tenerla serrata. idem, purg., 20-26 : o buon fabrizio, / con
due miglia era vicino. berni, 20-26 (ii-149): ed a la donna
proposito. g. m. cecchi, 20-26 : mogliama è così montata in bestia
io son tutto bianco. tasso, 20-26 : a te, piangendo i lor passati
occhi un repentino oblìo. magalotti, 20-26 : trattandosi di facoltà, inclinazioni,
! g. m. cecchi, 20-26 : e dagli questa / nuova, che
offre la gamba al ferro. marino, 20-26 : fia poscia di colui ch'avrà
commiserazione. b. corsini, 20-26 : non vegno / contro di voi commiserande
ella il fe'pure. marino, 20-26 : darassi al terzo d'immortale alloro,
e racconteremo della prima etade. cavalca, 20-26 : una fiata, venendo con grande
mossi discursi del'acque. ariosto, 20-26 : di questa terra a lei non parve
'suscitate nella speculativa. magalotti, 20-26 : questo pare a me che potesse
di cui fatichereste invano. forteguerri, 20-26 : che sebbene sprezzò di serpedonte /
solcato il campo era fecondo. ariosto, 20-26 : di questa terra a lei non
lo stato di figlio. papini, 20-26 : non bisogna mai dimenticare che gesù
s'avere la puoi. pulci, 20-26 : arrivomo a un porto forestiero.
con gran galanteria e leggiadria. aretino, 20-26 : cominciò a dimenarsi con tanta galantaria
non guarda il sabbato. tasso, 20-26 : guarda tu le mie leggi; e
). latini, rettor., 20-26 : divennero sì copiosi in dire che,
tormento, spasimo. iacopone, 20-26 : la mala sopercheza, com'è da
cruenta o gravi ferite. tasso, 20-26 : guarda tu le mie leggi, e
e 'l letto matrimoniale. tasso, 20-26 : a te, piangendo i lor
tonto, babbeo. aretino, 20-26 : le fece trarre il capo fuora,
con riferimento alla donna. alvaro, 20-26 : ridotte com'erano a quella positura
, castigare, condannare. iacopone, 20-26 : per la mala reccheza c'a sto
. a. pucci, cent., 20-26 : vietò tutti i frati mendicanti,
opinioni. l. salviati, 20-26 : per lo contrario, avendo lei dalla
suoi parenti in parentado. tasso, 20-26 : a te, piangendo i lor passati
d'alto monte pende. cavalca, 20-26 : erano in quel monte molti monasteri
la sollecitudine richieste. cavalca, 20-26 : se [i diavoli] ci veggiono
bella donna fosse lada. aretino, 20-26 : né potè mai ottenere che il nerone
-conca, valle. linati, 20-26 : il monte d'oropa, monte bò
guerrier le noderose antenne. marino, 20-26 : fia poscia, di colui,
truovi ir più oltri. varchi, 20-26 : alessandro,... volendo passare
le mani tue ». cavalca, 20-26 : gesù t'ha privato d'ogni
carnalmente con una donna. aretino, 20-26 : né potè mai ottenere che il nerone
debilitato per la state passata. tasso, 20-26 : a te, piangendo i lor
punteggio voluto. l. salviati, 20-26 : è la sua professione...
simil. membro virile. aretino, 20-26 : fattole porre la testa in una stufetta
suo nervoso e duro piuolo. aretino, 20-26 : si pigliava un piacere da mille
di diversi colori. linati, 20-26 : qua e là rosseggia una mucca o
simil. membro virile. aretino, 20-26 : né potè mai ottenere che il nerone
si scorgevano arditi e provocanti. alvaro, 20-26 : ognuna si presentava in una sua
povertade. idem, purg., 20-26 : o buon fabrizio, / con povertà
che procura godimento sessuale. aretino, 20-26 : fattole porre la testa in una stufetta
(il fango). aretino, 20-26 : si pigliava un piacere da mille forche
pleonastico. dante, par., 20-26 : quel mormorar de l'aguglia salissi /
i santi del paradiso. aretino, 20-26 : la poveretta, tutta in sapore,
animosamente di nuovo la riga. aretino, 20-26 : egli, in sul più
sua condizione di finitezza. iacopone, 20-26 : la vita non me basta a farne
ogne mi'sacreto far palese. cavalca, 20-26 : tutti con santo studio e mirabile
riferimento alla lucentezza riflessa. cavalca, 20-26 : spesse volte nel diserto [il demonio
osceno: membro virile. aretino, 20-26 : egli in sul più bello de lo
dipignere nella vostra stufetta. aretino, 20-26 : fattole porre la testa in una stufetta
): sessualmente eccitato. aretino, 20-26 : la poveretta, tutta in sapore,
passivi superavano i 40 milioni. linati, 20-26 , tre forti montagne fanno da spalliera
taffe / de'fieri colpi. aretino, 20-26 : quel 'lof tof e 'taf che
straripare, tracimare. cavalca, 20-26 : venivano più volte le demonia a me
-vagina, vulva. aretino, 20-26 : presagli la mano con gli orli della
il terreno). aretino, 20-26 : si pigliava un piacere da mille forche