. g. m. cecchi, 17-124 : m'ha fatto quasi smascellar delle
amaro morso! idem, par., 17-124 : coscienza fusca / o della propria
percuotere, malmenare. pulci, 17-124 : il saracin talvolta alza la mazza /
). dante, par., 17-124 : coscienza fusca / o della propria
ella avesse nel cuore. bartolini, 17-124 : poi mi lesse la mano / e
di due poveri vecchi. comisso, 17-124 : sorride a ogni istante, perché
. -sostant. comisso, 17-124 : sorride a ogni istante, perché conosce
frutto raccor di tua pietà. leopardi, 17-124 : lice, lice al mortai,
i gusci nell'acqua. comisso, 17-124 : sorride nella piccola bocca che scopre il
corpo corto e 'l niffo. pulci, 17-124 : il saracin talvolta alza la mazza
sotto sbandierò al vento. manzini, 17-124 : entrambe [le finestre] rallegrate
le erbe grasse e polpose. comisso, 17-124 : ella come un ramo novello scaturito
staffale della vanga. redi, 17-124 : 'presàcchio ': quel legno posto
da utili piante. manzini, 17-124 : entrambe [le finestre] rallegrate
la forza del canto. manzini, 17-124 : la voce pioveva ora dall'alto,
visione della sua antichità scolorita. manzini, 17-124 : si trovava in mezzo a una
alterare l'espressione. pulci, 17-124 : il saracin talvolta alza la mazza /
le lacrime). ghislanzoni, 17-124 : i singhiozzi le troncarono la voce,
. dante, purg., 17-124 : questo triforme amor qua giù di sotto
patrona dei musicisti. govoni, 17-124 : dell'organo, telaio ceciliano.