecchi, 5-7:
pentolino di lombrichi e gli occhi appesi a una canna. -sorta di lanterna
. algarotti, 1-x-271: qui [a bologna] i letterati non sono solitari
] i letterati non sono solitari come a padova, ma si mischiano col bel mondo
bel mondo, vanno nelle villeggiature, a pranzi, vegliano, giocano a gallinella
villeggiature, a pranzi, vegliano, giocano a gallinella, a tarocchino, a pentolino
, vegliano, giocano a gallinella, a tarocchino, a pentolino. -piccola
giocano a gallinella, a tarocchino, a pentolino. -piccola somma di denaro
giocata, e co'quali poi, a fin di stagione, si suol fare un
mettergli nel pentolo, o perché servono a far bollire la pentola. 5
. 5. scherz. macchina a vapore. periodici popolari, i-716:
strega maliarda / che manda i cavallucci a tentennino. / ed egli un punto a
a tentennino. / ed egli un punto a comparir non tarda, / quand'ella
'fa incantesimi '. -tornare a pentolino: riprendere un modesto tenore di
all'ospitalità e alla generosità altrui. a. pucci, ix-409: ricomincian le 'dolenti
pochi dì sottiglian lor le gote. a. politi, 1-490: dicesi tornare al
tempo con quel d'altri, ritorna a viver sobriamente del suo. tommaseo [
una vivanda da allegarti i denti / a fuoco or in un pentol badiale. giuliani
ortiche e si faceva bollire il pentolo a acqua schietta. nievo, 61: avevamo
il nostro pranzo. cicognani, 2-142: a una parete, infitta con le staffe
. papini, 27-924: tutta la vita a lavare pentoli e piatti suaici.
muta, gli occhi strabuzzati, le gote a pentolo. -avere il pentolo alla
: sopra un bel pentolon, qual nave a galla / seder ti vidi. [
presa un'altra scodella, l'andò a riempire alla caldaia. [ediz. 1827
1827 (615): l'andò a riempire al pentolone]. c. e
schina, / più aspra d'a cipolla, e d'u stuppone, /
ottenuto per nitrazione della pentaeritrite; fonde a 140 °c, ha una velocità di
alti circa mezzo metro, e infiorescenze a grap polo denso, con
noginia di linneo, stabilito da willdenow a scapito delle chelone di linneo,
rimpianto, rammarico, rincrescimento. attribuito a cino, iii-13-12: dunque qualche via
de l'offese fatte aver pentute. a. pucci, cent., 25-80:
: penula è una veste pluviale lata a la parte inferiore e stretta a la
pluviale lata a la parte inferiore e stretta a la superiore senza alcuna scissura da li
: la penultima volta che bettoni venne a milano... gli dissi che
lettera che voi riceverete da me. a un terremoto non si può far fronte.
nell'aumento e nello stato in cui a poco a poco salì, dove per
aumento e nello stato in cui a poco a poco salì, dove per non poter
carducci, ii-8-299: io ti scrissi a pena ricevuta la penultima tua.
lacopone, 1-3-86: mesere, a tomo fo 'mposta la lege, y
avendo penuria d'acqua e correndo addosso a moise ed aaron, disse dio a
a moise ed aaron, disse dio a loro: « pigliate la verga ed andate
loro: « pigliate la verga ed andate a cotal monte ». bibbia volgar.
