che tu mi sapresti grado. leopardi, 22-27 : quante volte / questa mia
cenno. idem, purg., 22-27 : ogni tuo dir d'amor m'è
g. m. cecchi, 22-27 : il tempo vi darà consiglio.
al figur. pulci, 22-27 : e'non s'accorda il contro col
sempre durano e sono etteme. pulci, 22-27 : e'non s'accorda il contro
trovasse dell'acqua. la spagna, 22-27 : com'ella [catella] vide carlo
delle mani de'pastori. ariosto, 22-27 : tolto / da la savia melissa
, una condizione). iacopone, 22-27 : meglio seria la morte, che la
in parti, frazionato. varchi, 22-27 : le nostre ricchezze non possono, se
efficacemente. latini, rettor., 22-27 : avegna che 'l suo testo sia recato
facoltà dell'anima. varchi, 22-27 : qual cosa che manchi del movimento
iron.). salvini, 22-27 : non diresti oracolando tante / cose.
ancor quel di fère selvagge. varchi, 22-27 : i rimedi delle mie ragioni già
all'afiermazione del comunismo. moravia, 22-27 : a questo punto bisogna tuttavia osservare
. c. e. gadda, 22-27 : entrò a sua volta in quello che
, valutato, ponderato. varchi, 22-27 : presuppogniamo che i doni della fortuna
, e non altro. varchi, 22-27 : l'ira del cielo e le minacce
e elongazione d'ogni negligenzia. moravia, 22-27 : tale volontà si ritrova negli oppressi
e gloria di essi martiri. aretino, 22-27 : crebbe la bambina non men vaga
articolato nella parola. aretino, 22-27 : la maestà del padre, dimenticatosi ogni
da trascurare. g. contini, 22-27 : una lettura vaga e ineffabile di testo
. c. e. gadda, 22-27 : quando mi fregano il portafoglio in
a quanto si afferma. pulci, 22-27 : diceva astolfo: « io non ti
c. e. gadda, 22-27 : quando mi fregano il portafoglio in
spuria intelligenza. g. contini, 22-27 : una lettura vaga e ineffabile di testo
sé volere. dante, par., 22-27 : io dall'altra, con
una somma di denaro. varchi, 22-27 : i danari, quando traslati in altri
-sostant. dante, par., 22-27 : io stava come quei che 'n sé
. letter. donchisciottismo. montale, 22-27 : ma una grande coerenza in questo continuo
di caratteri europei. montale, 22-27 : ho la profonda convinzione che la vera