la direzione d'ogni gioco: sapeva comandare a bacaccantonato (part. pass, di
giovane femmina stava per lo più accantonata a un portoncino, le mani nelle taschette del
4. disus. fatto ad angoli, a canti. p. f. giambullari
nn. 3 e 4 si ricollegano a cantone 4 canto, angolo, spigolo '
agg. dial. e letter. fatto a guisa di capanna; che subisce la
grano che impallidisce e matura / intorno a case accapannate / da un vento muto ruvido
accapare1, tr. ant. portare a compimento. malatesti, 80:
, e l'accaparramento della bellezza naturale a beneficio dei privati, sono tra i
donne finirono coll'acca- mette con lui a cifrare e decifrar dispacci. palazzeschi,
la voce, senza citazioni, rinviando a caparrare e incaparrare', il tommaseo ne
, un bene, con avidità, a esclusione degli altri). baretti,
. 2. ant. condurre a termine; concludere. sacchetti, 189-37
elli condiscendesse alla dota, la quale a lui parea troppo alta. =
furono più volte vicini ad accapigliarsi e a far zuffa. tommaseo-rigatini, 571: accapigliarsi
la pigliarsi, e le vicine a dar loro addosso perché si calmassero.
calmassero. verga, i-480: furono a un pelo di accapigliarsi coll'oste per
accapigliavano per due soldi, che giocavano a battimuro. comisso, 21-168: si giuocava
accapigliati insieme, onde procurava di riducerli a pace. nievo, 596: rovesciai
ad alunni suoi milanesi un dialogo levando a cielo non pure la lingua toscana ma
accapitellare. accapo. lo stesso che a capo (v. capo).
fagiuoli, 3-7-206: gli piagne addosso affatto a quel barbogio / il degno magistrale accappattoio
si buttava uno scialle indosso e andava a fare una passeggiata a lenti passi.
indosso e andava a fare una passeggiata a lenti passi. fogazzaro, 2-50: dall'
, 3-553: mia madre m'aveva aiutato a spogliarmi e, avvoltomi in un accappatoio
avvoltomi in un accappatoio, m'aveva messo a dormire su un sofà. d'annunzio
pantofole, accappatoio nero e berrettino bianco a punta. boriili, 2-255: gravi
: la trovò stesa su una sedia a sdraio, in accappatoio bianco, coi bellissimi
xviii (fa- giuoli), diffusasi a metà del sec. xix.
viani, 19-367: fu atterrato e impiccato a un trave, neltaccappiamento l'occhio di
un vinciglio verde, e fattone ritortola a guisa di un laccio, venne al
lacero saio, con un canapo e a questo congegnava un rosario e una croce
parole, e con molte lusinghe il trae a sé. * = deriv. da
accappiatura, sf. laccio, fune munita a un'estremità di un nodo scorsoio;
si tiri dentro, e dove piace a noi. note al malmantile, 6-86:
inorridire (dai piccolissimi rilievi, simili a quelli della pelle dei capponi e dei
{ accappóno). marin. tirare a bordo l'ancora mediante il grosso paranco
mai. 2. piegare a guisa di cappuccio. borgese, 1-400
. borgese, 1-400: cominciò svogliatamente a morsicchiarla [la coscia di pollo]
accappucciato fino alla marina, pareva sorretto a padiglione dalle montagne. 2.
che si finisce queste feste, la quale a noi sarebbe una crudeltà da fare accapricciare
scricchiò squassata dalla punta / di nettuno a tre denti; accappricciossi / plutone. dossi
accarezzaménto, sm. l'accarezzare (a lungo, ripetutamente). -al figur
. dubitava che filippo non avesse ancora a rimaner grande appresso agl'imperiali. m
ariosto, 9-85: lungo sarebbe a ricontarvi quanto / lei bireno accarezzi,
13-292: perché, s'io vengo a te, mi sfuggi e sprezzi, /
, col piede: bastonare, prendere a calci. manzoni, pr. sp
zavan di tempo in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre.
in tempo le spalle a qualche marito, a qualche padre. verga, i-187:
coi piedi, allorché se lo trovavano a tiro. bacchelli, 1-iii-285: 1 miei
, 1-iii-285: 1 miei antenati, a un villan rifatto pari suo...
logistilla mostrò molto aver grato / ch'a lei venisse un si gentil signore; /
(96): io me ne andai a mantova, nella qual patria io fui
13-806: da nulla ingiuria offesi, anzi a cortese / ospizio accolti e accarezzati.
persuade gli uomini più accarezzati dalla fortuna a cercare il sepolcro. deledda, iii-152
ii-266: se [il pisello] sia a solatio e bene accarezzato, farà i
suoi frutti di mezz'inverno, coprendogli a certi stridori. segneri, iii-3-293: sapete
prima moglie / tu mi togliesti contro a mio volere /... / che
armannino, 27: allora edippo menò a lui un colpo colla sua spada
avevan lasciato la loro vita ridotta a quel nudo scheletro; altri più saggio avrebbe
accartocciaménto, sm. l'avvolgere a forma di cartoccio; l'accartocciarsi (
2. archit. fregio ricurvo a forma di cartoccio. buonarroti il giovane
il giovane, i-419: avendo da imo a sommo un certo lor fregio, o
(accartòccio). piegare, avvolgere a forma di cartoccio; raggrinzire, corrugare.
in una smorfia d'uomo che stenta a capire. idem, 314: sorrise
accartocciato anche le piccole mani che stentavano a reggere la penna. -figur
. 2. rifl. avvolgersi a forma di cartoccio; ripiegarsi su di
timore, torna, ma lentamente, a svolgersi, a dispiegarsi qual'era innanzi.
, ma lentamente, a svolgersi, a dispiegarsi qual'era innanzi. redi,
cominciavano ad ingiallire, ad accartocciarsi, a cadere. d'annunzio, v-i- 173
più lontani si accartocciavano e si mettevano a tremare come creature. sinisgalli, 3-29:
. 3. archit. assumere forma a guisa di cartoccio (a voluta,
assumere forma a guisa di cartoccio (a voluta, a spirale): riferito ad
guisa di cartoccio (a voluta, a spirale): riferito ad alcuni motivi
cadrà dai lati e spenzolerà, accartocciandosi a guisa di linea a chiocciola. baldinucci
e spenzolerà, accartocciandosi a guisa di linea a chiocciola. baldinucci, 95: nell'
di accartocciare), agg. avvolto a forma di cartoccio, arrotolato; ricurvo
ondosa, tortuosa ed accartocciata, simile a certi nocchi di legni. verga,
registro sudicio dai margini accartocciati e continuò a conteggiare. viani, 4-47: il
ci risolviamo tutti che sia bene di cominciar a pensare all'accasamento suo. baldi,
concludere questo accasamento, non è difficile a conoscere. redi, 16-vi-159: ricevo
stanza, e siccome dopo il mio accasamento a venezia ci avea studiato sopra anche a
a venezia ci avea studiato sopra anche a quest'arte importantissima del vivere moderno,
trecento scudi di argento, per accasare a suo tempo una piccola fìgliuolina. salvini
ariosto, sat., 1-213: a la quinta sorella che rimasa / n'
, 4-387: il caso mi portò a sistemarmi; o, come si dice,
si dice, ad accasarmi: insomma a prendere moglie. soffici, ii-346: un
che le mie aspirazioni ad accasarmi e a farmi una famiglia potessero un giorno essere
colà, e la famiglia avrebbe continuato a dimorare a fratta. de roberto,
, e la famiglia avrebbe continuato a dimorare a fratta. de roberto, 172:
terra / mi posso / accasare. / a ogni / nuovo / clima / che
, la metà degli abitanti avanzati mandò a roma, di dove fatti venire due
messosi gli occhiali e appiccato la ruota a un arpione, se ne sta colle braccia
rotaia alla traversa, posto in opera a colpi di mazza. -gancio girevole intorno
colpi di mazza. -gancio girevole intorno a un fulcro fisso, che trattiene la
. attaccare le voglie alvarpione: rinunciare a qualche cosa, non pensarvi più.
donne [crusca]: le tengono appiccate a certi loro arpion- celli. e.
avere nelle due estremità due punte rivoltate a uso di arpioncini. =
. meccanismo costituito da una ruota dentata a sega, su cui l'arpione (
d'arpa. borgese, 6-100: a un re mecenate / chiederei, come
cavo (con cui si può trarre a bordo la preda colpita), lanciato a
a bordo la preda colpita), lanciato a mano o da un propulsore.
. negri, 372: accostatisi alla balena a giusto tiro, il primo che voga
mi pigliassi della sua guardaroba uno archibuso a mio modo. g. m. cecchi
l'arra, di ragione / è obbligato a mantenere il patto. 2
., 28-93: fece l'uom buono a bene, e questo loco / diede
e questo loco / diede per arra a lui d'ettema pace. g. villani
quale io ti riservo; e insino a ora io te lo investisco, e
[alla commedia] principio, prendendo a buona arra ch'ella abbia a piacere
prendendo a buona arra ch'ella abbia a piacere il silenzio che io sento nelle nobiltà
miei compagni e dirò loro che non tardino a venir fuori. tasso, iv-187:
. spolverini, xxx-1-175: tre volte a lui / balenando a sinistra il ciel rispose
: tre volte a lui / balenando a sinistra il ciel rispose, / segno
sed desiderat pienitudinem; et dieta arra a re, prò qua traditur ».
b. davanzali, ii-477: si diede a frugare e soffregarsi intorno a molti,
si diede a frugare e soffregarsi intorno a molti, e tanto s'arrabattò e tanto
poi la navicella del mio ingegno va a traverso, so che voi che sete in
., 15 (272): a uno che li veda ingegnarsi e arrabattarsi a
a uno che li veda ingegnarsi e arrabattarsi a quel modo, fanno pietà. leopardi
quale per la paura è corso subito a intanarsi. giusti, i-374: i grandi
nel cuor dell'inverno, per riportare a casa venti francesconi. carducci,
/ co'filosofi nebbioni / e gli storici a ciabatta! idem, ii-8-351: tutti
la levatrice. nieri, 403: a forza di arrabattarsi e fare della sua vita
vecchi territoriali... si arrabattano a scrivere lettere e cartoline. viani,
s'arrabatta, / l'affanno cominciossi a impiccolire. = cfr. spagn
. xiii con il senso di accudire a un lavoro disordinatamente o con furia';
dal verbo ràbai * attendere con zelo a un'opera 'e * minacciare
timore. -detto dell'orso (a indicare il suo verso particolare).
misura. segneri, i-442: perché a tal vista dovessero quei superbi arrabbiar d'
dico ch'i'arrabbio di morire / a veder ricco chi dé'esser bretto. fra
, 1-3 (i-52): ella a modo alcuno non si voleva dar pace,
tasso, 7-91: indarno arrabbia, a vóto batte, / e spande «
s'adira. verga, i-74: a poco a poco, a suo dispetto,
. verga, i-74: a poco a poco, a suo dispetto, quel sangue
i-74: a poco a poco, a suo dispetto, quel sangue freddo,
. silone, 5-17: tuttavia non riusciva a ingoiare l'affronto del falso sordomuto.
