de lombardi lumaconi e farfaloni, tratta a la puttanesca, carpendone quel che tu
senten darsi della signoria e della eccellenza a ogni parola. della casa, 4-260
nelle quali [lettere] dà di voi a suo figliuolo, e pregalo, e
fé'testamento pieno di parole brutte contro a macrone e a * principali liberti di
pieno di parole brutte contro a macrone e a * principali liberti di cesare, al
insegna gli poteva scansare, e non a quelli che gli poteva tirare addosso.
cameriere e i cocchieri hanno sempre continuato a dare del don e della donna e
i critici virtuosi... seguiteranno a dar del porco al guerrini e anche a
a dar del porco al guerrini e anche a me. de roberto, 84:
della ma- lafemmina. -dar dentro a una cosa: urtarvi contro con violenza
e non vi potea dormire persona. a. f. doni, 4-33: io
con la barca dentro la rena, saltai a terra e m'arrampicai sull'argine.
prolungato; fare una cosa (o mettersi a farla) con impeto, con energia
aretino, 1-58: si è mai imbattuto a vedere i visi che fanno certi bravi
la vergogna e la forza gli sospinge a darci dentro. caro, 12-ii-270: vi
. caro, 12-ii-270: vi prego a scrivermelo subito, perché sono risoluto di darvi
fatto, si mise con gli altri a far far largo. [ediz. 1827
fatto, diè dentro con gli altri a far far largo]. nievo, 1-292
, in un campo che dovea ridursi a prato, dandoci dentro di schiena..
, 19-88: invitiamo i poeti lirici a darci dentro con la poesia dell'autunno
dentro, da disperati e accaniti, a segare, cantare, bere e sudare.
mangiassimo più di due o tre cucchiaiate a testa; ma gli altri ci diedero
pieretto preparavamo legge e anzi avevamo rimandato a ottobre 10 sforzo più grosso: si
uno e l'altro ritornato, / ed a le schiere d'india danno drento,
india danno drento, / de'colpi ricevuti a far vendetta. b. davanzali,
dentro anche lei. -metter mano a un'impresa. b. davanzali,
. davanzali, ii-250: già siamo condotti a deliberare; che è il più difficile
16-11: sì come cieco va dietro a sua guida / per non smarrirsi e per
forse ancida. possavanti, 4: a coloro, che rompono in mare, conviene
mare, conviene che fieno molto accorti a dar di piglio, e fortemente tenere
. petrarca, 331-18: così mancando a la mia vita stanca / quel caro nutrimento
cadere. ariosto, 16-62: venne a zerbino, e pensò dargli d'urto
; / ed impiaga la man ch'a dar di piglio / venia più fera che
cicognani, 3-194: détte di piglio a un par di tanaglie che eran lì da
fesso / dà degli occhi in un libro a lui vicino, / che forse non
lui vicino, / che forse non a caso ivi fu messo. -dare
terra cavando [ecc.]. a. f. doni, 4-39: poi
e dati de piedi in terra si levarono a volo in aere. -dar
. -darsi di petto: urtarsi fronte a fronte. - anche al figur.
i leoni o i tori in salto / a dar di petto, ad accozzar sì
. anguillara, 3-60: atteon, ch'a diporto via soletto, / venne a
a diporto via soletto, / venne a caso in quest'antro a dar di
, / venne a caso in quest'antro a dar di petto. boccalini, ii-108
di petto. boccalini, ii-108: andò a fracassarsi, dando di petto nel duro
fin ne'propri lacci / andammo follemente a dar di petto. -dare di
: ogni poco d'occhio che si dava a i fessi, si potea vedere ciò
napoli, datogli d'occhio, prese a favorirlo. brusoni, xxiv-838: datogli
cecchi, 20-26: e gli hanno dato a dietro; ma a lor posta /
gli hanno dato a dietro; ma a lor posta / i'non curo ora più
o una donna che si lasciasse andare a più d'uno erano pedinati, presi
. de amicis, i-24: e a sentir certuni noi siamo gente che non
spiccò la corsa, e gli offesi a sangue gli detter dietro. -dare fuori
gli scritti ch'esso volea dar fuora. a. f. doni, 295: gli
altrui dal laccio. carducci, iii-24-25: a quegli anni s'era cominciato in toscana
quegli anni s'era cominciato in toscana a dar fuori i testi classici con miglior
altri aderenti, quali erano convenuti di contradire a tutto quello che si proponesse, come
tutto quello che si proponesse, come a cose che non servivano a levar le
, come a cose che non servivano a levar le differenzie, ma solo ad assopirle
(183): ben tosto tornarono a dare in fuori i soliti dispetti e le
lui in venezia, come quando torna a dar fuori una macchia untuosa non ben
linati, 11-81: gli era tornata a dar fuori l'immensa albagia d'un
e chi me lo fa fare, a me, di star a perdere il mio
fa fare, a me, di star a perdere il mio tempo? e ad
figliuol alcide. -dare giù: scendere a precipizio, cadere. -al figur.
esser certa di qualche cosa disonesta. a. f. doni, 138: a
a. f. doni, 138: a i tre pasti tu sei pieno, alle
. bartoli, 2-4-74: la tempesta, a occhi veggenti di quanti erano in quella
bonaccia. rovani, ii-382: continuando a fumar le loro pipe, aspettarono in silenzio
bambino forte che non ha nessuna disposizione a star molto tempo giù. cantoni, 425
-dare in, dare su, dare a: mettere in comunicazione con un altro
di salino venivano dai portichetti che davano a mare. g. raimondi,
nel genio, dare nell'umore: andare a genio, piacere. buonarroti il
cosa bellissima, da dar nel genio a v. s. illustrissima; perciò
: quando inaspettatamente mi trovo in faccia a un bel quadro in casa d'amici
una cosa che proprio dava nel genio a barberina: parlare francese. -dare
l'olfatto (un odore). a. f. doni, 168: avea
. f. doni, 168: avea a venire una grandissima acqua, ond 'l
, ond 'l gran puzzo, ch'avea a fare il terreno, dando loro nel
dando loro nel naso, gli avea a far diventar matti. pascoli, i-614
potendo sboccare nel po, furono sforzate a dare a dietro. g. gozzi,
nel po, furono sforzate a dare a dietro. g. gozzi, i-m:
tedeschi ne ebbero abbastanza, e cominciarono a dare indietro passo passo. i cappotti
passo passo. i cappotti grigi li inseguivano a stormi. de amicis, i-249:
. -disdirsi, ritrattare, rinunciare a compiere una data azione. pavese
, e lo lasciò nel lito dandolo innanzi a due ferocissimi cani mastini, perché lo
volta della ragna, e non avesse a inalberare e dare alle vette. berni
veduto i putti il carnovale / fare a firenze in una strada a'sassi, /
in una strada a'sassi, / s'a la contraria una parte prevale, /
da pisa, 2-113: e correndo dietro a turno, turno diede dieci volte per
tra'corpi morti. -dar sotto a: mettersi a fare una cosa (per
. -dar sotto a: mettersi a fare una cosa (per 10 più
poi fu in sul pulpito, dà sotto a una predica di nuovo conio. bartolini
quei cinque ignudi rossi giovani chini / a dar sotto a remare, e raggiungere
ignudi rossi giovani chini / a dar sotto a remare, e raggiungere / dove già
per lo più in modo poco vantaggioso, a basso prezzo); distribuire,
diano via il superfluo, e insurgano a contradire. soderini, ii-208: e
e come stasera la portò nel luogo a arare. quella povera bestia, qualunque
fin ch'i'sia dato in preda / a chi tutto diparte. livio volgar.
: e tutto il regno in preda a costor diè. ariosto, 24-36: che
, 236: ho pensato talor da me a me che sia ben non fidarsi mai
, perché io le dessi in pegno / a qualche amico mio. caro, 4-925
gli affannati augei diero in governo / a quelle stesse dee, soggette ancelle / di
in dono quella schiava che fu iersera a cena teco e che parve darti nel
e che parve darti nel genio. a. verri [caffè], 498:
[caffè], 498: è lecito a qualunque uomo il darsi in servitù,
provenza diè sua figlia matilde in donna a ruggiero di sicilia. nieri, 220:
-prorompere, irrompere, scoppiare; mettersi a fare una cosa all'improvviso, applicarvisi.
. dante, par., 6-24: a dio per grazia piacque di spirarmi /
voglio bere. carducci, ii-6-250: a un tratto si sveglia, dà in orribili
furie, non tanto contro di lei, a vero dire, quanto contro mio padre
andando il leone poco dopo queste cose a diletto, isprovedutamente gli venne dato nel
savonarola, 8-i-171: fa'penitenzia, torna a dio, che 10 veggo che
che 10 veggo che tu vai a dare in iscoglio. ariosto, 20-126:
danno in una di queste voci nuove a loro, o che hanno più d'
spaventevoli per la loro grandezza, che a ogni passo per tutte le strade si rincontrano
per evitar questa scilla, si riducono a dire che sia accidente prodotto, danno
più indecenti pose. landolfi, 8-196: a forza di scervellarmi sulla pianta dei fabbricati
costà più che qua e vi sono a miglior derrata, era un dare nell'ordinario
; il che è errore maggiore che parlare a caso. mascardi, ii-200: non
in faccia eran d'oro. in mezzo a questa gioia il palazzo già abbandonato da'
foscolo, xvii-138: solo quando cominciano a dar nel maligno, rispondo sacerdotalmente:
dò un po'nella malinconia; che a me non giova. giusti, iii-350:
del volto, che pareva sempre sottoposta a un riflesso misterioso.
