campo coperto di neve. idem, 3-47 : gli occhi gli si facevano sempre più
li occhi ridenti. federico ii, 3-47 : già mai non n'ò abento,
c. e. gadda, 3-47 : essi hanno ima patente, un angolo
non che maggiormente affinata. algarotti, 3-47 : un pellicciere russo ha gli occhi
allogato geremia con la figliuola. pea, 3-47 : mise i cavalli nella stalla,
, la sua libertà rende. pulci, 3-47 : vedi che spesso il disegno altrui
dell'arcivescovo di milano. idem, 3-47 : si ordinò più solenne ambasciata di tutti
, informati di sua intenzione. idem, 3-47 : catuno comune diede libertà a'suoi
d'un classico nostro. palazzeschi, 3-47 : era stata uccisa una pulce certamente,
professa l'anabattismo. pallavicino, 3-47 : celebre divenne in germania la setta
d'andar la testa. lippi, 3-47 : e s'e'n'andasse il collo
l'appassionarsi; passione. giacomini, 3-47 : se la tragedia rende gli uomini.
, principiato, incominciato. pulci, 3-47 : appiccata è la guerra: / lo
alfin la prese. c. dati, 3-47 : appostò egli il ladro quando era
lombo del maiale. fra giordano, 3-47 : se tu non avessi né fame né
d'uno bianco armellino. algarotti, 3-47 : la siberia... fornisce all'
correrebbono tutti ad unirsi insieme. idem, 3-47 : il lusso... fa
. c. dati, 3-47 : appostò egli il ladro quando era in
che bestia. idem, inf., 3-47 : questi non hanno speranza di morte
sue molte voglie consumare. bandello, 3-47 (ii-489): a la donna parve
ribandiva alle anime cristiane. barilli, 3-47 : e non c'è neanche gli elementi
quella tregenda di uccelli neri. barilli, 3-47 : e non fa niente che sia
389: guardai per terra e bandello, 3-47 (ii-484): niccolò piccinino..
bruciar loro le barche. verga, 3-47 : di acciughe salate non se ne
e di bruttezza. e. cecchi, 3-47 : mi fermò una ragazza messicana,
i buchi: dappertutto. bandello, 3-47 (ii-490): non lasciò buco in
. a. f. doni, 3-47 : cominciaron poi [gli uomini] a
della voce; cantilena. montale, 3-47 : tutti parlavano in italiano, con grande
e neri, cioè canuticci. vasari, 3-47 : con acconciatura di capo, dentrovi
tutti ducati e carlini. bisticci, 3-47 : il giovedì santo lavava i piedi
cecità e d'errore? bruno, 3-47 : non con minor fervore e persuasione di
bellezza vasta come un mondo. palazzeschi, 3-47 : faceva con le dita il segno
fama. dante, inf., 3-47 : la lor cieca vita è tanto bassa
fatica e non ebbe difetto. bruno, 3-47 : quei che sono avezzati a mangiar
di intenti). imbriani, 3-47 : notiamo... come la pittura
. egli era nondimeno affabilissimo. tasso, 3-47 : con tutto ciò, se ben
sarebbe apellato per traditore. bisticci, 3-47 : priegovi e contortovi ed exortovi,
le donne si separarono. verga, 3-47 : ognuno raccontava i suoi guai,
, concordia. m. villani, 3-47 : trovandosi convenienza alla pace, si
. a. f. doni, 3-47 : o che bel capo cornuto, o
(una parola). manni, 3-47 : chi non vede la quantità prodigiosa de'
gli fa da tavolino. levi, 3-47 : sotto i balconi gremiti, e gli
bene diliverato. seneca volgar., 3-47 : diliberati di questo pessimo servaggio coll'
invaso oggi dalle demonia! baldini, 3-47 : nerone l'avevano seppellito sotto questo bel
. - anche sostant. alberti, 3-47 : e'[pronomi] derivativi, giunti