. dedicarsi con passione, con accanimento a un lavoro, al raggiungimento di uno
vi fa mai nulla alle volte sino a tre anni. 6. tr.
vivanda apparse / e ne fe'dono a l'affamate labbia. 8.
: ecce acceso fuoco d'ira, che a mal far la voglia tira: /
, 21 (364): « a che cosa son ridotto! »..
agric. alterazione di un terreno lavorato a grano, per cui il frumento si
sentì ne mostrò dolore singolare rodendosi dentro a guisa di cane arrabbiato. bisticci, 165
5-11 (i-127): di nuovo intorno a gradasso si pone, / e com'
afferrarlo pei capelli, per tirarlo via a viva forza. de marchi,
: ma in un ospizio non ci vado a farmi rinchiudere, a morire disonorata,
ospizio non ci vado a farmi rinchiudere, a morire disonorata, arrabbiata come una cagna
17-3: quando a noi greggi, inutili e malnati / ha
giurando che con esso mi voleva ammazzare a ogni modo. marino, 12-1:
36 (632): volete condannarmi a essere arrabbiato per tutta la vita;
uomo infelice ed arrabbiato è tremendamente ingegnoso a calunniare i suoi simili. nievo,
. figurati quello che mi sarebbe avvenuto a roma. sarei morto arrabbiato prima del
cor dell'arrabbiata voglia, / torna a gli scogli suoi per l'aria bruna
padri,... lasciò il luogo a succedergli guansufù. dottori, 1-36:
questo sdegno arrabbiato contro di noi. a. del rosso, 1-iii-2-287: capitano
con tutto che si trovassero bene spesso a soffrire delle arrabbiate carestie. baretti. i-193
genti. alfieri, i-149: debole ancora a fronte di quella arrabbiata passione. manzoni
di nuocere. giusti, iii-238: oltre a tutto questo, ci sarà da fare
, 5-19: dava morsi da arrabbiato a un panino imbottito, guardando religiosamente una
. quando manca un giocatore, costringe a sedersi baristi e camerieri. bocchelli, 1-iii-59
, 9-1-191: caricando acqua d'ambra, a poco a poco si ridusse così arrabbiata
caricando acqua d'ambra, a poco a poco si ridusse così arrabbiata, che a
a poco si ridusse così arrabbiata, che a dar di morso ad un limoncello verde
ad un limoncello verde non si sente a un gran pezzo quell'acido invelenito che
sostantivi, ha valore accrescitivo e sta a indicare l'eccesso di una qualità,
salatissimo. moravia, vii-35: cominciammo a mangiare ma tutti dissero che il prosciutto
7. agric. divenuto infecondo a causa di cattiva lavorazione o di maltempo
gonfaloniere della repubblica fu un carducci, a cui i medici fecero tagliar la testa
arrabìscio). contorcersi, divincolarsi (a somiglianza di una biscia). viani
3-87: 1 valletti non han fatto a tempo a porgere i vassoi che i
valletti non han fatto a tempo a porgere i vassoi che i paladini ci si
fra giordano [crusca]: quando viene a lui il frate, sì 'l teme
diavoli lassù in cima, ecco hanno arraffato a volo qualche cosa. papini, 20-13
canaglia avventuriera e fortunata aveva arraffato, a prezzo di stragi, l'impero.
l'impero. fracchia, 392: incominciò a buttar dalla finestra tutti i piccoli oggetti
3-48: sui campi di battaglia, a essere svelti di mano c'è sempre
b. davanzali, i-396: il secondo a morire fu planzio laterano eletto consolo,
fu planzio laterano eletto consolo, sì a furia, che non ebbe agio d'
221-46: chi ha fatto le mane a uncini, e vuole vivere di ratto,
, agg. dial. uva non giunta a maturazione, a causa di temperature eccessive
. uva non giunta a maturazione, a causa di temperature eccessive. = voce
sempre di cosa, che essendo superiore a chi s'arrampa, è per tanto difficile
v. g. d'un leone rampante a un monte, a un albero e simili
d'un leone rampante a un monte, a un albero e simili. = deriv
calvino, ii-199: fu facile a mio fratello fare il passo e così
colla sciabola alla mano, e rimontato a cavallo sostenne per qualche tempo...
. verga, i-i77: ella stava a guardarlo col mento in aria mentre egli si
mento in aria mentre egli si arrampicava a prendere i nidi sulle cime degli alberi.
le stelle e si arrampicava sui pini a togliere i nidi. idem, 2-229:
gattina saltò giù dalla sedia dove stava a sonnecchiare; e, come faceva sempre,
mi s'arrampicò sopra le spalle e cominciò a leccarmi il collo. comisso, 12-48
in affitto i frutteti e ci si arrampicava a mangiare frutta ogni giorno. montale,
, 23: l'uccellino s'arrampica a spirale / su per l'olmo ed il
finalmente presi ad arrampicarmi per la scaletta a chiocciola di ferro. pratolini, 8-11:
ruota dentata. negri, 2-738: a fianco degli ulivi s'arrampica una straducola
le parti e talora si ritorce come a volersi mordere la coda. 4
), agg. che è riuscito a raggiungere un punto elevato (e vi
2. figur. situato in cima a un luogo elevato (una casa,
casa, un paese, che par aggrapparsi a una altura, con difficoltà, in
in una sorta di viottola padronale arrampicata a zig-zag sopra un colle. malaparte,
degli arrampicatori: quello là, avanti a tutti, più scuro, non è la
arrampinato, agg. raro. fatto a rampini; uncinato. ojetti
/ ch'ei vien dove n'ha a ir, non dico a once, /
n'ha a ir, non dico a once, / ma a catinelle il sangue
, non dico a once, / ma a catinelle il sangue, ed a bigonce
ma a catinelle il sangue, ed a bigonce. verga, i-191: il poveretto
pantofole, la locandiera, si mise a correre, arrancando affannosamente per il vicolo
. pulci, 11-108: ricciardetto era a ganellone a'fianchi / e col cavai
fianchi / e col cavai lo seguia a tutta briglia: / dunque convien che
canti. aretino, iii-154: romore a le calcagna; arranchiamo, frate,
, i-323: l'asino imparò anche a tirare fi carro, che era troppo alto
su per la ripida cordonata dai mattoni a spiga, e poggia a ogni passo
cordonata dai mattoni a spiga, e poggia a ogni passo la mano sulla coscia.
30-23: saliva come un bruco, a onde, mentre una genterella la seguiva arrancando
: si affacciava un attimo di dietro a un greppo, a guardare quelle due
un attimo di dietro a un greppo, a guardare quelle due carrozze che arrancavano su
fresca intorno alla quale arrancava senza riuscire a metterci bocca. bontempelli, 9-96:
; tuttavia distinguevo la luce e arrancavo a lei su per l'erta. 4
4. vogare con energia; spingersi avanti a forza di remi, con sforzo.
arranca inverso brindisi. salvini, 36-30: a tutta voga i remator s'arranchino.
iii-2-21: la liburna / viene arrancando a questa parte. ha prua / che
arrancando e bestemmiando, cercavano di portarsi a ridosso del monte con la loro barca
/ de'ben spediti remi / è lenta a tanta fretta. segneri, iii-3-333:
quante volte quei corsari infernali, lanciandosi a voga arrancata sopra fi piccolo battelletto del
. settembrini [luciano], ii-2-106: a un tratto udissi un gran gridare e
stretta / arrandellarsi come un salsicciuolo. a. f. doni, 3-13: si
fianco le arrandeila. 2. usare a mo'di randello; colpire, battere,
uno stangon dalla porta togliea, / ch'a un pagan levò fi capo di netto
calca in modo arrandellollo, / ch'a più di sei levò fi capo dal collo
quel tronco come pratico: / dette a rinaldo una percossa pazza, / tanto
lo ghermì come un pollo, e a spento lume / lui col cavallo arrandellò nel
4. figur. dial. vendere a poco prezzo; dar via per un
, 1-87: appunto perché noi siamo pronti a tutti gli arrangiamenti, trovo ragionevole il
trascrizione di un brano musicale, adattandolo a strumenti o complessi musicali diversi da quelli
recipr. mettersi d'accordo, giungere a un accomodamento. 4. rifl.
, gli altri sono rimasti senza. a questi ultimi, poi, quando si lamentano
. -arràngiati: invito, dato a chi chiede aiuto e consiglio, a
a chi chiede aiuto e consiglio, a trarsi d'impaccio da solo. beltramelli
pavese, i-46: un omo pratico, a piedi, passa sempre, -
. 2. soffocato, pronunciato a fatica, con voce rauca.
21 (361): tese l'orecchio a un suono: era il russare lento
(650): io m'arrapinavo tanto a allestir quell'altro [corredo].
. viani, 19-337: la sera, a bordo, egli fu colto da un
learco, e due e tre volte a modo di rombola il volge per li venti
caso: ingiusta e oltraggiosa cosa è a morire di cosa tolta e arrappata, ma
., i-399: al proprio marito a sé congiunto, con tutte le sue forze
: ingiusta e oltraggiosa cosa è a morire di cosa tolta e ar
arrappate non pensa di voler servare a nessuno. [sostituito da] manzoni,
una falda del farsetto, tirava a forza per farlo seder di nuovo].