-indovinare. a. casotti, 1-4-29: vediamolo nel povero
-darsi da fare: affaccendarsi, dedicarsi a varie attività (con tenacia e ostinazione
... / e la cucina assetta a poco a poco. celimi, 1-64
/ e la cucina assetta a poco a poco. celimi, 1-64 (158)
già. -dare per il mezzo a qualche cosa: mettersi a farla senza
il mezzo a qualche cosa: mettersi a farla senza ritegno. b. davanzali
competitore, la dieder pe 'l mezzo, a uso de'barbari, ad ogni crudeltà
poco me se dà. -dare parole a qualcuno: adularlo, lusingarlo. maestro
i-476: la fanciulla, senza penzare a cosa veruna, tirata da un fanciullesco
diate loro fine [ai panni] a denaro o tenpo che l'uttile d'
come fattezze dava un po'l'aria a un cavallo. -darsi varia:
loro le reni, ci faranno morire a gran tormento. boccaccio, i-19: non
22-4: prima dar le spalle / a francia voglio, e girmene in levante
l'azzio apollo / saettava di sopra: a gli cui strali / l'egitto e
sedendo, accavalciò le gambe e diede a tutti le spalle, infastidita.
. mano. -dar morte, dare a morte: v. morte. -dare
terra: v. terra. -darla a bere, darla a intendere: far credere
terra. -darla a bere, darla a intendere: far credere una cosa non
e per addormentare, o si tira a scuoprire terreno: ma l'hanno a
a scuoprire terreno: ma l'hanno a dare a bere a'gonzi, e prima
terreno: ma l'hanno a dare a bere a'gonzi, e prima la vo'
: fate al prossimo quello che vorreste fatto a voi stesso, e non cercate darmela
voi stesso, e non cercate darmela a bere colla vostra fintaggine, caro simone
carducci, iii-24-123: ci ammiccavamo accennando a gesti, che, mentre napoleone iii
, mentre napoleone iii credeva di darla a bere all'italia, l'italia la dava
bere all'italia, l'italia la dava a bere a napoleone iii. jovine,
, l'italia la dava a bere a napoleone iii. jovine, 105: ci
diniego con le mani per dirci che a lui non era facile darla ad intendere
ha bisogno di elementi intellettuali. ma a me non la danno a bere quelli che
. ma a me non la danno a bere quelli che hanno le mani pulite,
un badile in mano. -darla a qualcuno: fargli una beffa. g
cecchi, 1-ii-42: forsech'io penai troppo a dar- gnene una? ed è stata
giunterei. -darle, darne: prendere a pugni, a schiaffi, a botte
-darle, darne: prendere a pugni, a schiaffi, a botte; picchiare.
prendere a pugni, a schiaffi, a botte; picchiare. -darsele: prendersi a
a botte; picchiare. -darsele: prendersi a botte, fare a pugni, azzuffarsi
-darsele: prendersi a botte, fare a pugni, azzuffarsi. francesco da barberino
, 196: gàrrigli quando corre dietro a uccelli /... / e quando
. pavese, 1-8: ho preso a pugni un milite..., gliele
cassola, 3-9: vinicio si sarebbe messo a strillare, e poi la sera lo
dopo, gliele avrebbe anche date, a vinicio. -dimostrarsi battagliero, polemico
di buscarne. -darsela, darla a gambe, darsela a gambe: fuggire
-darsela, darla a gambe, darsela a gambe: fuggire a precipizio.
gambe, darsela a gambe: fuggire a precipizio. machiavelli, 7-8-214: la
la più parte della sua compagnia dette a gambe. firenzuola, 379: e rotta
quale io era legato, subito la diedi a gambe. g. m. cecchi
cecchi, 1-1-249: io la detti a gambe ratto ché / io non vi
grazie, le lascio, e dolla a gambe. manzoni, pr. sp.
fare? tornare indietro, non era a tempo: darla a gambe, era lo
indietro, non era a tempo: darla a gambe, era lo stesso che dire
cani magri spelati che se la danno a gambe da chi mostri di gittar loro un
le mani sulla roba, e darsela a gambe. sbarbaro, 4-29: senza
lo zio..., credendo a briganti, se la dette a gambe.
credendo a briganti, se la dette a gambe. pancrazi, 2-96: entrato
usciva da questo impegno? dandola vinta a un villano e a un frate! giacosa
impegno? dandola vinta a un villano e a un frate! giacosa, 17:
discese poi finivano sempre per darla vinta a giac, il cui polso di ferro reggeva
atto di sfida, per non darla vinta a suo padre che aveva per forza voluto
, e dettila / fuor per venirvi a ragguagliar. -dar essere, forma,
2. -a chi ne dà e a chi ne promette: indica un individuo
lippi, 9-32: maso di coccio a questo e quel comanda, / ed
/ ed all'un danne, e a un altro ne promette. note al mammantile
2-708: * e all'un danne e a un altro ne promette '. diciamo
fagiuoli, 1-2-20: hanno nobiltà da dare a da serbare. -dare a qualcuno
dare a da serbare. -dare a qualcuno quello che va cercando: trattarlo
n. 4. -dare le orecchie a un nano: v. nano.
giannotti, 2-2-336: credi tu dare a me bianco per nero? alamanni,
inteso: era sicuro che sarebbe riuscito a dissipare il malumore di mara. -tu
me la daresti buona: risposta scherzosa a chi ha riferito cosa che, se
ironico e scherzoso di rifiutare di accondiscendere a una richiesta o di minacciare.
i. nelli, 15-2-11: -matto scimunito a me? a un uomo dotto?
, 15-2-11: -matto scimunito a me? a un uomo dotto? -che uomo dotto
lippi, 1-40: con quel batocchio zomba a mosca cieca, / senza riguardo,
viene a farsi / l'abito poi difficile a mutarsi. bandello, 3-17 (ii-341
una di quelle persone che sono difficilissime a contentare; e se per aventura elle
se per aventura elle s'abattono mai a vedere qualche cosa che piaccia loro,
son più d'ogni sventura / difficili a soffrir. parini, giorno, ii-445:
sp., 1 (20): a chi messosi a sostener le sue ragioni
1 (20): a chi messosi a sostener le sue ragioni contro un potente
né credito né sperienza, incontra infiniti ostacoli a scrivere ed a stampare,..
, incontra infiniti ostacoli a scrivere ed a stampare,... allora può darsi
ch'era la vera trebbiatrice, tutta fatta a trabocchetti che si muovevano per trasmissione.
bene e d'allegrezza che saria difficile a contare. bibbia volgar., iii-70
iii-70: non è difficile al signore a salvare con moltitudine, ovvero con pochi
o uno alloggiamento, è lo avere a tenere disunite tutte le forze che tu hai
bocchelli, 6-13: persuadere il popolo a far la rivoluzione, sarà facilissimo;
3-149: io saprei bene che rispondere a costoro che hanno per cosa difficile che
. pulci, 28-123: diletta vasi a caccia andare spesso, / sempre l'ozio
trasse il mio custode angiol pietoso / a la diffidi erta di vir- tude;
(un'età); duro, gravoso a essere tollerato (una condizione di vita
navigazione molto difficile e pericolosa, arrivò a una scala nomata cosmi. davila, 78
. loredano, 1-50: dispiace il morire a gli amanti, perché per lo più
perché per lo più sono giovani, a quali riesce molto difficile la morte,
più diffidi tempo / io non dispiacqui a me, fu sol tuo dono.
e i vostri doveri, avete voi pensato a prepararvi ai passi difficili a cui potevate
voi pensato a prepararvi ai passi difficili a cui potevate trovarvi, a cui vi siete
ai passi difficili a cui potevate trovarvi, a cui vi siete trovato in effetto?
ha bisogno. -che mette a disagio, imbarazzante, spiacevole. tecchi
. 4. che richiede sforzo a essere compreso o appreso; oscuro,
la filosofia o de l'istorie è simile a coloro i quali caminano per via conosciuta
5-203: già per l'aria cominciavano a incrociarsi le parole difficili, gioia e vanto
fosse difficile o paresse, riportatela a me, e io l'audirò e giudicherò
ti disponga e ti dilibri, / difficile a me, rozzo e maestrevole. p
, e che hanno bisogno d'assai tempo a studiarli. muratori, 7-v-79: qui
delle armi, si accinsero i signori sindaci a regolare quella non meno importante delle monete
snodature / difficili; che m'ha battuto a freddo / un fabbro di metàna /
7. che avviene o si sviluppa a fatica e in modo irregolare: stentato
il tempo della vita che mi rimane a soddisfare i doveri dilicatissimi della discordia nelle
3-i-33: in altri paesi la docilità servile a chi parla in nome della libertà,
, 5-96: era apparso qualche volta anche a lungolago, in borghese, in difficile
la sua bottega di tabaccaio e s'arrestò a guardarlo come sorpreso. -farla difficile
elia sta comperando, tutti vi correranno addosso a chiedervi roba; perché secondo loro se
e voi la farete difficile. vendete a goccia a goccia, facendo finta che non
la farete difficile. vendete a goccia a goccia, facendo finta che non vi volete
tenace (una materia); ribelle a ogni cura (una malattia).
de una infer- metate multa deficele, a non c'è miedice sufficiente de li
innol- trandosi il novembre, s'incominciarono a perdere di nuovo i sonni,
dice, la barba difficile; cioè restia a lasciarsi radere senza l'accompagnamento di rossori
9. poco incline, restio (riferito a persona e, al figur.,
e, al figur., anche a cosa). boccaccio, v-106:
uomini, quali sono facili e quali difficili a convertirsi. davila, 108: il
, con minacce di diseredarlo, astretto a consentirvi. dottori, 82: o
medicamenti agli altri, ancorché siamo difficilissimi a pigliarli per noi. c..
parole e di pochissime amicizie; difficile a dar la mano, difficilissimo a dare
difficile a dar la mano, difficilissimo a dare e ricevere il 'tu '.
, e quando lo sono e si rassegnano a presentarsi al medico, temono un pronostico
verri, i-153: gli uomini sono difficilissimi a contentarsi delle cose, e facilissimi a
a contentarsi delle cose, e facilissimi a contentarsi delle parole. cesarotti, i-317
il gusto delicato, difficile, e a dir vero un po'schizzinoso e sofistico,
il difficile: corron tre giorni quando a genova c'è del wagner a teatro.
giorni quando a genova c'è del wagner a teatro. bocchelli, 1-i-172: se
deisti, che il pretender di distruggere a dirittura iddio, è una cosa un po'
difficoltà, con sforzo; faticosamente, a stento. cavalca, i-149:
. l. frescobaldi, 2-124: a questo monte si sale difficilmente e per viottole
. guicciardini, 1-69: essendo oltre a questo nel tempo medesimo infestati gli aragonesi
al lito quanto poteva, comincio- rono a sostenere difficilmente l'impressione degli inimici.
