rendere audace, animoso. petrarca, 23-103 : questa speme m'avea fatto ardito.
. dante, purg., 23-103 : quai barbare fuor mai, quai
, afflitto. salvini, 23-103 : la madre [degli onagri] benché
come ti dico. leopardi, 23-103 : questo io conosco e sento,
— cruccio, tormento. ariosto, 23-103 : quante lettere son, tanti son chiodi
speme precorre l'evento. leopardi, 23-103 : questo io conosco e sento,
cuore averlo per marito. ariosto, 23-103 : quante lettere son, tanti son
gaudenti. landino [inf., 23-103 ]: benché fussero nominati frati della
fra godente! dante, inf., 23-103 : frati godenti fummo, e bolognesi
agli oratori della repubblica di firenze, 23-103 : di lamentanze tu o altri possiate fare
volte? idem, purg., 23-103 : quai barbare fuor mai, quai
grazia ch'esser manumessi? varchi, 23-103 : di'il vero, non aspetti
in due parti dividere. ariosto, 23-103 : va col pensier cercando in mille modi
drappi tartari né turchi. ariosto, 23-103 : angelica e medor con cento nodi
morale; bene. varchi, 23-103 : orrevolmente fece cesare a perdonargli et
signorina. c. e. gadda, 23-103 : gentile e cara signora lucia,
trova scampo il miser core. ariosto, 23-103 : quante lettere son, tanti son
tua sepultura? idem, purg., 23-103 : sarà in pergamo interdetto / a
. dimin. sciurétta. arbasino, 23-103 : sarà condito [il premio] con
antiscorza che le vecchie. ariosto, 23-103 : va col pensier cercristo nato in