g. m. cecchi, 23-38 : veggendo questo pippionaccio tenero, /
figur. dante, par., 23-38 : quivi è la sapienza e la possanza
. g. m. cecchi, 23-38 : i vogl'ir a mangiar quattro bocconi
cieli. b. croce, iii- 23-38 : di vivo non rimane se non un
idem, inf., 23-38 : come la madre ch'ai romore è
vi pare esser migliore. ariosto, 23-38 : ciò che di questo avvenne, altrove
sì al vento esser leggieri. petrarca, 23-38 : ei duo mi trasformare in quel
un terreno). salvini, 23-38 : per tutto le prata inghirlandate, /
». idem, inf., 23-38 : lo duca mio di sùbito mi prese
spettiva. idem, purg., 23-38 : già era in ammirar che sì
servigio d'insensati marmi? magalotti, 23-38 : quando venne di roma la famosa statua
impazzata, alla cieca. pulci, 23-38 : sempre tonda menava frusberta: / a
pittura o di scultura. magalotti, 23-38 : quando venne di roma la famosa
l'universo si scuoprono. magalotti, 23-38 : io dalla mia villa..
. coprirsi, cospargersi. salvini, 23-38 : l'erbosa terra assai / di semplici
rosso o del giallo. magalotti, 23-38 : tutti i pittori veggono le medesime
con sagacia e avvedutezza. pindemonte, 23-38 : telemaco il sapea: ma scoltamente /
fichi verdi e fichi neri. moravia, 23-38 : i soliti sfilatini di tipo francese
effetto chiaroscurale). magalotti, 23-38 : appena da certi sfumatissimi sbattimenti si
/ svenate sbudellate e smozzicate. pulci, 23-38 : tutta la terra pareva coperta /
molto girar la via ritriti. salvim, 23-38 : nel fango riman stampa del piede
eterna. dante, par., 23-38 : quivi è la sapienza e la possanza
g. m. cecchi, 23-38 : in fatto queste monache son vota /