d'agosto. papini, 20-227 : sfogava ora la lussuria rattenuta e
relazioni dedotte in processo. magalotti, 20-227 : ma intendete bene, perché quantunque
la lettera di paolo. papini, 20-227 : il signorotto provinciale, venuto dalla
centro all'impugnatura. marino, 20-227 : mentre i colpi il germano adombra
cui tollerava le lascivie. papini, 20-227 : non gli parevan mai troppi né
lo venite aver guadagnato. marino, 20-227 : mentre i colpi il germano adombra e
, rannicchiato. cavalca, 20-227 : quanti sono che non hanno dj che
prato fatto letto. aretino, 20-227 : non potendo tenersi in piei, si
facile, agevole. aretino, 20-227 : diragli che faccia a me che l'
più voci). linati, 20-227 : le volte a crociera rimbombano alle
briga tulio ed orfeo. cavalca, 20-227 : instando molti poveri insieme un giorno
). riberiano. linati, 20-227 : le volte a crociera rimbombano alle risate
meco gli facevan l'ire. idem, 20-227 : la misera sorella sua, pippa
accortezza maliziosa. cavalca, 20-227 : santo apifanio... con grande
inverso il povero sciagurato. cavalca, 20-227 : che tu pure solo sciagurato e misero
, or vègnate pietade! aretino, 20-227 : pur sorella, tu sola mi aiutarai
lucro; trafugare. cavalca, 20-227 : santo apifanio... con grande
me non ti cascassi. aretino, 20-227 : - qui si tacque lagrimando.
esser carestia di grano. aretino, 20-227 : perché, o cieli ingrati, s'
rendevano uno squisito poeta. linati, 20-227 : mi sono compagni un amico mio,
senza speranza di corresponsione. aretino, 20-227 : diragli che faccia a me che l'
. ant. gabelliere. cavalca, 20-227 : piero telonàrio, cioè banchiere..
p p cavalca, 20-227 : giunse lo fante con una zana di