massime per el moto. varchi, 22-28 : egli è ben vero, che i
d'anime. idem, purg., 22-28 : veramente più volte appaion cose /
g. m. cecchi, 22-28 : gli è 'l proprio / de l'
. g. m. cecchi, 22-28 : anch'io talora fo castelli in aria
di quelle corredate conviti. salvini, 22-28 : io medesimo a telemaco tra tutti
invidi. idem, purg., 22-28 : veramente più volte appaion cose, /
chi te l'avesse detto! leopardi, 22-28 : né mi diceva 11 cor che
città converse in bragi. sacchetti, 22-28 : quando ha possuto fuggire li disagi
medesima, ancora vive. pulci, 22-28 : fatto sarebbe a cognoscer te, tristo
/ mia lacrimata speme! idem, 22-28 : né mi diceva il cor che l'
alla luce, procreare. lacopone, 22-28 : aio un figlio ordenato, che deo
sua. g. m. cecchi, 22-28 : gli è 'l proprio / de l'
! -inopportuno. varchi, 22-28 : e se tu (quando ella è
luce. dante, par., 22-28 : la maggiore e la più luculenta /
n'averemo alcuna utilitade. varchi, 22-28 : se tu perventura stimi che l'
pàrseti buono? ». magalotti, 22-28 : fecero alto una mattina in una piccola
vantaggio delle benefiche istituzioni. moravia, 22-28 : il comunismo, come già il cristianesimo
e fuori tiro. g. contini, 22-28 : cimabue, spiritualmente il meno remoto
terreno mediante le radici. aretino, 22-28 : chi mai vidde una pergola giovanetta allora
cui l'esame è impossibile. moravia, 22-28 : alludiamo qui soprattutto al problema della
con cui vengono accoppiati. savinio, 22-28 : quando zacconi accompagna la battuta con