chiusa da un muricciolo. corazzini, 3-47 : pare, / nel biancore lunare,
gli altrui latin coverti. baretti, 3-47 : un'altra cosa, che vi parrà
ne sono ancora dimenticato. sbarbaro, 3-47 : alcuno non ho nelle cui mani /
un possente e vivo lume. bisticci, 3-47 : non molto di poi, avendo
in quest'ora di pena. barilli, 3-47 : qui non muove alito di timor
passaggi intermedi. livio volgar., 3-47 : pacificate le questioni degli allo- brogi
fresche rose della sua salute. levi, 3-47 : il vicino pendio diruto e nudo
per spacciato. leggende di santi, 3-47 : andò la 'nfermità montando, che
, inebetito, vilissimo. calvino, 3-47 : se ti arrivava un insulto indecifrabile,
, compiere, attuare. imbriani, 3-47 : adunque tiri di pace tra 'forma'
distinzione, il colore signorile. montale, 3-47 : tutti parlavano in italiano, con
poveri di spirito »? cicognani, 3-47 : gli avevano insegnato « la dottrina
, trepidamente. livio volgar., 3-47 : avvegnadio ch'egli [il fiume]
la scena e 'l tempio? landolfi, 3-47 : il nostro dio stesso potrebbe a
il sentimento e la fantasia. imbriani, 3-47 : secondo lui superi anche la poesia
). dante, purg., 3-47 : noi divenimmo intanto a piè del
perduto le proprie qualità. corazzini, 3-47 : perché non suoni? langue / di
, fama, riputazione. bruno, 3-47 : questo è dono de gli dei,
si guardino da ogni superbia. bisticci, 3-47 : priegovi e contortovi ed exortovi,
morte precorrerà fame infelice. verga, 3-47 : se non fosse stato per l'
che tu non sai. bruno, 3-47 : io, o per elezione di quei
la geografia, la cronologia. manfredi, 3-47 : la successione di questi consoli,
de la cristiana fede. bruno, 3-47 : quindi facilmente ha possuto porsi in
, un po'svogliato. pasolini, 3-47 : stavano mezzo sbadigliando, in attesa,
essere nati troppo tardi. piovene, 3-47 : la madre superiora, con un
che lo sopporta senza fatica. sbarbaro, 3-47 : alcuno non ho nelle cui mani
nervature. -morbidezza. algarotti, 3-47 : ci è tal pelle che, per
per la monade infinita. landolfi, 3-47 : l'universo è certo finito, ma
linea frastagliata dell'orizzonte. pasolini, 3-47 : si fece una risatella amara a quella
come dante, pace. baldini, 3-47 : venne sul posto [il papa]
cinto. -assol. baretti, 3-47 : cosa infinitamente bella è il vedere
in un solo foco. govoni, 3-47 : bisogna ch'io ti guardi di lontano
anime dopo la resurrezione. bisticci, 3-47 : se voi con tutte le forze
comune non ci gabbano. verga, 3-47 : se la intendevano fra di loro perché
dazio. -figur. baldini, 3-47 : se qualche romeo giungeva dalla via
nostr'arte lo soffre. landolfi, 3-47 : sappiamo bene che simili ragionamenti [
- governùcolo. giusti, 3-47 : le paurine del governùcolo d'allora erano
-arrangiarsi, rassegnarsi. baretti, 3-47 : il cavallo che ha mostre migliori gambe
a un sentimento). marino, 3-47 : in questi accenti a le confuse voglie
quando tu lo disleghi. bruno, 3-47 : non men con satisfazione de l'
immaterialmente dalla divina potenza. imbriani, 3-47 : il mondo delle cose e quello
la gentil pianta si pasce. montale, 3-47 : evidentemente l'immortale vecchia doveva essersi
aver da lui consiglio. garibaldi, 3-47 : condannando a morte i propri figli
impuntature, capricci. g. bassani, 3-47 : sorrideva, lui,..
