una pena: subirla. iacopone, 21-26 : al povero sì daiea molto manca la
nei baracconi delle fiere. pulci, 21-26 : e la lor madre [dei giganti
e gorgogliando e versando. magalotti, 21-26 : piomberà subito l'argentovivo, levandosi
umana. dante, purg., 21-26 : ma perché lei che dì e notte
alla stellata contrada vedea. pulci, 21-26 : e la lor madre, chiamata
più che non dicono. leopardi, 21-26 : mirava il ciel sereno, / le
andarono a ferir come dragoni. pulci, 21-26 : la lor madre, chiamata creonta
figur. dante, par., 21-26 : dentro al cristallo che 'l vocabol
mantiene tessere. d. bartoli, 21-26 : l'istinto, che in essi [
gli uomini. d. bartoli, 21-26 : l'istinto, che in essi [
e la dottrina. d. bartoli, 21-26 : nelle cose morali tanto vagliono alla
con uncini di fuoco. pulci, 21-26 : per paura non è chi la
. domenichi [plinio], 21-26 : l'erba licni, c'ha colore
caso pone. idem, par., 21-26 : dentro al cristallo che '1 vocabol
presuntuosa entrar lingua mortale. leopardi, 21-26 : lingua mortai non dice / quel
legnaggio andasse a povertade. cavalca, 21-26 : onore torna, e non disonore a
onta inverso me riserba. pulci, 21-26 : [creonta] come un dragon
del vuoto stesso. magalotti, 21-26 : fu il barometro il risultamento di
corpo poroso o incoerente. magalotti, 21-26 : discopre nel passaggio che fanno per
sormonta / questo e galleggia. magalotti, 21-26 : piomberà subito l'argentovivo, levandosi
guarda con piggiore faccia. pulci, 21-26 : come un dragon gli unghioni [
. c. e. gadda, 21-26 : circondarono minacciosi la bussola del medico e
riferimento a una personificazione. montale, 21-26 : l'alba si avanza regalmente su aurei
i gusci d'uovo. magalotti, 21-26 : ogni volta che nella canna s'introduce
glie ne sarei gratissimo. montale, 21-26 : far riunire in un sol volumetto alcuni
unzione. c. e. gadda, 21-26 : peggio di don ferrante ragionavano altri
, dello stesso colore. montale, 21-26 : questa povera terra... si
-uniformare nel ricordo. moravia, 21-26 : nel ricordo, tutte queste governanti le
dei tempi da venire. mazzini, 21-26 : byron ha detto della poesia che è
di una chiara lividità. idem, 21-26 : nei suoi occhiali rifletteva tutta la desolata