, 2-52: il re, bench'a pietade / tirato cor difficilmente pieghi,
. è un gran progresso l'imparare a fare difficilmente. -ant. con
ogni cosa per parere buoni, ché serve a infinite cose: ma, perché le
55: anderà difficilmente il virtuoso moderno a cantare a veruna conversazione, dove però
anderà difficilmente il virtuoso moderno a cantare a veruna conversazione, dove però capitando, si
crescendo gli anni. carducci, iii-6-158: a un re, che si lascia
è molto maggiore el frutto che ne resulta a chi lo sa fare. sarpi,
le difficoltà ad essere buono e la facilità a divenir cattivo. giusti, i-73:
apprensione. levi, 3-24: continuò a dirmi, con l'accoratezza di un
. b. davanzali, ii-251: ebbe a combattere con le difficultà de'luoghi,
questo libro di iob è molto difficile a intenderlo bene, e massime questo terzo
, parte, come io dissi, difficile a conseguire. tassoni, 261: l'
5-iv-146: questi due sonetti [di a. caro] d'un gusto particolare,
-ant. l'essere ostinato, ribelle a ogni cura (una malattia).
volgar. [tommaseo]: che giova a non usare olio, e cercare certe
con difficoltà: difficilmente, faticosamente, a stento, a mala pena; senza
difficilmente, faticosamente, a stento, a mala pena; senza difficoltà: facilmente
consideriamo] la difficoltà la quale è a quelli che vogliono intendere la narrazione delle
con piccola dificultà navicare. s. degli a rienti, 329: le cose
, come voi dite, dariano fatica a chi le dicesse ed a chi le udisse
dariano fatica a chi le dicesse ed a chi le udisse e non senza difficultà
da molti intese. vasari, i-331: a costui giovò molto quella difficultà che avevano
nella scultura i maestri che erano stati avanti a lui, le sculture de'quali erano
e sì dozzinali che chi le vedeva a paragone di quelle di quest'uomo le giudicava
un miracolò. serdonali, 10-135: a tempo ci vennero incontro del castello uomini
marino, 2-55: le cose belle, a lor rivolto disse, / son sempre
mi diverta. io trovo più difficoltà a divertirmi, che a far denari. cuoco
trovo più difficoltà a divertirmi, che a far denari. cuoco, 1-144: non
il fanciullo, con la sua difficoltà a discernere il reale dal finto, la
del loro principe sono assai minori difficultà a mantenerli che ne'nuovi. tasso,
, 2-87: dopo alcuni giorni incominciò a susurrarsi dietro il ventaglio che il matrimonio
e'non ti fia difficultate, / a lor donar perfezion t'ingegna. savonarola,
molti e diversi obietti che tirano in terra a molti peccati. equicola, 69:
sonetto, della prima rima de'quadernari a mezzo il secondo il quarto e il
verso e della seconda de'ternari, a mezzo l'undecimo e il decimoquarto è una
qualunque. 6. situazione difficile a superarsi; circostanza avversa, dolorosa (
1-i-109: la testa gli si stancava a studiare difficoltà senza uscita, progetti impossibili
(85): venne... a tanta chiarità e lume d'intelligenzia, che
, che eziandio i grandi cherici correvano a lui per soluzioni di grandi quistioni e
della volgare eloquenzia, nel quale insegna a scegliere da tutte le lingue d'italia una
del più dei filosofanti non giungono mai a tonni via un numero incredibile di difficultadi
, un formolatore di problemi, intento a togliere dubbi, ad appianare difficoltà,
togliere dubbi, ad appianare difficoltà, a risolvere problemi. -in un testo
il testo speditamente senza fermarmi nelle difficoltà a cercare altri libri. 9.
ii-146: promesse ancora il re, a instanza sua, la restituzione de'fuorusciti
difficoltà. lambruschini, 2-25: quanto a me confesso che non trovo difficoltà alcuna
: avendo non so che di difficultà con a. c., e passandosi fra
, 101: se il forestiere ha difficoltà a correr così veloce, fanno andar piano
via, io non ci ho difficoltà a pigliarti con me. b. croce,
ammettere che il pensiero rimandi, come a proprio antecedente, alla sensazione: dottrina,
una commiserante sopportazione, avevano proprio difficoltà a non uscir dai gangheri. -fare
perciocché 10 mi pensava che egli avesse a far mille difficultà. s. caterina
76: mette difficoltà e interpone dilazione a sottoscrivere i capitoli che d'ordine del
, e copiandone gli originali, venne a tale, che le sue tele,
ogni verso ad attraversarli el cammino e a, difficultarli questa impresa. guicciardini,
scorgesse che il traffico di toscana togliesse a quello, forse che e'verrebbe loro
redi, 16-v-245: come ha fatto a scender dalla testa in un momento tanta
bocchelli, 1-iii-143: questo potè molto a difficoltare da noi nella vita pubblica l'abitudine
partiti. -rendere oscuro, difficile a intendersi. cesarotti, i 60:
. cesarotti, i 60: quanto a me crederò sempre che tutto questo ammasso
questo ammasso di regole non serva che a facilitare i solecismi, e a difficoltar
che a facilitare i solecismi, e a difficoltar le lingue, senza aggiunger loro
dove tutti l'importunavano, perché sollevasse a qualche carico principale i loro congiunti,
legittimamente di tale divertimento, o fornire a noi selvaggina presa al di là dei nostri
insino nel principio di questo anno cominciato a difficultarsi. boccalini, ii-187: il
[i vapori] sieno sempre sforzati a mutar direzione, difficultandosi con ciò l'
nostra casa di napoli, facendola odorare a diverse persone, quali tutte confermavano lo
2-15: io per me non difficultò a confessare d'aver tenuta questa regola molte
. boriili, 6-66: siam costretti a scendere e a marciare difficoltosamente sotto la
, 6-66: siam costretti a scendere e a marciare difficoltosamente sotto la pioggerella veleggiante che
, pieno di difficoltà, che avviene a fatica; che impone sforzo, che
che richiede abilità, attenzione, difficile a sistemarsi, a farsi, a credersi.
, attenzione, difficile a sistemarsi, a farsi, a credersi. g
difficile a sistemarsi, a farsi, a credersi. g. m.
la nazione animosa per indole propria, era a quei tempi talmente accesa, per qualunque
sp., 14 (254): a poco a poco, quella faccenda di finir
, 14 (254): a poco a poco, quella faccenda di finir le
quella faccenda di finir le frasi cominciò a divenirgli fieramente difficile. [ediz.
ediz. 1827 (254): a poco a poco, quella faccenda di compier
1827 (254): a poco a poco, quella faccenda di compier le
quella faccenda di compier le frasi cominciò a divenirgli fieramente difficoltosa]. serao,
la studiamo da una settimana, senza arrivare a penetrarla. bocchelli, 1-ii-344: per
scoli in un fondo come quello, a ridosso dell'argine del po, d'
botta, 4-270: l'estensione del calice a chi il domandava, sarebbe stata scala
2. di persona: che è difficile a contentarsi, pieno di suscettibilità, scontroso
pensieri da grande: una bambina difficoltosa, a quanto capisco. -ritroso.
. di persona: che soffre di disturbi a un organo o a un apparato;
soffre di disturbi a un organo o a un apparato; che ha un organo del
un privato o una pubblica autorità intima a un soggetto di adempiere un suo dovere
ingiunzione stessa; atto con cui si porta a conoscenza di un soggetto una certa situazione
, con la formula, sia pure a stampa, di diffida. palazzeschi, 4-267
e il podere, non siamo disposte a ridurci all'elemosina per te. bocchelli
divieti e le diffide del magistrato, riuscivano a impedire l'imprevidenza di quegli scavi.
povero vecchio singhiozzando. -e il conte sta a quel che dice il sor giacomo.
, i- 121: s. a. ha promesso a cento persone di liberarmi
121: s. a. ha promesso a cento persone di liberarmi. pure non
paxe chi era da questa excelsa communità a quella signoria, et cum ogni desonestade loro
è deliberato per contra de fare guerra a loro in ogni loco. =
, quand'io vidi / solo dinanzi a me la terra oscura; / e
: « perché pur diffidi? » / a dir mi cominciò tutto rivolto: /
. verri, i- 336: imparate a diffidare dell'irreligione e dell'ipocrisia,
onde. alvaro, 7-30: più che a idee generali, l'uomo oggi è
/ quando ella cominciò di sua possanza / a difidarsi e perder la speranza. firenzuola
, 15-ii-116: non per questo v'avete a diffidare né dell'amore, né dell'
torrismondo, 3135: ahi, troppo a torto / tanto si diffidò nel fido amico
opinioni, perché molti non prestavano fede a questo avviso, altri si diffidavano delle
désse a'suoi nemici, si diede a detti pretori. bianco da siena, 31
diffidarsi di oltrepassarli, e aspirare solo a imitarli con facilità. alfieri, 49
ercambi, iii-41: e subito il mandò a diffidare. andrea da barberino,
: el re comandò che fosse scritto a tutti e'baroni ch'ognuno s'apparecchiasse d'
e'baroni ch'ognuno s'apparecchiasse d'essere a corte con tutto suo sforzo; e
lo altro per trombetto, di quivi a cinque dì si possono offendere l'uno
diffidarono. -per estens. intimare a qualcuno di non compiere determinati atti,
che diffidava i combattenti di farsi vedere a braccetto delle belle ragazze, che proibiva
adesso che il circolo l'aveva diffidata a frequentare le sale, come un punto
, sono d'opinione che voi proseguiate a tenerla per tutto l'anno, e
la scienzia. fai che non intervenga a te, come intervenne una volta a un
a te, come intervenne una volta a un altro speziale. = voce dotta
al papa il governo della città liberamente come a signore. boterò, 6-45: non
altra via di scampare, si raccomandò a un solimano rinegato, promettendogli grandissima taglia
de'mercanti, ma si riterranno obbligati a condurre grani, previa diffi- dazione al
di ciò tutta la nobiltà, andò a giugurta e lui, timoroso e per la
più ricca di quanto credeva, istigarla a far valere la propria volontà, gli dava
alla voltata, o si fa cogliere a frugare in qualche secchio, su un
governo, v'è sempre il pusillanime a cui ogni moto un po'vivo mette spavento
il vecchio affarista, mezzo febbricitante, percorse a galoppo la storia della sua vita,
un diffidente, attonito, intimorito davanti a una coscienza nuova, che sorgeva a
a una coscienza nuova, che sorgeva a rimproverarlo. a. che mostra
, che sorgeva a rimproverarlo. a. che mostra diffidenza (l'aspetto esteriore
: e l'occhiata colla quale si volse a celio, quando questi gli fu da
benevola. carducci, ii-8-187: chi dice a te, sciagurata, che non volessi
. pirandello, 7-422: il mondo seguitava a vivere intorno a lui; col tramenio
: il mondo seguitava a vivere intorno a lui; col tramenio incessante, con le
principi discacciar da'loro stati i prelati a sé sospetti e diffidenti. botta, 4-407
casale, restasse in mano di principe a quella corona diffidente, ed alla nazione francese
essere la repugnanzia e tentazione del diavolo a farti disperare, però non ti disperare
concorrere, né direttamente né indirettamente, a uno stesso fine. verga, 4-32
vene e la casa messa insieme pezzo a pezzo colle loro mani. d'annunzio
, 10-249: i topi li vengono a fiutare con diffidenza, a.
