. agg. c. gozzi, 4-106 : poi, detto il benedicite in tuon
mai non m'avrìa sazio. bencivenni, 4-106 : il disordinato mangiare e bere fa
sino in fondo il beverone. viani, 4-106 : così caldo bollente com'era,
la caccia agli italiani. verga, 4-106 : don luca dovette anche dar la caccia
travestito, mascherato. sacchetti, 4-106 : inginocchiandosi con le mani giunte,
alla varia autorità delle persone. verga, 4-106 : si era inginocchiata a pregare dinanzi
vita. dante, inf., 4-106 : venimmo al piè d'un nobile castello
d'uomo dabbene. c. gozzi, 4-106 : e della nera sorte / due
figur. dante, inf., 4-106 : venimmo al piè d'un nobile castello
nell'alta chiostra. c. gozzi, 4-106 : « dammi ber »
un cigno. ariosto, sai., 4-106 : così dà onore a chi dovrebbe
armato di clipeo. monti, 4-106 : trovollo / stante in piedi nel mezzo
si levasse lo stivale. brancoli, 4-106 : « fallo entrare, fallo entrare
città gli piacesse di stare. sacchetti, 4-106 : inginocchiandosi con le mani giunte,
, per educazione. verga, 4-106 : ella accennò di sì col capo,
far crocioni. c. gozzi, 4-106 : qui stava berta dal gran piè
. bordato di pizzo. viani, 4-106 : sopra la tovaglia bianca sfibrata dalle
degli angeli di morte. pavese, 4-106 : nel salottino a mattonelle rosse faceva un
io con somma diligenza. anguillara, 4-106 : sta con gran diligenza a riguardare
sconfinamento; emigrazione. alfieri, 4-106 : li sento per anco tacciar d'impostura
del podestà detta città di firenze, 4-106 : neuna femmina per la cittade, o
, della quale io ragiono. grazzini, 4-106 : vi promettiamo / amor pregar nei
vedere anche l'amaro! pavese, 4-106 : avete un vino forte. sono stato
straniero. g. bassani, 4-106 : il lume flebile flebile, da cripta
era pervenuto ad ambuosa. botta, 4-106 : i fuorusciti fiorentini, si riunivano
di carte. leggende di santi, 4-106 : un dì, avendo giucato col
quelli magri. viani, 4-106 : quelle ostie di formaggio grovièra..
fianchi dove sono i guardalati. idem, 4-106 : e vi sono poi eziamdio i
, ecc.). bencivenni, 4-106 : ragione illuminata per lo dono di
, lo sguardo). verga, 4-106 : si fece ripetere due o tre volte
nomate. cattaneo, iii 4-106 : ciò che più ci affliggeva si era
a sbrigarsene con la repulsa? alfieri, 4-106 : fratello dell'anima mia, benché
per un palazzo. g. raimondi, 4-106 : l'impianto della saldatura, in
di tutte le congiure. bonsanti, 4-106 : considerati gli ingredienti dei quali si
insipienza; inesperienza. giamboni, 4-106 : andando per inscizia nello stretto del
roma uscir più volte. marchetti, 4-106 : la mente dell'uomo è mobilissima.
alla sua esclusiva competenza. marnioni, 4-106 : né ignoransi da veruno le guerre,
eachi e i radamanti. verga, 4-106 : la vecchia levò il capo istupidito,
la tempesta. g. bassani, 4-106 : avevano già acceso la lampada da tavola
il suo giudizio non conta. cassola, 4-106 : lei continuava a resistergli, a
essa maneggiate. f. galiani, 4-106 : pure egli è avvenuto che, anche
equitazione; cavallerizza. gualdo priorato, 4-106 : vi sono [all'haya] due
marmita tedesca. c. gozzi, 4-106 : qui andaron al tinel, dove parate
una tumultuosa varietà di pensieri. marchetti, 4-106 : la mente dell'uomo è mobilissima
importanza. livio volgar., 4-106 : egli per la contrada della via
mutole essaltano il tuo nome. tesauro, 4-106 : per difendere il padre da'parricidi
in un siroppo di zénzero. viani, 4-106 : certe castagne arrostite natanti in un
. dante, inf., 4-106 : venimmo al piè d'un nobile castello
contribuiscono coll'opera loro. ghislanzoni, 4-106 : egli era scapolo e poteva usufruttare a
meccanismo gerarchico di un esercito? lucini, 4-106 : avvenivano frequenti sommosse: spumeggiava toceano
rituale capitone nel piatto. volponi, 4-106 : il cielo rimaneva orfano di luce
fetta sottilissima di cibo. viani, 4-106 : certe castagne arrostite natanti in un
e le panne. f. pona, 4-106 : con acque stillate la pelle mi
pendenti in aria. gualdo priorato, 4-106 : vi sono [al- luaya]
l'obbedienza, la passività. serao, 4-106 : voi non avete scelto luigi moro
-privo di scrupoli. brancati, 4-106 : sapeva che mio figlio era un uomo
passato uom più rivede. marino, 4-106 : con un tardo pentir, se ciò
le pestifere operazioni de'vizi. bonsanti, 4-106 : corre voce... che
). dante, inf., 4-106 : venimmo al piè d'un nobile castello
qui diviso. f. pona, 4-106 : tutto ciò che in me si trovava
, belletto. f. pona, 4-106 : egli [l'artificio] con acque
, disse. v. borghini, 4-106 : se fusse stata questa innanzi a fiesole
mali le fossero premostrati. dominici, 4-106 : un catel abbaiante / con una gran
d'ornamenti edilizi. g. raimondi, 4-106 : là, è ^ officina.