, 24-4: mentre sì stetti en ventre a mia mate, / presi l'
mate, / presi l'arrate a deverme morire. arrazzante (part.
tr. (arrèco, arrèchi) portare a qualcuno, in un luogo; apportare
un ramo d'ulivo, e salito a cavallo, con quello in mano, tenta
, però ch'ogni bene giova arrecare a casa. breve dell'ordine del mare
una virtude / la qual molto bisogna a questo fatto. guido da pisa, 1-376
che de la beltà scorge, / a l'interno censor l'arreca e porge.
quello che maggior miseria loro arrechi; infino a quell'ora che la tristizia pena a
a quell'ora che la tristizia pena a dar luogo al naturai senno. marsilio
fama. b. davanzali, i-205: a me vergogna e a seiano odio fosse
, i-205: a me vergogna e a seiano odio fosse per arrecare. galileo,
là, qual alterazione arei io arrecata a quel suo principale e lunghissimo tratto? forteguerri
, 4-31: siccome è fama che a bella fanciulla / il lionfante non arreca
stando in paradiso non l'era più a carico, era riuscita a farsi un po'
l'era più a carico, era riuscita a farsi un po'di corredo col suo
che il domani e ogni altro giorno a venire fosse per se stesso una sorpresa
giordano [crusca]: tutta l'arrecò a sé, e da questa parte fu
è atto d'umiltà l'altrui cose ingiustamente a sé arrecare, ma è arroganza e
difficultà il rispondere. -arrecarsi a lode, a biasimo, a onore,
rispondere. -arrecarsi a lode, a biasimo, a onore, a disonore:
-arrecarsi a lode, a biasimo, a onore, a disonore: attribuire a
lode, a biasimo, a onore, a disonore: attribuire a lode, biasimo
a onore, a disonore: attribuire a lode, biasimo, onore, disonore.
l'angelo si puote e debbe arrecare a grande disonore. caro, 15-i-246: e
utile del comune,... arrecandosi a lode una cosa sì brutta.
condurre, indurre, spingere, ridurre (a una determinazione, a una condizione morale
, ridurre (a una determinazione, a una condizione morale o fisica).
. cavalca, 4-150: disse che a tanto lo avea arrecato, che il dì
oro: e 'l comune si fermò a sei; e 'l conte non vi si
mostrare quanto io gli piacea o arrecarmi a tale che egli piacesse a me.
o arrecarmi a tale che egli piacesse a me. livio volgar. [crusca]
: in un'ora distrussero e arrecarono a niente la città. giov. cavalcanti,
l'amore della patria m'ha arrecato a nimico la fortuna e gli uomini.
malispini, 1-247: alla fine s'arrecarono a tanto i fiorentini, che mandarono pregando
sempre avanti con una rosta in mano, a farvi vento. allegri, 96:
/ com'ella s'arrecasse volentieri / a quella vita tanto tribolata. lippi, 4-42
altro modo circa allo spendere e al tornare a casa, io rivorrò la mia dota
casa, io rivorrò la mia dota, a arrecherommi a star da me.
io rivorrò la mia dota, a arrecherommi a star da me. 7.
volgar., 3-346: or ci rimane a dir del dispregio, del quale colui
addosso una nuova guerra. -arrecarsi a memoria: richiamarsi alla mente. giov
giov. cavalcanti, 289: arrecatevi a memoria le guerre che si sono avute
che 'l papa convenne senza molta causa a fare una guerra in italia, ed
per nimici i farnesi. -arrecarsi a noia: prendere in antipatia, in
buti, 1-769: sinone, arrecatosi a noia di essere nominato, percosse lo
sai che come un l'uom s'arreca a noia, / non può mai più
dal vecchio padre, che arrecatoselo finalmente a noia, si disposero a levarlo via.
arrecatoselo finalmente a noia, si disposero a levarlo via. = comp.
segneri, iii-1-141: quali motivi più convincenti a riputare sospette tali conversazioni, che gli
riputare sospette tali conversazioni, che gli arrecati a conoscerle? foscolo, ii-2-128: gli
rosseggiante arrecator del giorno, / cantavano a due cori / mille rossi amorin. monti
seguito. de rossi, iii-344: corrono a depredar tonde vittrici / dai ricchi alberghi
: addio pertanto, o meste stanze! a voi / ritornerò quando novella nuora /
/ ritornerò quando novella nuora / venga a mutar le imagini, e gli arredi
nere. bacchetti, 1-iii-207: obbligati a lasciare ogni tanto i tuguri invasi dalle
tanto i tuguri invasi dalle acque e a rifugiarsi sull'argine coi loro arredi domestici
sacri arredi usati / un dì solenne a celebrar. chiesa, 4-9: un piccol
un piccol gran tesoro nel quale potei a poco a poco discernere e lo stelo
gran tesoro nel quale potei a poco a poco discernere e lo stelo di un
alto in mezzo; poi un candeliere a destra e un candeliere a sinistra; poi
un candeliere a destra e un candeliere a sinistra; poi un paio di anforette
mandi, o portare 0 mandare faccia a marito in arredo, in cose, oltra
. arrembàggio, sm. assalto a una nave nemica dopo averla abbordata
, per invaderla e impadronirsene con combattimento a corpo a corpo. d'annunzio,
invaderla e impadronirsene con combattimento a corpo a corpo. d'annunzio, ii-925:
la moltitudine, egli la trascina dietro a sé col gesto della grande lama e
ii-631: avanti! all'arrembaggio! a me, figli del mare! pea,
delle scalate, i nepoti ridussero la torre a più modesto uso. -figur
, 7-505: tutti vorrebbero essere i primi a metter piede a bordo, e vanno
vorrebbero essere i primi a metter piede a bordo, e vanno su quella passerella in
quella passerella in salita alla rinfusa e a spintoni, poveri e ricchi, come una
. arrembatura. -al figur.: trascinarsi a stento, con fatica.
raffrescata in poi, arrembò, e a venderlo non c'è da prenderne un terzo
parte, sbasandosi: crollava giù a tratti e a scosse; che facevano dare
: crollava giù a tratti e a scosse; che facevano dare un lungo
che facevano dare un lungo guizzo a tutta la fiamma. = v
piegano sotto); che si trascina a stento (un cavallo); che ha
una locomotiva ma da due cavalli, a testa bassa, arrembati. palazzeschi, 3-205
, / servi arrembati, / prego a cantare / l'intercalare: / viva la
di due potenti nemici, i quali a gara cercano d'interrarli e riempirli; uno
94: con buon vento si condusse a porto farina (utica anticamente),
targioni tozzetti, 12-9-307: fu di mestieri a rutilio il girar largo colla sua lancia
la particella pronom.: non riuscire a proseguire, non andare più avanti,
: d'uno il quale ha cominciato a favellare alla distesa, o recitare un'
/ de'cinque soldi, ecco ritorno a bomba / a brache d'or, che
soldi, ecco ritorno a bomba / a brache d'or, che nel salire arrena
via uno, / e non uscire'a bene; ond'è ch'i arreno.
la cui riscossione era data in appalto a privati imprenditori (nel regno di napoli)
arrender 1 appaltare ', deriv. a sua volta da renda * rendita '.
.. arrenderebbe allora la città dell'anima a lui. guicciardini, 1-184: al
g. villani, 10-50: il borgo a sandonnino in lombardia,...
153: veramente tu hai vana credenza / a domandare ch'io tuo servo stia.
. / ma per prigion vo'che tu a me t'arrenda. / s'altro
o morire od arrendere. -arrendersi a patti: dopo aver pattuito le condizioni
compagni, 2-27: il castello s'arrendé a patti, salve le persone. g
che la città s'arrendé al papa a patti. idem, 9-202: [
9-202: [l'oste] s'arrendé a patti, salve le persone.
, salve le persone. -arrendersi a discrezione: senza patti. redi,
redi, 16-ii-19: o eh'il superbo a discrezion s'arrenda. botta, 6-i-340
intimò loro si arrendes sero a discrezione. 4. rifl.
figur. darsi per vinto (di fronte a una condizione contraria, alla superiorità,
ve- gendo; / fina donna, a voi m'arendo. idem, 188:
le chiace, ch'io m'arendo / a sua merzé; colpa non mi difendo
sì delettoso, / tu me t'arrendi a te me trasformando. albertano volgar.
vecchiezza, che 'l vecchio non s'arrenda a troppo riposo e a pigrizia. passavanti
non s'arrenda a troppo riposo e a pigrizia. passavanti, 18: onde santo
, ma protervamente lo contasta e spregia. a. pucci, ix-388: e quando
mai non s'arrenderà, e sempre infino a l'ultimo giorno della sua vita starà
tempi il verno oscuro / s'arrende a miglior dì, ché il sol procede /
più che io combatto colla nausea, e a forza di giocare di scherma, non
. nievo, 256: avvezzo ad arrendersi a lei in ogni altra cosa pel cieco
sempre qua, io in persona, pronto a rispondere a tutti di tutto. palazzeschi
, io in persona, pronto a rispondere a tutti di tutto. palazzeschi, 4-43
, i-166: queste [tele dipinte] a olio, perch'elle siano arrendevoli,
perch'elle siano arrendevoli, se non hanno a star ferme non s'ingessano, attesoché
piega che altrui vuole e si arrendono a ogni guida. tasso, 11-40:
disposti comunque il voglia la mano, a cui ella tutta arrendevole ubbidisce. l
flessibile, con l'esercizio diventa arrendevole a varii moti. landolfi, 1-58:
2. figur. che si presta (a un ufficio, a una funzione)
che si presta (a un ufficio, a una funzione); che si può
non oppone resistenza; docile; disposto a cedere, ad accettare l'insegnamento, il
v-97: feci male ancora una volta a mostrarmi arrendevole, perché, subito.
boccaccio, v-217: esse sono arrendevoli a lasciarsi provare il lor diletto e spezialmente
arrendevole alle openioni degli altri d'intorno a quelle cose, che poco rilevano;
come pieghevole a'piaceri, ed arrendevole a le preghiere de gli amici. segneri,
arrendere. arrendevolézza, sf. facilità a piegarsi, a flettersi.
arrendevolézza, sf. facilità a piegarsi, a flettersi. l. bellini
era quel tanto di vento che bastava a rallegrare il mare entro la insenatura, e
goletta offriva la prua slanciata e fine a quelle brevi onde leste ed al vento
2. figur. disposizione ad arrendersi, a cedere agli ordini, alle preghiere,
ii-1-181: quelle due lettere n ed r a questo effetto dell'appiastrarsi con l'altre
ii-176: allora i vitelliani, arresi a boville come dicemmo, e altri cercati per
si disperdevano per le pianure, obbligati a coltivar i campi per gli popoli vincitori.
il portolano, / mi perderei arreso a quella forza / che replica la vita
.. /... in mezzo a tanti / perigli di cadute e di
il castello di palaia, posero il campo a vico pisano. leggi di toscana,
2. trattenere, far indugiare, costringere a una sosta; impedire, contrastare,
la tempesta, / ne gli occhi a i franchi impetuosa fère; / e l'
13-17: vanno costor su l'alba a la foresta; / ma timor novo al
: ardì una vedovella di por freno a traiano, e d'arrestarlo quando egli già
d'arrestarlo quando egli già per andar a la guerra spingeva il cavallo e moveva l'
, 2-8 (220): corsesi adunque a furore alle case del conte per arrestarlo
arrestarono abrocome, e legato lo mandarono a quello che in quel tempo governava l'
1-90: un tale che corre dietro a un ladro, è arrestato per ladro.
