qualora me ne ricordo. tasso, 18-27 : quai le mostra la scena,
. g. m. cecchi, 18-27 : -né farei motto a nessuno, acciocché
. albero, pianta. tasso, 18-27 : quai le mostra la scena, o
palmo e lunga tre braccia. tasso, 18-27 : quai le mostra la scena,
. g. m. cecchi, 18-27 : gli uomini fan la roba, e
gravi e bei concenti. tasso, 18-27 : quai le mostra la scena
, che non cada. cebà, 18-27 : potrai tu fuggir, che non ti
figura dipinta in iscorcia. tasso, 18-27 : dipinte / tal volta rimiriam dèe
ne l'ira pertinace. tasso, 18-27 : tal volta rimiriam dèe boscareccie, /
o impaccia, districarsi. cieco, 18-27 : nisballe, intesa la patema ingiuria,
padri sono dal il d'alcuno cecchi, 18-27 : questo / non suol esser il solito
forza. domenichi [plinio], 18-27 : per darti un altro segno che 'l
-fretta, precipitazione. romagnosi, 18-27 : dopo pochi fatti non bene analizzati,
-intr. latini, rettor., 18-27 : impreser gli uomini aver fede,
-come personificazione. ariosto, 18-27 : la superbia v'andò, ma non
corde, cagiona l'armonia. tasso, 18-27 : nude le braccia e l'abito
, facente funzione. ariosto, 18-27 : la superbia v'andò, ma non
). dante, inf., 18-27 : nel fondo erano ignudi i peccatori:
o di uno scaffale. moravia, 18-27 : nelle mensole più basse, stanno ammucchiati
alle conchiglie indiane la spoglia. linati, 18-27 : gran luce era sul lago,
per modo di consiglio. cavalca, 18-27 : volendo nientemeno in alcuno modo sodisfare
processioni. dante, purg., 18-27 : quel piegare è amor, quell'è
ne va a casa. ghislanzoni, 18-27 : nel muovere i primi passi egli zoppicava
secondo che v'abbella. cavalca, 18-27 : troppo sarebbe prolissa opera a scrivere
officinale); soffione. manzini, 18-27 : teneva in mano un fiore, uno
anche, inoltre. cavalca, 18-27 : troppo sarebbe prolissa opera a scrivere
cavalca (1270-1342). cavalca, 18-27 : prologo della 'nfrascritta opera, la
un'espressione orale). cavalca, 18-27 : ciascuno in questo piccolo trattato,
erbose, da praterie. linati, 18-27 : la remota maremma nella quale il lago
priego che ne conte. cavalca, 18-27 : essendo pregato da molte devote persone
godeva. dante, inf, 18-27 : quelli è iasón, che per cuore
punto di vista della psicanalisi. montale, 18-27 : se fosse possibile, e non
verdi, pianeggiante sul colmo. linati, 18-27 : la remota maremma nella quale il
è opera fortissima. c. bartoli, 18-27 : lo scemo è quello che ha
ira e di sdegno. ariosto, 18-27 : la superbia... andò,
aggiunge talora 'teca di fava'. bartolini, 18-27 : 1 fava è tenera, dolce
. g. m. cecchi, 18-27 : i'vorrei tirarle il collo [parla
, un'azione). cavalca, 18-27 : vituperosa e vergognosa cosa pare a scrivere
ne'tor- neamenti combattèo. cavalca, 18-27 : vituperosa e vergognosa cosa pare a