che davano buona pesca. silone, 5-273 : nella stanza aleggiava il solito sentore
quella colonna in marcia. silone, 5-273 : nella stanza aleggiava il solito sentore
per simil. l. bellini, 5-273 : la resistenza del massiccio del boc-
). l. bellini, 5-273 : si tramandano due non so che cose
c. e. gadda, 5-273 : i cifoni e i credenzoni, custodi
la civiltà s'è fermata. pirandello, 5-273 : tra i carabinieri e il coppa
argento, è 'retorica'. pirandello, 5-273 : gli sguinzagliò dietro tutti gli uscieri
fibra per fibra. e. cecchi, 5-273 : un respiro venefico che contamina e
-di animali. d. bartoli, 5-273 : quella sì amorosa parabola del buon
ai men lontani trasporti. piovene, 5-273 : si scorgono nel paesaggio umbro..
bondeno in gran lavoro. piovene, 5-273 : si costeggia l'essiccatoio, una specie
pensiero. e. cecchi, 5-273 : sentivano che ormai sarebbero condannati ad
morte). e. cecchi, 5-273 : pareva che un'arida infezione, una
imputati durante i processi. pirandello, 5-273 : intervennero allora i carabinieri di sentinella
con occhi di gazzella. jovine, 5-273 : risollevò la testa e sgranò in faccia
era lucente. o. rinuccini, 5-273 : sovra 'l sol regina / d'eterne
, compassionevole. g. bassani, 5-273 : mio padre... lo seguiva
quasi disperai. e. cecchi, 5-273 : illanguidita, impoverita, co- testa
, affronto. algarotti, 5-273 : un'età in cui impulitezza diviene il
incognita minacciosa e terribile. vittorini, 5-273 : ha ripugnanza [il rivoluzionario].
, per placar despina. botta, 5-273 : la porta ottomana si era scoperta
era spuntato un fiore. silone, 5-273 : attraverso i vetri di una grande
. f. f. frugoni, 5-273 : monaco era divenuto l'emporio delle svogliatezze
certo il caffè fresco. palazzeschi, 5-273 : che fai, gingillone? polendone
. cassola, 2-170: alfieri, 5-273 : bastami sol che chi ha i du'
la grandine e tempeste. pacichelli, 5-273 : verno, stagione colà non men
cotture del fuoco. campanella, 5-273 : credo che il pelo del cane arrabiato
è attivo per ellissi. mazzini, 5-273 : il mussi è uno sciocco,
sua condotta. e. cecchi, 5-273 : un pudore, una vergogna di
'. vasari [zibaldone], 5-273 : vi rispondo al presente dicendovi che
smarrito. vasari [zibaldone], 5-273 : le vostre lettere non si sono
quale si cuopre il calice. pacichelli, 5-273 : vi si soffre però intenso rigor
il buffoneggiare per le bettole. pratesi, 5-273 : ommetteva delle stranezze, ma,
. -come ingiuria. palazzeschi, 5-273 : che fai, gingillone? polendone!
tu guadagneresti indulgenza plenaria. pratesi, 5-273 : lo vestono da soldato 'cristino',
loro venuto dalla sua morte. stuparich, 5-273 : la portinaia compiva lo stesso servizio
potessero indursi a pretenderla. botta, 5-273 : il re, risolutosi del tutto
: desiderarla ardentemente. lucini, 5-273 : un re cui prude la brachetta per
] possiamo in gloria veder. pratesi, 5-273 : pizzicava un po ^ d'eresia
truppe di beccai. e. cecchi, 5-273 : pareva che un'arida infezione,
-sedizione, ribellione. domenichi, 5-273 : lo strepito della moltitudine che si
in poter degli ugonotti. botta, 5-273 : il re, risolutosi del tutto alla
acque e le risorbe. marchetti, 5-273 : il mar della monta- a
infiammarlo con sediziosissime parole. domenichi, 5-273 : gli spagnuoli, ingordi della preda
(il tempo). ta, 5-273 : il re, risolutosi del tutto alla
. f. f. frugoni, 5-273 : come presto passarono le allegrezze!
, di imbarazzo. verga, 5-273 : francesco, comprendendo le spinosità in cui
fumo da diversi luoghi. marchetti, 5-273 : in simil guisa / son dell'alta
vedo, / ed ra. vittorini, 5-273 : egli [il rivoluzionario] ha ripugnanza