, luccicava. e. cecchi, 6-279 : e davano d'accetta, rimondando rami
giù. -figur. bontempelli, 6-279 : ognuna annaspava nel proprio terrore come
). e. cecchi, 6-279 : sembravano marinai arrampicati sui fastigi di
bagatella. e. cecchi, 6-279 : il locale mostrava gran profusione di
grosso canape. e. cecchi, 6-279 : erano... boscaiuoli, o
spiaggia. pavese, 6-279 : ripartimmo per torino in carovana.
duramente per vivere. pavese, 6-279 : né lei né momina sapevano cos'è
più, fino a notte. pavese, 6-279 : m'aveva condotta di sopra,
l'abbandonò, benché lontane. alfieri, 6-279 : stù vi facessi un salto diviato
. immaginazione, invenzione. sinisgalli, 6-279 : l'ebbrezza delle sue fabulazioni - in
carità don salesio. e. cecchi, 6-279 : gli americani fanno tanto tristezza quanto
impeto delle onde). sinisgalli, 6-279 : questi scogli, questi sassi anzi,
, per rifarsi un nido. pavese, 6-279 : non s'erano mai guadagnata la
fondamenti son gli stessi. gramsci, 6-279 : il dramma, perché sia veramente
la vela rossa. e. cecchi, 6-279 : ordinavano ai garzoni che issassero con
. c. e. gadda, 6-279 : cenci a losanga, di che le
lume di agevolezza alle cose. boterò, 6-279 : nella scozia in particolare non si
tu 'l lasci morire. caro, 6-279 : conobbe il magno eroe le messaggere
sebbene grave. e. cecchi, 6-279 : dottori che estirpano un tumore maligno
di collegamento; intermediario. piovene, 6-279 : un pazzoide, teodoro, portinaio di
un palo. e. cecchi, 6-279 : suddiviso in diverse stanzette, ciascuna con
agita il vento. e. cecchi, 6-279 : davano d'accetta, rimondando rami
! c. e. gadda, 6-279 : « lì, » mormorò la patata
questo strano delittuoso racconto. piovene, 6-279 : un azzoide, teodoro, portinaio
c. e. gadda, 6-279 : quei bottoni scompagnati, quei cenci
scendendovi col ponte della penitenza. cesari, 6-279 : dal considerar l'uomo verso di
ma di possessione solamente. cesari, 6-279 : dal considerar l'uomo verso di
. c. e. gadda, 6-279 : era la madonna del divino amore,
corno paggo. a. pucci, 6-279 : un messaggier, che dinanzi appariva,
comun linguaggio: procrastinare. baretti, 6-279 : se vogliamo scrivere con vivezza, bisogna
una memoria di ferro ». piovene, 6-279 : discorsi, discorsi. non figuratevi
, grumi. e. cecchi, 6-279 : di lassù certamente scorgevano, sulle
gruppo. g. e. gadda, 6-279 : quei bottoni scompagnati, quei cenci
. c. e. gadda, 6-279 : a parete, a capo l'uno
avrebbero fatto maggior cammino. piovene, 6-279 : un pazzoide, teodoro, portinaio di
c. e. gadda, 6-279 : nessun mobile, dopo i tre giacigli
a esercitare la prostituzione. buzzati, 6-279 : chissà quante altre, pur avendo un
c. e. gadda, 6-279 : snidarono un cofano: una cassetta di
collo in terza rima. baretti, 6-279 : la poca cura che si prende in
in fila sul tavolino. gramsci, 6-279 : abbandona la casa, il marito,
un albero. e. cecchi, 6-279 : davano d'accetta, rimondando rami morti
no subito negli spropositi. muratori, 6-279 : bisogna volgere gli occhi ai gravi
veduta di venezia. e. cecchi, 6-279 : il locale mostrava gran profusione di
scomparsa. c. e. gadda, 6-279 : lo stipo, mezzo armadiuccio e
gioioso, allegrissimo. alfieri, 6-279 : quel che mi fa piacer gli è
ecc. s. nievo, 6-279 : in una serie di colloqui, collaborazioni
un mazzo. p. chiara, 6-279 : « ebbene » diceva la garac battendo
fannullone. p. chiara, 6-279 : « ebbene » diceva la garac battendo