epistolare. dante, par., 17-126 : coscienza fusca / o della propria
i'son morto di freddo. idem, 17-126 : se non altro, i'farò
d'alcuno disonesto peccato. ariosto, 17-126 : né per me voglio che gli
sia corrotta. idem, purg., 17-126 : questo triforme amor qua giù di
sampogna. g. m. cecchi, 17-126 : s'i'v'ho a dire
gheppio. g. m. cecchi, 17-126 : in una corte a morirmi di
malattia). ariosto, 17-126 : sopra il cor mi sarà eterno peso
gica e di veterinaria. romagnosi, 17-126 : la cagione diretta ed unica dell'
era preso da'provenzali. ariosto, 17-126 : meglio che lasciarlo, satisfanne /
conviene. dante, purg., 17-126 : questo triforme amor qua giù di
affettività di una persona. ghislanzoni, 17-126 : leoni, per quella specie di venerazione
dalla corte di vienna. moravia, 17-126 : il mio è il salotto tradizionale
irritazione, di bruciore. campailla, 17-126 : nel modo di operar son molto affini
rendono meno fluido il sangue. campailla, 17-126 : nel modo di operar son molto
sprona a lor dannato. redi, 17-126 : 'queloro ': coloro. '
un quinterno di carta. redi, 17-126 : 'quinterno ': venticinque fogli di
volume per la gravidanza. ghislanzoni, 17-126 : ella era giunta a persuadersi d'essere
, che conche sottosopra! redi, 17-126 : 'raitare 'si profferisce con la
e ha pur a ratire! redi, 17-126 : * raitire ': piagnere,
. strillo, urlo. redi, 17-126 : 'raito ': strido con pianto
. peggior. raitàccio. redi, 17-126 : 'raitaccio ': peggiorativo e accrescitivo
grande sagra della vita. comisso, 17-126 : quarantanni sono passati ed ero alla
affisse. c. e. gadda, 17-126 : un cuore di argento 'bombé',
-franchezza di linguaggio. ghislanzoni, 17-126 : deplorando la. disgrazia del 'povero
c. e. gadda, 17-126 : tomo tomo, tutta una magnifica trina
– anche assol. govoni, 17-126 : un vecchio che mostava dentro un tino