vengono a fiutare con diffidenza, a. ant. mancanza di fede.
locuz. -entrare in diffidenza: incominciare a diffidare. c. vannetti, xix-4-767
forti in italia, per contrastare soli a tutte le forze del greco imperatore,
mettevano in diffidenza. -ridursi a diffidenza: dar luogo al sospetto,
cose fra il re ed i sollevati a troppo gran diffidenza. -trovarsi in diffidenza
, i... i e a lieve scaramuccia l'invitassero, / questi serbano
sparsamente ', al figur. 'ridursi a nulla, disfarsi '.
le sponde; / mischiando quelle sacre a le mie liete / farò che tra le
questo sangue /... / solo a onor di voi diffondo e spargo.
apri i fonti superni, e larga a queste / sitibonde campagne acqua diffondi,
tenebroso velo, / onde giugno la pioggia a noi diffonde. giordani, i-15:
/ che il suo pianto silenzioso / a stille su le fronti de gli uomini
nasce nei fertili colli che presso sono a napoli un limpidissimo fiumicello detto sebeto,
redi, 16-ix-358: si potrà dare a bere a sua sig. illustrissima quattro
16-ix-358: si potrà dare a bere a sua sig. illustrissima quattro o cinque
. boiardo, 1-131: il tiaranto a ponente dechina, e gli altri tre
diffonde. milizia, ii-256: per giunger a quest'approssimazione il pittore ha in ciascuna
niveo fulgente, ond'ella / ride a l'aurora da le rosee braccia, /
voce. arici, ii-16: e a lei che indarno diffondea lamenti, /
diffondea lamenti, / con ontose parole a dir sì prese: / or converrà che
faccia di teresa un patetico raggio simile a questo che tu diffondi nell'anima mia
l'alba della libertà fia che tomi a diffondere raggi vitali sul fiore appassito della
suo uffizio di poeta. egli mirava a rivendicare tutti gli elementi morali della nazione
morali della nazione, e però seguitava a diffondere il suo riso schernitore su tutte
tutte parti entra, per tutto penetra, a tutto si diffonde. chiabrera, 209
oriente / l'almo sol s'appresta a scorgere, / giù dal mar la veggiam
(215): molte mani l'afferrano a un tempo: è in terra;
felicita, è il tuo giorno! / a quest'ora che fai? tosti il
scintilla si diffonde agli umani intelletti, a chi maggiore, a chi minore, conforme
agli umani intelletti, a chi maggiore, a chi minore, conforme alla diversità individuale
, /... / tutto a te deggio. guerrazzi, 5-55: tu
che questo aere di bizzarria, diffondendosi intorno a lui, aveva a lungo andare viziato
, diffondendosi intorno a lui, aveva a lungo andare viziato tutta la famiglia. pascoli
: ma tu, lasciando i più spediti a tergo, / ricerchi il cielo,
/ ricerchi il cielo, e quanto a noi diffonde, / e le prime
: or sì m'awiso, / ch'a te fra i ghiacci suoi desse la
o se tu amasti vanto / dare a i mobili plettri o pure al canto.
iv-304: le nuvole dorate e dipinte a mille colori salivano su la volta del cielo
non dire di metterti in ginocchio: a me solo appartiene di starmi ginocchione innanzi
me solo appartiene di starmi ginocchione innanzi a te, in atto continuo di ringraziamento
sarebbe bastato un colpo di mano simile a tanti che dal 1943 diffusero poi il
e chiamandosi quello maggiore bene che maggiormente a diverse cose si diffonde... mi
, perché del piacer loro infiniti, a dir così, sono i partici- panti
fonte o pregio il qual sia comune a ciascuno; quindi scorgiamo che tutti si
; quindi scorgiamo che tutti si riducono a quel buon gusto che dimandiamo universale,
buon gusto che dimandiamo universale, come a quello che si diffonde per gli componimenti di
costume); cercare di indurre altri a seguire un movimento, un partito; propalare
la coltura e la istruzione, sicché impari a stimare non quel che viene dalla fortuna
collenuccio, 33: li principi cristiani passomo a la recuperazione de la città santa e
la recuperazione de la città santa e a lo esterminio de la setta maumettana;
setta maumettana; et allora cominciò molto a diffondersi per l'europa e intendersi in
favore del tempo e degli urti ripetuti a molte riprese. torti, xix-4-861:
nuovo e più preciso, poiché cominciava, a bologna fra l'altro, e si
negli altri, si diffonde agevolmente, a guisa di peste o d'altro male contagioso
voglia: / e da l'un sesso a l'altro si diffonda / il pravo
diffonde sino nel più piccolo possidente. a. verri, ii-381: tanta è
, esprimere. marino, 318: a sì novo spettacolo e sì strano / gli
sì strano / gli occhi girò meravigliando a caso / greco nocchier, che '
, / non conosciuti, non saputi a pena / o per nome o per sangue
mano sua ricchezze e stati, / sino a farli beati? marino, vii-193:
: tutto quello che compartito era distintamente a molti, è stato prodigamente diffuso insieme
molti, è stato prodigamente diffuso insieme a uno. menzini, 1-68: le sacre
dei cittadini industriosi, per diffonderlo contemporaneamente a tutti gli individui della nazione.
; / molte al panico, ed a l'avena molte / simili il seggio altrui
e 'l cibo. -gettare a piene mani; gettare via. tasso
-intr. con la particella pronom. a. verri, ii-207: le turbe degli
: le turbe degli spettri, che fino a quel luogo mi avevano seguitato, sommesse
quel luogo mi avevano seguitato, sommesse come a duce da loro scelto, poiché giunsero
duce da loro scelto, poiché giunsero a piè del colle, turbate da subita
una competenza, ecc.). a. verri, ii-266: quindi l'umano
lancia ne'due estremi, ed aspira a vasto imperio, e tenta sempre diffondere
180: quando soverchia e sovrabonda / a quanto cape e può capir il petto,
che i fanciulli. l'espressione si ha a diffondere per tutti i tratti e membri
si diffuse dentro il corruccio: pensò a sua madre. moravia, viii-
d'etiopia, alcuno ha detto / ch'a nettuno ir più inanzi ivi è interdetto
del primo, nel quale comincia maggiormente a diffondersi giace la terra di san gertrudemberghe
ella lo conosce, né occorre diffondermi a lodar la bontà sua. sassetti, 437
bontà sua. sassetti, 437: e a questo inconveniente [dell'esagerazione] se
ritornar poi che con l'ingegno fece a casa, non si ricordò del soggetto principale
spesso e con quanta facondia vi diffondete a difender la lingua italiana dalle tacce pedantesche
169): allora il principe si diffuse a spiegar ciò che farebbe per render lieta
. dall'ongaro, vi-259: ma mentre a miserarla io mi diffondo / ella già
che è in contrasto; non confacile a diffondersi, diffusibile. vastato tanta
che facevano gli etiopi, per rendersi simili a coloro piacevono e quali gli dispiacevono
luce. serva e divisa. a. verri [il caffè], 129
sostanziali. de roberto, 2-123: dinanzi a quella donna, nessuna via.
di colui che è forte un'esistenza difforme a quella che il mio amore e la
han fatta poi [firenze] / difforme a tutti i = comp. di
, ed i mariti combattendo, da occidente a levante, e quale lo compie più presto
uniletter. che deforma, deformante. a tempo difformato, che, intera la loro
giammai le sue viscere porteranno il peso dinanzi a questo tiranno nicolao. bandello, 2-5 (
poi le qui reo / commise a tal che 'l suo bel nome adora,
diffórmo). ant. fece un lavoro a la moresca col rasoio sul volto, e
diformato 2. letter. brutto, spiacevole a vedersi; de corpo;
università delle cose con li peccatori è bella a chi di che scheletro col labbro destro questa
questa donna. frezzi, iii-5-47: così a me carne uno pareva, di
guar ciava... a fare un ceffo molto difformato. carducci,
le lor persone, come uomini a i quali non cale d'altro strana,
le mani / verso il lito distese, a lento passo è quella che forma
paleotti, l-11-267: ora, per cominciare a discornaso, pieno di gomme, di
doglie). marino, lora cominciò a difformare gli occhi, e avvolgerli come rere
gli occhi, e avvolgerli come rere intorno a questi abusi, acciò, scoperte le sordidezze
paterno / prende con risi e con disprezzi a scherno. zioso. necessario pigliare
capo generale, augustini, iii-196: volgiti a quelle / che di poch'ore capellano
si devono estirpar dal mondo, sia facile a. cocchi, 8-227: massime se tale
viziato scimmia è animale laido e diforme. a. f. doni, ii-131.
di dentro lavora e rifoggia la materia fino a tanto che non si lavorano e seperansi dalla
si lavorano e seperansi dalla sua mente a non diformare i suoi versi. monti,
impazzita per la presenza del cadavere e calata a furia di sull'armadio, venne un
di sull'armadio, venne un momento a chinare il proprio viso difforme, con
proiettava sulla neve ombre difformi, che a volte il lume di lima rendeva grottesche.