imperò che alcuna volta sforza gli uomini a bestemmiare per la penuria e disagio delle
152: la penuria del piombo gli costringeva a consumar lo stagno de'cittadini in fabbricar
moscati saprai frappoco; da caffarelli ebbi a como una risposta gentile; da barinetti
di comodi. papini, ii-487: a penuria mia di letture e di tempo mi
li quali erano stati in egitto, cominciarono a venire i sette anni della penuria,
lupa fera, / e mena drietro a sé sì grande schiera / d'uccellon
presente non pigliasse tanto scommodo di venire a bologna, non essendovi altro bisogno di
penitenza. forteguerri, 23-3: avendo a mente gl'impeti e le furie /
; / e il marito fra tanto avrebbe a vile / i cilizi, le lane
. da credere che non mancasse né pure a coloro l'ingegno atto a filosofare,
né pure a coloro l'ingegno atto a filosofare, ma sì bene che avessero
xv-163: lasciate la lussuria di frasi a chi ha penuria d'idee. berchet,
degli aromatari, 223: quando poi venite a considerare i suoi [del petrarca]
memorie di riguardo, ci ha obbligati a ricorrere anche a'fragmenti e a *
obbligati a ricorrere anche a'fragmenti e a * rimasugli dell'antichità, supplendo questi
lamenti storici, iv-132: la fatta a santa chiesa iniqua ingiuria / hammi condotto
santa chiesa iniqua ingiuria / hammi condotto a questo caso forte, / e li miei
, 2-i-419: la penuria ch'egli cominciava a patire gli cagionava non minor danno che
: la vera tribolazione degli autori veniva a chi dalla troppa economia della penuria e a
a chi dalla troppa economia della penuria e a chi dallo scialacquo dell'abbondanza. breme
mia famiglia e sarò sempre piuttosto disposto a sopportare la penuria che la manifestazione brusca
caso del pittore, il quale, a carico, con tre sorelle, della
cibo e dell'ottimo vino, sturava a piene tazze il suo ingegno e la sua
: quai rigide ingiustizie / ci dannano a perpetue penurie? / perderonsi ^ angeliche dovizie
in penuria / in mezzo di nemici a stuol severo. -fare penuria di qualcosa
in generale che da galieno sino a diocleziano la chiesa godesse...
penuriava tutto 'l brasile, stentavano li bastimenti a
somigliante rinfresco non poteva non esser caro a persone che da qualche tempo addietro penuriavano
pericoli la nostra marcia... a fine di levare il blocco a barcellona,
.. a fine di levare il blocco a barcellona, ove i nostri penuriavano di
sbraciava; il mondo sa la lunga prigionia a cui lo dannava, ma forse una
casa e perfino le camicie. -essere a corto di capitali. botta, 5-12
vita ed in morte, perché ne vengano a gongolar i suoi posteri sconoscenti.
tutte le grazie di mio marito ed a far ch'io penuriassi ne'miei tesori.
continuava il re di navarra in tanto a scorrer la campagna da tutti i lati
eggenda di s. chiara, 1-87: a ciò che lo dì della penuriosa refezione
penurioso di cose vulcaniche, riducendosi elleno a poche ignobili scorie del vesuvio e a non
a poche ignobili scorie del vesuvio e a non so quante volgarissime lave del medesimo
basti ad essere entrati senza impegnarsi ostinatamente a consumare il residuo del denaro e delle
alcune parti inacessibile, in molte difficile a superare, in tutte penurioso di terreno
se andava per quelli castelli d'intorno a domandare elimosina. g. m. casaregi
ferrarese v'è grandissima carestia di grano. a. cattaneo, ii-195: l'anno
, giacché egli è di sostanza bastevolissima a sostentarci. 8. afflitto da
di una laurea di guerra: quanto a dire... iniziarido le umili e
non risolubili in cui versa il finito a rispetto di sé. 10.
di quel penurioso assedio di cui tratterassi a suo luogo. = lat. mediev
: un contadino scalzo e scamiciato intento a intrecciare a penzana i tralci mozzi di una
contadino scalzo e scamiciato intento a intrecciare a penzana i tralci mozzi di una vite.
mediev. (nelle forme penza, a bologna, nel 1259; penzea, a
a bologna, nel 1259; penzea, a ferrara, nel 1476; penzeda a
a ferrara, nel 1476; penzeda a massafiscaglia, nel 1370), deriv.
lagrima, si mettea in bocca. a. politi, 1-49°: penzigliante, fiorentino
berto pengigliare tra li piè del deschetto. a. politi, 1-490: penzigliare,
venne, stridendo, di quel lauro a porsi / mirabil mostro! e rintrec-
. jahier, 41: lenzuola sordide penzolanti a rifascio dalla finestra del malato che s'
rifascio dalla finestra del malato che s'alza a mezzogiorno. ungaretti, xi-195: un
dall'angolo della bocca, guardava davanti a sé. g. bassani, 4-13:
penzolanti. fracchia, 753: abbandonandosi a quella elastica e musicale caduta, si trovò
carducci, ii-27-146: filava... a quel modo memorabile antico pe 'l quale
savinio, 2-31: stava ancora nella poltrona a sdraio in cui lo aveva conficcato la
(596): una manina bianca a guisa di cera spenzolava da una parte,
annunzio, v-1-277: il corpo ripiomba a destra. la testa penzola.
