una boccia di vetro. magalotti, 21-27 : questo [vaso] abbia il
quella regione no- drisce. berni, 21-27 (ii-170): finite non avea queste
). dante, purg., 21-27 : lei che dì e notte fila /
nella vita. buti [purg., 21-27 ]: cloto, cioè quella fata
mortale. landino [purg., 21-27 ]: nella prima cantica ponemmo tre
conocchia. dante, purg., 21-27 : ma perché lei che dì e notte
; annientamento, estinzione. iacopone, 21-27 : quanno altri glie decìa: * pénsate
e dannato allo inferno. ariosto, 21-27 : non piaccia a dio che mi conduca
odore sgradevole. salvini, 21-27 : del peucedano ancor gravespirante, /
e chi le tempie. magalotti, 21-27 : serrata questa, si fori l'altra
a. pucci, cent., 21-27 : contro a carlo mosse, / perché
concavità dell'osso cossendico. magalotti, 21-27 : con questa [mestura] similmente si
verso il ciel sospira. berni, 21-27 (ii-170): a voler esser buon
schermire, del disegnare. magalotti, 21-27 : tal mestura, se sarà fatta
morta. idem, par., 21-27 : dentro al cristallo che 'l vo-
ancora nato figliuolo omicidiali. ariosto, 21-27 : « non piaccia a dio che
greca glie l'accresce. magalotti, 21-27 : tal mestura, se sarà
natura umana). montale, 21-27 : il più debole amore per gli uomini
c. e. gadda, 21-27 : ai raccolti ricercatori della laboriosa tranquillità
o per carattere. cavalca, 21-27 : nulla cosa è che tanto ci faccia
lavanda. domenichi [plinio], 21-27 : la vincapervinca è detta altramente provinca
. ricadere, riversarsi. magalotti, 21-27 : s'incominci a mescere argentovivo in-
(mresperienza scientifica). magalotti, 21-27 : esperienza del roberval a favore della
la seccaggine / dell'educarli. montale, 21-27 : oggi ufficio mattina e sera da
stabilirmi eternamente il soglio. leopardi, 21-27 : mirava il ciel sereno, / le
il senton le donne. leopardi, 21-27 : mirava il ciel sereno, / le
-essere seguace del demonio. cavalca, 21-27 : stolta cosa è servire al demonio,
del coraggio. dante, infi, 21-27 : allor mi volsi come l'uom cui
ordine di narrare poeticamente. magalotti, 21-27 : essendosi a questo fine fatte molte
bovi. c. e. gadda, 21-27 : i sassoni stramano i loro stalloni
di mastice sugli orli. magalotti, 21-27 : tal mestura... sarà attissima
, che è tutta sua. montale, 21-27 : mi sono sprofondato iersera ed oggi
diavolo e questa la versiera. pulci, 21-27 : mai non si vide più sozza
c. e. gadda, 21-27 : ai venturosi sognatori della potenza l'ordigno