/ avea smarrite, onde si poggia a dio. lottini, 8: egli non
privato. bracciolini, 1-9-54: troppo a madonna giuno e messer giove / vent'
vent'anni ho fatto qui diformi prove. a. guarini, ii-142: a cotanta
. a. guarini, ii-142: a cotanta meschinità di gusto sono ridotti che nissuna
/ da'cor difformi; e ornai / a noi disnaturar fatti siam pronti, /
altra inezzia del pittore, eccitano il riso a chi ha qualche giudicio; imperoché questo
dee rendere danno all'amante valentre? a. f. doni, 177: un
età nostra, e porre uno specchio dinanzi a gli occhi a questi particolarmente, che
porre uno specchio dinanzi a gli occhi a questi particolarmente, che presumono tanto in cui
c'hanno in se stessi e appresso a gli altri, mentre si reputano i
dirittamente fanno quelli di licia. quando a costoro accade il corrotto de'morti,
tra molte difformità, e insieme diede a vedere una immensa erudizione, un ingegno mirabile
tratto qualche scintilla di luce, che a chi avesse saputo accorgersene, serviva a
a chi avesse saputo accorgersene, serviva a rilevarne meglio la difformità. longo,
che al vero aggiugnere mostruose difformità, a seconda della torta fantasia. rosmini,
peccato possono concorrere più difformità e, a modo d'esempio, riportare che egli dice
lus suria ma sì anche a quello d'ingiustizia. = voce dotta
oriani, ii-23: proibito di viaggiare a tutte le persone sospette, diffranta la
diaframma opaco, su uno schermo posto a conveniente distanza si osserva, invece dell'
coltello bene affilato si presenti per taglio a una sottil striscia di luce nella stanza buia
si vede i raggi, che passano a una picciola distanza dal taglio, buttarsi
e così di mano in mano, fino a tanto che a una certa distanza dal
in mano, fino a tanto che a una certa distanza dal taglio vanno oltre
de'compagni ne'campi de'nemici mandò a predare. i quali, essendo diffusamente sparti
assalì, e non molto minor danno che a benevento avesse ricevuto diede ah'inimico,
boiardo, 1-324: diffusamente fuggì chi a un e chi a un altro loco.
: diffusamente fuggì chi a un e chi a un altro loco. dolce, l-1-204
materia di questo salmo, le quali a me non appare necessario da ricordare in
, la quale il profeta vigilantemente recò a comparazione dell'avvenimento di cristo. cieco,
mente dimostrata l'incertezza della lor arte. a. verri, i-98: poi diffusamente
sossopra fino al paglione, agilulfo prese a rifarlo secondo le regole. era un'operazione
operazione elaborata, nulla deve essere fatto a caso, e vanno messi in opera
che si può diffondere, che tende a diffondersi. = deriv. da diffuso
diffondersi. - in partic.: attitudine a comunicarsi, a contagiare (una malattia
partic.: attitudine a comunicarsi, a contagiare (una malattia).
simil. e al figur.: a indicare l'estendersi sciolto, libero,
lumi suoi, sua inestinguibil facella più a lui si scema, di quel che
che scemino i rai sparsi dal sole a lui la sua luce. torricelli,
maggior numero di persone, il venire a contatto e a conoscenza di molti (una
persone, il venire a contatto e a conoscenza di molti (una lingua,
l'italia è, quanto alle opinioni, a livello cogli altri popoli, eccetto una
diffusione della cultura e della istruzione, progresso a compiuta libertà politica con savie riforme,
, e di diffusione, serve soltanto a imbrogliare le idee e creare distanze quali
al tempo della diligenza e del lumino a olio. 3. epidemia,
di danaro e di ricchezze in mezzo a queste lagune, ove di continuo andrebbe a
a queste lagune, ove di continuo andrebbe a ristagnarsi tutto il commercio dei popoli?
di loro miscibili, sussiste, rispetto a un componente, una differenza di concentrazione
fra zone contigue, la concentrazione tende a uguagliarsi in tutto il sistema mediante una
di quel componente dalla zona più concentrata a quella meno concentrata. = voce dotta
grazie, i propri beni; che tende a partecipare 11 proprio valore. buti
e chiamandosi quello maggiore bene che maggiormente a diverse cose si diffonde...,
, perché del piacer loro infiniti, a dir così, sono i participanti,
disutil gioco in esse, sia pur stretto a sua posta, che riceva men di
la causa de'beni più diffusivi, a visitare i miseri e desolati tuguri de'
de'lor villani. -che tende a espandersi, a dilatarsi (nello spazio
. -che tende a espandersi, a dilatarsi (nello spazio, territorialmente)
, 1-498: la perpetuità della schiatta, a cui tende l'uso carnale, il
chiome, ecc.). a. f. doni, 210: la
fronte una catena / vaga di perle a cingerne l'augello. / quei lento,
: l'odore diffuso lassù assomigliava un po'a quello del carburo. alvaro, 2-44
che accordi / ima lira; ed a te l'ombre dei neri / capelli in
amore, mio giovane emblema, / tornato a dorare la terra, / diffuso entro
questo [locale]? -disse linda a lubrani... -lo terrei molto
, luce diffusa. -che echeggia a lungo, che dura a lungo (
-che echeggia a lungo, che dura a lungo (un suono).
: casa b. respirava ancora, a quei tempi, un diffuso buon senso,
un gran numero di persone, venuto a contatto, a conoscenza di molti;
di persone, venuto a contatto, a conoscenza di molti; partecipato da molti
molti; partecipato da molti, comunicato a molti. petrarca, 203-10:
lo stesso granduca... dovè rassegnarsi a quel proverbio che dice « paese che
carducci, iii-12-27: il non trovarsi a stampa la « storia » del forestani
non sarebbero bastate [quelle misure] a rimediare e a fermare un male già tanto
[quelle misure] a rimediare e a fermare un male già tanto avanzato e
il fisico divin volea seguire, / quando a mezo il discorso il bel garzone /
, 2-313: ben si farebbe adunque a far quello che il caro fatto non
diffusissima fuga il campo loro ricercarono. a. degli alberti, 1-304: no'siamo
: tutti i razzi che son intorno a quella linea forte e perpendicolare che si chiama
frammenti per incastrarsi diffusa, e riaffiorare a vincere nella sua fame di terra le
o confini precisi, che si estende a perdita d'occhio; infinito. livio
de'regi, il cui diffuso impero / a gran pena del sol l'occhio misura
: ivi colombo, / come inspirato a divinar da quella / libertà di diffuse
favoleggiava altrui d'un'altra terra / a lui sol certa. c. bini,
benigna letizia, in atto pio / quale a tenero padre si convene. erasmo da
di quella malinconia profonda, e serena a un tempo, che accompagna sempre l'
diffuse da quella notturna), rimaneva a lungo su un gradino della scala esterna,
circolari d'un rosso più vivido, simili a un diffuso esantema che talvolta s'orlava
: noto di passaggio, per conferma a quel che dissi in principio sulla tendenza de'
2. ott. dispositivo atto a modificare la distribuzione spaziale del flusso luminoso
di luce (generalmente una lampada elettrica a incandescenza) utilizzando il fenomeno della diffusione
converte l'energia d'una corrente elettrica a frequenza acustica in energia sonora (ed
primieramente et anzi che metta le mani a farla, sì pensa nella sua mente
: l'altra, che si fa a onore di dio e a dificazióne del prossimo
che si fa a onore di dio e a dificazióne del prossimo...;
. -chi). zool. a coda doppia. -coda dificerca: è la
de le torri de'gran difici se perbene a soperbia. fazio, i-19-46: ricchi
fece farmi. anonimo, ix-439: a ben far difìzio / si vuol sì provveder
non avesse accesa la lucerna; cioè a dire, se la sapienzia non fosse sparita
duole ch'io son ito altrove / a far dell'olio: e sfavasi laggiuso;
se per arte sono diligentemente temperati, a tutte l'altre cose vanno innanzi,
né neuno guer- nimento vale i combattitori a difendere, perché ad usanza di saette-folgori
per la lunga guerra, volendo tornare a casa, e da'fati essendo impediti
al quale posero nome cavallo di pallade. a. pucci, cent., 30-50
armato, grande di comune statura, a cavallo; ogni cosa di legname con
: in buona verità io vo infino a città per alcuna mia vicenda, e porto
alcuna mia vicenda, e porto queste cose a ser bonaccorri da ginestreto, che m'
i-281: il giudice / del difìcio, a chi fu questa tenzone / delegata ne
; precipitarsi in una direzione. a. pucci, cent., 23-64:
buti, 2-106: e come elle tomonno a dare la risposta, e come tutte
la risposta, e come tutte si difilonno a loro. pulci, 5-44: intanto
fianchi; / acciò che 'l suo disegno a colui manchi. b. davanzali,
andò grida: « ciascun si difili a tacfarinata: per tante battaglie lo conosce
diffilar nella fuga, cominciò anch'esso a dismagliar la sua diamantina catena. monti
diamantina catena. monti, 17-915: a cotal vista / urlò la troica turba
in asso la duchessa e difilò dritto a milano, ad affrontare l'ignoto e la
su verona. panzini, iii-292: a sogliano passò garibaldi con anita; e una
alla marina. paolieri, 78: a passo fermo e come sicuro del fatto
, che l'aveva com'un mastino a mano, il quale si difilò verso penetras
penetras, come la donna gli mostrò a dito. grazzini, 2-228: quel colombo
careggi, e docciando poi si difilò a quella volta, dove fu in meno d'
xxx11- 38: picchia teglie e padelle a più non posso, / di raccattarle
tutto forato. paolieri, 2-137: a un tratto si sentì un muggito,
davanzali, ii-107: l'ira de'soldati a t. ampio flaviano, come autore
ladro del donativo. 4. mettersi a fare un'azione con decisione, rapidamente
in mezzo. salvini, 23-140: a tracciar si difila [il leone] nel
armati, / e tutti quanti usati a guerreggiare / alla badia ne vengon difilati,
, 2-31 (358): io sentitomi a questo modo offeso et a così gran
io sentitomi a questo modo offeso et a così gran torto, e veduto tormi un'
... difilato me n'andai a trovare il bolognia. l. salviati,
19-84: e'se ne va / a casa mia difilato. che fo? /
medici? lippi, 7-5: e difilato a cena se la batte / a casa
difilato a cena se la batte / a casa, o dove più gli viene il
veduto questi compagnoni. / l'imo a orlando ne vien difilato, / apre
difilato: con valore superlativo. a. f. doni, 2-70: la
e poi me ne venni diretto difilato a como dove ho trovato tutti sani ed
/ lancia squassando, difilato incontro / a satana movesti. de sanctis, i-163:
che dalla disubbidienza del primo uomo provenne a tutta la sua generazione, viene difilato
tutta la sua generazione, viene difilato a rappresentarsi alla mente quanto per redimerla dovesse
ritrovasse mai il coraggio di mandarli difilato a qualche santuario, come gli predicava io
meglio; ma bisognava pure evitare che, a furia di mortificazioni, i penitenti non
momento dimostrarla. borgese, 1-142: a taramanna, che era sulla strada di
principio alla fine in gran fretta. a. f. doni, i-28: poi
, che possiedono nello scolice due botridi a forma di foglie confluenti nel mezzo,
di francia, ch'è tutta a gigli. = comp. da
due suoni di tonalità o altezza diversa a causa di lesioni laringee.
