nello abitato della città. allegri, 4-126 : la cara libertà del voler a nostra
, a lui soltanto. baldini, 4-126 : in viso un'aria malinconica dove
sangue ti ricuoce e aggruma. malaparte, 4-126 : salvini, 5-iii-387: per cagione
un'allocuzione. leonardo del riccio, 4-126 : così si chiama quel luogo in
tuo più niuno aspetti. baldini, 4-126 : gli occhi che comandano alteri e la
acerba il crudel morso. alfieri, 4-126 : non tralasciava, fra le ambagi e
aria indicibile di cose passate. pavese, 4-126 : la gente aveva l'aria di
astracan, rigato d'oro. borgese, 4-126 : anch'essa vestiva a lutto,
loro vezzi e attucci bambineschi. baldini, 4-126 : la bocca che si raccomanda con
cosa buona? c. dati, 4-126 : il chiamare commedie in genere tutte le
quel contorno. c. gozzi, 4-126 : quand'io leggo turpin, divengo
interiorità di una persona. marotta, 4-126 : un colpo di rasoio sul candore di
, / canora discendea. verga, 4-126 : sembrava più giovane e graziosa in quel
dall'angolo della via. palazzeschi, 4-126 : entrarono nel salotto. la direttrice
[ecc.]. botta, 4-126 : lo spagnuolo fe'mettere le mani addosso
cattedra. leonardo del riccio, 4-126 : mi sono fatto vedere sul ditterio
. scorza, corteccia. lorenzi, 4-126 : raro vedrai quando l'autunno inchina
tale evidenza, che stordisco. palazzeschi, 4-126 : i denti gialli già in evidenza
, che d'allegrezza. botta, 4-126 : nella sua cupa mente senza posa
circostanza, frangente. giamboni, 4-126 : noi specialmente la forza delle cose,
colpire con la fiocina. bacchetti, 4-126 : ohimè, non ci andate, vi
contro il processo informativo. botta, 4-126 : dolsesi il pontefice col duca,
dolermi forte di voi. botta, 4-126 : a tali novelle il papa s'ingrossava
di fatto, ecc. giamboni, 4-126 : noi specialmente la forza delle cose,
la fulminarono per diciott'ore. viani, 4-126 : dietro la mairie di monmartre,
fatti adulterii. esopo volgar., 4-126 : tu vieni armata con uno nocevole
manifestare la propria identità. lampredi, 4-126 : né di ciò potrebbe dolersi il guer-
e ferve e bolle. bocchelli, 4-126 : quelli andavan diritti filati fendendo il mare
da quella cattedra spettacolosa. silone, 4-126 : fu iniziativa privata di mia moglie
. f. f. frugoni, 4-126 : bisogna compatirla: è rusticana;
un compagno). marsilio ficino, 4-126 : febo... e bacco son
). n. franco, 4-126 : cotal vivanda, quanto più sottilmente
migrare a settentrione. balbo, 4-126 : la schiatta giapetica... s'
rendermi pericoloso il parlare. muratori, 4-126 : circa i movimenti di tante ruote del
per questi graziosi messi. marino, 4-126 : fa con lagrimette e con parole /
valida cooperazione. livio volgar., 4-126 : dissero lui essere conceputo per 10
inveterati e solenni beoni. bonsanti, 4-126 : lo vide sfoggiare improvvisamente...
altre case, del resto. buzzati, 4-126 : la scala non si chiamerebbe scala
mille colori senza nome. calandra, 4-126 : una nuvoletta entrò in un dardo di
sua vita ne'pubblici prostiboli. nievo, 4-126 : il signor din-don, per mia
una faccia da mandatario. botta, 4-126 : infine ecco arrestarsi per istanza del
censurare senza pietà. gigli, 4-126 : il nostro celso cittadini nelle sue *
ricordo; commemorativo. gioberti, 4-126 : vide e descrisse l'annosa selva colle
è strumento di civiltà'? idem, 4-126 : il monachismo crebbe a un segno straordinario
campagne. gio berti, 4-126 : i soli pontefici baddarachito,..
stato d'intiera inerzia. viani, 4-126 : -la foudre, la foudre -esclamavano
mancare ogni valore. c. gozzi, 4-126 : quand'io leggo turpin, divengo
terreni grossi e sassosi. lambruschini, 4-126 : mi venne fatto di determinare geometricamente
j quella patricia deità ringrazio. alfieri, 4-126 : caio memmio, noto pel suo
istoria non penda interrotta. caro, 4-126 : dismesse ed interrotte / pendon l'opere
, senza cravatta. quarantotti gambini, 4-126 : con quella tunica rosa, eneo,
conduce allo stabilimento idroterapico. calandra, 4-126 : una gran nebbia che salendo sempre
inizio della storia. ghislanzoni, 4-126 : l'anno venturo entrerai nella seconda
a piedi degli appennini. bernari, 4-126 : mio padre mi raccontava di un colonnello
sono presso a 150. pellico, 4-126 : venne in quel tempo a vederci
pezzo per un grande scrittore. montale, 4-126 : edgar poe è già il tipo
rodo monte. baldini, 4-126 : tanti altri signori, sentiti nomi
, sale / più rado. calandra, 4-126 : una gran nebbia,..