. carducci, ii-10-162: son prossimo a dichiarar fallimento; e i miei editori
verga, i-372: se si accoccolavano a passare una notte sull'uscio di una chiesa
ma perché, io dico, li lasciano a piede libero quei cani demolitori di sagre
prendere in persona e arrestare l'avere a tutti gli usurieri del reame. lettere
foste per le sue parole / mosse a venir inver la donna vostra, / non
/ non v'arrestate, ma venite a lei. idem, inf., 13-24
): d'in su la proda a quegli che sopra il legno d'efigenia
s'arresti, / tanto che 'l caso a lui si manifesti. boiardo, canz
, 8 (128): in mezzo a questo serra serra, non possiam lasciar
non possiam lasciar di fermarci un momento a fare una riflessione. [ediz.
le più portentose operazioni nessuno si arresta a premeditare la portata del capitale. mazzini
? nievo, 51: se mi arresto a lungo sopra questi incidenti puerili, gli
ore sollecita; / mina... a che t'arresti? verga, i-140
, 1-37: anche lui s'arrestò a viso in su, colto da stupore.
luce-in-tenebra. pavese, i-172: respiravo a fatica l'umida aria, serrando senz'accorgermene
valersi di qualunque commodo dello stato, a conciliarsi la grazia dei privati.
far cigolar la lor bilancia, / ch'a far con voi la pace li sospinse
32-75: di poi riede / cacciando a tutta briglia il buon cavallo, / e
aereo fuoco, / il buon tancredi, a cui goffredo accenna, i sua squadra
. idem, 6-30: corre a ferir il saracin gagliardo / che d'altra
, che allora fu sgombrato e preparato a posta per noi, si soleva mettere i
arrestatóio, sm. marin. congegno a morsa applicato sulle navi per arrestare
di giove statore, che è quanto a dire arrestatóre. buonarroti il giovane, 9-525
della con dizione di moto a quella di quiete; interruzione,
2-811: ricordo che una volta caddi a terra di peso, sola nel corridoio fra
nel suo sviluppo, poi cominciò lentamente a sfiorire senza avere mai raggiunto la pienezza.
buono andare di galoppo, si ridusse a serravalle. m. villani, 2-61:
parte della polizia giudiziaria, in seguito a un reato; fermo, cattura,
sottoporre il suo debitore moroso, fino a che questi abbia soddisfatto la propria obbligazione
interesse pecuniario. piovene, 5-328: mussolini a carrara non venne mai. venne una
arresti. -in stato di arrèsto: a disposizione dell'autorità giudiziaria. comisso
gravi (si estende da cinque giorni a tre anni e si sconta in sezioni
bene, 1-15: un che con ziribigli a poco a poco / arretando chiurli,
1-15: un che con ziribigli a poco a poco / arretando chiurli, cheppie e
, i-54: un'altra volta comincierò rispondere a voi, e lascierò indietro gli altri
lascierò indietro gli altri, e così verrò a scrivere tante ciancie da tórre a un
verrò a scrivere tante ciancie da tórre a un bisogno il capo a una pescaia,
ciancie da tórre a un bisogno il capo a una pescaia, e farvi anzi,
degli altri arreticati, / che rimarranno a questa rete, stimo. caro, i-305
. effettuare un movimento in direzione opposta a quella a cui si è volti (per
un movimento in direzione opposta a quella a cui si è volti (per sottrarsi a
a cui si è volti (per sottrarsi a un pericolo, per paura, ecc
. buonarroti il giovane, 9-363: a gran passo io m'arretro, e come
, e come sai, / tomo a te brancolando. monti, 164: come
commendatore arretrando. ojetti, i-468: a vederlo spalancarti addosso fuor dal cespuglio del
agone, / se volge il corno a i cani ond'è seguito, / s'
/ s'arretran essi, e s'a fuggir si pone / ciascun ritorna a seguitarlo
s'a fuggir si pone / ciascun ritorna a seguitarlo ardito. foscolo, 1-165:
furfante... non arretrava davanti a nulla per il suo materiale tornaconto. montale
, onor di poi la 'nvita / a cimentar la sua bravura in guerra.
foscolo 1-226: le dive mie vennero a trio. l'alfeo / arretrò tonda,
l'alfeo / arretrò tonda, e dié a lor passi il guado. manzoni,
di una rivista, pubblicato tempo addietro, a cui sono seguiti altri numeri.
è arretrato -cioè sta indietro ne'suoi atti a cui è obbligato: son tutti modi
-lavoro arretrato: non svolto, non compiuto a suo tempo (e che s'è
tra gente oscura, vile e arretrata, a cui era necessario dare almeno un esempio
baldini, 4-232: fotografie sorpassatissime, a sfogliare le quali uno si sente deliziosamente
un fitto. soldati, i-283: provvidi a pagare immediatamente gli arretrati dell'affitto.
. arrètro (arriètro; arètro, a rètro; anche arrèto), avv
lì / si rivolgea ciascun, voltando a retro, / gridando: « perché
purg., 11-15: dà oggi a noi la cotidiana manna, / sanza la
la qual per questo aspro diserto / a retro va chi più di gir s'affanna
. è ben vero che vedendosi uno a cavallo che vi stia su sconciamente, si
, arri là; quasi diciamo: va'a cavalca un asino. giusti, i-440
costà una specie di cavallo dell'apocalisse a suon di frustate e d'arri là.
meo volere, / e dato m'à a tenere / più ricca gioia mai non
. iacopone, 18-20: o taupino, a cui aduni? a arriccar li toi
o taupino, a cui aduni? a arriccar li toi garzuni? / da ch'
: aumento patrimoniale conseguito da un soggetto a danno di altri, senza giustificazione legale
d'avventure chi s'affeziona col cuore a ogni cosa. manzoni, 776: il
il nimico. alamanni, 4-2-68: a che dunque ten vai la notte e
, 199-8: diti schietti soavi, a tempo ignudi, / consente or voi,
per sua natura, / per farsi grato a lei ne'suoi tormenti / s'abbellia
idem, 2-222: venne anche fatto a cotesto saturno di spogliarne un'altra [
potremo arricchire subitamente, senza avere tutto dì a schiccherare le mura a modo che fa
avere tutto dì a schiccherare le mura a modo che fa la lumaca. scala
poveri, essere arricchiti della pecunia data a loro. alberti, 411: ogni
mercanti usata. fagiuoli, 1-2-314: a che sei tu buona? senti, di
che, se l'arricchire m'avesse a costare un'ora il giorno di fatica
il don, e poderi e bestiami a bizzeffe. deledda, ii-905: per convincerla
bizzeffe. deledda, ii-905: per convincerla a lasciarlo partire, egli portava ad esempio
cui 1'arricchito ama circondarsi, e anche a origini poco oneste della sua ricchezza)
caldo ferro arriccia- baffi era oggimai impotente a ridare l'arzillo ricciolo a quei peli
era oggimai impotente a ridare l'arzillo ricciolo a quei peli risecchi. = comp
che fanno calcina,... molto a proposito per l'intonacature ed arricciamenti.
su se stesso; accartocciare; incurvare a un'estremità. -in particolare: ondulare
. -in particolare: ondulare o avvolgere a riccio, con ferri caldi o bigodini
di ottone durante sei giorni, pensando a quella festa della domenica. idem, i-467
, arricciando il pelo dell'acqua, volta a quelle piante una schiena rabbuffata di schiuma
, 374: arricciando il naso, cominciarono a beffeggiare il loro maestro. buonarroti il
veggo in quà venire, e ch'a consiglio / invita i calabron che van per
che ti paresse che arricciassi il naso a quel venir da me e non andar io
prolisse: e poi se non vi andassero a genio? se vi facessero arricciare il
questa lucia, molti... cominciarono a alzar le spalle, ad arricciare il
spalle, ad arricciare il naso, e a dire: « eh! l'è
la bocca. pavese, i-42: a quel rimbrotto, giusto arricciò il naso,
naso, divertito, e si dispose a salirsene. 3. increspare,
pulci, 25-77: e cascò in capo a ganellone un pome / che tutte quante
la punta, colla quale inarcati vanno a ritrovare il ramo che le sostiene.
il soffio cresce, il buio è rotto a squarci, / e l'ombra che
s'arricciarono addosso, e tutto cominciò a tremare, come colui che era più che
morto, tutti i peli sommisi arricciati a dosso; e ci ho lasciato la
capelli / sulla testa arricciarmisi, pensando / a quel che di contrario a tal iattura
pensando / a quel che di contrario a tal iattura / mi si fu opposto.
fu opposto. salvini, 34-168: a lui [il leone] forte sdegnato /
nel leggere que'vostri detti spropositati, a pagina per pagina smentiti e confutati!