e il labbro inferiore. -tenersi aggrappato a un sostegno. plutarco volgar. [
fianchi. 2. essere appeso a un laccio, a un capestro o
2. essere appeso a un laccio, a un capestro o a uno strumento di
un laccio, a un capestro o a uno strumento di tortura. monti,
opposto e contrario alla montagna deserta penzolò a un legno l * uomo dio.
traditore non scampò alla vendetta: penzolò a un merlo delle mura. 3.
ghislanzoni, 16-158: ella si abbandonava a quel narciso... lasciando penzolare
libane penzola sopra di me, simile a un monile portafortuna. -essere presente
data gli penzolava più dal cervello, a cominciare da quella della sua nascita.
pratoltni, 9-1306: ella rideva; e a lui, il viso come sul fornello
, fermo e sospeso che penzolava attaccato a un filo. 7. tr
1-iii-60: fu costretto di dare le spalle a milano con le mani penzolate.
un burrone / e la pensola pelle a lui tagliata, / che sempre si dimena
: ordinarono e poi fornirono due case a traverso al canale, l'una di sopra
gran penzolo d'uva di maravigliosa grandezza. a. f. doni, 5-53:
sorbe. lippi, 8-17: una stanga a mezz'aria evvi a traverso, /
8-17: una stanga a mezz'aria evvi a traverso, / dov'ella tien le
'penzolo ^: un pezzo ai vite a cui siano attaccati due grappoli o tre
vi ponti forte, sì come per tutto a capire stretto e serrato, suggellando per
serrato, suggellando per tutto; e quanto a lasciare quei penzoli di buccia, si
pataffio, 5: pevere in cornino a pisciar vadi / chi ha sparato a
a pisciar vadi / chi ha sparato a trescar; su'sciagura, / che fece
! so dir che bel penzolo! a. casotti, 1-5-81: non se ne
penzolo ad un legno / perché non andò a verso a ce- lidora. papini,
un legno / perché non andò a verso a ce- lidora. papini, x-1-668:
. ad altro non miravano che a formare penzoli alle forche. 9
cavo di canapa o acciaio provvisto, a un'estremità, di radancia o gassa e
di gancio o radancia (ed è usato a bordo per svariati lavori e numerose manovre
candeletta o candelizza: nelle navi mercantili a vela, manovra di grosse dimensioni fissata
di maestra e, dall'altra, a quello di trinchetto e usata per sollevare
terminati al capo inferiore con un occhio a radancia, nel quale si può incocciare
e serve per attaccarvi dei paranchi o a stropparvi de'bozzelli. dizionario di marina,
estremità fornita di redancia o foggiata a gassa e l'altra estremità fornita di gancio
anche penzoli di catena aventi un maniglione a una delle estremità e un gancio all'
dormiente che si usava nei bastimenti mercantili a vela, per imbarcare colli pesanti,
albero di maestra e per l'altra a quello di trinchetto, avente nel mezzo
stroppo per incocciarvi un grosso paranco destinato a sollevare pesi dal boccaporto. 'penzoli
, e spedita la catena o la gomena a seguirla. -fare il penzolo
-fare il penzolo: tenere sospeso a un cavo un attrezzo marinaresco.