baci / interminate paci! praga, 3-47 : né carro appar nel piano interminato
intervertito l'ordine. g. ferrari, 3-47 : ai distacchi regolari si aggiungono i
dissonanzia aspera ed intollerabile. porzio, 3-47 : sì gran fedeltà non meritar altro guiderdone
e ansioso a guardarla. serao, 3-47 : un'angoscia li opprimeva, entrambi,
[la tortorella]. bracciolini, 3-47 : la belva che soffrir non vuole
, e me esecutore. bandello, 3-47 (ii-491): le monache si domandarono
si compiono. f. galiani, 3-47 : non già che io creda che nuovi
arbitrio rimasi nudo e privo. mascardi, 3-47 : farà... di mestieri
spalmata; spalmatina. brignetti, 3-47 : accudiva ai suoi doveri in silenzio,
della visione beatifica. fra giordano, 3-47 : in vita eterna non vi sarà questo
al grandinar de'lustri. manfredi, 3-47 : il 'lustro'... era
figur. atto sessuale. bandello, 3-47 (ii-490): si dispose, se
accanto alla propria classe. piovene, 3-47 : entrava una volta al giorno la
n. 17). ruscelli, 3-47 : da molte carte marinaresche, avute
, vieto, stereotipato. groto, 3-47 : -io le duò buon giorno, bella
del trenta. g. bassani, 3-47 : un gruppo di ragazzi, tra i
sieno incontrati e avvenuti. ariosto, 3-47 : terran pugliesi, calabri e lucani /
). perché se no? bernari, 3-47 : « menomale » sospirò andrea e
etterna. idem, par., 3-47 : i'fui nel mondo vergine sorella;
sua e dei suoi. mascardi, 3-47 : farà... di mestieri che
e tal ebrei. seneca volgar., 3-47 : piglia qual tu vuogli, giovane
denota dabbenaggine, stupidità. pasolini, 3-47 : fece un sorriso micco. « nun
. 5. bernardo volgar., 3-47 : i fructi della carne misera seguitano
ferocità della pistolenza. leggende di santi, 3-47 : andò la 'nfermità montando. boccamazza
sensualità, voluttà. quaglino, 3-47 : ribeve i baci de la notte e
attaccamento a un oggetto. latini, 3-47 : bene si conviene a grande animo e
, verticchi e oriuoli. lorenzi, 3-47 : vostra cura esser de'tanto tesoro
i non fecondi campi. loredano, 3-47 : chi ha saputo generarvi ha saputo
(un mistero). serao, 3-47 : una angoscia li opprimeva, entrambi,
visivo diverso che da noi. bianciardi, 3-47 : sono portatori e diffusori del neocapitalismo
al ritratto di elena. zena, 3-47 : per la nera verginella / io non
tre [calici]. tassoni, 3-47 : dove lascio di sassol la gente /
(un'efflorescenza). lorenzi, 3-47 : vostra cura esser de'tanto tesoro /
una specie zoologica). berni, 3-47 (i-74): come spesso in campagna
avremo fatto di noccioli. pascoli, 3-47 : bella cosa la guerra; ma
i propri scopi. varchi, 3-47 : quando alcuno fa o dice alcuna cosa
pubbliche fiere e altro. manfredi, 3-47 : discacciati i re, ciascun anno
con sue frasche. ser giovanni, 3-47 : non mi ci venire più con
qual e il poema. de pisis, 3-47 : il marchesino lo confortò con parole
della prononcia offesa. c. dati, 3-47 : vennero i cerusici per riconoscere il
. dimin. ornamentino. cellini, 3-47 : dando alla detta medaglia poi la fine
feste nelle oziose città. dottori, 3-47 : genti barbare e fiere / anco
maturo e d'aureo miglio. palazzeschi, 3-47 : un chicco di panico in cima
o un'attività analoga. verga, 3-47 : se la intendevano fra di loro perché
di luigi d'amico. volponi, 3-47 : tre o quattro fattorini di pullman.
episodio). p. levi, 3-47 : può capitare che uno scriva con entusiasmo
patriarcali. e. cecchi, 3-47 : la gente, incontrandosi, si dava
de pisis, 3-47 : a sommo un vecchio dall'aspetto venerando
. -paurina. giusti, 3-47 : le nostre speranzine e le paurine del
i pugni e le librate. montale, 3-47 : tutti parlavano in italiano, con
. g. a. serassi, 3-47 : vi sono due pedaliere di venti pedali
persuasione che la ragione inganna. bruno, 3-47 : a queste persuasioni di religione e
nevoso di una montagna. piovene, 3-47 : entrava una volta al giorno la
era molto in piacere. patrizi, 3-47 : andò ad udir il tomitano, famoso
. -rifl. zena, 3-47 : per la nera verginella / io non
, furono sovrapresi et aggirati. magalotti, 3-47 : era un solenne traduttore e.
una vecchia piccolo-borghese superstiziosa. montale, 3-47 : è una casa di piccoli borghesi,
non lo mostrando, bagna. verga, 3-47 : quelli che stavano fuori nel cortile
dolci paci / cangiarsi. tassoni, 3-47 : ma dove lascio di sassol la gente
mio canto udir non vuole? porzio, 3-47 : della qual cosa sospettando il duca
fatte con parole prosaiche. patrizi, 3-47 : sentendo un frate di s.
