dante. dante, inf., 18-104 : quindi sentimmo gente che si nicchia
, già il pubblicava. monti, 18-104 : con un forte sospir rispose achille
uno con l'altro. ariosto, 18-104 : re norandino era venuto al loco /
(di cose). cavalca, 18-104 : nel levitico si dice: non declinate
di legno di faggio. ariosto, 18-104 : per veder spezzar frassini e faggi /
a celebrar mi spinge. ariosto, 18-104 : re norandino era venuto al loco /
ne diletti sei fornito. pulci, 18-104 : l'elmetto pel colpo gli era
si ficcò nel collo. ariosto, 18-104 : per veder spezzar frassini e faggi
tutto senza diversità proporzionata. ariosto, 18-104 : poi ch'l nuovo sol lucido e
cangiata in miglior sesso. marino, 18-104 : la notte imaginosa ancora / raddoppiava
, stregone, fattucchiere. cavalca, 18-104 : non declinate ai magi e aridi e
in verità poco di buono. ghislanzoni, 18-104 : mò, vedi con qual garbo
bocca. dante, inf., 18-104 : quindi sentimmo gente che si nicchia
novo a le reni. ariosto, 18-104 : poi che 'l nuovo sol lucido e
per l'agire). cavalca, 18-104 : l'apostolo riprende alquante di queste
intende. idem, par., 18-104 : resurger parver quindi più di mille
della 'giovine italia'. idem, 18-104 : aristodemo, ricomparendo sulla scena col
sopra rubaconte. idem, par., 18-104 : resurger nventario ai alfonso ii
rumorosamente. dante, inf, 18-104 [var.]: quindi sentimmo gente
sbuffare. ante, infi, 18-104 : quindi sentimmo gente che si nicchia
amò ne la sua mente. viani, 18-104 : « somiglio il mio nonno giovan
papaveri ch'erano nel cortile. ariosto, 18-104 : spezzar frassini e faggi. piccolomini