); raccapricciare. ecco d'a scoli, 4484: perché l'uom teme
. vasari, ii-614: gettata a terra l'incrostatura fatta con ordine
cosa in modo da poter lavorare a fresco, michelagnolo mise mano all'opera.
di arricciare), agg. avvolto a riccio, inanellato, ondulato; ricciuto;
là con un passo innanzi e due a drieto, e co'capelli tutti arricciati per
, / gli orecchi parean d'asino a vedegli. p. della valle, i-327
, da le stremità de'quali era peli a uso de le gatte, e denti
. calvino, 1-449: era entrato a labbra arricciate, compunto come in chiesa
viva pesta insieme, sono nondimeno fortificate a ogni tante braccia con tramezzi di pietra murati
ogni tante braccia con tramezzi di pietra murati a calcina, et arricciate le pareti con
altezza,... e dietro a questi venti de'suoi paggi con bella
ancora bisogna che sia ronchioso,. percioché a le cose lisce non si attaccano sopra
arricciare; l'arricciarsi, 1'avvolgersi a ricci. fagiuoli, 3-3-210: in
fende in diverse parti, talvolta forse a cagione di non essere stata ben lavorata
. baldini, i-655: accresce tetraggine a questi paesi la facilità che la pietra dei
837: rimase assorto e triste, a guardare le piccole spume che si arricciolavano
di arricciolare), agg. foggiato a ricciolo, ondulato; fornito di riccioli;
volante / e sue sartiette arridate / a mano, il palischermo / attrezzammo a
a mano, il palischermo / attrezzammo a vela latina. arridatóio, sm
arridatóio, sm. marin. congegno a vite e madrevite, di cui sono
e madrevite, di cui sono munite a un capo le manovre fisse in cavo
lieta accoglienza. carducci, 730: a la morte radiosa / puro i suoi
i suoi ventisette anni abbandona / come a le braccia d'arri- dente sposa.
fonte cerni / l'imagin tua, a te superba arridi / come narciso,
.., la sua leggenda rivolse a lui. tommaseo, iii-496: una
in lombardia un dolce giorno di primavera a lui giovanetto arrisero, e sparvero.
sole arridere come ad amiche / pare a le splendide colline antiche. idem,
governo e scettro dato: / così daranno a qualunque altro arrida / fortuna sì,
cinque canti, 2-62: poi che fortuna a quella audacia arriso / ebbe cinque o
cade al piè d'atlante ucciso, / a te sarà da bella gloria arriso,
arriso, / se arriderai tu pure a la mia brama. metastasio, 1-8-131
la divina / venere arride in vetta a la collina. saba, 328: tutto
.; quel diventar papi essi sommamente a loro arrideva. leopardi, 9-6: placida
par., 15-71: io mi volsi a beatrice, e quella udìo / pria
/ arrisi in cuore e in volto / a l'uom. = lat.
arriffare, tr. ant. giocare a riffa, mettere come posta al gioco
al signor cardinal provare in prima / a chieder che ci metta. =
ove noi andiamo, noi il torneremo a vedere a capo d'uno anno.
noi andiamo, noi il torneremo a vedere a capo d'uno anno. =
e quale appoggio di autorità dovettero dare a quelli che insorgevano a parigi...
autorità dovettero dare a quelli che insorgevano a parigi... le arringhe violente
anziani. idem, 12-3: assettati a sedere [i priori] col duca in
segnale? certo quella fiamma che apparve a lucio marzo sopra la testa, arigando
6-79: dalla prima fila della balconata a destra, sporgendosi e sbracciando, una
arringare. salvini, 22-20: tosto a i canori comandò trombetti / trombare ad
bartoli, 37-67: il padre suo inteneritosi a quel vederlo, e molto più al
agg. ant. disposto, schierato a semicerchio. m. villani,
a'nemici senza paura, non credendosi venire a battaglia, stando aringati sopra il porto
, stando aringati sopra il porto, mandò a richiedere l'ammiraglio de'veneziani di battaglia
sogliono fare gli arin- gatori, incominciò a scusarsi. maestro alberto, 154: gli
). ant. ripararsi. a. pucci, ix-374: io pur male
. [tommaseo]: essi si arrestarono a mezzo il poggio, e quivi
schiamenti, egli ad uomini, egli a donne, sì come la sanità,
. { arrischio, arrisico). esporre a rischio, mettere in pericolo; impegnare
tutti i loro tesori ad un'ora a * fortunosi casi. machiavelli, 91:
la fortuna. grazzini, 3-189: a questa volta la vita e l'onore
guadagna. tasso, 7-62: e disse a lui rivolto: -ah non sia vero
elle provino in un terreno non mai ridotto a cultura. segneri, ii-586: ch'
lo potevo in qualche poca parte ridurre a miglior modo di vivere. c. gozzi
, rade, con risparmio, e a malincuore, come chi arrischia cosa che troppo
). manzoni, 349: intorno a questa cagione arrischieremo una congettura. tommaseo
questa mia tu potrai arrischiare una lettera a venezia, per dirmi se e dove
/ vergogna né grave onta. a. pucci, ix-374: io pur male
tre giorni, pensoso se dovea arrischiarmi a maneggiarla viva. foscolo, v-51:
strano, parlare di ucelli che egli a pieno non lo intenda. alamanni,
, e parci essere col maestro. a. f. doni, 2-157: sta
, e l'ebreo non si arrisicò a correrli dietro e strepitare per trovarsi in
parlare. baretti, ii-271: quando scrivo a qualcuno dal vostro canto dell'alpi,
dell'alpi, quasi non m'arrischio a chieder novelle de'miei coetanei dell'uno e
pare suoni meglio * arrischiarsi 'a far cosa, che 'rischiarsi '.
: la regina si provò più volte a interrogare il figlio..., ma
, ma egli non si arrisicò mai a confidarle il segreto del suo cuore. verga
pezzi grossi del paese, se s'arrischiavano a disputarglielo, lo facevano coi salamelecchi,
lo vorrei conoscere; e s'arrisica a pigliar moglie con quella salute lì?
fosse suo marito, e m'arrischiai a seguirla; perché mi proponevo di parlarle
lo fecero salire senza ch'egli s'arrischiasse a chiedere dove andavano. -intr.
parendo loro di aver imparato più che a bastanza, si arrisicano ne'tonfani più
il vento s'arrischia, almeno a sentirselo passare rasente gli orecchi, a andare
almeno a sentirselo passare rasente gli orecchi, a andare fino là senza perdere la
nell'in- giuriare sono coloro, a cui molte volte è riuscito o di
segneri, iii-3-163: si aiuta il demonio a toglierci di mente i peccati da
volesser ritenere, arrischiato potrebbe serbarsi a rischi più gravi e più abitualmente
arrischiati gli agitatori dei popoli, a servirsi di quest'arma misteriosa. nievo,
leggiadre / l'ombra l'avvolse, ed a le fredde e sole / vostre rive
lo spinse. idem, 828: veleggiando a sera / tra 'l campidoglio / e
felci del parco, non si riusciva a capacitarsi che gente arrisa da una natura così
solenne, avesse poi a esprimersi in un'arte tanto sballata.
caratteristici fonemi che si usano verso gli arrivanti a un convegno. arrivare (
al figur. -di oggetti: giungere a destinazione; essere recapitato (lettere,
tanto bianco, / che nulla neve a quel termine arriva. petrarca, 30-14
e fuggon gli anni, / si ch'a la morte in un punto s'arriva
quand'altri mi terrà per morto. a. pucci, ix-390: ed è
tanto cortese, / chiunque ci arriva vuole a sua magione / e fa a tutti
vuole a sua magione / e fa a tutti quanti un grande onore. boccaccio,
, 1-8 (in): arrivò a genova un valente uomo di corte e
176: ogni cosa mortai sempre ebbi a schivo, / fuor che te sola,
ciel contendo, / che senza spirto a morte non arivo. machiavelli, 12:
circoscriva / col suo soverchio, e solo a quello arriva / la man, che
/ d'un'immagine viva, / vicino a morte, in pietra alpestra e dura
morte, in pietra alpestra e dura. a. f. doni, 1-11: però
postasi ginocchioni, delle sue colpe cominciò a chiedere perdono; ed essendo arrivata all'
all'atto del matrimonio, fieramente si diede a piangere. lottini, 17: gli
che sono in fortuna da potersi alzare a grandezza, sempre si avanzano ne'loro
scopri la fronte, / e gli occhi a gli occhi miei, s'arrivi amico
/ senza saper che, dove / a l'alta mia tempesta / ritrovar spero il
arriva; e ora lei mi viene a dire che aspetti quindici giorni! giusti
quanti anni, quanta costanza per arrivare a ciò. bontempelli, 8-126: tese una
ore piccole nelle quali solo si trovava a suo agio, usufruiva di ciò ch'era
. cioè picchia addirittura. non sta a dir niente; fa subito di fatto.
alloggia: chi è dubbioso e lento a decidere si lascia sfuggire le buone occasioni
buone occasioni. 2. arrivare a una cosa: riuscire a toccarla, o
2. arrivare a una cosa: riuscire a toccarla, o a prenderla, protendendosi
cosa: riuscire a toccarla, o a prenderla, protendendosi verso essa. serao
i giorni; però, alle volte, a mettere le mani in certi punti dove
capire, per comprendere. - arrivare a una merce, a un prezzo, a
. - arrivare a una merce, a un prezzo, a una spesa:
a una merce, a un prezzo, a una spesa: disporre del denaro
denaro sufficiente per acquistarla. - arrivare a una persona, a un ambiente: riuscire
. - arrivare a una persona, a un ambiente: riuscire a entrare in
persona, a un ambiente: riuscire a entrare in relazione, a introdurvisi.