oleoso, incolore, di odore simile a quello del fosgene (e fu usato
dee esser sepolto un cadavere. -il giorno a presso il detto medico pigliò seco il
il cancelliere con due scavatori, andò a quella volta, e li fece difossare:
difossare: ma non giunsero colle vanghe a un palmo, che ecco trovano un uomo
. precipitare verso il basso, scendere a precipizio. prati, i-87: anch'
i-96: ma stando quivi zacheo disse a gesù: ecco la metà de'miei
presepio, il medesimo; se presta a usura, lo pubblica; se tien
alberti, 238: questi dì serotini fanno a noi il contrario che agli àlbori
e difrondare gli àrbori. vero a noi vecchietti e dì serotini nella
: una sera mandò una sua fantesca a chiamarmi: la sua bambina aveva mal di
con lo scopo di regolarne la portata a valle e il livello dell'acqua a monte
a valle e il livello dell'acqua a monte o di creare un serbatoio o
e utilizzarla poi nei periodi di magra a scopi irrigui o per la produzione di
laterale o rialzare il livello dell'acqua a monte per rendere navigabile qualche tratto del
cui abitatori son necessitati con immense spese a difendersi con forti ed altissimi argini, chiamati
1-175: il fumante / vecchio oceàno, a cui son dighe i cieli. mamiani
, 5-264: giungemmo, in mezzo a una fiumana, dietro a una diga
, in mezzo a una fiumana, dietro a una diga di folla invalicabile. montale
carducci, iii-19-182: egli volle mettersi a capo del movimento sociale e frenarlo nelle
, con una voce sottile, accarezzante, a digabbiare colombini pensieri, a confidarmi i
accarezzante, a digabbiare colombini pensieri, a confidarmi i suòi segretucci. =
dialettali dove compare fino al ii secolo a. c., e come segno del
che trovasi dato alla lettera f, a cagione che la sua figura assomiglia a due
, a cagione che la sua figura assomiglia a due t (gamma) uno accavallato
contrarre indipendentemente l'una dall'altra (a mandibola fissa solleva l'osso ioide;
. che digerisce, che serve a digerire o a far digerire.
digerisce, che serve a digerire o a far digerire. -succhi digerenti:
diventa subito un lavoro molto imperfetto. a. cocchi, 5-2-131: l'olio.
. che può essere digerito, atto a essere digerito. c. mei
ne vantava nella maniera più aggressiva, a proposito di tutto e di tutti.
sf. l'essere digeribile, attitudine a essere digerito. c. mei
liquori fermentati distruggono la digeribilità, vale a dire la putrefazione e lo scioglimento (
pane di mistura che oltre all'essere a più buon mercato del panbianco non si
malattia, e non pensava ad altro che a mangiare e digerire. c. boito
. c. boito, iv-112: tornavo a casa, dopo qualche giorno, affranto
era ormai simile in tutto e per tutto a un pitone che digerisca un asino,
che sarà bene digesto e raccomandara'lo a dio. carducci, iii-24-162: posto che
quindi concentramento e domicilio coatto della lingua a parigi, e, subordinatamente, a
a parigi, e, subordinatamente, a firenze; a firenze capitale designata da massimo
e, subordinatamente, a firenze; a firenze capitale designata da massimo d'aze-
per li rami, digerendolo sempre per fin a lo piccio. crescenzi volgar.,
piedi e di mani, e rinchiuso a digerire il vino. forteguerri, 22-30:
d'ira, di rabbia: dominandolo a poco a poco e distraendosene fino a
ira, di rabbia: dominandolo a poco a poco e distraendosene fino a riacquistare l'
a poco a poco e distraendosene fino a riacquistare l'equilibrio e la calma,
. mi faccia grazia di menarlo alle volte a spasso ai cappuccini, a digerir le
alle volte a spasso ai cappuccini, a digerir le collere. magalotti, 9-
sonetti], avrei lasciato d'andare a una festa reale a s. germano,
lasciato d'andare a una festa reale a s. germano, nonché d'andare
s. germano, nonché d'andare a digerir le patume lungo le mura, che
temete: achille / stassi alle navi a digerir la bile. verga, 3-83:
rintanato in casa, al buio, a recitare paternostri e avemarie per digerire la
probabile che egli si senta come trascinato a qualche grossa restrizione mentale che faccia a
a qualche grossa restrizione mentale che faccia a pugni con quel primo « oh bello!
chiodi; digerisce come uno struzzo: a indicare che una persona goda di un'
il vorticoso squillo / fra chi va lento a digerire il giorno. -riposarsi
, e stanno con gli occhi immobili a digerire il bagno. -far dimenticare
d'essere stato paragonato con queu'atto a una femmina, s'attaccò al collo
sannazari. foscolo, xviii-315: tomo a dirle che le amarezze le quali 10
le amarezze le quali 10 sono forzato a ingoiarmi volere e non volere dalla malignità
le digerisco. tommaseo, i-324: eravamo a tutti i passatempi: ma egli ne
ma egli ne usciva svogliato e più facile a imbestialire: onde, dopo pochi dì
pensando sul serio alla faccenda, cominciai a dire tra me: e ora, come
quello scrivere alla francese chiamava uno stile a singhiozzi. carducci, ii-7- 150
e che digerisce i disinganni, dovrei a quest'ora esserne morto. de marchi
il diritto. palazzeschi, 4-159: andarsi a scegliere per amico quello sciagurato zuzzerellone,
14-175: si dice che roma riuscirà a digerire anche questa volta le deturpazioni e
dall'altra, tante se'ne mandino a partito, e si squittinino. botta
, appendicista molto conosciuto, veniva spesso a trovarmi -eravamo giovani, artisti, entusiasti
leggere, studiare; intendere, comprendere a fondo; meditare dopo aver letto e
, osservi, e poi torni in campagna a digerire quel che ha visto. nievo
essi che digeriva malamente il latino avvicinandosi a don camillo: - piano -gli
per lo più in frasi negative, a sottolineare il carattere di diffidente astuzia verso
naturale ed artificiale, è impossibile procedere a la forma, sanza prima essere disposto lo
sarpi, i-217: si diede principio a digerire e ordinare le materie in secreto e
. o. rucellai, 2-5-3-202: a sì fatti argomenti è da replicar molte
cose le quali non posso tutte mandar fuori a un fiato, ma giù per lo
superfluo che conceder dovevano di buona voglia a chi n'aveva necessità, stagnando fra
imperò molto conferisce egli alla tosse, a i catarri, a i flussi della flemma
egli alla tosse, a i catarri, a i flussi della flemma et alle raucedini
, 8-i-91: ci aiuti ad accorrere a qualche parte, ma per introdurre nella stessa
gente non corre ai gridi miei, / a quest'ora sarei / masticato, concotto
se tu arrivavi un minuto più tardi, a questa ora 10 ero bell'e fritto
iii-56: qualche anno fa mi accorgevo a volte con dolore che la mia mente
e quando / il sol nuovo la plebe a l'opre caccia, o larve
3. figur. inteso, compreso a fondo; bene imparato. leopardi
digerite dentro, forma estrinsecamente e dimostra a coloro le operazioni. dossi, 109:
, mai lampi di genio; parlava a lambicco, poco, e anche quel poco
, si sentì come fuori del mondo a vienna, a berlino, a londra.
sentì come fuori del mondo a vienna, a berlino, a londra. 4
del mondo a vienna, a berlino, a londra. 4. figur.
