e abbattuta di cavalieri. botta, 5-162 : tra morti e feriti, l'
v. g. rossi, 5-162 : soltanto i popoli profondamente religiosi conservano
strazio a suo modo. botta, 5-162 : tuonavano tuttavia gli alemanni con l'
come i lottatori del ginnasio. pea, 5-162 : i portatori fanno bella figura.
aringhe e la quaresima. svevo, 5-162 : un bel ragazzo bruno con un
una vergine bellina e tenerina! svevo, 5-162 : era bellina, bionda pallida,
; incerto biancore. chiesa, 5-162 : non vedevo altro: il buio degli
(v.). pavese, 5-162 : a me piaceva... vedere
le bùccine dei canaloni. stuparich, 5-162 : mi buttai giù per un canalone
ant. canceroso. bencivenni, 5-162 : e se fusse cancroso [il polipo
celare 'nascondere'. cfr. varrone, 5-162 : « ubi quid conditimi esse volebant
dalle scapule. l. bellini, 5-162 : questa paletta, che scapula s'
letter. colchico. stuparich, 5-162 : raggiunta la cima, m'affacciai allo
portare; trasporto. bembo, 5-162 : affine che questo divieto le conduzioni
mondo? g. del papa, 5-162 : non per altra cagione queste sorte
-agg. stuparich, 5-162 : strane figure avanzavano penosamente ondeggiando su
me ne sono invaghito. pavese, 5-162 : io con un occhio cercavo sempre
di un gravoso 'deposito giudiziale'. bartolini, 5-162 : in depositaria della storia di
una proposizione dichiarativa. fra giordano, 5-162 : e questa è la terza ragione,
l'imperizia dei marinai. piovene, 5-162 : i guardiani scrivono giornalmente le loro
falange delle dita. l. bellini, 5-162 : quella parte che noi chiamiamo polso
più trarre i piedi. botta, 5-162 : lannes medesimo, quantunque già fievole
su la fiocca del piede. pea, 5-162 : uno più lungo, dei chiodi
militare necessaria agli italiani. pirandello, 5-162 : durante la notte, aveva formulato
, cominciavano le genuflessioni. silone, 5-162 : le ragazze baciarono la mano,
sul nudo terreno. adriani, 5-162 : * giacenterra 'e 'giacintèrra *.
e buttato per terra. botta, 5-162 : procedeva avanti quel globo formidabile,
a gradoni in semicerchio. stuparich, 5-162 : mi buttai giù per un canalone erboso
logogrifo. m. adriani, 5-162 : grifo, figura rettorica, che significa
tordo. ferd. martini, 5-162 : molte simpatie... egli coltivava
prostituzione delle loro coscienze. frateili, 5-162 : la teorica democratica popola le piazze
, penne e vaso. bottari, 5-162 : volle anche imbrattare le tele,
ad incontrarlo e combatterlo. botta, 5-162 : ordinava in primo luogo che tutti
che ripugnavano alla virtù. balbo, 5-162 : ora incominciava al piemonte l'occasione
se mai impreziosirli. e. cecchi, 5-162 : giappone
disgusto che interiormente sentiva. segneri, 5-162 : non gli dissi mai che la sua
degli occhi. ferd. martini, 5-162 : nutriva contro la destra un odio
d'aspetto lungo e dispettoso. rajberti, 5-162 : donna eufrasia... è
sé no 'l ponno. brusoni, 5-162 : tanto seppe lusingarla e persuaderla che,
carovana macellavano la capra. alvaro, 5-162 : siete passato in piazza? avete
sua provenza. vasari [zibaldone], 5-162 : fece [innocenzo ii] un
valore collettivo. e. cecchi, 5-162 : per i necessari provvedimenti sulla moneta
e ricchi e superbi. anguillara, 5-162 : vedi il seme marcir, seccarsi l'
con cui nascono di carne. pea, 5-162 : lucidato al coppale pare un massello
provincia di vercelli. soldati, 5-162 : nelle gerle del vescovo di biella:
una freddura. ferd. martini, 5-162 : godeva alla camera di molte simpatie;
carlo magno a rimetterle. bottari, 5-162 : datosi all'intagliare e toccare in
a brusnengo. soldati, 5-162 : nelle gerle del vescovo di biella;
cui manca il senso comune. loria, 5-162 : sono giovanotti dalla testa montata.