: riuscire a entrare in relazione, a introdurvisi. buonarroti il giovane,
/ di molte case, e dansi a tal mercato, / che vi puote arrivar
, del pervenire e ad intendere e a dire e a fare, presa l'imagine
e ad intendere e a dire e a fare, presa l'imagine dal raggiungere
e con certe scossarelle, che non arrivano a bagnare il terreno per quello scapito ch'
è così ristretta che non arrivo mai a poter pagare quello che alla giornata si
sul viso della composizione, e arrivano a far sì, che tutte le arie si
.. perché di rado l'occhio arriva a scorgerli. pirandello, 8-89: c'
scorgerli. pirandello, 8-89: c'era a mala pena, lungo quel muro,
, un filo d'ombra che non arrivava a riparare fino alla punta neanche i piedi
arrivavo, alzandomi in punta di piedi, a toccare, l'albero non ramificava.
bisogna far molte cose cattive per arrivare a farne qualcuna passabile. jahier, 221:
nevica sulla tua fine / e arriva a balzarti in groppa il masso franato!
questo granello di polvere che non arrivo a stropicciar via dall'angolo della palpebra. c
il dolce declino di quei colli non arrivò a mitigare la straordinaria severità, il diniego
6-88: fu per suo merito se arrivarono a sposarsi e a comprare casa e forno
per suo merito se arrivarono a sposarsi e a comprare casa e forno. pratolini,
. pratolini, 2-48: il garzone arriva a ferrare otto cavalli nel corso della giornata
assol. conquistare nella società la posizione a cui si ambisce; raggiungere, in modo
per « arrivare * ho dovuto venire a patti col diavolo. baldini, 6-121
5. essere degno, stare a pari; essere sufficiente, bastare.
! / qual fia perinei, che a tua bellezza arrivi? 6.
arrivi? 6. ammontare (a una certa cifra, a un certo
. ammontare (a una certa cifra, a un certo valore); contare (
che mi dessi un diamante che arrivassi a trecento scudi. grazzini, 4-104: io
fu; ma non credo che gli arrivino a dodici ducati. b. segni
et quando è di tutta bontà arriva a dodeci carati. magalotti, 9-2-91:
quando i loro parenti ed amici sono arrivati a una certa età, danno loro in
certa altezza o lunghezza, estendersi fino a un dato limite. biringuccio [tommaseo
dita i giubboni, e i calzoni a ciascheduno... sul mezzo della
, l'accecamento per cui si giunge a commettere azioni tanto gravi da apparire inconcepibili
alcuni suoi dileggiatori pagani, arrivò fino a struggere i sacri calici. algarotti,
architettonici] crebbero di mano in mano a tanta bellezza, che un celebre autore
, che un celebre autore oltramontano arrivò a dire, essere essi stati da dio immediatamente
leopardi, iii-713: infine sono arrivati a dire che quello dovrebbe servir di modello,
che quello dovrebbe servir di modello, a tutti i comenti. verga, i-447:
quello come sua madre. perciò arrivava a leticare colla moglie se accarezzava la bambina
sua. papini, 20-144: arriviamo a odiare i nostri amici. sbarbaro, 5-34
allora... arrivo anch'io a desiderare ciò che è l'ambizione di
civi / per la verace fede, a gloriarla / di lei parlare è ben
/ di lei parlare è ben ch'a lui arrivi. ovidio volgar., 2-14
ovidio volgar., 2-14: così arrivi a chiunque pensa il fatto solamente nel principio
qualche spazio a compungersi. leopardi, 15-31: sconsolata
3-48: sui campi di battaglia, a esser svelti di mano c'è sempre da
10 vescovo: vado alla città di fensione a predicare la parola di dio.
io non ardirei rispondere di mia testa a sì grave quistione, convenendo dire o che
. idem, 931: e mille voti a la celeste diva / che scaccia i
strade non sempre diritte, ma savie a condurre e discrete ad arrivare il termine
intimò di scendere. 14. riuscire a toccare, ad afferrare; cogliere (
, / e par che 'l mondo a foco se disfaccia: / quando l'un
quanti arriva, / o latrando feriti a terra caccia, / o morti stende alla
arrivarlo con un calcio che lo mandò a ruzzolare. pratolini, 9-948: l'
pratolini, 9-948: l'hanno centrato a un rene. come poi al rene
.. benissimo conosceva di non potere arrivarle a quella bellezza e virtù del nostro finiguerra
cioè io non arrivo col mio giudizio a intendere. 17. popol.
messasela sotto..., la prese a ruzzolare strappandole il vestito e arrivandole un
. 18. ant. portare a riva. dante, inf.,
. ant. e dial. portare (a una certa condizione). biringuccio
voglia di brontolare eh? faresti meglio a guardare a codeste bruciate di non le
brontolare eh? faresti meglio a guardare a codeste bruciate di non le arrivare troppo
arrivato in empoli, cominciò di fatto a fortificarlo di nuovo. tasso, n-ii-341:
del papa che dà il bene arrivato a v. e. serao, 179:
3. ant. che è venuto a trovarsi davanti a una difficoltà, un
ant. che è venuto a trovarsi davanti a una difficoltà, un pericolo: capitato
315: costrinsero i male arrivati fregioni a dimandare soccorso ad arrigo. gelli,
non fosse il bene ch'io voglio a questa fanciulla, me ne sarei sei volte
ei si scuopre questa cosa, io ho a essere la male arrivata.
menava un contadino un paio di buoi a vendere sul mercato di barberino, magri e
, magri e male arrivati, e a gran fatica usciti dal passato verno. idem
pensò al modo di ricattarsi, e sfidò a fare alle pugna al buio giuliano ricasoli
. 7. ant. tratto a riva. apollonio di tiro volgar.
come v'ho detto, sì cominciò a fare grande lamento. arrivatura, sf
. da arrivare. arnvedérci [a rivéderci; meno famil. arrive dirlo
baretti, ii-166: statevi tutti sani e a rivederci dio sa se in questo mondo
tristezza, si sedette per terra e cominciò a piangere. moravia, vii-11: quando
ad un secondino, non potei fare a meno di gridare: « arrivederci,
dire più grosse, cantasi: a rivederla!, senzaché né l'uno né
forma popolare, e bene spesso ironica per a rivederla », come lo stesso
giusti. = comp. da a e rivederci (v. rivedere).
mantenne una parvenza di unità ricorrendo a tutte le formule di nascosto arrivismo
ambiziosa e senza scrupoli, che vuole arrivare a qualunque costo. e.
per arrivare. pavese, 3-98: a qualche distanza ginetta e altra gioventù schiamazzavano
tasso, 14-73: a piè del monte ove la maga alberga,
vedrete. idem, 15-50: il passo a lor contende / fero leon, che
boine, ii-47: la musica a lungo, se non t'arrobu-
fioca. buti, 1-375: e rendeile a colui ch'era già fioco, cioè
parlare colla boce arrecata, e vedeanlo a poco a poco morire. pallavicino, 3-243
boce arrecata, e vedeanlo a poco a poco morire. pallavicino, 3-243:
il martirano vescovo di san marco, a cui se n'era imposto il carico,
il re non sia o non venga a trovarsi sotto scacco): se è eseguito
magro (una persona), malconcio, a pezzi (un oggetto); fatto
. 3. figur. parlare a casaccio, con gran confusione, dir
. mattio franzesi, ii-2-113: talch'a lodarne degnamente un rocchio, / anzi per
compagnia, / godo di non pensare a un paradiso, / diverso troppo da quest'
vantag gioso mezzo d'arrogare a sé autorità. 2. tr
i miseri e i piccolini e averli a niente. arrogante1, agg.
dante, conv., iv-vm-3: mettere a negghienza di sapere quello che h altri
il superbo arrogante, / che fu ribello a dio in paradiso. s. bernardino
, sia vano ed arrogante, e oltre a ciò tondo e di grossa pasta e
l guardo obliquo / una naiade in questo a l'arrogante / troppo cupido amante.
presuntuosa insolenza. pulci, 10-131: a carlo nella sala ne fu andato, /
e quello sguardo insultantissimo era abbassato innanzi a me; quella voce arrogantissima appena la
: ogni audacia era atterrata; innanzi a chi? a me, che se volessi
era atterrata; innanzi a chi? a me, che se volessi farmi magister di
): qualche volta la gertrudina trascorreva a qualche atto un po'arrogante e imperioso
, vo'pur essere io il primo a darti del tu a tutto pasto,
essere io il primo a darti del tu a tutto pasto, siccome intendo di far
.. come io intendo fare / a questo arrogantaccio di michea. segneri,
segneri, ii-420: per non avere a cozzare solennemente con un arrogantaccio a guerra
avere a cozzare solennemente con un arrogantaccio a guerra finita. -acer. arrogantóne.
, / ed hai creso en tuo coraio a ciò che t'ha consegnato; /
, conv., iii-xi-5: tanto vale a dire [filosofo] quanto amatore di
atto d'umiltà l'altrui cose ingiustamente a sé arrecare, ma è arroganza e
dubbio, perché né gli parea [a dante] lasciar la città sanza pericolo partendosi
città sanza pericolo partendosi, né vedea a chi comodamente tale legazione commettesse: il
qual voce e'suoi emoli l'ascrissono a grande arroganzia, come in sé solo
pubblico governo. pulci, 11-15: a mio modo farai; / lasciagli un poco
; e: il tale vuol fare a suo senno; e: il tale non
il figliuolo con ogni sorte di scritti a l'immortalità, o per parlar con minor
l'arroganza è vizio che investe, a dir così, tutto l'uomo;
la gloria la trasporta, / ch'a quei che son della celeste sede /
arrogatosi questo nuovo titolo, bandì la guerra a francia. galileo, 541: io
ch'egli si stimò d'esser giunto a comprendere in quella figura quanto leda potè
col titolo di pedanti, che vogliono a ciaschedun soprastare, che il nero si
e dell'espressioni, di cui solo tocca a decidere agli scrittori di genio. foscolo
, ma nulla, per non arrogere a suo danno, dir voleva. bembo,
glorie, / né verdeggia in parnaso a queste chiome / sacrato lauro: e,
arroge al danno, / son tromba muta a mille altrui vittorie. marchetti, 2-231
. marchetti, 2-231: s'arroge a ciò, che d'ogni intorno il
se medesmo propaga. monti, iv-356: a questa sventura, che mi fa perdere
l'arruolare, riscrivere nei ruoli chi entra a far parte delle forze armate (e
dell'arruolamento militare. giusti, iv-80: a pescia mi volevano maggiore; ma il
adesso bisognava fare gli arruolamenti per andare a fare un'altra guerra. soffici, ii-229
. soffici, ii-229: aveva raccolto a firenze informazioni circa il da farsi per
mario] favoritissimamente, cominciò di subito a far massa di soldati, arrolando,
ogni mendico e schiavo che gli venisse a mano. montecuccoli, 2-105: dal serragio
, non era andato, né aveva mandato a arrolarla nei distretti, come avevano fatto
63: arrotare, scrivere i soldati a ruolo, cioè nei registri di questo o
quello strillava che voleva rimanere in paese a lavorare la terra. 2. rifl
terra. 2. rifl. entrare a far parte delle forze armate, iscriversi
studiare in una città, e tornare a casa con un diploma. comisso, 12-75
diploma. comisso, 12-75: accanto a me dormiva un tedesco che si era arruolato
il mondo il vuol canonizzare / perché a suoi scritti spirita e strabilia / e 'n
, ii-208: ero diventato bigotto, a tal segno che m'ero arruolato ad una
= adattamento del fr. enróler * iscrivere a ruolo ', da róle * ruolo
fortezze et presidii molti milioni di soldati a piè et a cavallo. montecuccoli,
presidii molti milioni di soldati a piè et a cavallo. montecuccoli, 1 -77:
(494): la milizia, a que'tempi, era ancor composta in gran
avereme nom potteri [= potresti] a esto monno [= mondo]. ottimo
: sentiva il suo male crescergli dentro a dismisura e ammagliarlo e morderlo e tormentarlo
.., si fermò un istante a fiutare l'aria, fuggì arroncigliato.