rimoverebbono le difficoltà se si trattasse prima a mantova, con intenzione di andare poi
bisogno alla repubblica, portano e compartono a voi tutto l'utile e 'l
botta, 5-503: i deputati ecclesiastici arrivati a savona con le cose digerite, ed
fossero turbati non è maraviglia, perché a cagione della non digerita servitù e della
mal pigliata libertà, parve quel fatto a chi pessimo a chi bellissimo, e quindi
, parve quel fatto a chi pessimo a chi bellissimo, e quindi scoppiarono passioni
sempre più certificarsi, quanto poca fede abbia a darsi a quella mal digerita biblioteca italiana
certificarsi, quanto poca fede abbia a darsi a quella mal digerita biblioteca italiana, nella
-per lo più con valore spreg.: a indicare chi non pensa ad altro che
indicare chi non pensa ad altro che a consumare cibi, senza essere di nessuna
. che può essere digerito, tacile a digerirsi; digeribile. crescenzi volgar
collera rossa, e imperciò non è convenevole a coloro che hanno febbre. soderini,
e più tenere che le riduca come quasi a un primo principio. genovesi, 1-175
. iacopone, 33-37: a l'occhio non è congruo de far degestione
/ né al naso parlascione, né a l'ojrecchie andare. fra giordano,
sveglia più l'appetito, e aiuta meglio a la digestione. c. mei
liquori fermentati distruggono la digeribilità, vale a dire la putrefazione e lo scioglimento (null'
trastulli. de roberto, 337: a poco a poco, per un colpo di
de roberto, 337: a poco a poco, per un colpo di tosse,
che sia, e massimamente essendo congiunto a quella parte delle intestine, ove l'
istantanea e misteriosa digestione di milioni assorbiti a ondate di respiro dalla voraginosa ingluvie della
dal banchetto della giovinezza... a stomaco vuoto cioè a dire, ho tutti
... a stomaco vuoto cioè a dire, ho tutti i disturbi della
: mi sono trovato, per accidente, a sapere, forse più delle macchine,
loro frutti al sole, il quale a tutti dona maturamento e perfetta digestione.
1-2-31: le tre dispute tenute a sedano sono una molto buona digestione di
, ecc. (e si compie a temperature non elevate, in un tempo più
[terreno] si lasci così smosso a riposare sin al suo tempo, perché con
, come per i caldi si preparerà a buona digestione e a ricever con perfezione i
caldi si preparerà a buona digestione e a ricever con perfezione i seminati e il
suo calor mancherà, il colore avrà a bianchezza vicino: ma quando passerà un
., 1-5: collirio bianco usa [a] digestione ne l'occhio, la
diffìcile digestione: essere facile, difficile a digerirsi. - anche al figur.
umori e enfiative. salvini, v-455: a chi facesse l'obiezione, che quella
controversia de'confini che è tra loro a valentano. è bene che vostra eccellenza
che vostra eccellenza vi metta la mano a ogni modo, e quanto prima,
disordine. -essere facile, difficile a tollerarsi. sarpi, i-1-225: il
che sia liquido, perché è più leggiere a digestire; e non volere fare come
e non volere fare come molti, che a ogni boccone beono; ma, quando
, che per cruda che sia cosa a digestire, vecchio come io sono, soglio
sono, soglio da l'uno sole a l'altro averla digestita. s. degli
dolci, ma per esser crude e difficili a digestire, non generano molto buon sangue
ritirono sotto la terra, e quivi attendono a digestire e consumare detti umori.
). aretino, 1-109: messosi a dormir per istracco digesti l'ira nel
città che le deliberazione importanti siano portate a lui, se prima non sono
dante, conv., iv-ix-4: e a vedere li termini de le nostre operazioni
solo quelle sono nostre operazioni che subiacciono a la ragione e a la volontade;
operazioni che subiacciono a la ragione e a la volontade; che se in noi
naturale. pirandello, 7-266: gli daremo a intendere che è stato un semplice disturbo
davan fede di saggezza rimanendo rigide accanto a quelle della seggiola, finché non piovesse
; la quarta, distributiva del digesto a le parte necessarie; la quinta,
fa con la forza del sole che a sé il tira', ha dal soccorso di
fatta languida e debole dalla stagione. a. cocchi, 3-100: elle [
. faldella, 3-99: si godevano a bere del viski, che per loro
della pianta, per digestivo calore terminato a quella nutrire. magalotti, 24-210:
bagno di burro; nella stufa, a goccia a goccia coceva un pasticcio di
di burro; nella stufa, a goccia a goccia coceva un pasticcio di piccioni e
: * digestivo ', rimedio atto a promuovere la digestione. -figur
. f. rondinelli, 193: a questi [carboni grandi] si applicava
di mensa leve, / prende nel core a tutte membra umane / virtù te informativa
ponderato con cura, meditato; esaminato a fondo; trattato attentamente; compreso,
parran capace, / digeste, essaminate a parte a parte, / con mille
capace, / digeste, essaminate a parte a parte, / con mille scaltrimenti e
mille arte. sarpi, iii-269: passò a dolersi che il conte anco volesse prescrivere
la gazzarra della notte del 13 luglio, a fantasie scaldate dalla più colorita e men
questa revelazione quello che la speranza promette a buoni. caro, 9-1-264:
e il cielo che cuopre tutto, a tutto 'l mondo era una faccia della
mortai non fu mai sì digesto / a divozione ed a rendersi a dio / con
mai sì digesto / a divozione ed a rendersi a dio / con tutto il suo
digesto / a divozione ed a rendersi a dio / con tutto il suo gradir
suo gradir cotanto presto, / come a quelle parole mi fec'io. buti
lo cuore umano quando è disposto 4 a divozione '. leone ebreo, 286:
abundanzia d'umidità naturale digesta e disposta a libidine, e marte dà il caldo e
studi del diritto. cicognani, 1-99: a quei tempi in toscana, ove il
/ che m'han messo il cervello a saccomanno: / e codici e paragrafi e
di facoltà, conduce gl'ingegni curiosi a morirsi di febbre etica. lalli, 5-168
: per bacco! ti credevo sui 'digesti'a quest'ora ed eccoti già a correre
'digesti'a quest'ora ed eccoti già a correre le strade come uno sfaccendato.
alberti, 300: 'digestore', vaso proprio a cuocere con prestezza la carne ed a
a cuocere con prestezza la carne ed a spremerne la gelatina dal- l'ossa.
terreno era gelato, ma ora comincia a dighiacciare '. usasi anche impersonalmente.
. papi, 1-2-163: volevano mettervi a parte del godimento della libertà, digiogandovi
cui il timore vi aggioga e guai a chi non ha spalle salde per digiogarsi
non restò mai che egli fu dinanzi a detti priori, dicendo: -mercé per dio
digitale1, agg. che si riferisce a un dito o alle dita; che
. e. cecchi, 6-390: battuta a macchina da qualche anima pietosa, la
30: carissima tania, non riesco proprio a scriverti, oggi; mi hanno ancora
che gratta la carta e mi obbliga a un vero acrobatismo digitale. c.
trentatre, trentatre, trentatre, trentatre! a un pover uomo che doveva semplicemente prender
che si vede che si nominavano così a que'tempi certi come guanti, ma che
terra e macolate mandano fuori manc'olio a tal che s'hanno a corre con mano
fuori manc'olio a tal che s'hanno a corre con mano e senza i digitali
istromenti, per innestare ad occhio, a scudo, a scappo. uniche armi sue
innestare ad occhio, a scudo, a scappo. uniche armi sue sono il
fusto eretto, semplice, alto fino a un metro e mezzo, foglie rugose,
tiene un miscuglio di sostanze estratte a freddo dahe foghe di digitalis purpurea
sotto le scosse di tanti avvenimenti tornò a farsi sentire. = voce dotta
sf. medie. somministrazione di digitale a scopo terapeutico. digitante (part.
annue o perenni, che presentano spighe a grappoli, spesso digitati (in italia
. -corolla digitata: corolla gamopetala, a forma di ditale. 3. zool
. 5. disus. che termina a f orina di dito. targioni tozzetti
di dita, o incurvatura dentellata simile a quella che formano le dita di due
andava accompagnando con una digitazione vivace, a tulipano chiuso, a indice e pollice
digitazione vivace, a tulipano chiuso, a indice e pollice in oscillazione disgiuntiva.
* digitèllo '. pianta cosi detta a cagione del suo fiore che è fatto
2. che è simile nella forma a un dito. targioni tozzetti, 12-8-398
dentro. 2. numero inferiore a dieci unità. ristoro, 4-3:
, il quale è da uno infino a nove, e l'altro è chiamato articolo
sono chiamate digiti, perché sono appunto a guisa di diti. = voce dotta
durerà infino che 'l mondo si verrà a digiudicare e a disfare, e perirae l'
'l mondo si verrà a digiudicare e a disfare, e perirae l'umana generazione.
non lo solletichi e non lo stimoli a mangiare. 2. che non ha
che desidera; che è stato costretto a rinunciare alle cose bramate. giusti,
stizza dei poveri digiunanti, e pronti a battagliare con loro. digiunare (ant
per un tempo determinato, sia per obbedire a un precetto religioso sia volontariamente, per
del ramadhan, comandato dalla sua legge a digiunarsi. moneti, 86: santificar le
un bigottismo non senza rimorsi lo spingeva a digiunare perennemente e a portare sulle vive
rimorsi lo spingeva a digiunare perennemente e a portare sulle vive carni un segreto cilicio
., 23-27: non credo che così a buccia strema / eresitene fosse fatto secco
pani li quali portati avea, e cominciò a mangiare. ptilci, 17-49: abbiam
madre mia, i nostri sono iti a nozze, ed io non voglio perciò che
grazie. allegri, 98: l'andar a cena, a letto o a desinare
, 98: l'andar a cena, a letto o a desinare / a posta
l'andar a cena, a letto o a desinare / a posta d'altri,
, a letto o a desinare / a posta d'altri, invero, è mala
/ scosso adagio il sopor, s'alza a lo scuro. nievo, 1-320:
1-320: non soccorrendo altro riparo, cominciò a vendere il bestiame e le masserizie;
nella settimana, per dare la lira a sua madre, le due lire a raffaele
lira a sua madre, le due lire a raffaele, la mezza lira a sua
lire a raffaele, la mezza lira a sua sorella. pascoli, ii-1450: quel
sentimento... ci spinge anzi a volere anche per noi il dolore, che
di essere battuto / di essere costretto a digiunare / per potermi mettere a piangere tutto
costretto a digiunare / per potermi mettere a piangere tutto solo, / disperatamente triste
bene. pulci, 21-117: dismontato a uno oste pagano, / attese veglian-
oste pagano, / attese veglian- tino a ristorare, / ch'era più giorni per
e per piano / andato ed apparato a digiunare. lancellotti, 286: essendo
i poverelli. -digiunare a pane e acqua, a pane e legumi
-digiunare a pane e acqua, a pane e legumi: non alimentandosi con
giovanni dalle celle, 4-2-25: a uno conte che si fosse botato di
, i-218: digiunerai tal volta anche a pane e ad acqua, ti affliggerai con
i-293: in queste stanze digiunando sovente a pane e acqua, vigilando sempre dalla mezza
: / digiunar me ne fece; a ver vo'dire! s. gregorio magno
abbi per usanza di digiunare il sabato a onore de la beata vergine maria,
fatto la vedova / e è disposta a farlo digiunare / questi duo dì,
ho bevuto i primi sorsi di poesia a spese dello stomaco digiunando del miglior boccone
avevi digiunato la vigilia di santa caterina, a tor la moglie che tu avevi tolta
: -aveva conchiuso / quasi di darla a quel geppo treccone / che sta costì
parentado onorevolissimo, e trattato con genti uguali a voi, avete avuto dota da contentarvi
fra giordano, 3-274: peccato mortale è a non digiunarla tutta [la quaresima]
non digiunarla tutta [la quaresima] a chi non ha legittima cagione di necessità
316: fece voto solenne d'andar ignudo a nostra signora di loreto...
