figur. dante, par., 20-27 : quel mormorar dell'aguglia salissi /
buti, 3-564 [par., 20-27 ]: come fusse bugio, cioè come
. dimin. cerbiétto. boccaccio, 20-27 : veggendo il tempo bel, mi ricordai
loquela. idem, purg., 20-27 : o buon fabrizio, / con povertà
corredo. latini, rettor., 20-27 : si studiaro solo in parlare e
medesima industria e maestria. marino, 20-27 : qui tace, e risonar fanno l'
nel vestire e nel sembiante. ariosto, 20-27 : a sacco, a sangue,
la rugiada da mattina. pulci, 20-27 : questo era tanto dolce,
. g. m. cecchi, 20-27 : -oh è ei però / sì gran
sciogli i cupi orrori. forteguerri, 20-27 : né si può dir fedele una donzella
.. sono insanabili. forteguerri, 20-27 : una donna, quando è troppo bella
e figlia delle religioni. bontempelli, 20-27 : sono in piazza cavour, disoccupato e
2. risanato. cavalca, 20-27 : incontanente quegli partendosi, con grande
-infoiato, voglioso. aretino, 20-27 : dopo questo la prudente badessa gli
dico di traiano imperadóre. cavalca, 20-27 : andò in alessandria a confortare i martiri
- anche sostant. cavalca, 20-27 : vedendo che iddio non permise che
ha a che fare. aretino, 20-27 : perché sapea quanto pesava la lor lana
e di sotto stretta. tasso, 20-27 : già tacciono i duci, e le
; birbante, briccone. aretino, 20-27 : mentre la buona limosina de la badessa
. organo genitale femminile. aretino, 20-27 : la tradì torà badessa, lasciato il
l'atto sessuale. aretino, 20-27 : intertenendo la piena che volea dare
hanno corona di vittoria. cavalca, 20-27 : andò in alessandria a confortare i
riferimento al coito orale. aretino, 20-27 : dopo questo la prudente badessa gli
alla mazza. l. salviati, 20-27 : padrone, abbiatevi cura; / voi
e menare a sé. cavalca, 20-27 : molti [cristiani] v'erano
magione del suo novello sposo. cavalca, 20-27 : spesse volte, stando a mensa
lavori forzati in miniera. cavalca, 20-27 : con grande diligenzia visitava coloro che
mirabilmente le pene sue. cavalca, 20-27 : venendogli fame o sonno o
mite oro delle spighe mature. bartolini, 20-27 : azzurro, mite e puro che
italiano: mastino napoletano. alamanni, 20-27 : qual si vede talora aspro molosso,
eran stati in battanagra. marino, 20-27 : risonar fanno l'agone / cent'
del corpo si piglia solamente. cavalca, 20-27 : venendogli fame o sonno o altra
per una virtù materna. bartolini, 20-27 : azzurro, mite e puro che i
venduta a prezzo conveniente. alvaro, 20-27 : si trovano delle vere occasioni. bisogna
visto; di nascosto. cavalca, 20-27 : [antonio] fuggì in un altro
-in senso osceno. aretino, 20-27 : parevati giusto, il mio papero,
come epiteto affettuoso). aretino, 20-27 : dopo un nonnulla si abbracciare insieme;
al fuso e al pennecchio. cavalca, 20-27 : portava a carne ciliccio aspro,
perfettamente ne la sua persona. cavalca, 20-27 : chi vuole seguitar cristo perfettamente dee
altrui. c. e. gadda, 20-27 : - ancora non avevo intoppato hàry
loro sia. idem, purg., 20-27 : o buon fabrizio, / con
da preda: rapace. mazzini, 20-27 : chi più debole del passero? chi
di gire al centro. magalotti, 20-27 : quantunque e'si dica che l'aria
d'agosto libbre dcccxxiii. cavalca, 20-27 : marziano, proposto e signore de'
guscio d'uovo di tortora. bartolini, 20-27 : azzurro, mite e puro che
informazione succinta ma completa. mazzini, 20-27 : dal quadretto finanziario che pietro m'
, riferito a persone. aretino, 20-27 : il frate ghiottone le dicea: «
onda magnetica o sonora. magalotti, 20-27 : pretendo quel ch'egli [gassendi]
al membro maschile. aretino, 20-27 : dopo questo la prudente badessa gli
e non tardare ». aretino, 20-27 : il ribaldóne frate, al pungere dei
niente. dante, purg., 20-27 : o buon fabrizio, / con povertà
con chi? di cosa? alvaro, 20-27 : osservò e le venne da ridere
dopo vedute sono rifiutate. forteguerri, 20-27 : molto combattuta... è
modo. g. m. cecchi, 20-27 : deh, non la rimestare più
ant. restare sbalordito. aretino, 20-27 : -presagli la mano con gli orli della
che le ripe tedesche abbandona. cavalca, 20-27 : stando egli alla ripa del fiume
strade a roma. l. salviati, 20-27 : si va per più vie a
vastazioni. ariosto, 20-27 : vuol ch'ogni nave, che da
scerre, e poi decide? alvaro, 20-27 : adesso si trovano delle varie occasioni
luogo all'aperto). linati, 20-27 : a sordevolo... si rifà
ne. dante, infi, 20-27 : ancor se ^ tu de li altri
lui di morte meritare. cavalca, 20-27 : iddio, il quale ha sollecitudine del
tempo e per orientarmi, mi alvaro, 20-27 : allora portavo il busto. non c'
e immodestime il programma. calvino, 20-27 : se decidiamo di farlo, penso
bocca mai una cattiva parola. alvaro, 20-27 : non altrettanto poteva dire la signora
e del figlio). campailla, 20-27 : se stesso ama nel verbo il generante
rischio o la morte. cavalca, 20-27 : chi vuole seguitar cristo perfettamente dèe
persona. l. salviati, 20-27 : ser ciappelletto ci passa per istraforo e
innaturalmente il corpo. alvaro, 20-27 : allora portavo il busto. non c'
metafora erotica: ano. aretino, 20-27 : « io voglio » disse ella «
con uso enfatico). aretino, 20-27 : - presagli la mano con gli orli
o il cascherino mattiniero. savinio, 20-27 : il conte boni de castellane lanciava la