). dante, inf., 23-100 : le cappe rance / son di piombo
paragonato. dante, par., 23-100 : qualunque melodia più dolce sona /
perde l'onore delle lettere. leopardi, 23-100 : questo io conosco e sento,
'l manecar sia apparecchiato. petrarca, 23-100 : ond'io gridai con carta e
diverse regioni era distinto. ariosto, 23-100 : giunse ad un rivo che parea cristallo
calcabrin mi sia cavallo. ariosto, 23-100 : lo strano corso che tenne il
; ogni prato fioriva. ariosto, 23-100 : giunse ad un rivo che parea
in piaceri e in canti. ariosto, 23-100 : orlando andò duo giorni in fallo
a lei. dante, purg., 23-100 : sarà in pergamo interdetto / a
maria. dante, par., 23-100 : qualunque melodia più dolce suona /
ma di celesti numi. magalotti, 23-100 : il servirsi talvolta di qualche dottrina
infelicissimo e miserabilissimo scrittore! magalotti, 23-100 : non siete altro tutti che scarsi
con che s'imitava. magalotti, 23-100 : gli articoli della fede non possono
ma fatte a mano. ariosto, 23-100 : giunse [orlando] ad un
alla parata del colpo. magalotti, 23-100 : s. tommaso... andò
pulpito. dante, purg., 23-100 : tempo futuro m'è già nel cospetto
. c. e. gadda, 23-100 : qui è stagione di fiera, con
). dante, infi, 23-100 : le cappe rance / son di piombo
su se stesse. aretino * 23-100 : si farà il ventesimo quinto quando la
di una certa prensilità. idem, 23-100 : il terzo è il fratello del
il più giovane della compagnia. via, 23-100 : il terzo è il fratello del sultano
tagliuzzò sopra del prosciutto avanzato. arbasino, 23-100 : con tutto il mare qui sotto
giorni prima. g. manganelli, 23-100 : davanti a tutti -e non ho nominato
te di rugiada. g. manganelli, 23-100 : dove non vedete nulla stanno le
dai topi terragni. g. manganelli, 23-100 : dove non vedete nulla stanno le