un paesaggio. fenoglio, 4-126 : santo stefano belbo, il più grosso
contrada nostra? c. gozzi, 4-126 : quando una donna passa i ventidue /
cessare le regole legali. lampredi, 4-126 : è una volgarissima regola di raione
proporzioni di quella contrada. brancati, 4-126 : il notaio contrasse e rimpicciolì le pupille
giorni, sulla ringhiera. alfieri, 4-126 : caio memmio, noto pel suo
viziose. dante, purg., 4-126 : perché assiso / quiritto se'? attendi
. -sostant. calandra, 4-126 : una gran nebbia che, salendo sempre
mai non può salvarsi. dominici, 4-126 : mentre scrivo mi viene un tramazzo
intelletto. f. f. frugoni, 4-126 : bisogna compatirla: è rusticana;
e lamprede e sardelle. lalli, 4-126 : fin dentro al mare i tonni e
allontanarsi da un luogo. viani, 4-126 : uno della banda è rimasto seduto sul
fonte di dissesto economico. lalli, 4-126 : ogn'uno... si facea
vituperanti quelli dello scopone. bianciardi, 4-126 : il padrone che toma dalle vacanze
capelli di color fulvo. palazzeschi, 4-126 : si slacciò un po'la cappa
una qualsiasi opera letteraria. grazzini, 4-126 : la scena è firenze, dove si
il suo marito rosanova. praga, 4-126 : egli era tanto avvilito e tanto abbattuto
era persona sì sciocca / marotta, 4-126 : ai miei tempi i maschi dei vicoli
». nel mare. bernari, 4-126 : al ritorno trovò che il panorama -perdere
necessità della contribuzione pubblica. rajberti, 4-126 : scrivendo pei dotti, avrei creduto
un ramo). viani, 4-126 : la porta era scheggiata, le saracinesche
-introduce il discorso diretto. silone, 4-126 : « fu iniziativa privata di mia moglie
le diciotto pomeridiane. pigafetta, 4-126 : passate queste due isoile, mercore,
. -sf. pratesi, 4-126 : a una giovane servigiale [dell'ospedale
del mite zefiro. e pona, 4-126 : sollazzati buona pezza, cominciamo di
vegliando al mio balcon sovrano. calandra, 4-126 : una gran nebbia...
esistere. dante, par., 4-126 : io veggio ben che già mai non
fare il muso brutto. imbriani, 4-126 : non bisogna imitare alcuni che si mettono
calandra, 4-126 : quelle nevi e quei ghiacci così vivi
alla donna s'accosta. d'azeglio, 4-126 : zoraide gli afferrò un braccio,
(un abito). verga, 4-126 : lei [la sposa]..
, pari / allo stambecco. bianciardi, 4-126 : rincasando con la sua masnada di
, 9-81: lun- calandra, 4-126 : le vette sovrane, scure, fantastiche
; dato sensoriale. magalotti, 4-126 : quel, che non impresse / suggel
pareti; angolo. sansovino, 4-126 : nello ottavo [quadro] situato nella
sboccati e svuotati nel fango. volponi, 4-126 : aprì [il nano] il
stai a fare qui? buzzati, 4-126 : « tanghero e cane! » inveì
fier volere dalla gola ghiotta. beicari, 4-126 : peccatore è chi visse senza tempre
semplicità del mio riferire. botta, 4-126 : era uomo da desiderar con ambizione
dietro le nuvole trasparenti. calandra, 4-126 : una gran nebbia che salendo sempre
il golfo / correndo. lampredi, 4-126 : non ostante il segno che facesse
/ de la croce signato. dominici, 4-126 : medichiamoci insieme e doppo il vessillo
bimba che i vezzucci vuole. bianciardi, 4-126 : vedrà la propria consorte strettamente marcata
sua parvenza si difende. calandra, 4-126 : quelle nevi e quei ghiacci così vivi
paion proprio ramatelo. c. gozzi, 4-126 : quella ha il sen vizzo,
piatto. g. brera, 4-126 : quando parte in fuga un frillo,
i bosini). praga, 4-126 : ciarlatani e spacciatori di zolfanelli e cantatori
. c. lombroso, 4-126 : cavalli, 'emmaysados', divenuti paresici,