6. tr. ant. prendere qualcosa a digiuno. ser tommaso di silvestro,
non riuscire ad appagare un'aspirazione, a soddisfare un desiderio. groto, 166
e così di leggero non ne verrebbe a capo. digiunatóre, agg.
deserto. 2. chi resiste a lungo senza cibarsi (per pratica ascetica
'. voce dal francese: colazione a forchetta. 2. tavolino (per
. per la data, cfr. a. prati, 368: « nella raccolta
): digiunge i tori, ed ognuno a traverso / chi qua chi là ne
alle nozze e satollossi; e redi a casa e trovò il compagno suo,
/ e color che digiuni / più semblan a la fin ch'ai cominciare / ed
fare / merli o trovar lo fondo a la scodella. boccaccio, dee.,
. e se io gu lasso andare a casa loro digiuni, verrano meno infra via
di lungi. ariosto, 32-73: a nessun patto rimaner di fuori / quella notte
, perché sono stato da questa mattina a buon'otta insino a quest'ora,
stato da questa mattina a buon'otta insino a quest'ora, che voi vedete,
volti per parer sobrii e digiuni appresso a gli uomini. rosa, 117: torna
... digiuno come me sino a quest'ora! d'annunzio, iii-1-911:
sarebbero stati ventiquattr'ore digiuni per offrire a lui un pranzo dovizioso e si sarebbero
malamente ischemita, che quasi digiuna tornava a casa sua..., pensava
e dal caro ruscel cervo assetato. a. verri, ii-240: queste sono le
c'è più nessuno. / e solo a me che chiamo, ecco risponde /
sopra al cumulo dei morti, fino a quando si abbattevano con la testa ciondoloni
di piante. manzoni, 29: a giovin quercia accanto / talor felce orgogliosa
boccalini, i-112: essi erano stati mandati a sua maestà per chieder consiglio, se
umano supplicasse la divina maestà del grande iddio a concedere agli uomini il beneficio che aveva
servo di non insistere ché, domani, a mente digiuna, cambierà idea. papini
povertà. alvaro, 11-167: quanto a teodora, la sua consuetudine coi beati
; / dunque s'adagi il fianco / a quest'ombra ospitai, che a sé
/ a quest'ombra ospitai, che a sé ne chiama. casti, ii-5-96:
di confortar lo stomaco digiuno / propose a osmida il cavalier d'irlanda; /
de marchi, ii-818: uscivano insieme a correre nei prati umidi dell'adda,
correre nei prati umidi dell'adda, a tendere nei boschetti di nocciuoli insidie e
petrarca, 207-22: or, bench'a me ne pesi, / divento ingiurioso
urli briachi della folla digiuna, continuava a suonare a stormo la campana di dio,
della folla digiuna, continuava a suonare a stormo la campana di dio, fino
stormo la campana di dio, fino a sera, senza mezzogiorno, senza avemaria,
lo spirito leggero s'erano messi tutti a desiderare di essere molto magri e digiuni
cittade diede la sua figliuola in matrimonio a colui, le cui case di pecunia vedea
7-131: aveteci dilungato il collo insino a stamane a nona, e ancora non abbiamo
aveteci dilungato il collo insino a stamane a nona, e ancora non abbiamo vostre lettere
, /... / sedette a interrogarli con le preste / sue vive parolette
le preste / sue vive parolette, a tal ch'ognuno, / stupendo, stava
e tu pur, lasso, incontr'a me congiuri, / vago del mio penar
penar, mergo importuno? / ed a me, di riposo ancor digiuno, /
-ant. privato; esonerato. a. pucci, cent., 2-61:
. figur. ignaro, che non è a conoscenza (di nozioni intellettuali che si
intrasti povero e digiuno / in campo, a seminar la buona pianta / che fu
10 più digiuni di dottrine legali e proclivi a confondere i confini dell'autorità con quelli
mi domandò, se sapessi dirigere i fulmini a mio grado e puntar i cannoni.
le dita quelle due arti difficilissime; e a dir il vero ne son digiuno affatto
le più volte non sostiene / veder patire a torto uno innocente, / salvò la
fortuna, / stracciandomi da lui lontano a forza, / con questa, fragil scorza
/ con questa, fragil scorza / compiaccio a lei, di penar mai digiuna.
, 7-41: gitta lo scudo, ed a due mani afferra / la spada,
, al fin sempre digiuna, / a che tanti penseri? un'ora sgombra /
sgombra / quanto in mol- t'anni a pena si raguna. frezzi, i-9-168:
così mi disse e poi si mosse a corsa, / d'ogni sperar lasciandomi
sempre ha lasciata oltre il dover digiuna. a. verri, 11-204: ben meriti
di cui non ci si è saziati a sufficienza o di cose attese con ansietà
e dei baron nessuno / di far festa a ruggier restò digiuno. della casa,
che di ciascuna / paroletta il tenore a pien distingua? / certo indegna è
dolci lumi. filicaia, 2-1-186: a sì bell'alma intenti; e di quest'
gloria lattò più che altra mai, / a pascer la famelica digiuna / vista,
simili altri imperiti, perocché lo stile viene a farsi orrido e digiuno. berni,
arbitrarie. monti, iv-278: ristretto dentro a questi confini, il vocabolario della crusca
le memorie di quella guerra, è inclinato a credere all'anonimo. -anche di scrittore
poema tutta la spedizione di belisario contra a i goti; e perciò è molte
è molte fiate più digiuno ed arido eh'a poeta non si converrebbe; ché s'
nobil di quella impresa, avesse tolta a descrivere, per avventura più ornato e
, inaridita. michelstaedter, 348: a te artista di tutto questo non importa
soltanto la luce calda della sala illuminata a festa, ed odesi una voce da
12. locuz. -essere digiuno a fare qualche cosa: essere lento,
qualche cosa: essere lento, indugiare a farla. torini, 390: io
son digiuno »; / per ch'io a figurarlo i piedi affissi.
vedere esser digiuno, / farà venirli a parlamento seco. boccaccio, i-155:
amo]; onde se alcuno / vien a ingoiarmi, fra poco intervallo / vorrebbe
. prov. -chi è satollo non crede a chi è digiuno: chi è ricco
chi è ricco e fortunato non dà retta a chi si lamenta della propria miseria.
costui, che è satollo, non crede a me, che sono digiuno. f
pasciuta: i capelli si devono tagliare a digiuno, la barba dopo aver mangiato
= lat. ièiùnus * che è a digiuno, affamato ', poi '
un periodo determinato (sia in ossequio a un precetto religioso sia in seguito a
a un precetto religioso sia in seguito a una prescrizione medica sia per trovare un
145: i digiuni sono armi forti a combattere contro alle tentazioni del dimonio,
guittone, i-13-77: né non mi voglio a carne astenere né essere gravato di grandi
laidi, e non mendicare né ire a piede. iacopone, 62-35: o francesco
. testi inediti, 56: che zova a l'omo despre- siare se medesmo e
fratacchione, / che lodava il degiuno a corpo pieno, / e sol ne
. moneti, 23: predicare il digiuno a ventre pieno, / predicar l'umiltà
quattr'ore, don gesualdo potè mettersi a tavola. alvaro, 9-198: pregando
io mi diedi, / già cieco, a brancolar sovra ciascuno, / e due
dal digiun si move, / tal venne a maggior guerra ov'egli sbrame / la
. simintendi, 3-21: avegnia che a un'otta sia crudele per la rabbia
ma el bene de'beni è -e a comparazione di questo tutti gli altri sono
tutti gli altri sono leggieri -non nuocere a alcuno, giovare in quanto tu puoi
alcuno, giovare in quanto tu puoi a ciascuno. b. segni, 6-177:
, 16-v-74: siamo di quaresima: ed a chi piglia brodi con mele appiole,
gozzi, 4-59: un giorno, albergo a mano non trovando, / dicea ch'
sociale che ha fatto la rivoluzione, a rifarsi dei digiuni d'una volta e
inverni si esce irreparabilmente invecchiati, forse a causa di questo digiuno a cui teniamo
invecchiati, forse a causa di questo digiuno a cui teniamo costretti gli organi più vivi
petrarca, 233-5: send'io tornato a solver il digiuno / di veder lei
. stampa, 96: convien eh'innanzi a l'aspra dipartenza / ch'a sì
innanzi a l'aspra dipartenza / ch'a sì crudi digiuni l'alma invita,
lungo digiun mi tira, / corro a colei che di beltade è sola,
scientifiche alla poesia, ed in questa a certa temperanza che egli spinse al digiuno.