d'oro abbella e liscia. casti, 18-87 : l'adulator, che ogni difetto
più barbuto becco ch'avesse. tasso, 18-87 : e torvo e nero e squallido
d'alba e di luna. forteguerri, 18-87 : al primo bicchiero, / che
aspettati giuochi in gravi lutti. tasso, 18-87 : l'empio ismen, che le
uomini e a meretrici. ariosto, 18-87 : ognun sapea già come / egli
si riposavano sopra il capo. pulci, 18-87 : rimase orlando tutto consolato / del
quai ciascun cambiava muso. cavalca, 18-87 : peccato pessimo è godere d'avere
cittadin suo quivi festa. cavalca, 18-87 : peccato è fare letizia dell'altrui
miserabile udii d'altrui. pulci, 18-87 : rimase orlando tutto consolato / del
/ ch'isaotta blond'avia. cavalca, 18-87 : peccato pessimo è godere d'avere
io montai le scale. marino, 18-87 : non monta [il garzone] per
giasone). dante, inf, 18-87 : quelli è iason, che per cuore
. c. e. gadda, 18-87 : non voglio rivolgermi qui all'indagine
. c. e. gadda, 18-87 : non voglio rivolgermi qui all'indagine
. una palazzina romantica. moravia, 18-87 : via eufrate ha da una parte una
nobilitate. idem, par., 18-87 : o diva pagasea che li 'ngegni /
pessima confusione del mondo. cavalca, 18-87 : peccato pessimo è godere d'avere
le cose di più stima. ghislanzoni, 18-87 : si può credere ch'ella fosse
). dante, par., 18-87 : o diva pegasea che li 'ngegni /
intento. c. e. gaada, 18-87 : critica pregiudiziale: « ma se
lasciato dalla puntura. ghislanzoni, 18-87 : qual festa pei due giovani, nella
: casa di moda. ghislanzoni, 18-87 : oual festa pei due giovani, nella
: paesileggeri, quasi scorporati. manzini, 18-87 : così scorporato dall'aria, da
. dante, purg., 18-87 : io, che la ragione aperta e
disattento. dante, purg., 18-87 : io, che la ragione aperta e
, accendevano gli animi. tasso, 18-87 : l'empio ismen... /
di apposizione. s. vassalli, 18-87 : a dodici anni erano apprendisti tipografi
il regai manto indosso. ghislanzoni, 18-87 : la giannetta si era incaricata di apprestargli
che andava perduta le rincresceva. alvaro, 18-87 : donne e uomini, col costume