). dante, inf., 28-45 : ma tu chi se'che 'n su
baffetti neri arricciati marzialmente. papini, 28-45 : s'affacciava alla porta un aitante
= lat. bisòn -ontis (plinio, 28-45 ), deriv. dal gr.
è che una carogna. forteguerri, 28-45 : impara per un'altra volta,
mani). pulci, 28-45 : palpate come tomma, vi ricordo,
). dante, inf., 28-45 : ma pi chi se'che 'n su
altre genti che signoreggiava. pulci, 28-45 : se alcun susurrone è che v'
fatti che alle apparenze. pulci, 28-45 : giudicate alle man, non agli occhi
lui materia di ben fare. petrarca, 28-45 : deh qual amor sì licito,
effeminati per la lunga pace. ariosto, 28-45 : lasciàn... queste ingrate
usato dall'interlocutore. pulci, 28-45 : non sia ignun più ardito che mi
beato. dante, par., 28-45 : mira quel cerchio che più li [
qualche modo il dolore. ariosto, 28-45 : « che debbo far, che mi
rispondere per le rime. pulci, 28-45 : non sia ignun più ardito che mi
, di pubblico. papini, 28-45 : due volte la settimana, nelfore stanche
particolare. dante, purg., 28-45 : deh, bella donna, che a'