che sta sospeso in quanto è attaccato a qualcosa o tenuto in modo di gravitare
con uso avverb. (nell'espressione a penzoloni). firenzuola, 964
asino a'miei danni..., a pena mi vidono approssimare alla mangiatoia che
atto di impotente disperazione io non potei far a meno di riderne. verga, 8-84
riderne. verga, 8-84: si mise a sedere su di un covone, accanto
2-119: il custode del tempio era fino a qualche anno fa don remigio, un
]. soffici, v-2-138: camminava a piccoli passi, scostando col bastoncino le
delle orecchie, sfinito, ma continuava a correre. -allentato. cicognani
. -anche con uso avverb. a. cattaneo, ii-32: appena le mani
nell'uomo che dalla veglia vien passando a stato di sonno i muscoli che tenevano
: poi, con altre funi, appesele a grosse stanghe e queste levate in ispalla
/ d'un pergolato, il quale a ogni corrente / sostien, con quattro
gli altri pescatori un ragazzo che, penzoloni a poppa, d'una sola cosa si
io, da qui innanzi / standomi a riposar ne l'antro erboso, / non
per le fiorite ripe / star penzoloni, a pilucar l'erbette. savinio, 364
giornalieri indigeni (detti peones), a compenso di denaro loro anticipato, la
, la coltivazione della loro terra fino a estinzione del debito; il valore minimo
al quale erano calcolate le retribuzioni contribuiva a rendere tale tipo di lavoro praticamente perpetuo
non ne provocò la fine: si continuò a esercitarlo in argentina fino al 1886,
del genere sescuplo... sono: a) il peone primo (una lunga
bracciante, operaio agricolo, servitore addetto a umili mansioni (e tale accezione indica
con gli immensi cappelli e gli scialli bianchi a ricami neri. c. e.
josé della villa pirobutirro) gli venne a dire che il figlio della padrona,
un sedativo; molte specie sono coltivate a scopo ornamentale). -anche: mazzo
. pietro ispano volgar., 3-58: a la parlasia. togli gengiovo e pepe
. tassoni, 8-49: talor pareggiando a l'amorosa / bocca o peonia o anemone
peonia o anemone vermiglio, / e a la pulita guancia o giglio o rosa,
intenso. deledda, 1-68: intorno a loro il silenzio era intenso, infinito
che tinge di un roseo, simile a quello dei fiori della peonia. lessona
si forma in un apparecchio autoclavio scaldato a 150° per reazione dell'acido rosolico e
in pagliette, di un rosso peonia, a riflessi verdi o giallo scuri, a
a riflessi verdi o giallo scuri, a un dipresso insolubile nell'acqua, solubile
che galen dischiude / l'acque peonie a dori, / o faretrati amori,
/ o faretrati amori, / venitela a mirar. = voce dotta,
diporto o da regata usata un tempo a venezia, di media grandezza, provvista
montato in una barca di peota per andar a la volta di puja. federici,
sorte di barca delle più piccole, atte a cavalcar il mare) che lo aspettasse
, 1-344: entrai in una peotta a sei remi e mi promisero i marinai di
e mi promisero i marinai di mettermi a muscoli in un giorno e mezzo. f
giunsi, dopo dieci giorni di cammino, a triesti; dove dimorati due dì,
gondole, di barchette e di peote messe a festa... con isvolazzi di
li caricava su larghe peote che andavano a rovesciarli nel mare aperto, di là
parte ai una trilogia con la gondola a tre remi (1657) e h
3. locuz. fare peota: a venezia, costituire una comitiva di donne
. nicolò e di castello, prendere a nolo una peota e andar gironzando per
, e talora recarsi al lido od a mestre, cantare e suonare il cembalo,
testi, 1-341: accordai una peotella a otto remi leggiera e spedita con otto
, qual ozi poi nona... a le 5 in 6 ore di nocte
= dal venez. peota, a sua volta dalla forma dial. peota
pilota ', con passaggio semantico analogo a barcaruolo dal signif. di 'chi governa
di 'chi governa una barca 'a 'barca '; da venezia la voce si
peotta che per il suo sol eravamo a fronte dalla città di tanasari. brusoni,
567: si era il bassà fermato a pattimo per provedersi di peoti e di
spugnosa e leggerissima che si trova intorno a kadi- cofani. = cfr
fanno il medesimo cotali ampollette di vetro a guisa di pepaiuole, fatte per trastullo
/ fingendo che sia pepe; e a un tempo stesso / scuote la peparòla ch'
cassettelle / di lucenti madriperle, / nobilissime a vederle, / a cornettini, /
, / nobilissime a vederle, / a cornettini, / a scarpettini, / a
vederle, / a cornettini, / a scarpettini, / a pepaiuole, / a
a cornettini, / a scarpettini, / a pepaiuole, / a bottacciuole. periodici