'volgarmente chiama. v borghini, 4-106 : quegli, che facevano fiorenza municipio per
scartafacci dei loro gheribizzi. lucini, 4-106 : vide le miserabili città, per una
-ameno, gradevole. gualdo priorato, 4-106 : vi sono [all'aja] due
del tacer, si sta. grazzini, 4-106 : spettatori, su in casa si
stato un quintino abbondante. viani, 4-106 : quel quintino di vinello che da noi
. -litigio. moretti, 4-106 : breve, il rabbuffo: e poi
che rade. f. fona, 4-106 : con le porpore mi spargea la guancia
epistolare). c. dati, 4-106 : adesso ch'io sento e veggo rimossi
i parabordi, gli ormeggi. silone, 4-106 : dal marciapiedi davanti al caffè addis
professionale, ecc. gramsci, 4-106 : se si studia da vicino ciò che
nuovo vigore alla fede. dominici, 4-106 : iesù adorato, / per rinfrescar la
sapevano che si fare. pigafetta, 4-106 : ne discero corno visteno colui, resanato
dìù volte. f. galiani, 4-106 : pure egli è avvenuto che, anche
lento delle loro giornate. corazzini, 4-106 : ben ora è che di tutto
fiore rossigno del cipresso. lucim, 4-106 : ritrova la civiltà conglomerata...
-abbandonarsi a corpo morto. anguillara, 4-106 : il miser disperato s'abbandona, /
mugghio dei battelli a mote. bernari, 4-106 : la mia attenzione fu poi attratta
senza parlare mi guardava. pavese, 4-106 : nel salottìno a mattonelle rosse faceva
sarchiar provedranno. esopo volgar., 4-106 : così di concordia lavorarono e ruppono
come suona. m. fiorio, 4-106 : percioché nel parlare e nello scrivere
(la felicità). grazzini, 4-106 : perfida gelosia, / alla cui vista
casa di sasso. g. raimondi, 4-106 : l'impianto della saldatura, in
luogo. v. borghini, 4-106 : alla quale [fiesole] si aggiugneva
fino al ginocchio. g. bassani, 4-106 : bastava [il lume] da
da intaglio. c. gozzi, 4-106 : « dàmmi ber », dicea gano
scultorie, solidamente proporzionate. calandra, 4-106 : le pieghe delle vesti le si disponevano
altre cittadi. c. gozzi, 4-106 : qui andaron al tinel, dove parate
seppa che sia. f. fona, 4-106 : con la pomice, la sepia
sull'angolo del tavolino. viani, 4-106 : sopra la tovaglia bianca, sfibrata
del quirinale stes viani, 4-106 : quelle ostie di formaggio groviera, con
questo dirsi posa. s. bargagli, 4-106 : si stanno il più del tempo
mia faccia squalida s. bargagli, 4-106 : mal raffazzonati ap paiono
o plastici. g. raimondi, 4-106 : là, è l'officina. gli
da mano stanca. gualdo priorato, 4-106 : vi sono [all'aja] due
bel viso splendido e lucente. dominici, 4-106 : un catel ab- baiante / con
serrato (una porta, una fineii- 4-106 : non ricordo il nome, e prego
di un singolo paese. sciascia, 4-106 : una cultura supernazionale con prevalenti caratteri
(l'occhio). morante, 4-106 : la grinta di nino, coi suoi
. rimanere senza voce. pasolini, 4-106 : un po'spaventato, un po'divertito
farfalla nella sua teca. bemari, 4-106 : la mia attenzione fu poi attratta da
tempesta della loro mala sicurtà dominici, 4-106 : illumina le menti, / che paion
concludere, desumere. castelvetro, 4-106 : aristotele tira dalle cose dette una conclusione
vivissimo. toma. giusti, 4-106 : francesco domenico guerrazzi... dice
dicono punzonatrice. g. raimondi, 4-106 : là, è l'officina. gli
e i piccioncini. g. gozzi, 4-106 : diceano i frati inarcando le ciglia
il senso della ricchezza. marotta, 4-106 : il suo 'filo di voce'non poteva
, quella sofistica questa filosofica. raimondi, 4-106 : ogni progresso nella scienza è un
primi scritti nella gioventù? ghislanzoni, 4-106 : « mi viene una idea » disse
porti corona ai poeta vero. dominici, 4-106 : un catel abbaiante / con una
il mondo le proprie cantilene. praga, 4-106 : 1 prati erano costellati di lucciole