mise la forchetta in mano. dessi, 6-265 : si aggiustò capelli davanti allo
un tetto. e. cecchi, 6-265 : le capriate del tetto eran
ammirazione della gente. e. cecchi, 6-265 : nella litografia, dinanzi al
carnevale del teatro borghese. pavese, 6-265 : col mercoledì delle ceneri, muratori
sole). e. cecchi, 6-265 : per la cosidetta « strada delle missioni
di vanità che crollava. pavese, 6-265 : ma era giovane [l'architetto]
. figur. borbottare. papini, 6-265 : egli deglutisce il principio di una domanda
-di facile: facilmente. beicari, 6-265 : spesse volte mi mandò ad alquanti
lancia fa rocchi. fagiuoli, 6-265 : il tornagusto saporito, il dolce finoc-
universalmente s'è presa. baretti, 6-265 : quelle fanciulle alle quali feci l'altissimo
3. piccolo grumo. faldella, 6-265 : vide in fondo una giovane paesana,
saran sotto a'piedi. alfieri, 6-265 : i'gli dissi / ch'ella a
consentita secondo i generi. pirandello, 6-265 : egli aveva con cura incanalato..
forca. c. e. gadda, 6-265 : * state attenta alla macchina!
e della scuola moderna. balbo, 6-265 : dirà forse taluno che, nello scuotere
. c. e. gadda, 6-265 : il farafilio incespicò nel gradino: «
di bragia. e. cecchi, 6-265 : edifici in mattone di paglia e
, un'attività). bernari, 6-265 : [ii] nostro comune avvenire legato
, insino a bruselles. bar etti, 6-265 : passato quasi un'ora con tanto
più uomini a sua volontà. bernari, 6-265 : facevano due discorsi paralleli che non
ragioni intrinseche delle cose. pirandello, 6-265 : si era perciò immerso tutto
delle sue fantasie filosofiche. gramsci, 6-265 : l'azione è solo trapasso di
morta e s'innamorò. pirandello, 6-265 : nei suoi vasti possedimenti in siciba,
pensiero crociano. saba, 6-265 : questa critica deu'autocompiacimento non è
bandierine di foglio dorato. idem, 6-265 : edifici in mattone di paglia e
. frutterò e lucentini, 6-265 : l'editore fece una smorfia
fino al razzo finale. saba, 6-265 : i versi sono belli, più che
finiva. c. e. gadda, 6-265 : il cavalier forcella aveva udito ribollire
seccatore di prima riga. calandra, 6-265 : fra palemone è un politicone di
un atteggiamento). cesari, 6-265 : il vestito non ci era necessario secondo
, emulazione di rispetto. bernari, 6-265 : facevamo due discorsi paralleli che non
dell'agatina quasi terreo. piovene, 6-265 : « sono anche indulgente con quelli
a icaro. ovidio volgar., 6-265 : la cera era strutta, e ycaro
l'ordine dell'architetovidio volgar., 6-265 : il matto garzone icaro di semplicetura né
di giangolatori inporre silenzia. beicari, 6-265 : essendosi un poco sotto silenzio
2. con discrezione. bernari, 6-265 : facevamo due discorsi paralleli che non si
a piagnere. ovidio volgar., 6-265 : la cera era strutta, e
spauriti si fuggirono. ovidio volgar., 6-265 : ycaro spaurito guatò il mare da
, spittinano in coro. dessi, 6-265 : il cielo era chiaro, limpido,
di un orologio. baretti, 6-265 : quelle fanciulle alle quali feci l'altissimo
una regione). soldati, 6-265 : a montecarotto, un paese un po'
erbacce maligne. e. cecchi, 6-265 : davanti alla missione era soltanto un
; campagne e bestie. pavese, 6-265 : lo misi sul discorso dei pittori di