, 180: somacal imparerà, intanto, a far bene quello che nessuno fa,
ha famiglia così numerosa che dura fatica a tirarsi innanzi. giusti, iii-237:
arfasatti che stimano sé bravi e liberi a preferenza di tutti, oltre al credere d'
viani, 14-120: si raccolgono intorno a un focherello che arrossa
tu appena i piedi arrossi / nudi a una lavandaia, / la più pericolosa e
già cariddi e scilla / chiaman vulcan a far di ciò vendetta. salvini,
sue lacrime che certe volte si mettevano a colare d'improvviso, a una a una
si mettevano a colare d'improvviso, a una a una, dagli occhi che
a colare d'improvviso, a una a una, dagli occhi che rimanevano aperti
una nube di fumo, che spesso a buio s'arrossa e lampeggia. comisso
. ch'io fossi figura di sigillo / a privilegi venduti e mendaci, / ond'
, i-280: e s'avessi così a parlar con vostra altezza, come ho a
a parlar con vostra altezza, come ho a scrivere, non senza molto rossore potrei
gomma paonazza che si vedono nelle fiere, a quelle notizie dette un sospiro tanto lungo
, e non sapendo non mi arrosserò a confessarlo. = deriv. da
su la sua persona, si sovrapponevano a contrasto: nobili zi- marrine verdognole e
rossore. bembo, 7-4-208: a voi sta ora, quando a voi piace
7-4-208: a voi sta ora, quando a voi piace, il por fine a
a voi piace, il por fine a gli arrossimenti, che dite ch'io posso
gli arrossimenti, che dite ch'io posso a mia posta far venire nelle vostre gote
e scorno prende / che vinto abbia a restar da sì vii cosa. rovetti,
chiedi quel ch'io voglio, / quando a mensa talor ti premo il piede?
mio... / lasso, ch'a dirlo m'arrossisco anch'io! loredano
, arrossendo e tremando, « fino a questo segno! ». leopardi, ii-4
coscienza del male commesso, ma insieme a ribrezzo e a pentimento di quel male
male commesso, ma insieme a ribrezzo e a pentimento di quel male. verga,
colle mani bianche, che gli parlava a voce bassa, che arrossiva alle sue
iii-2-998: e il cuore ti batte a destra, ora. sei tu che arrossisci
domanda come questa, che l'hai fatta a fare la guerra? 3.
venir palidi e tal rossi, come a quegli suole avvenire che, da alcuna cagion
dire spropositi o goffaggini, e arrossivo a udire alcuni uomini che ne dicevano tanti
arrossir l'algente neve, / mentre a lei di bianchezza il pregio toglie.
pala da infornare, / d'attomo a lor la 'ncominciò arrostare. 3.
22-13: e gli altri gli traevan tutti a dosso / con uncini, con mazze
s'arosta con quel bordon grosso, / a chi cogliea non valea altretale. pulci
arrosta, / e 'l capo a questo e quell'altro spiccava / di que'
, / ed arrostando una colomba a l'aura. = deriv.
la carne allo spiedo, sulla gratella, a fuoco vivo; rosolare in padella,
(ni): avendo un dì presso a peretola una gru ammazzata, trovandola grassa
.. e sì gli mandò dicendo che a cena l'arrostisse. meditazioni sopra talbero
regalare dagli ortolani alcune cipolle che arrostimmo a un fuoco improvvisato. 2
pane: è metterlo sopra una gratella a rete, con fuoco sotto, finché
non solamente abbronza quegli, i quali hanno a essere giustiziati, ma gli arrostisce.
membra. giusti, i-193: scapperei a casa, ma è proprio un cascare dalla
dannificano le piante, e le menano a niente. idem, 2-22: molto è
incontra, che l'uno seme attrae a sé più che un altro, e allora
: il demonio... quando venne a ten tare cristo..
vi'ani, 14-266: compratori e mercanti a un certo momento stringono patti di
di verace amistà..., davanti a dei polli arrostiti alla diavola e
dei polli arrostiti alla diavola e a delle cartate di patatine fritte.
chi la vuole fritta, chi arrostita: a indicare diversità di gusti e di opinioni
, io7: quando io v'andai [a roma], chi mi voleva fritto
e la vivanda della cena de'franceschi a fuoco. buti, 1-533: questo lesso
e da mangiare, perché mutò tono a un tratto e mi disse: andate
e mentre cuoce l'arrosto, seduti a cerchio, come intorno ad una mensa
? carducci, 8: i doni a l'umile vergine apposti / per lui fumavano
arrosto caverebbe / le ceffate di mano a san francesco. -molto fumo e poco
3-1 io: mi spiegò che anche a lui piaceva la compagnia di clelia, ma
non è arrosto. -giungere più a tempo che l'arrosto: al momento
pulci, 11-71: noi giugnerem più a tempo che l'arrosto. gelli
oh tu sei / arrivato più a tempo che lo arrosto. -far
baretti, ii-178: sono eccitati a così fare dal violento desiderio che
il ministero attuale e così entrare a far girare l'arrosto essi stessi.
di quaglia e di allodola si tiene a una medesima natura;... ma
paia di pippion grossi arrosto doverrà essere a bastanza. carletti, 227
lo vuole al lesso, chi arrosto: a indicare disparità di gusti e di opinioni
opinioni. pananti, i-29: uno a lesso la vuole, un altro arrosto.
(ma, forse, è da pensare a una forma contratta di part. pass
1-3: arrota alla informazione da genova a messer filippo adimari. botta, 5-114
adimari. botta, 5-114: aveva a molta fretta, dopo di aver creato
uomini eletti con autorità straordinaria, mandato a milano i senatori caprara e malvasia.
uno ronzino che comperarono e per arota a uno cavallo a che il cambiarono.
comperarono e per arota a uno cavallo a che il cambiarono. sacchetti, 164-65
sia vano ed arrogante, e oltre a ciò tondo e di grossa pasta e semplice
, 4-115: e chi sa che a principio della produzione dell'acqua, i
e cominciandolo ad arrotare, si metteva a ordine per fare la deliberata occisione.
altra penna: / e mentre il ferro a temprarla s'arruota, / serbate questo
ch'io lo colorisca e lo riscuota. a. f. doni, i-62:
, se non l'arrota / fortuna a la sua rota. melosio, iii-282:
: la scure... / arrotatela a novo. / sottil, lucida,
ii-205: ella fece arrotare il coltello a serramanico, che teneva sempre con sé
gli arnesi. -non temete che sono a filo. baldini, 4-68: per
. baldini, 4-68: per arrivare a farsi l'automobile -pensavo, - [l'
. arrotava, ed era così assorto a rifare il filo ad un suo coltello,
perché con esse vanno gradinando e riducendo a fine le lor figure;...
così poi con la pomice arrotando, a poco a poco gli fanno la pelle
poi con la pomice arrotando, a poco a poco gli fanno la pelle che vogliono
tormenti, i... / a pieno altrui di penetrar non lice. baldinucci
fermava [il biroccino] proprio accanto a uno di questi trapezi di travertino lunghi
. 5. disus. riunire a forma di ruota. giuliani, i-395
il fracasso profondo del materiale che crolla a cascata negli abissi e l'etemo anotare
che un gesto solo, un unico gesto a pendolo contro il cielo.
: c'è modo e modo di dare a vedere la propria soddisfazione e modo e
gran colpo tocca quel fellone, / ferendo a quel con animo adirato, / ma
e delle virtù, 429: più vale a predicare la coscienzia del santo amore,
cristallo arrotato: cristallo sopraffine, ridotto a perfetto pulimento, e lavorato con la
pulimento, e lavorato con la ruota a ciò destinata. baldini, 4-118:
meno arrotato, minuzie da fame conto fino a un certo segno. ojetti, ii-4
palmo. 2. edil. operazione a cui vengono sottoposti laterizi e lastre di
4. sm. stor. impiegato aggiunto a un magistrato. -in particolare: a
a un magistrato. -in particolare: a firenze, gli ottanta cittadini che,
signori vecchi con certi arroti avessono a eleggere i nuovi. g. villani,
, tr. (arròtolo). avvolgere a guisa di rotolo. vasari,
i-166: queste [tele da dipingere] a olio, per- ch'elle siano arrendevoli
ch'elle siano arrendevoli, se non hanno a stare ferme non s'ingessano, attesoché
di arrotolare), agg. avvolto a rotolo. redi, 16-iii-152: la
, 2-135: con in pugno una pertica a punta di lancia e il laccio arrotolato
ricordo fosse stato parallelo... a un altro processo... di depotenziazione
emolumenti viene eseguito... arrotondando a lira intera le frazioni superiori a 50 centesimi
arrotondando a lira intera le frazioni superiori a 50 centesimi. 4.
rotonda. carducci, 514: a la fortezza i fianchi / arrotondò qual
gadda, 3-107: bravi e brave a metter da parte il ruspo,, ad
,, ad arrotondare il gruzzolo, a difender la dote, non lo sono altrettanto
difender la dote, non lo sono altrettanto a costituire e a serbare quell'altra dote
non lo sono altrettanto a costituire e a serbare quell'altra dote che sta di casa
che arrotondava tutte le vocali, come fanno a volte gli analfabeti che ripetono come oracoli
distesi e col capo sulla carta arrotondava certi a e certi o che empievano mezza facciata
le bolle di sapone? la bolla spunta a poco a poco dalla cannuccia, si
di sapone? la bolla spunta a poco a poco dalla cannuccia, si arrotonda,
jovine, i-39: in quel mese incominciò a ingrassare; il corpo gli si arrotondava
: l'arrovellamento s'at- tutì: a poco a poco m'avvezzai allo spettacolo del
arrovellamento s'at- tutì: a poco a poco m'avvezzai allo spettacolo del colosso
e chiami, e gridi, e arrovelli a sua posta. varchi, v-37:
/... / arrovellarsi là dentro a quei ferri: / non c'è
dau'arrovellarmi con me stesso e cominciai a riscoprire il mondo. -per simil.
