visse l'umana stirpe. idem, 20-3 : credei ch'ai tutto fossero / in
aurichalcum. cfr. isidoro, 16- 20-3 : « aurichalcum dictum quod et splendorem auri
fra gli scelti eletto. idem, 20-3 : ben s'avvisaro i franchi onde
). dante, inf., 20-3 : di nova pena mi conven far versi
a dismisura piccolino di fatica. magalotti, 20-3 : il purissimo e purgatissimo oro sa
, lat. colocynthis -idis (plinio, 20-3 ), dal s. agostino
i monti che [plinio], 20-3 : un'altra specie [di zucca]
, ricercato. papini, 20-3 : non è neppure il presepio di gesso
ha perduta la virtù solutiva. magalotti, 20-3 : dove il fuoco la più
». idem, par., 20-3 : quando colui che tutto 'l mondo alluma
di così fatte maledizioni. tedaldi, 20-3 (53): quando vedrai la
si discorda il tinore. berni, 20-3 (ii-141): fa tutto il liuto
. meo de'tolomei, vi-n-59 (20-3 ): caro mi costa la malinconia,
della cosa). guittone, 20-3 : poi lo meo penser fu sì fermato
-divulgarsi, diffondersi. ariosto, 20-3 : ben mi par di veder ch'ai
duramente danna. trattato d'amore, 20-3 : messer, l'umilità donde parlate,
chiaro, evidente. ariosto, 20-3 : ben mi par di veder ch'ai
alle donne. dante, inf., 20-3 : di nova pena mi convien far
ballando e cantando, morivano. sacchetti, 20-3 : questo basso...,
debil virtù muore. varchi, v-834 (20-3 ): tutto fammi parer leggiadro e
sono. g. m. cecchi, 20-3 : le gambe mi si fiaccan sotto
tre solennissimi uomini italiani. aretino, 20-3 : se io non avessi saputo dal
spata. g. m. cecchi, 20-3 : e'mi manca la lena,
carboni. domenichi [plinio], 20-3 : il sugo della rosa domestica, ri
scimmia, scimmietta. aretino, 20-3 : pietro aretino al suo monicchio. ul
. anche cionondimeno). magalotti, 20-3 : benché io abbia una volta detto in
perfidia, maldicenza. ariosto, 20-3 : perché, odiose lingue, il mal
un componimento letterario. ariosto, 20-3 : ben mi par di veder ch'ai
. dante, vita nuova, 20-3 (83): amore e 'l gentil
gran piacere agl'indiani. aretino, 20-3 : anco i romani, dopo lo aver
di venire a giornata. tasso, 20-3 : ben s'avisaro i franchi onde
. a. pucci, cent., 20-3 : se della pace vuo'sapere il
pomice. g. m. cecchi, 20-3 : e'mi manca la lena (
a. pucci, cent., 20-3 : se della pace vuo'sapere il come
di prima l'aere tosco. petrarca, 20-3 : vergognando ta- lor ch'ancor si
di dominio. storia di stefano, 20-3 : oh omo de rapinazo, / roma
questo mondo. dante, vita nuova, 20-3 (83): amore e 'l cor
cose passate o dimenticate. petrarca, 20-3 : vergognando talor ch'ancor si taccia,
s. gregorio magno volgar.], 20-3 : 'se io alcuna volta rideva a
. gregorio magno volgar.], 20-3 : noi per usanza sogliamo dire di quegli
fia per merto ìustizia largita. caro, 20-3 : essendo una gran cosa [negli
/ quest'ira così ria? campatila, 20-3 : del cor con l'aspre sue
saconi. b. corsini, 20-3 : chi dalla guazza della notte oscura /
curvi inti. b. corsini, 20-3 : chi corre a riveder se sien le
-anche sostant dante, inf., 20-3 : di nova pena mi conven far versi
conoscenza. dante, purg., 20-3 : contra miglior voler voler mal pugna,
. folgore da san gimignano, vi-i1-154 (20-3 ): 'gni venerdì gran
. -sostant. berni, 20-3 (ii-141): di questo strafar convien
: avere importanza fondamentale. magalotti, 20-3 : il freddo non è per avventura così
'. c. e. gadda, 20-3 : dove cavolo si sarà andato a
questa roccia. trattato d'amore, 20-3 : messer, l'umiltà donde parlate,
stando. dante, vita nuova, 20-3 (83): amore e 'l cor
. meo de'tolomei, vi-507 (20-3 ): caro mi costa la malinconia,