si spande la pianura / leopardi, 19-128 : or quando al tutto irrigidito e
ancor mi tieni a bada? tasso, 19-128 : pensa poi tu, s'è
malvagia gelosia. l. salviati, 19-128 : ma oh balordo! vedi ch'
, chiamato filè- mone. tommaseo, 19-128 : il popolo, nelle case, sulle
dignità di tali gradi. cavalca, 19-128 : vedendo che tutti li chierici suoi
più o meno regolare. viani, 19-128 : occhi ricettati entro un'orbita larga,
uno sparato di gala. viani, 19-128 : in quei giorni si piastronava il petto
-noi siàn rovinati. l. salviati, 19-128 : orsù ecco che egli / mi
-consacrare alla condizione ecclesiastica. cavalca, 19-128 [var.]: féssi ordinare e
è una ranocchiaia '. linati, 19-128 : sull'orlo di una ranocchiaia lutulenta
. contenuto, racchiuso. viani, 19-128 : l'arciduca salvatore d'austria, fidanzato
e sette de'grandi. idem, 19-128 : chi voleva l'intricata riformagione del
saziare fino alla nausea. moravia, 19-128 : sì, ti odio perché la tua
con un nome diverso. bacchetti, 19-128 : non che dal nome, benché esso
sorridenti. c. e. gadda, 19-128 : fece portare... un
nella pace della nostra camera. landolfi, 19-128 : era veramente il sangue fino che
dite perché. l. salviate 19-128 : vedi ch'io mi sono / disavvedutamente
negativa). dante, inf, 19-128 : né si stancò d'avermi a sé
la salute stessa). arpino, 19-128 : bisognerebbe cinghiarli perché studino, ricordargli
di un allegro episodio. landolfi, 19-128 : la subitaneità del trapasso, lasciava.
e un lauto stipendio. landolfi, 19-128 : potevano, senza darne conto a nessuno
litantrace, l'antracite. linati, 19-128 : mi sono smarrito per altre vallette
un luogo di villeggiatura. arbàsino, 19-128 : questo avvicendamento degli interlocutori giovani,
l'uscio. l. salviati, 19-128 : ecco che egli / mi sarà appunto