consumo. dante, inf., 19-114 : fatto v'avete dio d'oro e
misfatto. dante, par., 19-114 : che potran dir li perse a'vostri
fuori quel ch'avete dentro. leopardi, 19-114 : mille volte / fortunato colui.
compagnia). l. salviati, 19-114 : sì come / questo fortunio suo
nastro inciprignito al destro. viani, 19-114 : gli prese con le dita i polpastrelli
deformato dalla gotta. viani, 19-114 : parlando, un fuoco volatico gli accendeva
la curagione di lei. tasso, 19-114 : -tu chi sei, medica mia pietosa
, fa bene, impara. tasso, 19-114 : tu chi sei, medica mia
un'altra al garrese. viani, 19-114 : un ippopotamo, a cui un lupo
adorare. dante, inf., 19-114 : che altro è da voi a l'
pensata una nuova invenzione. tommaseo, 19-114 : questa via non gli venne pensata
continuamente di essere derubato. moravia, 19-114 : per capire il contegno di mio
più punito. idem, purg., 19-114 : fino a quel punto misera e
mondo. c. e. gadda, 19-114 : quell'altro aveva per sé la
militare. b. corsini, 19-114 : il sangue, in dir di voi
mi venta. idem, inf, 19-114 : fatto v'avete dio d'oro e
sciocco. l. salviati, 19-114 : facendo 'l babbione / e 'l ser
e sonnolenti occhi dell'orse. linati, 19-114 : linati, 19- 114:
nuove chiese si ispirano. arbasino, 19-114 : che palle., nel superaffollamento da
al capo di qualcuno. tasso, 19-114 : al suo capo il grembo indi suppone
di uno spettacolo teatrale. moravia, 19-114 : il rammarico ammirativo di mio marito si
. tristarèllo, tristerèllo. pulci, 19-114 : io come fratello, / come tu