vanto, di esaltazione. chiari, 3-47 : io son chi sono e basta:
e desidera di star pomposamente. ghirardacci, 3-47 : si partono di bologna 24 cittadini
dall'obice da 6. pascoli, 3-47 : il meglio è stare nella posizione che
e oggetto conosciuto. romagnost, 3-47 : porre un fatto egli è lo stesso
e del vivo il vivo. jahier, 3-47 : si è reso temuto nell'arte
nostro impiegato alfonso nitri. jahier, 3-47 : non si è ancora in grado di
che si locano ne'tempi. tassoni, 3-47 : quella terra d'amor, di
cum previtero monte magno. sanudo, 3-47 : corpi de santi che sono in
così la sua procuratrice. razzi, 3-47 : « voi sete un valentuomo »,
porta a spasso il piccinuccio. montale, 3-47 : il giovane mi stringeva la mano
d * or- léans. loredano, 3-47 : chi ha saputo generarvi ha saputo
, ingannevole. ang. bianchini, 3-47 : il cerchio delle pseudorassomiglianze e del
pontura pare c'abbino grazia. castelvetro, 3-47 : dissi per via di riaevole puntura
avessero invaso le iridi. piovene, 3-47 : mio padre parlava triste, ad occhi
era rotto. marco polo volgar., 3-47 : bene si cavalca due giornate pure
'prospero successo significa. molineri, 3-47 : dona terror la morte? /
(la pelle). gherardi, 3-47 : perder vedransi i cape'che fur d'
aragonese (1491) [rezasco], 3-47 : non possano [i forestieri]
rasentare i muri camminando. sinisgalli, 3-47 : dovevo arrivare così tardi / a non
cento franchi al mese. einaudi, 3-47 : si potrebbe... generalizzare tale
non solo nel corpo. lubrano, 3-47 : stanca le mani industriosa clori,
, gli dà piacere. bresciani, 3-47 . un bicchierin di vino generoso li
s. giovanni crisostomo volgar., 3-47 : gli requiriva da parte lo segnor
pur l'envoglia. boiardo, iii- 3-47 : com'io dico, nacque per incanto
malattia). c. dati, 3-47 : vennero i cerusici per riconoscere il male
). g. del papa, 3-47 : se i corpi del freddo ànno forza
detto errore. idem, par., 3-47 : i'fui nel mondo verdina sorella
tepido soffio di primavera. pratolini, 3-47 : i platani rimettevano i germogli.
, uomo di grande rinome. castelvetro, 3-47 : si proverà che le voci 'partefici'
temperatura di un locale. baldelli, 3-47 : volendo una fiata gli efesi lapidare il
: due lavandaie risciacquavano. quaglino, 3-47 : canta e risciacqua e, mentre canta
sacre vesti dedicate agli altari. armenini, 3-47 : re demetrio,...
il tennero lungamente risvegliato. buonafede, 3-47 : clitomaco, successor di cameade nella cattedra
di un luogo affollato. valeri, 3-47 : corso venezia rombava e cantava / come
collo stemma dei trao. corazzini, 3-47 : ricordi l'ultimo ballo / nel tuo
andarono rotti in fuga. pascoli, 3-47 : povero bel battaglione! rotto, spezzato
. che produce borborigmi. francati, 3-47 : egli si sentì rimescolare nel ventre un
. ant. sabbioso. crescenzio, 3-47 : rassato porto timone, si trova una
elettrica. g. del papa, 3-47 : che si riduca [l'acqua]
terren, di vita uscio. tasso, 3-47 : o cavalieri, / questa sanguigna
o dei cappotti). batacchi, 3-47 : qua le anella e gli orecchini,
egli dice, una commedia. gentile, 3-47 : giova qui... sbozzare
. a. f. doni, 3-47 : parve ch'una parte di quella gentaglia
dignitari nelle corti principesche. boterò, 3-47 : tra i prencipi secolari hanno il primo
ecc. g. del papa, 3-47 : considerai in secondo luogo esser non
un'arma da taglio. poerio, 3-47 : i satelliti poi, che sì feroce
erte. marco polo volgar., 3-47 : da creman infino a questa iscesa
micidiale e latra. gherardi, 3-47 : poi sì l'ebbe abbracciato, /
opera non l'arebbono rivolta. berni, 3-47 (i-74): come morto in
la testa del fidanzato. stuparich, 3-47 : carmelo aveva tirato fuori di tasca
, con a. delfini, 3-47 : consci della loro povertà senza amevalore
un locale, ecc. cellini, 3-47 : io era obbligato ad alcune gioie,
, scorezzióne, scorrepziu- brancati, 3-47 : entro la fantasia di nini padeni,
con le lettere deh'alfabeto. costo, 3-47 : noiosa e malagevol cosa è,
