piacere, rendere contento. petrarca, 22-30 : vedess'io in lei pietà, che
che siede a banchetto. salvini, 22-30 : l'itaco ulisse / stesso sopravvegnendo
poi risedere. dante, inf., 22-30 : ma come s'appressava barbariccia,
, si faceva una fermata. leopardi, 22-30 : né mi diceva il cor che
che fo una mia vendetta. pulci, 22-30 : m'in- cresce d'orlando mio
è dell'odorerìa la quintessenza. forteguerri, 22-30 : la dolce balia quando poco o
incredulità decisa e assoluta. pulci, 22-30 : io non ti crederei s'tu fussi
a digerire il vino. forteguerri, 22-30 : despina, che digesta ha la
e sempre lascia fosco. ariosto, 22-30 : l'altro matin, ch'era ancor
ombra getta. d. bartoli, 22-30 : fu condannato a baciar l'ombra
; puntare al gioco. salvini, 22-30 : sue teste ingaggiando, a violenta /
a. pucci, cent., 22-30 : insuperbito forte, / isfidò loro e
l'orecchia abbiate sorda. varchi, 22-30 : ella [l'età prisca] non
oscuro. dante, purg., 22-30 : veramente più volte appaion cose /
viver mio la primavera. idem, 22-30 : né mi diceva il cor che l'
-con metonimia. pannuccio del bagno, 22-30 : l'omo en cui è poderoza /
in una publica piazza. magalotti, 22-30 : para un momento, e via,
voluto e generalmente amato. aretino, 22-30 : l'udir di cotal cosa tolse
pin vela e timone. varchi, 22-30 : non avea 'l pino allora / corso
e pieni. dante, purg., 22-30 : veramente più volte appaion cose /
dal sonno, svegliarsi. aretino, 22-30 : dopo la maraviglia del sogno la vergine
2. scarnito. aretino, 22-30 : uno spirito trasfigurato pareva la reaifiovincella mentre
un liquido. dante, inf, 22-30 : come a l'orlo de l'acqua
: il paesello natio. leopardi, 22-30 : né mi diceva il cor che l'
trama, inganno. salvini, 22-30 : le male sutele della mente.
apocope, sincope. g. contini, 22-30 : risulta che, delle vocali toniche
). dante, purg., 22-30 : veramente più volte appaion cose / che