trattato palese e segreto. idem, 22-26 : io ti conosco...;
? ». idem, par., 22-26 : io stava come quei che 'n
travagliatori e de'tragettatori. pulci, 22-26 : guarda chi ciurma con meco e miagola
pisa, verso santo michele. pulci, 22-26 : che pensi tu mostrarmi la mandragola
(un rimprovero). lacopone, 22-26 : l'acqua, lo vento posa:
caro arei mi tossono ricordati. pulci, 22-26 : 10 gli ho per alfabeto
soldarelli non rompe i voti. alamanni, 22-26 : vadan dunque gli araldi, e
rumori stridenti, insopportabili. lacopone, 22-26 : la lengua nequitosa / non può maie
sue parole. d. battoli, 22-26 : questi che che si fosse, estasi
cose cornute in cielo. magalotti, 22-26 : fra quadrupedi si fa subito innanzi
non fare alcuna stima. pulci, 22-26 : non ti bisogna meco bossoletti, /
). dante, inf., 22-26 : all'orlo dell'acqua d'un fosso
cui nulla si nasconde. ariosto, 22-26 : non potrebbe esser stato più giocondo
con due spade affocate. petrarca, 22-26 : prima ch'i'tomi a voi,
ingannare, imbrogliare. pulci, 22-26 : non ti bisogna meco bossoletti, /
; strillare, strepitare. pulci, 22-26 : guarda chi ciurma con meco e miagola
labiale. dante, inf., 22-26 : a l'orlo de l'acqua d'
e uccidesse forte la perturbava. varchi, 22-26 : l'errore e l'ignoranza vi
affettivo dante, par., 22-26 : io stava come quei che in sé
una ferita. magalotti, 22-26 : alcuni vogliono che una certa cica
). dante, inf. 22-26 : come a l'orlo de l'acqua
ridere. dante, purg., 22-26 : queste parole stazio mover fenno /