, 2-798: poi, la sera, a casa, curva al tavolo del tinello
cervello: lambiccarselo per trovare la soluzione a un problema, per sfuggire a una
soluzione a un problema, per sfuggire a una situazione difficile. gelli iii-87:
rispondere, più che ai parenti, a qualcosa che gli parlava dentro, arrovellandolo.
pratolini, 9-438: senza pensare più a nulla di ciò che fino a qualche
più a nulla di ciò che fino a qualche minuto prima l'aveva quietamente arrovellata
son sentita / tutta rimescolar da capo a piedi. = lat. rebellàre *
persino le nubi del cielo, fino a quel momento nere e arrovellate, si distesero
aperta nell'acquarzente. viani, 14-239: a questo sole che arroventa le lamiere si
ii-2- 249: quando s'è giunto a questo, amore arroventa i ferri,
il mantice; il ferro si arroventa fino a diventare malleabile. -figur.
: in oriente la fantasia si arroventò a cercare le più feroci e le più lubriche
nievo, 595: poco dopo cominciarono a crepitare le travi, e le fiamme
crepitare le travi, e le fiamme a farsi strada tra i mattoni arroventati. d'
mi abbacinano. saba, 36: pure a me non dispiace acor quest'urto /
come il gatto che aizza il topo a fuggire toccandolo con la zampina e subito gli
nuca. morante, 2-39: attraversavo a piedi nudi, quasi volando sulle punte,
lo dirò arroventilo; né corpo appena messo a arroventare, direbbesi messo a arroventire.
appena messo a arroventare, direbbesi messo a arroventire. al verbo è più comune la
, che varcavano le vallate da poggio a poggio, pareva che cadessero giù a
a poggio, pareva che cadessero giù a strapiombo. e. cecchi, 6-335:
alzarsi i panni di dietro per cominciare a lavare, s'arrovesciò la vesta in capo
105: le fibre carnose contraendosi tirano a sé violentemente l'antro del piloro,
la punta, colla quale inarcati vanno a ritrovare il ramo che le sostiene.
sul capo, e gli buttarono addosso a secchi l'acqua verdastra del guazzatoio.
2. far cadere, gettare a terra. leonardo, 2-369: e
e le femmine... si andavano a guisa di satiretti e di ninfe arrovesciando
arrovesciando la testa, socchiudeva la boccuccia a v in un'espressione di inesprimibile leggiadria
, costoro, che le foglie de'fiori a poco a poco si arrovescino in dentro
che le foglie de'fiori a poco a poco si arrovescino in dentro. manzoni,
., 34 (591): a ogni scossa, si vedevan que'mucchi funesti
3-14: i lupini... quando a conveniente grandezza saranno venuti, sono d'
e così ingrassano i campi e le vigne a modo di letame, e fannole fruttifere
leonardo, 1-159: le piante piegate a terra co'le arovesciate foglie sopra li
voltar le piante / con la pancia a le stelle arrovesciata. grazzini, 4-30
e messovela sopra la cuffia, medesimamente verrà a suggellar benissimo: e sapete, quelle
dalla parte d una laminetta di vetro atta a chiudere la bocca del vaso a,
atta a chiudere la bocca del vaso a, vi s'immerge dentro, e arrovesciata
? * disse perpetua, ritta dinanzi a lui, con le mani arrovesciate sui
collera in imprecazioni dure, brontolii rotti, a mano a mano più fiochi, fin
imprecazioni dure, brontolii rotti, a mano a mano più fiochi, fin che si
e le braccia pendenti senza più guardare a niente s'abbandonò. soffici, 6-11
segni, i giorni ormai caduti / provo a figgerli là come in un tondo /
di cristallo, la di cui bocca a c sporge in fuora con arrovesciatura piana.
. da arrovesciare. arrovèscio (a rovèscio), avv. ant. a
a rovèscio), avv. ant. a rovescio, al contrario, all'opposto
dallo intelletto che vede, e tu fai a rovescio. allegri, 115: non
sono arrozzito, e però paio nero a questa foggia. = deriv.
, 9-8 (385): messere, a voi mi manda biondello, e màndavi
14-3-14: v'aete fatt'una cosa santa a mandar via quell'arruffamatasse della poppiona.
, i-671: noi ci auguriamo che a questo arruff apopoli... sia
forti, più estremi, arrivarono anche fino a loro,... come un
iv-2-1298: una fila di tuie auree, a cui il libecciuolo arruffa la piuma come
veduta, e curiosamente toccata, quella a cui una sua meravigliosa proprietà ha dato
le sue foglioline. io non provai se a mirarla con occhio bieco ella, come
taumaturgo sceso dal cielo non m'aiuta a trovare il bandolo della matassa,
fra il prete che alzava la mano a benedire in nome di dio, e
arruffò ancor più:... incominciarono a sparare. palazzeschi, 3-155: né
. camminava... innanzi alle insegne a piede, su- cido, arruffato.
rabbuffati sono scompigliati, irti, orribili a vedere; i capelli arruffati sono semplicemente
sua testa arruffata. moravia, vii-200: a testa scoperta, coi capelli arruffati che
dirvele intaccando e riprendendomi, costringendo voi a comprendermi per discrezione e a rassettare la matassa
costringendo voi a comprendermi per discrezione e a rassettare la matassa arruffata dei miei discorsi
, di affanno, di stordimento, cominciava a riordinare un poco la matassa arruffata de'
colla mano stanca in aria, restò a bocca aperta. beltramelli, iii-1194:
, complicato, reso difficile (riferito a persona, implica anche una nota di
, finalmente s'addormentò, e cominciò a fare i più brutti e arruffati sogni
rotto, fantastico e molte volte arruffato, a taluni può parere un cinico pieno di
averne vantaggi, guadagni. a. pucci, ii-221: o quante femine
, ii-221: o quante femine s'inducono a mal fare per li prieghi e lusinghe
, v'arruffianeranno in maniera da indurvi a considerare le cose intorno sotto un colore
da dilicatezza di pittura, non s'aspetta a quello architettore che si vuole ingegnare d'
ti risposi, non me l'imputare a mancanza d'amicizia, ma accusane quest'arruffio
8-71: gran svampate d'esplosioni rischiaravano a tratti le cime e queltarruffio di nubi
(in particolare: pere e mele) a causa del freddo. = deriv
rade volte arrugginisce o non mai. a. f. doni, 3-256: la
più disposto ad arrugginirsi, che quando a ripulirlo più si strofina. targioni tozzetti
ferri. tozzi, ii-437: le cariche a stoppaccio ci stavano da un anno all'
arrugginiva. -per simil.: a indicare il suono stridente, aspro,
ii-3: non vedo l'ora di tornare a firenze, perché aua a lungo andare
di tornare a firenze, perché aua a lungo andare mi ci sento arrugginire.
suoi ordini, la faccia da uguale a uguale con chi ne ha seimila e arrugginite
, colle mani fra le coscie, a vedere arrivare quei giovanetti stanchi, curvi
1-72: i figli pazzi dei ricchi seguitano a sparpagliare quello che i genitori hanno arrunato
sparpagliare quello che i genitori hanno arrunato a danno dei pazzi poveri.
d. bartoli, 30-257: a trovar dove gli si arruvidava e inaspriva
. le ricchezze arruvidiscono l'anima. a chi fa certi mestieri le mani arruvidiscono
. marin. piccola corda che serve a tirare all'alzaia la barca entro i canali
, sf. zool. nome volgare dato a diverse specie di molluschi lamellibranchi che vivono
redi, 16-iii-260: un sapore simile a quello dell'ostri- che e dell'arselle
non racchiudono sabbia come le telline e però a quelle basta una buona lavatura nell'acqua
... con gli ordigni di ferro a staccio. viani, 14-114: speranza
8-65: s'imparò, anche, a mangiare cose che non s'eran mai
bolle l'inverno la tenace pece, / a rimpalmare i legni lor non sani,
legno novo e chi ristoppa / le coste a quel che più viaggi fece; /
21-7]: qui esemplifica questa bolgia a uno luogo nella città di vinegia detto l'
, mestieri e operazioni vi si fanno a racconciare i navili e li strumenti da
bolgia una tenace e spessa pece simile a quella che bolle il verno, quando non
verno, quando non si naviga, a vinegia ne l'arsenale, a rimpalmar,
, a vinegia ne l'arsenale, a rimpalmar, cioè a rinfrescar di pece
ne l'arsenale, a rimpalmar, cioè a rinfrescar di pece, stoppa e chiodi
i loro non sani e difettosi legni, a ciò poi la state possino andar a
a ciò poi la state possino andar a viaggio. guicciardini, ii-261: appiccatosi
ne stanno sempre alcuni [elefanti] a spese regie. redi, 16-vi-213: o
il tesino, e condotto l'artiglieria a quella terra, e battutala dalla parte,
manufatturare cotali cose bene, presto e a sufficienza costa de'secoli e de'secoli.