; innovatore. alfieri, 5-162 : rosi i galli dal baco / detto
all'orizzonte il ciel remoto. silone, 5-162 : scaffali pieni di libri polverosi occultavano
di sì fatta oblazione. mazzini, 5-162 : senti: non t'offendere,
oliva di soavi profumi. moriti, 5-162 : poi la grazia di dio magnificata
suonava in qualche casa. gatto, 5-162 : il piano salta con poche note.
e d'awiame lo smercio. loria, 5-162 : ci accompagnammo con lui verso la
altro che misera polve. graf, 5-162 : prete, lo so meglio di te
spalle d'un mascalzone. pratesi, 5-162 : cè da pigliare una storta a
alla ventura tirassero fuora. loria, 5-162 : ci accompagnammo con lui verso la sua
un punto determinato. loria, 5-162 : ci accompagnammo con lui verso la sua
, lui, colui '. trissino, 5-162 : il pronome è una parte di
la pedagogia, punto. loria, 5-162 : « vedrò », risposi, punto
più sostant.). rovani, 5-162 : quel galantuomo mi disse che, se
prestamente girando mai non resta. graf 5-162 : il tempo mai non resta,
o dal vizio. guidiccioni, 5-162 : apri ormai, misero, gli occhi
. rincuorarsi; riprendersi. botta, 5-162 : questo parlare di buonaparte a'francesi
stende o nassa riposa. verga, 5-162 : in fondo al paniere riposava uno
luogo a un altro. botta, 5-162 : ordinava in primo luogo che tutti gl'
per rendere omaggio. lueini, 5-162 : il color della ciarpa, / che
. -di animali. marchetti, 5-162 : spesso il serpente, appena tocco /
si fece rossa rossa. fogazzaro, 5-162 : maria, stretta così forte,
dell'altra, d'improvviso. loria, 5-162 : mi saltò al collo.
che sono per seguitare. botta, 5-162 : 1 tedeschi gli si sfolgoravano novellamente
tua man sen cadde? botta, 5-162 : 1 tedeschi gli si sfolgoravano novellamente per
diversi per reciproca nutrizione. bonsanti, 5-162 : si erano aperti a fatica la strada
solleticare il palato). marchetti, 5-162 : il succo espresso / quindi si sparge
io muoio di sonno. pratesi, 5-162 : non lo vedi che casco dal sonno
sentimento). serao, 5-162 : l'impazienza l'aveva sopravvinta. d'
, sornacchiare e ridere. pratesi, 5-162 : si lasciò cadere il mento sul petto
ancora più za. pavese, 5-162 : nuto ci strizzò l'occhio, sputò
noi c'eravamo ancorati. baritti, 5-162 : una barca con cinque vogatori negri e
per raffreddamento di sudore. pratesi, 5-162 : che vento, pergentina! c'è
e non affatto decenti. fogazzaro, 5-162 : maria, stretta così forte,
la propria merce. bonsanti, 5-162 : si accalcava intorno... agli
si serve a sentire. marchetti, 5-162 : il succo espresso fquindi si sparge
tasca il medico. p. levi, 5-162 : mormorò sorridendo che 'i len- zuoli
testimoni, sottoscrive la dannazione. brusoni, 5-162 : filiberto allora raccontatole pienamente l'ordine
che l'agonia terminasse. pavese, 5-162 : qualcuno sparò i mortaretti. vidi irene
molto nocivi sull'organismo. marchetti, 5-162 : anzi è tal differenza in queste cose
infermiere. g. parise, 5-162 : eccolo dunque apparire alla porta e disporsi