cripta di una chiesa. sanudo, 3-47 : 'corpi de santi che sono in venezia'
dia più che tanto retta. zena, 3-47 : per la nera verginella / io
ammalati delle nostre galere. garibaldi, 3-47 : nel campo di renne, ove i
amor vi fece aprire! fra cherubino, 3-47 : questo tale parlare [virtuoso]
-servitorétto. c. battoli, 3-47 : erasi abbattuto a riscontrarsi in un
che ostenta zelo e capacità orgajahier, 3-47 : tutte le sue lettere coinvolsero quistioni diprincipio
stato io il provocatore. bernari, 3-47 : uno strillone all'angolo col suo «
aperti sul davanti. fra giordano, 3-47 : ov'elle si credono essere belle,
e di frugoni. c. arrighi, 3-47 : non mi sgrida mai, non
a raccattar lo stocco sguainato. calvino, 3-47 : allora sopravvenivano i campioni, al
similitudine della persona. marsilio ficino, 3-47 : la similitudine è una certa qualità medesima
sfidando a guerra singulare. ariosto, 3-47 : terran pugliesi, calabri e lucani /
sire, volentieri ». febus-el-forte, 3-47 : re d'organia, mio valoroso sire
a errare gravemente. frachetta, 3-47 : conciosia cosa che dallo slogamento de
anche con uso avverb. pasolini, 3-47 : quello con gli occhi al neon,
proteggere una delicatezza indifesa. morante, 3-47 : s'è scolato armeno due tre
distinta riferita in precedenza. jahier, 3-47 : si accusa ricevimento della sopradistinta e si
la sfera della luna. marchetti, 3-47 : per provare che la cometa sia stata
i più immondi ricatti. delfini, 3-47 : tornava fuori, nel 1935, il
van sparse per l'aria! costo, 3-47 : quelle parole son come sparse al
si trovorono morti di ciò. pulci, 3-47 : subito cadde quel famiglio in terra
farvi un poco di carezzette? giusti, 3-47 : le nostre speranzine e le paurine
reparto militare). pascoli, 3-47 : povero bel battaglione! rotto, spezzato
punti metallici o spilli. jahier, 3-47 : s'intratteneva palpitante sulla punteggiatura,
del tutto inefficaci. verga, 3-47 : se la intendevano fra di loro perché
felicemente il puro naturalismo greco. tcrésah, 3-47 : scenderemo alle rive estreme / dove
, difficoltosa. pea, 3-47 : le gambette storte andavano raddrizzandosi quasi
in pulpito il predicante. lupis, 3-47 : per strada la fece assalire da alcuni
di rapina. a. delfini, 3-47 : tornava fuori, nel 1935, il
ecc. p. levi, 3-47 : nel mestiere di scrivere la strumentazione e
a studio esule si vivesse. patrizi, 3-47 : in fin di studio udì il
la bocca lo svolga. lubrano, 3-47 : qual pallade gli diede [al baco
arsi / e ai fumo. tomizza, 3-47 : camminavano [i soldati] sughétto,
(la fame). verga, 3-47 : se non fosse stato per l'ultimo
s. giovanni crisostomo volgar., 3-47 : e per questo moho de tegniva corte
) splendenti, rilucenti. quaglino, 3-47 : luccican dal lido / silente li occhi
scellerato, corrotto, o anpiovene, 3-47 : mio padre parlava triste, ad occhi
seti). p. levi, 3-47 : non ci avevo mai pensato. pensi
mio padre. s. antonino, 3-47 : sogliono le persone idiote e grosse,
pensoso tutavia. marco polo volgar., 3-47 : quando l'uomo si parte di
, senza combinare nulla. batacchi, 3-47 : « or qui complimenti non ci vuole
vicino a morir. de pisis, 3-47 : a sommo un vecchio dall'aspetto venerando
onorato in vita. de pisis, 3-47 : diafano in volto, una corta barba
che è ultima perfezione. patrizi, 3-47 : sentendo un frate di s. francesco
governator francesco possidaria dalmatino. gigli, 3-47 : sono molti giorni che qui corre
). p. levi, 3-47 : faussone, a dispetto dei fumi del
di edifici. imbriani, 3-47 : tari classifica le arti altrimenti di tutti
l'autorità spogliatoria e antireligiosa. pellico, 3-47 : quell'uomo ha operato sì spesso
il bel lombardo. r. campo, 3-47 : ma come ha fatto la nadia
furore, a collera. manganelli, 3-47 : tutta questa ragione, o bolgia,
). c. sereni, 3-47 : saliva le scale in fretta, con
modo da gasarlo. r. campo, 3-47 : quando l'abbiamo conosciuto abbiamo constatato
). r. campo, 3-47 : un bellone che fa l'attore di